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Grifone
31 dicembre 2012

Grifone

** ISSN 1974-3645

Bimestrale dellENTE FAUNA SICILIANA


associazione naturalistica di ricerca e conservazione - ONLUS
ADERENTE ALLA FEDERAZIONE NAZIONALE PRO NATURA

31 dicembre 2012

ANNO XXI n. 6 (115)

nostri rapporti con gli animali sono molteplici: li mangiamo, li alleviamo per utilizzarli come cibo o per avere altri prodotti, sperimentiamo su di essi gli effetti di farmaci e sostanze di ogni tipo, li utilizziamo nel lavoro, li uccidiamo in attivit sportive come la caccia e la pesca, li lottiamo in quanto nemici o in quanto pericolosi, li scegliamo come amici, li modifichiamo attraverso incroci secondo nostri capricci o fini particolari (cani, gatti, uccelli, ecc.), li amiamo, pretendiamo di salvarli dallestinzione, li ammiriamo esteticamente, li imitiamo, li studiamo, li collezioniamo da vivi o da morti. Per fermarsi al pi appariscente dei rapporti, mangiare altri animali senza alcun dubbio una attivit che fa parte delle origini della nostra specie, che una specie animale onnivora; anche probabile che la predazione esercitata dalluomo abbia contribuito alla estinzione di molte specie durante lultima era glaciale. In questa fase la predazione delluomo non aveva, per, caratteristiche molto diverse dalla predazione effettuata da molte altre specie: le prede erano uccise per cibarsene. Lallevamento di animali a scopo alimentare appare, invece, il frutto dellevoluzione culturale. Lallevamento comporta anche la uccisione degli animali allevati. Inoltre le specie allevate subiscono spesso gravi menomazioni della loro natura (basti pensare alle caratteristiche degli allevamenti,

I diritti degli animali: una riflessione su noi stessi?


di Pietro Alicata
allinseminazione artificiale, allimpedimento dellallattamento, alla reclusione nelle gabbie, ecc.). Questa attivit non trova un equivalente in natura. Nel caso delle formiche, il rapporto con gli afidi e altre specie che producono sostanze delle quali si alimentano non comporta una predazione, anzi si tratta di un rapporto simbiotico. Una qualche analogia si riscontra nelle formiche schiaviste, che compiono incursioni nei utilizziamo ci ha portato a constatare le affinit delle loro esistenze con quella nostra e a porci domande sui nostri comportamenti nei loro confronti. A differenza di quanto avviene nei confronti delle piante, riconosciamo in loro una sensibilit al dolore simile alla nostra, e, in diverse specie, sentimenti e intelligenza confrontabili con i nostri. Uno degli effetti delle riflessioni su questo argomento il domandarsi se ucciderli e infliggere ad essi sofferenze eticamente riprovevole, come lo nei confronti degli uomini. Insomma, hanno gli animali dei diritti? O, ponendo diversamente il problema, abbiamo noi doveri nei confronti degli animali con cui entriamo in stretto rapporto? Sarebbe erroneo credere che la sensibilit nei confronti della vita degli animali sia una acquisizione recente, indotta da processi di evoluzione culturale legata alla sviluppo del pensiero ecologico e della cultura della conservazione, dalla percezione della scomparsa dei paesaggi naturali e della crisi della biodiversit. In realt, la riflessione su questi temi antichissima ed presente in culture molto diverse. Le fonti letterarie antiche greche e romane fanno risalire a Pitagora un rispetto profondo per gli animali, ritenendoli egli legati agli umani attraverso la metempsicosi (reincarnazione dellanima dopo la morte in altri esseri viventi in inesauribili cicli), e Ovidio nelle Metamorfosi mette in bocca a Pitagora ammonimenti, ben pi forti del pi acceso degli animalisti:

nidi di altre specie per rapire le pupe di operaie di altre specie; queste divenute adulte nella colonia della specie schiavista lavoreranno per il successo della societ in cui sono state inserite comportandosi come le operaie che le hanno rapite; ma lo fanno senza costrizioni, in quanto si identificano con la specie nel cui nido hanno fatto lultima muta. Lo stretto rapporto con gli animali che

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quei diritti che mai avrebbero potuto essere sottratti a loro, senza la mano della tirannia. I francesi hanno gi scoperto che il nero della pelle non una ragione per cui un essere umano debba essere abbandonato senza rimedio al capriccio di un aguzzino. Si potr un giorno riconoscere, che il numero delle gambe, la villosit della la pelle, o la terminazione dellosso sacro, sono motivi egualmente insufficienti per abbandonare un essere sensibile allo stesso destino. Che altro dovrebbe tracciare la linea invalicabile? Sarebbe forse la facolt della ragione, o, forse, la capacit di tenere un discorso? Ma un cavallo o un cane adulti sono senza confronto animali pi razionali e pi socievoli di un bambino di un giorno, o una settimana, o anche di un mese. Ma supponiamo pure che il parere sia diverso, cosa importerebbe? la domanda non : possono ragionare? N, possono parlare? Ma, possono soffrire? La percezione della ingiustizia delle sofferenze inflitte dalluomo agli animali sta alla base dei primi tentativi di adottare leggi per la protezione degli animali. Dal 1800 in poi, ci sono stati diversi tentativi di introdurre in Inghilterra la legislazione sulla protezione degli animali. Il primo importante risultato si ebbe nel 1822 con la legge sul maltrattamento dei cavalli e del bestiame: per impedire il trattamento crudele e improprio del bestiame, battere, abusare, o maltrattare qualsiasi cavallo, cavalla, castrone, mulo, asino, bue, mucca, giovenca, vitello, pecore o altro bestiame diviene un reato, punibile con multe fino a cinque sterline o due mesi di prigione. La legge fu poco applicata, ma un numero sempre maggiore di persone diveniva sensibile a questi temi; nasce cos la Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals, che si impegna nel promuovere la attuazione della legge attraverso ispezioni nei mercati di bestiame, nei macelli e sullo stato degli animali utilizzati nel trasporto e nella promozione di nuovi interventi legislativi. Altre leggi vengono adottate per impedire la organizzazione di combattimenti tra animali, una pratica ancora oggi diffusa nei pi diversi paesi del mondo. La diffusione delle idee sulla protezione degli animali deve molto anche alla pubblicazione da parte di scrittori impegnati su questi temi di numerosi libri sul rapporto tra uomini e animali. Inghilterra e USA sono gli Stati in cui si hanno i maggiori risultati. Anche lo sviluppo della teoria dellevoluzione delle specie formulata da Darwin ha contribuito a dare maggior credito ai sostenitori dei diritti degli animali. Il contatto con le grandi scimmie, trasportate in Inghilterra dai primi esploratori dellAfrica, impressiona lopinione pubblica, che non pu ignorare la loro straordinaria somiglianza con luomo; e Darwin arriva ad

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affermare, in LOrigine delluomo: Non vi alcuna differenza fondamentale tra luomo e i mammiferi pi elevati nelle loro facolt mentali. La sperimentazione sugli animali praticata sempre pi diffusamente nel campo delle scienze mediche costituisce nel XIX secolo uno dei temi fondamentali dibattuti dai difensori dei diritti degli animali. Non si pu certamente negare che tale sperimentazione causi gravi sofferenze agli animali; ma, obiettano gli sperimentatori, lo sviluppo della scienza medica non potrebbe farne a meno: importa pi la salute delluomo o la sofferenza degli animali? Domanda analoga viene posta nel dibattito sulle condizioni di vita degli animali in allevamenti industriali: come faremmo a nutrire diversi miliardi di esseri umani? La riflessione sulla sofferenza degli animali ha portato, talora, a scelte di vita molto radicali, come quelle di vegetariani e vegani (questi ultimi sostengo la necessit di abolire qualsiasi utilizzazione degli animali). Ma le posizioni radicali hanno avuto solo una funzione di stimolo nello sviluppo di una legislazione sulla protezione della vita animale. Essa, infatti, fa riferimento ad aspetti che coinvolgono direttamente o indirettamente interessi umani: la crudelt nei confronti degli animali offende la sensibilit; la caccia minaccia di far estinguere specie della cui presenza non potremo pi godere, la pesca eccessiva minaccia di far scomparire una risorsa per noi essenziale; gli allevamenti industriali causano stress agli animali che rendono le loro carni poco salutari; metodi alternativi alla sperimentazione dei farmaci sugli animali possono dare migliori risultati ed essere economicamente pi convenienti. A conferma di questa impostazione, la legislazione protettiva prevede sempre per i diritti degli animali il limite dellesistenza di un imperativo interesse umano: in tal caso, sofferenze, costrizioni, uccisione degli animali sono consentite. Un aspetto che bisogna attentamente considerare la distanza tra le leggi e la loro attuazione; non raro che leggi ottime sulla carta restino quasi del tutto inattuate. Questo spesso vero in Italia e particolarmente nella nostra regione. Vale la pena soffermarsi su un esempio riguardante il maltrattamento degli animali e il randagismo. Se si leggono le linee guida su questi temi diffuse dalla Regione Siciliana, si ha limpressione di trovarsi nel paradiso degli animali: strutture sanitarie, comuni, province, associazioni protezioniste, veterinari, rifugi per gli animali, istruzioni per i proprietari, sembrano integrarsi in un sistema virtuoso destinato a illustrare la nostra superiore civilt. Per la verit lentusiasmo nella lettura un po disturbato dalla citazione dellesplicito divieto delluso di bocconi avvelenati. Bocconi avvelenati? Viene da esclamare,

