Sei sulla pagina 1di 5

LA NUOVA OMBRA

Questo racconto inizia nei giorni di Eldarion, figlio di quellElessar di cui le cronache hanno molto da raccontare. Centocinque anni erano trascorsi dalla caduta della Torre Oscura, e quella storia era ormai stata dimenticata da molti a Gondor, bench ancora vivessero alcuni che ricordavano la Guerra dellAnello come unombra sulla loro infanzia. Uno di questi era il vecchio Borlas di Pen-arduin. Egli era il figlio minore di Beregond, il primo Capitano della Guardia del Principe Faramir, che si era mosso insieme al suo signore dalla Citt agli Emyn Arnen. Profonde invero si estendono le radici del Male, disse Borlas, e in esse forte la linfa nera. un albero che non sar mai distrutto. Gli uomini possono abbatterlo quanto vogliono, questi germoglier prima ancora che possano voltarsi. Nemmeno per la Festa dellAbbattitura le scuri sarebbero appese al muro! Chiaramente pensi di pronunciare parole sagge, disse Saelon. Lo desumo dalla profondit della tua voce, e dalla tua testa bassa. Ma di cosa stai parlando? Mi sembra che la tua vita sia abbastanza tranquilla, la vita di un vecchio uomo che ormai non viaggia molto. Dove hai visto crescere i germogli dellalbero oscuro? Nel tuo giardino? Borlas alz il capo, lanci uno sguardo penetrante su Saelon, e si chiese se quel giovane, apparentemente allegro e scherzoso, non ne sapesse pi di quanto mostrasse. Borlas non voleva confidarsi con lui, ma era preoccupato, e perci aveva parlato ad alta voce, pi a se stesso che allaltro. Saelon non ricambi il suo sguardo, ma continu a intagliare uno zufolo da un verde salice con un coltello affilato, parlando a bassa voce. I due stavano in un pergolato vicino alla ripida costa orientale dellAnduin, ai piedi dei colli di Arnen. Erano nel giardino della piccola casa di pietra grigia di Borlas, nascosta tra gli alberi del pendio occidentale. Borlas guard il fiume, gli alberi vestiti di giugno e, pi oltre, le torri della Citt illuminate dal rosso del tramonto. No, non nel mio giardino, disse pensieroso. Allora perch ti preoccupi tanto? chiese Saelon. Un uomo che possiede un giardino tranquillo, circondato da forti mura, ha tutto ci che pu desiderare. Si interruppe. Finch ancora in vita, aggiunse.

Negli ultimi anni della sua vita, perch preoccuparsi dei mali minori? Alla fine dovr lasciare il suo giardino, e saranno gli altri a doversi occupare delle erbacce. Borlas sospir, ma non rispose. Saelon continu: Ma ci sono alcuni che non sono mai contenti, e alla fine dei loro giorni si preoccupano dei loro vicini, della Citt, del Regno e del mondo intero. Tu sei uno di questi, Mastro Borlas, lo sei sempre stato, dal giorno in cui da fanciullo mi afferrasti nel tuo frutteto. Anche allora non lasciasti che il male facesse il suo corso, prendendomi a bastonate o rafforzando il tuo recinto. No, tu eri addolorato, volevi cambiarmi. Mi portasti a casa tua e mi parlasti. Lo ricordo bene. Cose da Orchi!, ripetevi. Posso capire che un ragazzo possa rubare frutta buona, se affamato o se suo padre troppo permissivo. Ma cogliere mele acerbe, per il gusto di romperle e gettarle via! Queste sono cose da Orchi. Come sei giunto a fare una cosa simile, ragazzo? Cose da Orchi! Ero cos arrabbiato, Mastro Borlas, ma ero troppo orgoglioso per risponderti, bench avrei voluto dirti: Cogliere una mela per giocarci altrettanto sbagliato che coglierla per mangiarla, e non lo di pi. Non parlarmi di cose da Orchi, o te le faccio vedere io! Fu uno sbaglio da parte tua, Mastro Borlas. Fino ad allora avevo gi ascoltato racconti sugli Orchi e sulle loro attivit, ma non mi avevano mai interessato. Tu risvegliasti il mio interesse nei loro confronti. Commisi solo piccoli furti (mio padre non era affatto permissivo), ma da allora non dimenticai gli Orchi. Iniziai a nutrire odio nei tuoi confronti e a meditare vendetta. Con gli amici giocavo agli Orchi, e a volte pensavo: Perch non radunare la mia banda e andare ad abbattere i suoi alberi? Cos penser che gli Orchi sono davvero ritornati. Ma stato tanto tempo fa, disse Saelon con un sorriso. Borlas era sorpreso. Ora era Saelon che si confidava con lui. E cera qualcosa dinquietante nel tono del giovane, al punto che si chiese se in fondo il risentimento che aveva provato da bambino non fosse ancora vivo, come le radici degli alberi oscuri. S, perfino nel cuore di Saelon, lamico di suo figlio, il giovane che con la sua socievolezza gli aveva reso meno penosa la solitudine. Ad ogni modo, decise di non rivelargli altro dei suoi pensieri.