Fermatevi esseri umani, non dissacrate i vostri corpi con alimenti empi. Ci sono le colture, ci sono le mele che pendono dai rami, e uve che maturano sulle viti, ci sono erbe saporite, e quelle che possono essere rese piacevoli e dolci sopra le fiamme, e non manca il latte che scorre, e il miele profumato dal timo. La terra, prodiga della sua ricchezza, vi fornisce sostentamento gentile, e offre cibo senza uccisione o spargimento di sangue. Oh, quanto sbagliato che la carne sia ottenuta da altra carne, che un corpo avido si ingrassi inghiottendo un altro corpo, che una creatura viva sottraendo la vita a unaltra creatura! Cos tra tali ricchezze, che la terra, la pi grande delle madri, produce, non siete felici se non sbranando con i denti crudeli, come faceva il Ciclope, e non potete soddisfare il vostro appetito vorace, e la vostra fame irrequieta, se non distruggendo altre vite! Diversi filosofi greci e romani hanno sostenuto la necessit di unalimentazione vegetariana e ritenuto che la uccisione degli animali faciliti la ferocia verso gli altri uomini; alcuni hanno persino messo in relazione con il cannibalismo la nutrizione con le carni di altri animali. Non si pu comunque dire che queste correnti filosofiche abbiano avuto effetti significativi sui loro contemporanei o sulle successive generazioni, e altre voci troviamo nel corso dei secoli di filosofi e letterati, che propongono un rapporto amichevole con gli animali. Facendo un salto nel secolo dei lumi, troviamo numerosi pensatori che propongono riflessioni dello stesso tipo. Nellepoca in cui alle altre sofferenze si aggiungevano le vivisezioni delle nascenti scienze moderne, mentre Cartesio assicurava che gli animali erano semplici macchine senzanima e senza sensibilit, Voltaire, in difesa degli animali, scriveva nel dizionario filosofico: Questo cane, cos tanto superiore alluomo nellaffetto, afferrato da alcuni virtuosi della barbarie, che lo inchiodano a un tavolo, e lo dissezionano mentre ancora vivo, per mostrarvi meglio le vene mesenteriche. Tutti gli stessi organi di senso che sono in te stesso si percepiscono in lui. Ora, meccanicista, cosa dici? rispondimi, ha creato la natura tutte le molle dei sensi in questo animale, in modo che esso possa non sentire? Ha i nervi per essere impassibile? Che vergogna! non imputare alla natura una tale debolezza e incoerenza! Basate sulla comune sensibilit tra uomo e animali, in quanto esseri senzienti che possono soffrire, sono le riflessioni del fondatore dellutilitarismo, Jeremy Bentham. Il filosofo inglese, colpito dal fatto che i francesi avevano abolito la schiavit ancora pienamente accettata in Inghilterra, in Introduzione ai principi della morale e della legislazione scrive: Potr arrivare il giorno, in cui il resto della creazione animale potr acquisire

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come usano fare i nostri politici, ma di che stiamo parlando? Per farla breve, lo stato di attuazione delle nostre perfettissime leggi tale, che i bocconi avvelenati sono la popolare, orribile soluzione pratica per il controllo del randagismo. Ma di questo torneremo presto a parlare. Tornando alla nostra riflessione pi generale, nonostante lo sviluppo della legislazione protettiva, le condizioni degli animali in rapporto con luomo sono considerevolmente peggiorate particolarmente in due campi: la ricerca biomedica e gli allevamenti industriali finalizzati alla produzione di cibo. Nel campo della ricerca si stima che ogni anno vengano utilizzati oltre 100 milioni di animali, mentre nel campo dellalimentazione vengono allevati e uccisi miliardi di animali. In questultimo ambito un aspetto particolarmente critico per le sofferenze degli animali quello del loro trasporto, anche se relativamente a questo aspetto esiste unampia regolamentazione. La crescente dimensione della popolazione umana e la esponenziale crescita dei commerci ha inoltre ingigantito lo sfruttamento predatorio di molte specie animali - motivato da superstizioni, tradizioni culinarie, farmacopee popolari, possibilit di amplificare prestazioni di diverso tipo - sino a minacciarne la sopravvivenza. Oggi la grande diffusione delle informazioni, i numerosi documentari, i servizi televisivi, pongono sotto gli occhi della pubblica opinione le sofferenze spesso atroci inflitte ad un gran numero di specie animali dallo sfruttamento operato dalluomo. impossibile, sotto il peso di ci che sappiamo e vediamo, sostenere che il comportamento delluomo nei confronti degli animali non sia eticamente riprovevole. Tanto pi che sempre pi evidenti sono le prove scientifiche che sensibilit, percezione di s, processi cognitivi, negli animali, particolarmente nel caso dei mammiferi superiori, sono fondamentalmente simili a quelli presenti nelluomo. questo il motivo per cui in diverse nazioni in atto il tentativo di estendere i diritti umani alle grandi scimmie (Scimpanz, Gorilla, Orango e Bonobo). Daltra parte alcune caratteristiche della vita moderna contribuiscono ad attenuare lefficacia della nostra sensibilit. Ad esempio, nel campo dellalimentazione, un ostacolo a tradurre in comportamenti coerenti lorrore per le atroci sofferenze causate agli animali almeno in parte legato alla distanza esistente tra il consumatore del cibo e la sorte degli animali che lo forniscono: la percezione della sofferenza si consuma cos in procedimenti mentali che consentono spesso di discuterne con distacco, anche mentre si divora cibo animale. Migliaia di anni sono passati e gli uomini continuano a studiare se stessi e il mondo che li circonda. Le conoscenze che acquisiamo ci portano inesorabilmente

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a riconoscere la comunanza della nostra animalit con quella delle altre specie. E tuttavia sembra restare inalterata la distanza tra quello che la ragione e la nostra coscienza ci indica e la nostra vita pratica. Si potrebbe argomentare che nessun animale si preoccupa degli altri animali. Perch dovrebbe farlo la nostra specie? Il risultato del nostro confronto potrebbe essere semplicemente che noi siamo simili agli altri animali e che la differenza tra noi e loro sta nella capacit, fornita a noi dalla maggiore intelligenza, di sfruttare le altre specie in una misura straordinariamente maggiore: i diritti sono una cosa che riguardano gli umani e, aveva ragione Hobbes, servono ad evitare di sbranarci lun laltro. E poi, la fame, le ingiustizie, le crudelt, lo sfruttamento diffuso ampiamente nelle

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societ umane, non dimostra una certa equanimit della nostra specie? Alla fin fine trattiamo male gli animali come trattiamo male gli uomini. Resta solo da osservare che avere orrore di questo stato delle cose sembra essere una prerogativa delluomo? Forse dobbiamo continuamente ripartire dalla nostra incapacit di superare i nostri egoismi. Una riflessione sincera sui problemi di giustizia che non siamo stati sinora in grado di risolvere e un rinnovato impegno delle nostre intelligenze a percorrere vie nuove per soddisfare la nostra speranza e il nostro desiderio di un mondo giusto probabilmente una valida alternativa a una insoddisfacente cinica rassegnazione.

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servazione non si pu dire sia soddisfacente, a cominciare dal Nord America, dove, nellultima mezza dozzina di anni, una terribile epidemia ha ucciso quasi 6 milioni di esemplari. La malattia che ha colpito i pipistrelli la WNS, White Nose Sindrome (sindrome del naso bianco), un morbo che uccide gli animali in torpore ricoprendoli di una sorta di velo bianco, che altro non che il fungo Geomyces destructans, che gli studiosi ritengono sia la causa della patologia. Casi di questa malattia sono stati registrati pure in Europa, ma, per fortuna, sono rari e circoscritti. Ci farebbe pensare verosimilmente che la malattia si sia sviluppata in Europa e per questo i pipistrelli europei ne siano immuni. In passato, alcune epidemie locali hanno decimato le popolazioni di svariate specie di pipistrelli in ogni parte del mondo, Europa compresa, ed stato fatto poco di concreto per limitarne la mortalit. Gli USA, invece, hanno investito molto nella lotta alla WNS e sembrerebbe che la costruzione di grotte artificiali sia di grande aiuto ai chirotteri troglofili. Nel continente europeo, le politiche di salvaguardia sono le pi variegate: si passa da paesi dove lattenzione da parte degli enti statali massima, in sinergia con associazioni ambientaliste che si occupano esclusivamente di pipistrelli, a paesi dove essi sono del tutto trascurati. La strada per un corretta conservazione dei Chirotteri ancora lunga, ma i passi intrapresi sono quelli giusti. Dal punto di vista legislativo, in Italia, i pipistrelli sono protetti gi dal 1939. La loro uccisione, infatti, proibita a norma di legge, ed in particolare ai sensi dellart. 38 della legge n. 1016 del 5/6/1939 sulla caccia, pi recentemente aggiornata dalla legge n. 157 del 11/2/92 Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio, che include tutti i pipistrelli fra le specie non cacciabili e sancisce il loro status di specie protette. Almeno dal punto di vista formale, la necessit di accordare protezione a questo gruppo animale stata ufficialmente riconosciuta da oltre 70 anni. Purtroppo, per, proibire luccisione diretta

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dei pipistrelli non significa proteggerli. Di fatto, anche la sola azione di disturbo sui loro rifugi pu mettere in serio pericolo la sopravvivenza di intere popolazioni. Successivamente, le specie di Chirotteri sono state dichiarate protette dalla Convenzione di Berna Conservazione della vita selvatica e dellambiente naturale in Europa (19/09/79, ratificata in Italia con legge n. 503 del 05/08/81) e dalla Convenzione di Bonn Conservazione delle specie migratorie appartenenti alla fauna selvatica (Bonn, 23/06/79, ratificata con legge n. 42 del 25/01/83), per la quale i Chirotteri rientrano nelle specie rigorosamente protette (Allegato II). Ulteriori strumenti per la loro difesa sono stati lentrata in vigore sia con la direttiva 92/43/CEE, meglio nota come direttiva Habitat, sulla Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche (attuata in Italia con il D.P.R. n. 357 del 08/09/97 e s.m.i.), dove i pipistrelli sono elencati negli allegati II e IV come specie di interesse comunitario che richiedono una rigorosa protezione, sia dellEuropean Bat Agreement (Eurobats), operativo dal 1994 (in Italia dal 2005), che mira alla protezione dei siti di rifugio e delle aree di foraggiamento, alla divulgazione e sensibilizzazione del pubblico, alla ricerca sulla conservazione e gestione dei Chirotteri. Eurobats divenuto uno strumento formidabile per tutti gli Stati membri per la difesa dei pipistrelli: a oggi, le specie di pipistrelli difese sono 52 e fra gli Stati membri sono presenti pure quelli del Nord Africa e del Medio Oriente. In Italia, attualmente, attivo il progetto Batbox, svolto in collaborazione tra il GIRC (Gruppo italiano ricerca chirotteri), il Museo di Storia Naturale La Specola di Firenze e la Coop Italia Scarl, che attraverso la pubblicizzazione delle Bat-box, non solo rende possibile la creazione di nuovi spazi per i pipistrelli, ma contemporaneamente svolge unopera di educazione ambientale, sfatando i falsi miti su questi animali e facendone comprendere il loro ruolo nella natura a grandi e piccini.

Anno del pipistrello

di Gaetano Fichera e Giuseppe Sperlinga

l 2011 e il 2012 sono stati dichiarati, rispettivamente, Anno Europeo del pipistrello e Anno Internazionale del pipistrello dalla Convenzione sulle specie migratrici dellUNEP (United Nations Environment Programme) e dallAccordo europeo per la tutela dei pipistrelli (EUROBATS). Ora che il 2012 sta finendo possiamo fare un resoconto dello stato dei pipistrelli nel mondo. I pipistrelli sono mammiferi appartenenti allordine dei Chirotteri e con quasi 1.200 specie rappresentano il secondo ordine in ordine di abbondanza di questa classe. Questi innocui e utilissimi animali con abitudini notturne (tra i mammiferi sono gli unici capaci di volo attivo) si sono diffusi, nel corso della loro evoluzione, in tutto il mondo colonizzando pure le pi remote isole oceaniche. Essi sono la chiave di volta negli ecosistemi in ogni parte del globo, perch impollinano le piante, disperdono i semi e tengono sotto controllo il numero degli insetti e di altre prede di cui si nutrono. Le popolazioni di pipistrello sono caratterizzate da un turn-over molto lento: una femmina partorisce, in genere, solo un figlio allanno per un arco di anni tutto sommato breve. I pipistrelli devono essere difesi soprattutto dallignoranza. Non basta, infatti, sfatare i luoghi comuni (non si attaccano ai capelli, non succhiano il sangue, non sono ciechi, non portano sventura e altre amenit e maldicenze simili), ma occorre anche incrementare le notizie di natura scientifica, perch in molte zone dEuropa (e del mondo) non sappiamo ancora dove siano presenti le colonie riproduttive e le colonie dibernazione, n sappiamo che rotte seguano per migrare. Bisogna colmare le lacune dovute alle carenti informazioni scientifiche su questi animali, altrimenti non sar possibile salvaguardarli. Studi sistematici sono indispensabili. Purtroppo, a livello mondiale, la loro con-

con visita alla Necropoli di Stallaini e al Museo civico (dellemigrazione, del tessuto e della medicina popolare) di Canicattini Bagni Programma 9,00 - raduno dei partecipanti c/o spiazzo rifornimento ERG ingresso Canicattini Bagni; 9,30 - visita alle Necropoli di Stallaini; 12,30 - arrivo ed accoglienza c/o lAgriturismo Stallaini, pranzo rustico; 14,30 - visita al Museo civico di Canicattini Bagni. La quota di partecipazione di 18,00 per adulti, 10,00 per i bambini. Antipasto Primo Secondo Frutta Men rustico salame e formaggio degli Iblei, ricotta, pizza siciliana penne finocchietto e salsiccia pollo al limone e polpettine di borragine, pane condito, vino Nero dAvola Stallaini arance con cannella e zenzero.

Pranzo sociale - Agriturismo Stallaini

Domenica 27 Gennaio 2013

N.B. Per partecipare occorre obbligatoriamente prenotarsi - 338 4888822 - 347 9585052.

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quello che stato cancellato, porre le grandi questioni e dare le risposte sulla base della contemporaneit, con quello che si sa oggi, oppure ritornare a cercare luomo e anche Dio, che d un senso alluomo. Lalternativa che tutto finisce, per sempre. La fine di una civilt, cio di un modo di pensare, un modo di comportarsi vicino ad una forma di oscurantismo, di possibilit di perdersi. Esiste la speranza che ci possa essere un giro di boa, per evitare unapocalisse. Il tema dellapocalisse annunciata dai profeti un tema della cultura occidentale, in particolare della religione ebraica e cristiana. Si pu parlare anche di apocalissi laiche, inserite in un contesto civile. Il fantasma della povert materiale, ma soprattutto il fantasma della povert spirituale ci che genera tutte le povert. La storia ha compiuto una delle sue grandi svolte e ci troviamo oggi a fronteggiare loscuro, lirrazionale, limprevedibile e la violenza. Il mito del XXI secolo, quello delleconomia che tutto, che sa tutto, che pu tutto ci ha rubato un pezzo di vita e di storia, di come eravamo prima, con il nostro vecchio ordine e le nostre vecchie leggi, con le nostre tradizioni e con valori che pensavamo immutabili, immersi nella nostra cultura. Gli interessi sono stati confusi con i valori, lavere con lessere, il consumismo con lumanesimo e abbiamo fatto un patto con l onnipotente mercato. Luomo nuovo si riduce nella nuova ideologia mercatista (mai nella storia un mercato cos potente aveva dominato una estensione cos estesa del mondo ed un numero cos alto di abitanti; mai lidea del primato del mercato su ogni altra forma sociale era stata una ideologia cos forte e dominante), a una sorta di vittima, luomo a taglia unica che non solo consuma per esistere, ma esiste per consumare. Un soggetto che pensa come consuma e consuma come pensa, per cui i vecchi simboli civili e morali sono sostituiti dalle icone e dalle immagini commerciali. Tramontati gli ideali di una societ migliore, tramontate le idee che non sono pi di moda e sostituite quelle con gli interessi, ci che resta leconomia che tutto, che sa tutto, che fa tutto. Tutto in un Occidente dove tutte le necessit sono state, pi o meno, soddisfatte, e dove restano soltanto desideri proiettabili senza limiti in nuove dimensioni di sogno che ben si addicono alluomo a taglia unica. Si tratta di una crisi sociale e morale, fortemente determinata dalla prevalenza assoluta del liberismo su tutto il resto. Luomo, ormai, quelluomo a taglia unica immerso nel pensiero unico creato dal mercatismo (liberismo) non appartiene pi a una comunit storica e le sue radici non affondano pi nella stessa terra in cui riposano i suoi padri, negando il valore della memoria. Nel mondo del mercato stiamo per essere privati completamente delle nostre radici, il che equivarrebbe a staccarci dalla nostra anima e dalla nostra coscienza. Privi dei nostri valori e della nostra identit, non potremo sopravvivere. Una comunit,

Il default della Terra


di Agatino Maurizio Siracusa

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econdo unautorevole ricerca pubblicata recentemente la Terra rischia il collasso in tempi molto brevi. I risultati suggeriscono che gli ecosistemi del pianeta stanno inclinandosi verso un rapido e irreversibile collasso. Crescita demografica, trasformazioni, modifiche e frammentazione degli habitat, eccessivo consumo di risorse naturali e cambiamenti climatici stanno causando una rottura dei sistemi ecologici su scala globale. Per tentare di ritardare, o almeno mitigare, tutto ci occorrono interventi urgenti; ad esempio necessario ridurre in modo consistente laumento demografico ed investire maggiormente in tecnologie sostenibili per la produzione e la distribuzione del cibo o dellenergia senza incidere pesantemente sugli ecosistemi e le specie selvatiche. Nelle analisi sulla crisi ecologica che sta vivendo il nostro Pianeta non sempre si ha consapevolezza della sua radicalit. Una crisi che non solo ambientale ed economica, ma tocca le radici profonde delle societ umane. C, ad esempio, un pericolo reale che si possano dimenticare e perdere i principi che hanno fondato e retto le nostre societ attuali e c effettivamente il rischio che luomo che dominer nel futuro sia un cosiddetto uomo di superficie. Un uomo che c adesso, ma che non cera nel passato. Nelluomo di superficie lelemento primo a cui dare valore la bellezza. Esistono le malattie da bellezza: chi non bello, o bella, cerca di raggiungere la bellezza attraverso il trucco o la chirurgia. Luomo di superficie non ha pi niente dentro; non c pi la mente, questa solo qualcosa che serve a misurare la bellezza; giovani, donne, vecchi vogliono nascondere i propri limiti. Nulla ha pi valore, lunico valore la bellezza, che anche ricchezza e potere. Tre parole che si associano: bellezza-potere-stupidit. La bellezza si colloca al denaro e al potere, mentre si allontana tutto ci che interiorit, che la dimensione dei perch; che senso ha luomo, il mondo, tutte le domande con cui nata la nostra civilt. Il conosci te stesso socratico, il problema che pongono le religioni, la sacralit: tutto scomparso. Occorre ritornare ad entrare nel nostro corpo e a scoprire linteriorit. Bisogna cercare di vedere dentro luomo, per poter ritrovare il senso, il dubbio, per interrogarsi su cosa ci fa luomo su questa terra. Due sono le vie: o ripartire ritrovando dentro di noi