Ahim! disse, tutti noi commettiamo errori. Non pretendo di essere saggio, ragazzo, ad eccezione di quel poco che si pu diventarlo col passare degli anni. Ma conosco fin troppo bene la triste verit secondo cui coloro che vogliono far del bene possono arrecare pi danni di quelli che lasciano le cose al loro corso. Mi dispiace per ci che dissi, se ci ha nutrito il tuo odio. Ma credo ancora che avessi ragione; forse fui intempestivo, ma ero nel giusto. Anche un ragazzo deve capire che la frutta frutta, e non va raccolta prima che sia matura; abusarne quando acerba peggio che rubarla a chi lha coltivata, perch cos si deruba il mondo intero, impedendo il compimento di una cosa buona. Chi si comporta in questo modo partecipa alla rovina e alla cancrena delle forze del male. Agisce come gli Orchi. E come gli Uomini, lo interruppe Saelon. No, non mi riferisco solo agli uomini selvaggi, o a quelli cresciuti sotto lOmbra, come si dice. Intendo tutti gli Uomini. Oggi non mi interessa raccogliere la tua frutta acerba, ma solo perch non saprei che farmene, non per le tue nobili ragioni, Mastro Borlas. Penso invece che il tuo ragionamento sia guasto come una mela lasciata per troppo tempo in magazzino. Dal punto di vista degli alberi tutti gli Uomini sono Orchi. Forse gli Uomini ci pensano su prima di abbattere un albero, di usarlo per i loro fini, per farsi strada, per usarlo come legna o carburante, o semplicemente per aprirsi una veduta? Se gli alberi potessero giudicare, considererebbero gli Uomini migliori degli Orchi, o piuttosto li vedrebbero fonte di rovina, come una cancrena? Con quale diritto, si chiederebbero, gli Uomini si nutrono della nostra linfa come parassiti? Un uomo, rispose Borlas, che cura un albero e lo difende dai parassiti e da altri nemici, non agisce come un Orco o una cancrena. Se mangia i suoi frutti, non gli fa torto. Esso produce pi frutta di quanto necessiti per il suo fine, la continuazione della specie. Fa che mangi la frutta, allora, o ci giochi, disse Saelon. Tuttavia io mi riferivo a quando gli uomini giusti uccidono gli alberi, li tagliano o li bruciano, e alle ragioni per cui lo fanno. Non hai detto questo. Tu hai parlato del giudizio degli alberi in materia. Ma gli alberi non giudicano. I figli dellUno sono i signori. Gi conosci ci che penso. In origine i mali del mondo non appartenevano al grande Tema, ma vennero introdotti dalle dissonanze di Melkor. Gli