qualunque comunit, pu definire la propria identit solo attraverso i suoi valori, rispetto ai quali le altre comunit sono altre. Identit, infatti, non solo ci che siamo, ma anche la differenza da ci che non siamo. La crisi occidentale senza dubbio una crisi identitaria, come lo ogni crisi allinterno di una societ che cambia e che vede modificata, di conseguenza, la propria cultura tradizionale. LOccidente non certo il primo a trovarsi di fronte a un evento simile: a una crisi pi drammatica, andarono incontro proprio i popoli colonizzati, i nativi, che con larrivo degli europei, portatori di nuovi valori, vedevano andare in frantumi i propri, la propria coesione sociale, il proprio mondo. Il cambiamento imposto dai colonizzatori, veloce quanto la globalizzazione, certamente pi violento, creava nei nativi una crisi identitaria non molto dissimile da quella che riscontriamo oggi in Occidente. Poich le culture non sono blocchi monolitici e immutabili, ogni cultura soggetta a mutamenti, dovuti sia ai contatti con altre culture, sia a dinamiche interne. E questo sta accadendo anche in Occidente. I mutamenti nella tradizione e nei valori base di una determinata societ incontrano sempre una grande resistenza ma, nondimeno, hanno luogo. Lanalisi antropologica ed il ritorno ai valori tradizionali consente di vedere come lOccidente rischi la disintegrazione culturale. In ogni cultura laspirazione alle innovazioni pi radicali convive con forme di tenace attaccamento alla tradizione. Dalla compresenza di questi fattori deriva un forte impulso ad accogliere temi della cultura altra e a rielaborarli per inserirli creativamente nel bagaglio culturale tradizionale che, in tal modo, risulta decisamente rinnovato e proiettato verso nuovi obiettivi. La speranza per un rinnovamento dellOccidente, di un rinnovamento e non di una morte, pu esserci grazie al contributo di culture pi giovani e vitali, senza per questo dover rinunciare ai nostri valori e alle nostre tradizioni. Inoltre, attraverso la comparazione con altre culture e sotto lo stimolo del confronto con altri modi di essere uomini, grazie a una rinnovata presa di coscienza della portata e dei limiti della storia culturale occidentale, si potrebbe contribuire al recupero della nostra civilt. Un recupero che equivale alla riappropriazione critica di uninsostituibile patria culturale, poich essa ha, come presupposto, lampliamento dellautocoscienza e, come finalit, lo sforzo volto a sbloccare i limiti che condizionano negativamente una fase storica del cammino dellOccidente.
BIBLIOGRAFIA V. Andreoli, 2012 - LUomo di superficie Rizzoli. Pp. 216. A. M. Cossiga, 2009 - La paura c ma la speranza potrebbe essere unaltra. Un commento al libro di Tremonti. Riviste Scientifiche UniCredit. Pp. 199 207. G. Tremonti, 2009 - La paura e la speranza. Europa: la crisi globale che si avvicina e la via per superarla. Mondadori. Pp. 111.

Cava Spampinato-Culatrello e i tesori riscoperti


PARTE PRIMA di Concetto Giuliano

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ciarono. Gli abitanti, in seguito, rivoltando il terreno per coltivarlo vi trovarono lance, frecce ed altri strumenti di guerra, tutti in bronzo. Del luogo parla Tucidite nelle Guerre del Peleponneso, descrivendola come strada segnalata dai Sicilioti ai Greci di Nicia e Demostene, durante la nefasta ritirata verso Akrai dopo la sconfitta ad opera dei siracusani (v. Cava Spampinato-Culatrelli - Cava e vicus 1, Grifone n. 111). Il termine Molinello indica lomonimo fiume affluente dellAnapo, che attraversa le terre floridiane, cos chiamato perch lungo il suo percorso esistevano ponti e diversi mulini ad acqua. Alluscita sud di Floridia (lattuale via Roma) venne costruito, nel 1884, il ponte Mulinello. Prima della sua costruzione la stradella detta do Giardineddu o delle Galere, rappresentava la principale via di accesso e di uscita del paese. In prossimit dello sbocco al Molinello dellattuale via Palestro, era attivo un mulino ad acqua, rimosso nel 1882. I toponomi Culatreddu, Spampinatu, Cirinu sembrano riferiti a soprannomi di famiglie floridiane e solarinesi. La tradizione popolare narra un fatto di sangue gravissimo avvenuto fra membri di una famiglia soprannominata Culatrello: un figlio uccise il padre e poi si diede alla macchia rifugiandosi nelle grotte della cava, che da costui prese il nome. La tradizione popolare narra pure che alcuni membri delle famiglie Forte, Di Mauro, soprannominata Cirino, operavano numerosi furti nella zona. Scoperti e ricercati dalle forze dellordine (Carabinieri), si diedero al brigantaggio, rifugiandosi nelle grotte della cava (grotte dei ladroni). Nelle carte topografiche IGM (Istituto Geografico Militare), le cave presero il nome di cava Spampinato-Culatrello e cava Cirino. Le acque piovane di buona parte delle terre poste nei territori di Floridia, Solarino, Canicattini Bagni, Palazzolo Acreide (localit di Bibia, Montegrosso, ex feudo Miliddi, Serra, Zaira, Macchiotta, Cugno Canne, Marchesa), si incanalano in due profonde cave chiamate una Cirino, con bacino idrografico pi grande, laltra SpampinatoCulatrello, con bacino idrografico pi piccolo. Gli alvei di questi due torrenti, incontrandosi in vicinanza di Floridia, continuano in un profondo vallone chiamato semplicemente vadduni, per quanto nelle carte topografiche dellIstituto Geografico Militare del 1868 e successive edizioni, il tratto sia denominato Cava Ciaraulu. La Cava Cirino, dopo avere costeggiato il limite territoriale sud-ovest di Solarino, in vicinanza di Floridia, si congiunge con la cava Spampinato. La cava Spampinato riceve acque da un bacino idrografico che risulta pi ampio, rispetto a quello della cava Cirino. Bisogna dire che lungo le Cave

Floridia, superato il ponte Mulinello, si giunge in contrada Balatazza dove si trova la parte terminale della Cava Molinello posta a sud-ovest di Floridia e raggiungibile dalla strada provinciale per Canicattini Bagni. Percorrendo prima un sentiero battuto poi il greto del Molinello si raggiungono le cave SpampinatoCulatrelli e Cirino. Il fiume Molinello, oggi a regime torrentizio stagionale, ha scavato nei secoli la roccia calcarea realizzando uno scenario di grande bellezza. Le acque hanno plasmato il territorio creando forre, dette cave e realizzando grotte e gallerie. Le cave racchiudono ambienti di grande interesse vegetazionale, paesaggistico e archeologico. La zona, assieme al monte Climiti, fa parte della catena montuosa degli Iblei. I monti Iblei costituiscono, sotto il profilo naturalistico, uno degli ecosistemi pi interessanti e ricchi dellarea siracusa, nonostante la progressiva ed incessante aggressione perpetrata al suo territorio. Vedremo di approfondire laspetto naturalistico, storico e archeologico dei luoghi, che poi sono i veri tesori degni di essere conosciuti, studiati e salvaguardati. Sotto laspetto vegetazionale il vallone risulta un luogo dove la macchia mediterranea ha subito profonde modificazioni, ma si riscontra la presenza di vegetazione arbustiva ed arborea. Questa cava, tipica dei monti Iblei ha il fondo secco, privo dacqua, per quasi tutto lanno, tranne nel periodo delle piogge, quando scorre un torrente le cui acque favoriscono lo sviluppo della macchia. Fra i tanti arbusti si possono osservare il Lentisco (Pistacia lentiscus), il Leccio (Quercus ilex), la Roverella (Quercus gr. pubescens), il Terebinto (Pistacia terebinthus), lUlivo selvatico (Olea europea), lAlaterno (Rhamnus alaternus), ect. Nel periodo primaverile fiorisce lErica arborea, il Rosmarino, la Rosa canina e piccoli gruppi di Orchidee selvatiche. In estate sono frequenti le macchie verdi di Artemisia arborea, tappeti gialli di Bocca di leone e cespugli di Capperi. Una fitta rete di muri a secco divide le propriet circondate da piante di Olive, Carrubi, Peri selvatici, Mandorli e Fichi dIndia. Frequenti sono

le steppe di Asfodeli e Ampelodesma e le garighe di Timo e Spinaporci,sono inoltre presenti piccoli gruppi di Palma nana (Chamaerops humilis). Sotto laspetto faunistico unimportante presenza fra le specie dellavifauna quella della Coturnice siciliana. Tra i passeriformi sono da segnalare: il Cardellino, il Pettirosso, il Verdone, la Cinciallegra, la Tortora, il Tordo, il Fringuello e il Frosone. Tra i rapaci sono certamente presenti la Civetta, il Gufo, il Gheppio, la Poiana e il raro Capovaccaio. Non mancano i mammiferi quali Volpi, Conigli selvatici, Lepri, Ricci, Istrici e Martore. Tra i rettili si possono osservare il Ramarro, la Natrice, la Lucertola campestre e pi raramente la Testuggine di Herman e il Colubro leopardino. Sotto laspetto archeologico, le cave sono state frequentate dalluomo fin dalla pi antica et del bronzo, divenendo rifugio di numerose popolazioni, che in diverse ere, protette dalle impervie pareti, fondarono al loro interno villaggi fortificati, scavarono necropoli, edificarono luoghi di culto. La cava del Molinello stata abitata fin dallantichit e si sono rinvenuti resti di ciotole e di vasellami, attrezzi di lavoro e armi in pietra e in osso e rare monete, conservati al Museo Paolo Orsi di Siracusa. Numerose le grotte degne di essere visitate, prima abitate dai Sicani, poi dai Siculi e dai primi greci di Archia e dai Romani, ed in seguito dimora dei Bizantini, per sfuggire agli arabi invasori. Houel studi gli ingrottamenti della cava Spampinato tra i quali: molto interessante una grotta che ordinata quasi perfettamente come una casa, con parecchie camere di abitazione, una scala e perfino delle latrine. Houel menzion anche un fatto degno di attenzione: Un tempo il fondo della cava era coperto da boschi con cespugli inestricabili, ma per un incendio, gli alberi ed i cespugli bru-

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Cirino e Spampinato-Culatrelli, oggi non esistono sorgenti dacqua. Le prime quattro polle sgorgano nel territorio di Floridia ed hanno una portata inferiore al litro/ secondo, mentre le due sorgenti denominate ufficialmente Cifalino e Giustiniani, ricadono nelle terre di Cardinali (v. Acque dolci floridiane). Il vallone, oltrepassato il Comune di Floridia, entra nel territorio di Siracusa, prendendo dapprima il nome di vallone Cifalino e pi a est, verso il mare, chiamato vallone Fontanelle. Le sue acque, entrando nella zona del pantano siracusano (syrakos), perdevano, fino al secolo scorso, il loro alveo e si spargevano, alimentando le paludi. (v. Lacqua a Siracusa). Proseguendo lungo lalveo del Molinello si giunge in una radura evidenziata da un enorme scavo effettuato nella parete sud-ovest. Unulteriore ferita inferta dalluomo per la realizzazione abusiva di una cava per estrazione di sabbie arenarie e pietre. Oggi la cava stata chiusa, ma nelle pareti, ad unaltezza variabile di circa un metro, sono stati riscontrati numerosi fossili. La cava

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destrazione, infatti, offre la possibilit di ammirare grossi mitili bivalvi fossilizzati di ragguardevoli dimensioni. (cozze, in vernacolo: ugna i crapi). I fossili si trovano inglobati nelle rocce sedimentarie abbondantemente presenti nella parte superiore della crosta terrestre. Utili per la datazione delle rocce calcaree mesozoiche sono: stromatoliti, ammoniti, belemniti, bivalvi, gasteropodi, brachiopodi, echinodermi, crinoidi, denti isolati di squalo e microfossili. Il processo di trasformazione di un organismo vivente in un fossile pu durare diversi milioni di anni. La fossilizzazione un evento estremamente improbabile. Infatti non appena gli animali o le piante muoiono inizia la loro decomposizione. Sebbene le parti pi resistenti, come conchiglie, ossa e denti degli animali o il legno delle piante, resistano pi a lungo dei tessuti molli, spesso questi elementi vengono disgregati da agenti naturali esterni (fisici e chimici), come vento e acqua, e anche dallazione di animali necrofagi (agenti biologici). Generalmente, per subire un processo completo

Grifone

di fossilizzazione, un organismo deve essere sepolto rapidamente, prima che ne subentri la decomposizione o venga aggredito dagli agenti demolitori. Nella maggior parte dei casi questo seppellimento avviene ad opera della deposizione di sedimenti, come la sabbia o il fango trasportati dallacqua, che ricoprono, depositandosi sul fondo, gli organismi morti. Il criterio di datazione dei fossili si basa sulla biostratigrafia, la quale afferma che, normalmente, gli strati pi bassi del terreno sono pi antichi di quelli superiori (principio geologico della sovrapposizione di Stenone. Utilizzando tale criterio si pu confrontare un certo fossile con altri rinvenuti in strati di altre localit per vedere se appartengono allo stesso periodo oppure no. Tale metodo si basa sui fossili guida, che sono caratterizzati dalla diversificazione e da rapida evoluzione. Con i metodi degli isotopi radioattivi e del carbonio 14 si pu avere la datazione radiometrica, che misura let della roccia in anni, ma che risulta meno preciso del metodo della datazione relativa.

Attivit delle Sezioni


a cura di Emanuele Uccello
DOMENICA 13 GENNAIO Ferla I boschi di Giarranauti Escursione di lieve difficolt Guide: Concetto Giuliano, Franco Giarratana Raduno: ore 8,30 c/o Piazza Melbourne Floridia; Durata: Mezza giornata (8,30-12,30); Equipaggiamento: da trekking (binocolo, borraccia, mantellina impermeabile); Contributo: 5,00 (soci 4,00); Info: 338/9595568 Vicino Ferla, percorrendo una strada sterrata, si raggiunge la foresta di Giarranauti, gestita dal Corpo Forestale. Qui ci si trova immersi in una natura lussureggiante, vero angolo di paradiso dove la fitta boscaglia incanta coi suoni degli uccelli e del fogliame scosso dal vento. Querce, roverelle, pioppi, rare peonie, fanno da cornice durante il cammino. Un largo sentiero sterrato permette di attraversare questo posto paradisiaco, dove le acque del torrente Sperone ci indicano il percorso che conduce a Case Giarranauti, antica masseria restaurata. Una deviazione permette di arrivare ad un complesso sistema di vasche scavate nella roccia calcarea e una cisterna per accumulo di acqua. Le vasche, forse, sono state utilizzate per la concia delle pelli, ed il luogo testimonia la

laboriosa e millenaria presenza delluomo. Il sentiero conduce ai ruderi di un antico villaggio dove si notano i resti di una cittadina del periodo tardo imperiale. Si tratta di un vicus costituito da una decina di case dislocate attorno ad una piccola chiesa monolocale. Si scende a fondovalle fino a raggiungere lantico tracciato della ferrovia Siracusa Vizzini, che costeggia le pareti a picco del canyon. Si ritorna lungo un sentiero fino ad uscire dal bosco. DOMENICA 17 FEBBRAIO BrucoliCosta GisiraEremo M.na Adonai Escursione di media difficolt Guide: Concetto Giuliano, Giuseppe Mazzarella Raduno: ore 8,30 c/o Piazza Melbourne Floridia; Durata: Mezza giornata (8,30-12,30); Equipaggiamento: da trekking (binocolo, borraccia, mantellina impermeabile); Contributo: 5,00 (soci 4,00); Info: 338/9595568 - 339/6681571 La contrada denominata Costa Gisira una delle pi importanti aree archeologiconaturalistiche del territorio megarese. Difatti, oltre alla lussureggiante vegetazione che si protende fino alla rocciosa costa brucolese, vi unimportante sito archeologico di epoca neolitica. Visiteremo lEremo della Madonna Adonai che uno dei pi importanti santuari monastici della Provincia di Siracusa. Sorge su un antico complesso cimiteriale siculo, adattato ad Oratorio Rupestre da eremiti Bizantini nel III Secolo d.C. Dopo circa un secolo, in seguito alleditto di Costantino, il Santuario conobbe un periodo lunghissimo di abbandono: fu riutilizzato solo dopo il 1500, quando loriginaria grotta fu allargata e nelle sue prossimit fu eretto un monastero, di-

strutto poi dal terribile terremoto del 1693 e in seguito ricostruito. A poca distanza dallEremo, vi sono le cosiddette Grotte del Greco, grotte artificiali utilizzate in epoca sicula come cimiteri rupestri e in epoca bizantina come Chiese rupestri. DOMENICA 24 FEBBRAIO Siracusa - Penisola Maddalena - Grotta Pellegrina Escursione di media difficolt Guide: Concetto Giuliano, Peppe Mancarella Raduno: ore 8,30 c/o Piazza Melbourne Floridia; Durata: Mezza giornata (8,30-12,30); Equipaggiamento: da trekking (binocolo, borraccia, mantellina impermeabile); Contributo: 5,00 (soci 4,00); Info: 338/9595568 - 339/6681571 Subito dopo lex minareto della Penisola Maddalena, verso il faro di Murro di Porco, troviamo la costa chiamata dai Siracusani come a Piddirina, la Pellegrina. La costa si presenta alta e verticale con diverse insenature naturali pi o meno grandi con acque di un blu profondo. Qui in un ampio golfo dalla forma tondeggiante si trova una interessante grotta chiamata anchessa la grotta della Pillirina. Il nome si ricollega ad una leggenda di pescatori, secondo cui, un tempo, una giovane soleva incontrare linnamorato, un giovane marinaio, tutte le notti di luna piena in questa grotta posta in fondo ad una Cala della costa. I pescatori raccontano che ancora oggi, nelle notti di luna piena, sia possibile vedere la povera Pellegrina nei pressi della grotta, mentre scruta trepidante lorizzonte aspettando invano il suo giovane marinaio. la conferma che la Sicilia la terra in cui il sacro sintreccia con il profano, la storia si sposa con la leggenda.

Nuove frontiere per la conservazione e per la sostenibilit

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cui hanno bisogno per una gestione efficace dei paesaggi terrestri e marini, che conservi la natura e sostenga i mezzi di sussistenza delle popolazioni. Soluzioni basate sulla natura 7. La biodiversit non deve essere considerata come un problema, ma al contrario come unoccasione per raggiungere degli obiettivi sociali pi vasti. La natura una gran parte della soluzione per alcune delle sfide pi urgenti del nostro pianeta, come il cambiamento climatico, lenergia sostenibile, la sicurezza alimentare e lo sviluppo economico e sociale. Le soluzioni fondate sulla natura si basano sul contributo provato degli ecosistemi diversi e ben gestiti per accrescere la loro resilienza ed offrire alle donne ed agli uomini delle comunit povere delle opportunit supplementari. Cos, dobbiamo incoraggiare la presa di coscienza, le conoscenze, la buona governance e degli investimenti sostenibili per dimostrare che la protezione dellambiente affare di tutti e che lumanit fondamentalmente dipendente dalle natura. 8. Valorizzare la natura ed i servizi ecosistemici una prima tappa cruciale per offrire dei vantaggi, dei pagamenti ed un riconoscimento ai guardiani della natura. Le soluzioni basate sulla natura offrono una vasta gamma di vantaggi sociali e possono attirare linvestimento pubblico e privato. LIUCN prender la testa di un movimento della conservazione che riavvicini le comunit, la societ civile, i governi e gli investimenti al fine di negoziare e di mettere in opera le soluzioni pratiche che ci offre la natura per far fronte alle molteplici sfide dello sviluppo, dimostrando cos la loro redditivit e misurando e verificando i loro effetti. La sostenibilit in azione 9. I governi, la societ civile, le imprese e le altre parti interessate devono rafforzare i loro impegni verso la sostenibilit tenendo conto delle sue tre dimensioni: la crescita economica sostenuta, inclusiva ed equa, lo sviluppo e lintegrazione sociale equi e la gestione integrata e sostenibile delle risorse naturali e degli ecosistemi. 10. Dobbiamo integrare la sostenibilit in tutte le decisioni della societ e sostenere la messa in opera totale degli accordi ambientali multilaterali, in particolare la Rio Conventions e lIntergovernmental science-policy platform on biodiversity and ecosystem services (Ipbes) recentemente istituite. 11. Dobbiamo lavorare con i settori privati e pubblici per accrescere il trasferimento delle tecnologie verdi e condividere le conoscenze, esperienze e competenze al fine di integrare la biodiversit ed i valori degli ecosistemi nella produzione e nel consumo mondiali. Incoraggiamo i governi e le imprese a ricercare una crescita verde ed inclusiva e rispettosa della parit uomo-donna, che garantisca lintegrazione sociale dei gruppi vulnerabili, eradichi la povert e mantenga limpronta dellumanit entro dei limiti ecologici ragionevoli. 12. Dobbiamo mobilitare le comunit operando per la conservazione della biodiversit, lo sviluppo sostenibile e la riduzione della povert negli sforzi comuni per mettere fine alla