uomini non trassero origine da queste dissonanze, ma furono creati in seguito da Eru, lUno, e perci sono chiamati i Suoi figli, e hanno diritto di usare per il loro bene tutto ci che fu nel tema, non in modo superbo o licenzioso, ma con riverenza. Se dinverno il figlio di un boscaiolo ha freddo, anche allalbero pi fiero non viene fatto torto se la sua vita necessaria a riscaldare il bambino col fuoco. Ma il bambino non deve deturpare lalbero, per gioco o per dispetto, strappando la sua corteccia o i suoi rami. E un buon contadino, se pu, user prima la legna che gi possiede o quella di un vecchio albero, e non taglier un albero giovane n lascer che marcisca, per il solo piacere di usare la scure. Cos agiscono gli Orchi. anche vero quanto ho detto prima: le radici del Male si estendono in profondit, e il veleno che agisce in noi viene da lontano, sicch a volte molti si comportano in questo modo, e diventano simili ai servi di Melkor. Ma gli Orchi agivano sempre cos, godevano a danneggiare e a far soffrire ogni cosa, e si fermavano solo quando veniva loro impedito, non per prudenza o piet. Ma di ci abbiamo parlato abbastanza. Perch? disse Saelon. Abbiamo appena cominciato. Quando parlavi della rinascita dellalbero oscuro non era al tuo frutteto, n alle mele, n a me che stavi pensando. Tuttavia, posso indovinare cosa stavi meditando. Ho occhi e orecchie aperti, Mastro Borlas. La sua voce divenne un sussurro, appena udibile sul mormorio del vento freddo tra le foglie, mentre il sole si abbassava sul Mindolluin. Dunque anche tu hai udito il nome, disse con un filo di voce, di Herumor? Borlas lo guard con stupore e paura. La sua bocca tremava, cercava di parlare, ma non ci riusciva. Vedo che lo conosci, disse Saelon. E mi sembri stupito di apprendere che lho udito anchio. Ma sono pi stupito io, nel vedere che il nome arrivato fino a te. Come ti ho detto, io ho occhi e orecchie aperti, ma i tuoi sono stanchi anche nelle faccende quotidiane, ed strano che un affare tanto segreto sia giunto a tua conoscenza. Tenuto segreto da chi? grid Borlas, con violenza. I suoi occhi potevano anche essere stanchi, ma adesso fiammeggiavano con rabbia. Suvvia, da coloro che hanno udito la sua chiamata, e chi altri?, rispose Saelon impassibile. Non sono cos numerosi da contrastare il popolo di Gondor, ma il loro numero va crescendo. Non tutti sono sod-

disfatti da quando il Grande Re morto, e sono sempre meno coloro che ne sono dispiaciuti. Cos avevo ragione, disse Borlas, questo pensiero che angoscia il mio cuore, come un vento freddo destate. Un uomo pu vivere in un giardino circondato da alte mura, Saelon, e tuttavia non trovarvi pace n serenit. Ci sono nemici che queste mura non possono tenere fuori, poich il suo giardino parte di un regno che lo custodisce. alle mura del regno che deve rivolgersi, se vuole essere realmente sicuro. Ma che cos la chiamata? Cosa hanno intenzione di fare? grid, allungando la mano verso le ginocchia del giovane. Prima di risponderti ti porr una domanda a mia volta, disse Saelon, che adesso cercava lo sguardo del vecchio. In che modo tu, che vivi nellEmyn Arnen e di rado ti rechi persino nella Citt, sei venuto a conoscenza delle voci sul nome? Borlas abbass lo sguardo e un le mani sotto le ginocchia. Per un attimo non rispose. Poi guard nuovamente Saelon, con il volto indurito e unespressione pi prudente. Non risponder alla tua domanda, Saelon, disse. Non fintanto che avrai risposto a unaltra domanda. Prima dimmi, disse lentamente, tu sei tra quelli che hanno udito la chiamata? Uno strano sorriso apparve sul volto del giovane. Lattacco la migliore difesa, rispose, come ci dicono i Capitani, ma quando entrambi i fronti ricorrono a questa strategia, vuol dire che c fragore di battaglia. Cercher di essere al tuo pari. Non risponder alla tua domanda, Mastro Borlas, finch tu non mi avrai risposto: sei tra quelli che hanno udito la chiamata, o no? Come puoi pensarlo? grid Borlas. E tu come puoi pensarlo? chiese Saelon. Quanto a me, disse Borlas, tutte le mie parole non ti hanno gi risposto? E tu invece, aggiunse Saelon, nutri dubbi su di me solo perch ho difeso un ragazzino che tirava per gioco le mele ai suoi compagni dallaccusa di essere un Orco? O perch ho parlato delle sofferenze degli alberi provocate dagli uomini? Mastro Borlas, poco saggio giudicare il cuore di un uomo sulla base delle parole pronunciate su un argomento che non condivide, solo perch queste parole lo disturbano.