a cura di Alfredo Petralia

l 15 settembre si chiuso il World Conservation Congress dellInternational Union for Conservation of Nature (IUCN) tenutosi sullisola di Jeju nella Repubblica di Corea. 8.000 partecipanti (governi, agenzie delle Nazioni Unite, ONG, cittadini e imprese), provenienti da oltre 170 nazioni, hanno discusso di biodiversit, clima, risorse, gestione e sviluppo. Si certamente trattato di un evento importante e significativo in particolare sui temi del futuro per la difesa della biodiversit e per limplementazione della sostenibilit. Riportiamo qui di seguito la Dichiarazione Nature+: Towards a New Era of Conservation, Sustainability and Naturebased Solutions, approvata a conclusione del congresso, che apre nuovi scenari per le strategie della conservazione sulle quali torneremo in queste pagine e sulle quali invitiamo i lettori a intervenire (ndc).

Il Monte Halla (1.950 m), nellisola vulcanica di Jeju, (Repubblica di Corea).

misure urgenti per lottare contro gli effetti nefasti dei cambiamenti climatici. 3. LIUCN fornisce delle conoscenze scientifiche e dei consigli politici al fine di venire a capo delle grandi sfide che minacciano linsieme dellumanit. Durante i dibattiti, ai quali hanno partecipato i governi, le imprese e la societ civile, allIUCN World Conservation Forum organizzato nel settembre 2012 nella Provincia autonoma speciale di Jeju, nella Repubblica di Corea, sono state identificate le seguenti azioni per conservare la diversit biologica sulla Terra. Passare a un livello superiore in materia di conservazione 4. Tutti i settori della societ devono adottare delle misure forti per passare al livello superiore in materia di conservazione della diversit biologica e mettere un termine al suo declino rapido e continuo. La perdita di specie, ecosistemi e geni, ha conseguenze nefaste per lumanit, il che non pu essere accettato. 5. La conservazione della natura prova ogni giorno di pi la sua efficacia. Conseguentemente, dobbiamo ampliare le nostre azioni sulla terra e sul mare grazie a degli sforzi di conservazione mirati. In particolare, dobbiamo vigilare affinch le aree protette siano ben gestite; creare dei programmi di ripopolamento per le specie in pericolo, adottare delle misure per ripristinare e riabilitare gli habitat; rafforzare i programmi di riproduzione per la conservazione e ridurre o attenuare il sovrasfruttamento delle risorse naturali. 6. Sappiamo che la conoscenza il motore dellazione e che unazione efficace e delle misure correttive richiedono migliori conoscenze sui pericoli che minacciano la biodiversit. Dobbiamo intensificare i nostri sforzi per riunire le informazioni sulle specie, gli habitat, gli ecosistemi, la governance ed offrire cos ai decision makers gli strumenti di

1. La conservazione della diversit biologica, alla base stessa di tutta la vita sulla Terra, riveste unimportanza capitale per la vita degli esseri umani. Tuttavia, la diversit biologica, il clima e gli altri aspetti del pianeta sono minacciati dalle attivit umane e in particolare dalla nostra crescita basata sulle energie fossili, affamata di energia e non sostenibile. La nostra generazione ha la responsabilit morale e loccasione di impedire il pi grande deterioramento della diversit biologica e della biosfera della Terra e noi ci impegniamo a contribuire attivamente. 2. Dalla sua creazione nel 1948, lIUCN ha partecipato a tutti i principali dibattiti mondiali sullambiente e lo sviluppo sostenibile, occupando recentemente un ruolo di primo piano alla Conferenza Rio+20. Il documento finale della Conferenza descrive lavvenire che noi vogliamo e raccomanda che i governi del mondo prevedano che Leliminazione della povert, labbandono dei modi di consumo e di produzione non percorribili, in favore di modi sostenibili, cos come la protezione e la gestione delle risorse naturali sulle quali si basa lo sviluppo economico e sociale, sono sia gli obiettivi primari che i prerequisiti dello sviluppo sostenibile. Questo documento invita ugualmente tutti i Paesi ad adottare

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perdita della diversit biologica ed applicare delle soluzioni basate sulla natura con lobiettivo di conservare la biodiversit, accrescere la resilienza, rafforzare lequit, promuovere luguaglianza tra i sessi e, allo stesso tempo, ridurre la povert e dunque migliorando il benessere degli abitanti del pianeta. 13. Tutti i settori della societ devono impegnarsi totalmente nella messa in opera delle conclusioni della Conferenza Rio+20 a tutti i livelli, in particolare formulando degli obiettivi di sviluppo sostenibile ben mirati. Dobbiamo mobilitare tutti gli stakeholders per lattuazione del Piano strategico per la diversit biologica 2011-2020 e degli Obiettivi di Aichi (adottati durante il decimo meeting della conferenza delle parti della Convention on Biological Diversity), che sono degli strumenti fondamentali per lottare contro le cause sottostanti alla perdita di biodiversit, ed accrescere i vantaggi per tutti provenienti dalla biodiversit e dai servizi ecosistemici. Per il nostro avvenire comune: ridurre i divari nella governance dellutilizzo della natura 14. Rio+20 ha rafforzato la constatazione che esistono numerosi divari sostanziali in termini di governance ambientale e questo a tutti i livelli. Ma la Conferenza ha anche presentato numerosi esempi incoraggianti, prova che dei gruppi possono unirsi per negoziare efficacemente dei risultati e prendere decisioni migliori per quel che riguarda le risorse naturali, dalle quali dipendono. Sappiamo che le azioni e le decisioni degli esseri umani - considerati in quanto cittadini, agenti economici o organismi politici - formano la governance e possono proteggere o deteriorare la natura, quindi quel che la base della vita sulla Terra. Dobbiamo vigilare per migliorare la governance dellutilizzo della natura, attraverso una maggiore regolarit e coerenza, offrendo ai decisori degli strumenti e delle informazioni in grado di valutare e negoziare lutilizzo sostenibile della natura e la condivisione equa dei vantaggi. 15. Dobbiamo incoraggiare la governance efficace ed equa dellutilizzo della natura a tutti i livelli necessari: gestione oculata delle risorse naturali come arte delle popolazioni autoctone, gestione integrata delle aree protette e delle risorse naturali e presa di

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decisioni nazionale e internazionale per uno sviluppo sostenibile. 16. Dobbiamo essere i primi a fornire una forte leadership per una migliore governance, pi equa, dellutilizzo della natura e delle risorse naturali. Il potere unico dellinsieme dellIUCN rafforzer le conoscenze e lazione necessarie per permettere alla specie umana di condividere le responsabilit ed i vantaggi della conservazione della diversit biologica. 17. Dobbiamo rispettare i diritti e gli stakeholders socialmente vulnerabili, in particolare le comunit locali ed i popoli autoctoni, e incoraggiare la condivisione giusta ed equa dei vantaggi provenienti dalle funzioni ecologiche della diversit biologica. A questo riguardo, incoraggiamo tutti i Paesi a ratificare il Protocollo di Nagoya sullaccesso alle risorse genetiche e la condivisione giusta ed equa dei vantaggi. La strada da seguire dopo Jeju 18. Il Governo della Repubblica di Corea

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e la Provincia autonoma speciale di Jeju hanno proposto di organizzare con frequenza regolare a Jeju i World Leaders Dialogues inaugurati durante questo World Conservation Forum e che prenderanno il nome di Jeju World Leaders Conservation Forum. LIUCN lavorer per fare in modo che le soluzioni basate sulla natura siano al centro della realizzazione degli Obiettivi di Aichi e della Conclusioni della Conferenza Rio+20 e delle sessioni del World Conservation Congress. Infine, lIUCN svolger un ruolo attivo per dimostrare il ruolo potenziale di una green economy nelle politiche pubbliche e nel comportamento delle imprese a livello locale, regionale e mondiale. 19. Durante il 2012 il World Conservation Congress, sulla bella isola di Jeju, nella Repubblica di Corea, LIUCN ed i suoi numerosi partner si sono riuniti per rafforzare la loro cooperazione e costruire cos un mondo giusto, che valorizzi e conservi la natura. 13 dicembre 2012 Conferenza a Pachino tenuta dal Segretario Regionale, organizzata dallUNITRE locale, sul tema Aree protette e prospettive di sviluppo. 14 dicembre 2012 Siglato al Comune di Rosolini un protocollo dintesa tra il Comune di Rosolini e lEnte Fauna Siciliana, per la gestione e la fruizione della Cava Prainito in territorio di Rosolini. 17 dicembre 2012 Riunione a Noto, presso la sede legale dellEnte Fauna Siciliana, degli appartenenti al Corpo Guardie Ecologiche dellEnte Fauna Siciliana. 19 dicembre 2012 Si riuniscono a Noto, nella sede legale dellEnte Fauna Siciliana, le Guide Naturalistiche che operano al Centro Visitatori della Riserva Naturale Orientata di Vendicari. 20 dicembre 2012 Incontro a Siracusa, presso la sede dellUfficio Provinciale dellAzienda Foreste Demaniali, tra il Dirigente Provinciale dellAzienda, il Dirigente dellUOB2, il Segretario Regionale e il Vice Segretario dellEnte Fauna Siciliana.

Dal Giornale di Bordo dellAssociazione

7 novembre 2012 Riunione presso il Centro Visitatori di Vendicari tra una delegazione della Sezione di Floridia e il Segretario Regionale dellE.F.S. Tema della riunione le attivit nel controllo del randagismo a Floridia. 8 novembre 2012 Riunione al Comune di Noto per listituzione dellAlbo delle Associazioni di Volontariato. Ha partecipato per lE.F.S. il Consigliere Regionale Paolo Pantano. 5 dicembre 2012 Si riunisce a Catania presso la ex sede del Dipartimento di Biologia Animale M. La Greca la Giunta Regionale dellE.F.S. E presente anche il Presidente Pietro Alicata. 10 dicembre 2012 Effettuato sopralluogo e lavori presso lex scuola rurale di S. Lucia di Mendola, a seguito di un albero caduto.

IL 2013 LANNO DEDICATO AL RANDAGISMO

Tesseramento 2013 6 buone ragioni per essere uno di noi


1 Sarai protagonista nella difesa della natura. 2 Potrai partecipare ai nostri progetti di ricerca e conservazione naturalistica. 3 Potrai usufruire dei servizi riservati ai Soci (attivit sociale, escursioni, conferenze, sconto del 50% su tutte le pubblicazioni dellEnte, ecc.). 4 Riceverai gratuitamente Grifone, bimestrale di informazione per i Soci e di divulgazione naturalistica. 5 Riceverai gratuitamente lannuario Atti e Memorie, bellissimo volume, il resoconto annuale sulle attivit svolte dallEnte ed importanti memorie scientifiche curate da specialisti della fauna selvatica. 6 Contribuirai alla realizzazione di un mondo migliore.

ENTE FAUNA SICILIANA O N L U S

Quote sociali per il 2013 Junior Euro 7,00 - Ordinario Euro 20,00 - Sostenitore Euro 60,00 Le adesioni possono essere effettuate: direttamente nelle varie Sezioni - tramite versamento sul c/c postale n. 11587961 - oppure tramite bonifico al cod. IBAN IT24 FO76 0117 1000 000 1 1587 961 sempre intestati a: Ente Fauna Siciliana - Noto con la causale Quota iscrizione anno 2013

Luigi Prestinenza, un marziano tra noi


di Giuseppe Sperlinga

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come avrebbe poi fatto lui per decenni. Unico abbonato di Catania della rivista Coelum, diretta dal grande astronomo Guido Horn-DArturo, ebbe il privilegio di ricevere una visita a casa sua - lui, bambino di appena 10 anni - del grande scienziato triestino, allora direttore dellOsservatorio Astronomico universitario di Bologna e titolare della cattedra di Astronomia, che volle conoscere il suo unico lettore catanese. Cominci a scrutare il cielo a occhio nudo per imparare a riconoscere le costellazioni, a distinguere un pianeta da una stella, per comprendere lavvicendarsi degli astri nel mutevole scenario celeste nel corso dellanno. Punt il suo primo telescopio verso Marte e fu amore a prima vista, perch osserv e studi il pianeta rosso finch visse, soprattutto dal suo osservatorio della casa di Pedara, alle pendici meridionali dellEtna, una struttura dotata di due potenti telescopi, uno dei quali installato sulla montatura Cooke in dotazione allantico Osservatorio Astrofisico, quando la sede era in piazza Vaccarini, salvandolo cos da sicura distruzione o perdita. Era talmente attratto dal pianeta Marte che fin col diventare... un marziano, nel senso che acquis e accumul una mole di conoscenze scientifiche che, nel 2004, si decise a pubblicarle nel volume Marte tra storia e leggenda (Utet), con la prefazione della notissima astrofisica Margherita Hack, sua amica da sempre. Tre anni dopo, dedica al suo pianeta un ampio e particolareggiato capitolo nel libro La scoperta dei Pianeti. Da Galileo alle sonde spaziali (Gremese), la cui prefazione porta la firma del suo grande amico prof. Giuliano Romano, astronomo veneto di chiara fama esperto in Cosmologia e Archeoastronomia, che scrive: Marte, per lautore, giustamente il pianeta la cui storia delle sue esplorazioni ottiche e fisiche trattata con maggiori dettagli, e questo per due ragioni, primo per il fatto che stato studiato con estrema cura per due secoli con tutti i telescopi disponibili e secondo perch ha sempre interessato particolarmente lautore che non solo lha osservato lungamente ma ha gi scritto recentemente un pregevolissimo volume dal titolo Marte tra storia e leggenda (). Interessanti sono anche gli inserti curati dal prof. Giuseppe Sperlinga, che utilizzando il minimo di matematica, illustrano la legge di Titius-Bode e la misura del raggio della Terra e la sua forma. Il libro sulla Scoperta dei Pianeti si legge proprio di un fiato. Lo stile conciso e piacevole, rapido e accattivante; lo stile di un giornalista sportivo che sa illustrare con precisione i fatti e sa anche porre in evidenza, piacevolmente, il difficile cammino della scienza dei pianeti.

l 4 settembre 2012 si spegneva Luigi Prestinenza, giornalista e astrofilo, come amava definirsi, dalle due anime per niente gemelle e ancor meno speculari: lo Sport e la Scienza. La sua scomparsa stata una grave perdita per la Cultura catanese, perch fu un valoroso giornalista scientifico che, per oltre mezzo secolo, divulg la Scienza, lAstronomia in particolare, collaborando con emittenti radiotelevisive (Rai, Antenna Sicilia, Telecolor), periodici specializzati (Scienza e Vita, LAstronomia, Le Stelle, Nuovo Orione), quotidiani (La Stampa di Torino). Per La Sicilia cur per alcuni anni la pagina settimanale dedicata alla divulgazione scientifica, che costitu un appuntamento con i lettori assetati di notizie, approfondimenti e aggiornamenti del mondo della Scienza. Riprese a divulgare la Scienza sul suo giornale accettando di scrivere per la rubrica Scienza e Tecnica, dove, ogni luned, firm i suoi pezzi fino a un mese prima della sua morte. Si pu affermare senza tema di smentita che Egli fu uno degli artefici principale della divulgazione scientifica in Sicilia, tenne migliaia conferenze, seminari, dibattiti, incontri, lezioni e Incontri con lAstronomia in tutte le scuole di ogni ordine grado dellIsola, nei fastosi saloni dei club service, nelle aule universitarie, al Parco Gioeni nelle serate del primo quarto di Luna. Fu presente ovunque si parlasse di Cultura, perch i suoi orizzonti culturali erano illimitati, spaziavano dalla Storia e Filosofia (gli manc soltanto la discussione della tesi per conseguire la laurea in queste discipline, meriterebbe, dallAteneo catanese, il conferimento della Laurea a honorem alla memoria), alle Lettere e alle Arti, dallArcheologia alla Paleoantropologia, alla Cosmologia, alla Geologia, alla Zoologia, alla Botanica: una splendida simbiosi tra discipline che comunemente (ed erroneamente) sono considerate appartenenti a due culture distinte. Conobbi Luigi Prestinenza nellautunno del 1977. A presentarmelo fu un mio alunno di primo liceo classico della scuola in cui insegnavo, allinizio della mia carriera scolastica. Il mio giovane studente

aveva aderito al nascente gruppo astrofili catanesi, fondato sei mesi prima proprio da Prestinenza e del quale fu presidente ininterrottamente per ben 26 anni, fino a quando, nel febbraio del 2003, prese la dolorosa decisione di separarsene e, cinque mesi dopo, fondare lassociazione onlus Stelle e Ambiente per la divulgazione e la ricerca scientifica astronomica e ambientale intitolata alla memoria del prof. Marcello La Greca, di cui fu presidente per nove anni e, nellultimo anno, presidente onorario, perch le sue precarie condizioni di salute non gli consentirono di partecipare attivamente alla vita sociale. Prestinenza, lAstronomia doveva averla impressa nella doppia elica del suo DNA. Riusciva a essere coinvolgente e convincente nelle sue trattazioni al punto da far germogliare, nella mente dei giovani che lascoltavano, il seme della curiosit e imprimere in loro stimoli tali da risultare determinanti nella scelta dei loro corsi di studi universitari. Qualche anno fa, infatti, gli astronomi dellOsservatorio Astrofisico di Catania, notando il crescente numero di studenti nei corsi a indirizzo astronomicoastrofisico, dicevano tra il serio e il faceto che ci era dovuto alleffetto Prestinenza. Il suo amore per lAstronomia sbocci prestissimo, quando, appena decenne, gli capit tra le mani una copia de LAstronomia popolare di Camille Flammarion, il celebre astronomo francese che in forma molto didattica e discorsiva enunciava i principi e le conoscenze della scienza astronomica con impareggiabile rigore scientifico e completezza. Esattamente