Forse sono impertinenti, ma sono sempre meglio di uneco ossequiosa. Non dubito che coloro con cui parli usano parole solenni quanto le tue, e in tua presenza parlano con riverenza del Grande Tema e di cose simili. Dunque, chi risponde per primo? Il pi giovane, che dovrebbe usare cortesia verso il vecchio, disse Borlas, o colui a cui la domanda stata posta per primo. In entrambi i casi sei tu a dover rispondere. Saelon sorrise. Molto bene, disse. vediamo: la prima domanda che mi hai rivolto stata: che cos la chiamata, cosa hanno intenzione di fare? Con la tua et e tutta la tua esperienza non riesci proprio a trovare una risposta? Io sono giovane e ho meno esperienza di te, tuttavia, se lo desideri veramente, forse posso chiarirti il significato delle voci. Si alz in piedi. Il sole era tramontato oltre i monti, e si faceva buio. Le mura occidentali della casa di Borlas, sul lato della collina, erano indorate dal crepuscolo, ma sul fondo il fiume era scuro. Guard in alto, poi volt lo sguardo verso lAnduin. una bella serata, disse, ma il vento si muove a est. Stanotte la luna sar coperta da nubi. Bene, e con ci? disse Borlas, rabbrividendo un po per laria fredda. Forse vuoi dire che un vecchio dovrebbe affrettarsi a rincasare per mantenere le sue ossa allasciutto? Si alz e si diresse verso il sentiero che conduceva alla sua casa, pensando che il giovane non avesse pi nulla da dirgli, ma Saelon si pose davanti a lui, trattenendolo per un braccio. Voglio dire invece che dovrai indossare abiti pesanti dopo il crepuscolo, disse. Se vuoi saperne di pi, se lo vuoi davvero, dovrai metterti in viaggio con me, stanotte. Ti aspetter allentrata orientale della tua casa, sul retro, o almeno passer da quel lato quando sar notte fonda, sarai tu a decidere se venire o meno. Indosser un abito nero, e chiunque verr con me dovr essere vestito cos. Ora addio, Mastro Borlas! Pensaci, finch dura la luce del giorno. Con ci Saelon sinchin e si allontan, per un altro sentiero che costeggiava la ripida sponda del fiume, andando a nord, verso la casa di suo padre. Quando scomparve al di l di una curva, le sue parole ancora echeggiavano nella mente di Borlas.

Dopo che Saelon si fu allontanato, per qualche attimo Borlas rimase in silenzio, con le mani sul volto, appoggiando la fronte sulla fredda corteccia di un albero lungo il sentiero. Cercava di richiamare alla mente come era iniziata quella strana e allarmante discussione. Non sapeva ancora cosa avrebbe fatto dopo il crepuscolo. Dallinizio della primavera non si sentiva bene, bench fosse piuttosto in forma per la sua et, che gli pesava meno della sua solitudine. Da quando ad aprile suo figlio Berelach era partito di nuovo lavorava sulle Navi, e ora viveva nei pressi di Pelargir Saelon era divenuto pi premuroso, quando era a casa. Di recente, era spesso in viaggio. Borlas non era al corrente dei suoi affari, sapeva solo che si occupava, tra laltro, di legname. Portava notizie del regno al vecchio amico, o meglio, al padre del vecchio amico, poich un tempo Berelach era stato il suo compagno pi fedele, sebbene ora si incontrassero di rado. Certo, andata cos, si disse Borlas. Ho parlato a Saelon di Pelargir, riferendomi a Berelach. C stato qualche piccolo incidente allEthir: alcuni marinai sono scomparsi, e anche un piccolo vascello della Flotta. Niente di pi, secondo Berelach. La pace indebolisce gli animi, mi sembra che disse, in veste di sottufficiale. Hanno usato qualche stratagemma per disertare, cos sembra forse delle conoscenze in uno dei porti occidentali ma senza una guida sono annegati. Gli sta bene. In questi tempi ci sono sempre meno veri marinai, la pesca pi redditizia. Ma almeno tutti sapranno che le coste occidentali non sono sicure per chi non ha esperienza. Fu tutto qui. Ma ne ho parlato a Saelon, e gli ho chiesto se a sud avesse udito qualcosa su questepisodio. S, mi ha risposto, pochi hanno creduto alla versione ufficiale. Quegli uomini non erano inesperti, erano figli di pescatori. E in quel periodo non vi erano state particolari tempeste lungo la costa. Nelludire ci, Borlas improvvisamente ramment altre voci, che gli erano state riferite da Othrondir. Era lui che aveva usato per primo la parola cancrena. Questo pensava Borlas quando aveva cominciato a parlare tra s, ad alta voce, dellAlbero Oscuro. Borlas scopr gli occhi e accarezz il tronco armonioso dellalbero al quale si era appoggiato, guardando il cielo sempre pi scuro attraver-