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Prestinenza fu molto stimato dagli astronomi professionisti e non. Gianluca Masi, astrofisico, ricercatore di pianeti extrasolari e curatore scientifico del Planetario di Roma, gli dedic un pianetino, che rivolve intorno al Sole tra Marte e Giove, da lui scoperto il 14 febbraio 1999: lAsteroide Prestinenza (20433 Prestinenza), ubicato nella fascia principale degli asteroidi. LUnione astrofili italiani (Uai) lo insign, nel 2006, dellimportante premio nazionale Guido Ruggieri (intitolato alla memoria di uno dei suoi pi grandi amici, astrofilo, esperto planetologo ed eccezionale divulgatore) con la seguente motivazione: Per una vita dedicata allAstronomia e alla divulgazione della Scienza. Osservatore attento e sistematico dei pianeti e in particolare di Marte, al quale ha dedicato uno splendido libro. Giornalista e divulgatore scientifico per oltre un cinquantennio, sempre in prima linea nel rapporto con il pubblico e con gli studenti. Socio e sostenitore UAI gi dai primi anni della sua costituzione, ha contribuito in maniera determinante, con la sua autorevole e assidua presenza, a uno svolgimento corretto e sereno delle Assemblee sociali. Fondatore e presidente per venticinque anni del Gruppo Astrofili Catanesi che porta il nome di Guido Rug-

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gieri. Pi recentemente fondatore e presidente dellAssociazione Stelle e Ambiente. A Luigi va la gratitudine incondizionata di tutti i Soci dellUnione Astrofili Italiani. Non gli manc la vis polemica e fu durissimo nei confronti dei sostenitori di quelle che considerava pseudoscienze: lAstrologia e lUfologia. Non perdeva occasione per lanciare strali contro gli astrologi, rei di ammannire ciarpame im-

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perversando tutto lanno nei mass media, dalla radio alla tv, ai giornali quotidiani e periodici. La gente - diceva - finir che prima o poi ci crede davvero, perch lhanno detto in televisione!. Altrettanta durezza manifestava apertamente contro certi programmi televisivi che mettevano in dubbio la conquista della Luna o che tentavano di spacciare la fantascienza per Scienza.

Egli non perdeva occasione per demolire il cosiddetto Triangolo delle Bermuda o lavvistamento di oggetti volanti con omini verdi a bordo, contro i quali fu un irriducibile oppositore nei suoi numerosi articoli e interventi in tv. La scomparsa di uomini della levatura morale e culturale di Prestinenza lascia sempre una voragine nellanemico panorama culturale scientifico di questa citt, un vuoto che sar difficilmente colmabile nei prossimi decenni. E altrettanto irto di difficolt il sentiero di cui Egli ha lasciato il solco, perch pur volendo seguirne il magistero, senza il suo carisma culturale sar durissimo ottenere una inversione di rotta in una citt come Catania che continua a puntare sulla becera politica culturale delleffimero, rinunciando alle strutture culturali stabili, quali sono il planetario, il Museo civico di Storia naturale, il Museo vulcanologico dellEtna, il parco vulcanospeleologico per la tutela e fruizione delle grotte laviche presenti nel sottosuolo del territorio metropolitano che costituiscono un patrimonio naturale unico in tutta lEuropa continentale, idee e progetti fortemente sostenuti da Prestinenza e da altri due giganti della cultura scientifica catanese: lo zoologo prof. Marcello La Greca, scomparso dieci anni fa, e il vulcanologo prof. Salvatore Cucuzza Silvestri, morto lo scorso 5 luglio.

XLVIII ASSEMBLEA GENERALE DEI SOCI DELLENTE FAUNA SICILIANA


Domenica 20 gennaio 2013 alle ore 9,00, presso il Centro Visitatori della R.N.O. Oasi Faunistica di Vendicari, si svolger la XLVIII Assemblea Generale dei Soci dellEnte Fauna Siciliana, convocata in via ordinaria dal Segretario Regionale (Assemblea di fine anno, art. 8 dello Statuto), con il seguente ordine del giorno: ore 9,00 ore 9,30 ore 10,30 ore 10,45 ore 11,00 Relazione del Segretario Regionale; Relazioni dei Segretari di Sezione e dei Responsabili di Settore; Approvazione conto consuntivo 2012; Programmazione di massima per il 2013; Dibattito. Il Segretario Regionale Corrado Bianca Hanno collaborato a questo numero - Pietro ALICATA, Presidente dell E.F.S. - Salvatore ARCIDIACONO, Segretario Sezione di Catania, E.F.S. - Gaetano FICHERA, Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche ed Ambientali, Universit di Catania. - Concetto GIULIANO, E.F.S., Floridia - Alfredo PETRALIA, Consigliere Regionale E.F.S. - Agatino Maurizio SIRACUSA, Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche ed Ambientali, Universit di Catania. - Giuseppe SPERLINGA, Presidente dellAssociazione Stelle e Ambiente di Catania. - Emanuele UCCELLO, Direttore della Biblioteca Naturalistica Bruno Ragonese.

Questa convocazione ha valore formale di convocazione dei Soci.

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Organo Bimestrale dellEnte Fauna Siciliana Associazione naturalistica di ricerca e conservazione

N. 3/93 reg. stampa - Tribunale di Siracusa Direttore responsabile Corrado Bianca Responsabile di redazione Giorgio Sabella Comitato di redazione Fabio Amenta, Marco Mastriani, Messaoud Yamoun, Paolo Pantano, Alfredo Petralia, Abubaker Swehli, Paolino Uccello. Redazione e Amministrazione Via Sergio Sallicano, 74 - Noto (SR) Tel. 338 4888822. Versamenti sul c/c postale n. 11587961 intestati a: Ente Fauna Siciliana - Noto Sito: www.entefaunasiciliana.it - E-mail: c.biancasegreteriaefs@alice.it Realizzazione e stampa: Due Elle - Siracusa - dueellegrafica@hotmail.it - Tel. 339 7708276

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dei cotiledoni del seme della leguminose. Pertanto basterebbe trattare con insetticidi innocui (ad esempio, piretroidi) i semi accumulati per eliminare alla radice il problema. Oltre alluso popolare del medicamento sopraccennato lorgano ipogeo della Scilla trova riscontro nella farmacopea ufficiale in cui gli vengono riconosciute varie azioni curative: ipertensivante cardiotonico (digitalsimile), emetico e fluidificante broncopolmonare. Le larghe foglie della pianta hanno anchesse avuto un uso agricolo-pastorale; sono servite per ricoprire limboccatura delle cavagne di ricotta, legandole con legacci ricavati dallAmpelodesmo. Ancora con le nostre foglie, i fanciulli di un tempo, ottenevano un elementare strumento a fiato (trummittedda), avvolgendole a cono e ripiegandone il suo vertice. Indi, ponendo questo cono schiacciato fra le labbra, vi soffiavano dentro in modo da farlo vibrare e cos ricavare un suono unicorde, alquanto acuto.

Una pianta ratticida


Fioritura estiva

di Salvatore Arcidiacono

a Scilla (Charybdis pancration ex Urginea maritima), detta in dialetto Cipuddazza, una pianta mediterranea fornita di un bulbo, alquanto voluminoso, potendo raggiungere i 12 cm di diametro, il quale sovente sporge dal suolo. Da questo bulbo, formato da pi tuniche carnose, in primavera, compaiono grandi foglie coriacee, che seccano sul finire dellestate, nel contempo in cui emerge un asse fiorifero, alto fino a 2 metri, portante un grappolo di fiori bianco candidi. Il bulbo della Scilla, fino ad un recente passato, veniva utilizzato dai contadini siciliani per svariati impieghi, in parte concreti e in parte immaginari. Si creduto che, se esso fosse stato piantato nei pressi di un albero da frutto, questo sarebbe stato liberato dalle infestazioni delle cocciniglie parassite (piducchi, furami). In particolare se ne fossero stati piantati tre, ai vertici di un triangolo, attorno ad un albero di fico, questo sarebbe divenuto immune dalle invasioni delle formiche. Ma luso pi diffuso in tutta lIsola stato come veleno per i ratti. Per ottenere questo rodenticida, dal nostro bulbo si eliminavano sia le squame pi esterne (perch tigliose), che quelle pi interne (perch mucillaginose) e si prendevano solo quelle intermedie; queste si pestavano in modo da farne una poltiglia; la quale emanava un odore ed un sapore assai graditi a questi roditori. Ma ci costituiva una trappola mortale, in quanto il nostro bulbo contiene sostanze (scilliroside, scillarene, proscillaridina) assai velenose per lanimale. Con tale prospettiva le esche alla Scilla venivano poste nei magazzini agricoli, nelle cantine e in tutti i luoghi in cui erano conservate derrate alimentari. Un altro impiego, abbastanza comune, del nostro bulbo riguardava una particolare applicazione della medicina popolare: le dermatiti pruriginose (car-

dacia), alle quali andavano incontro gli agricoltori che manipolavano la favetta. Questo legume, destinato come mangime, si raccoglie nei campi, si essicca sulle aie, i suoi baccelli si battono per liberare i semi secchi ed infine questultimi si stipano in sacchi di iuta. In tutte queste operazioni i contadini non accusavano alcunch. Viceversa, quando i sacchi con la favetta venivano accumulati nei magazzini angusti e poco areati, allora accadeva che chi fosse entrato in questi locali veniva colpito da fastidiosissimi arrossamenti cutanei, seguiti da irrefrenabile prurito. Il fenomeno, a quei tempi, era ritenuto qualcosa di soprannaturale; tuttavia i contadini avevano trovato un rimedio strofinandosi sulla pelle un impiastro ottenuto dalla triturazione delle squame della Scilla. Al giorno doggi si scoperto che gli arrossamenti sono causati dalle spoglie della muta cui vanno incontro certi acari, spoglie che fluttano nellaria stagnante del locale; sicch basterebbe areare questi locali per eliminare il danno. Gli acari non vivono a spese dei semi, bens sono parassiti di piccoli coleotteri - tonchi delle fave (papuzze o gaddinedde) che si nutrono Voluminoso bulbo di Scilla

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