so le sue foglie ombrose. Una stella brillava al di l dei rami. Continu a parlare, sottovoce, come se si rivolgesse allalbero. Dunque, come mi devo comportare adesso? chiaro che Saelon coinvolto in questa storia. O non lo ? Cera lo scherno nelle sue parole, e il disprezzo per le regole di vita degli Uomini. Non ha voluto dirmi neanche il motivo degli abiti neri! Tuttavia, perch invitarmi ad andare con lui? Non certo per convertire il vecchio Borlas! Inutile. Inutile provarci: nessuno spererebbe di averla vinta su un vecchio che ancora ricorda il Male, per quanto distante. Inutile anche se si riuscisse a convincerlo: il vecchio Borlas non serve a nulla. Saelon potrebbe aver voluto giocare alla spia, cercando di scoprire qualcosa in pi sulle voci che circolano. Labito nero potrebbe essere un travestimento o servire a muoversi furtivamente nella notte. Ma, tuttavia, di che aiuto potrei essere io in un incarico segreto e pericoloso? Sarei pi utile fuori dai piedi. Un gelido pensiero attravers il cuore di Borlas. Fuori dai piedi era dunque ci che volevano? Lo avrebbero condotto in qualche luogo dove sarebbe scomparso, come i Marinai? Linvito di Saelon era giunto nel momento in cui gli aveva rivelato di essere a conoscenza delle voci, e persino di aver udito il nome. E gli aveva dichiarato apertamente la sua ostilit. Questo pensiero spinse Borlas a decidersi: al calar della notte avrebbe atteso Saelon al cancello, vestito di nero. Era stato sfidato, e non voleva tirarsi indietro. Appoggi con forza il palmo della mano sullalbero. Non sono ancora un vecchio rimbambito, Neldor, disse, ma la morte non tanto distante per sprecare molti anni preziosi, perdendo le occasioni concesse. Raddrizz la schiena e alz la testa, incamminandosi lungo il sentiero, lentamente, ma con passo deciso. Quando varc la soglia di casa, un pensiero gli balen nella mente: Forse ho vissuto cos a lungo per questo scopo: che ci fosse ancora qualcuno che ricordasse lucidamente ci che accaduto prima della Grande Pace. Il naso ha una lunga memoria, penso di potermi ricordare ancora lodore dellantico Male, e di riconoscerlo per ci che . La porta sotto il portico era aperta, e in casa si faceva buio. Non si udivano i soliti suoni della sera, solo un piatto silenzio, un silenzio di morte. Entr in casa, sussultando. Chiam, ma non vi fu alcuna risposta.

Si ferm nello stretto corridoio che attraversava la casa, e gli apparve immerso nelloscurit; dallesterno non proveniva neanche un barlume di luce. Dun tratto lo fiut, o cos gli sembr, bench fosse pi una sensazione interna che esterna: fiut lantico Male e lo riconobbe per ci che era.
Qui finisce La Nuova Ombra, e non si sapr mai che cosa avesse trovato Borlas nella sua casa buia e silenziosa, n che ruolo giocasse Saelon e quali intenzioni avesse.

Da una lettera di Tolkien del 13 marzo 1964 Ho iniziato una storia che si svolge circa cento anni dopo la Caduta (di Mordor), ma si rivelata sinistra e deprimente. Dato che abbiamo a che fare con uomini inevitabile che si debba prendere in considerazione una delle caratteristiche pi deprecabili della loro natura: il fatto che presto si stancano del bene. E cos la gente di Gondor in epoche di pace, giustizia e prosperit diventata scontenta e inquieta mentre la dinastia discesa da Aragorn ha prodotto re e governatori come Denethor, se non peggio. Ho scoperto che anche in epoche cos antiche ci fu un fiorire di trame rivoluzionarie, incentrate su una religione satanica segreta; mentre i ragazzi di Gondor giocavano a travestirsi da orchi e andavano in giro a fare danni. Avrei potuto ricavarne un thriller con il complotto e la sua scoperta e la sua sconfitta ma non ci sarebbe stato altro. Non ne valeva la pena.

Potrebbero piacerti anche