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SE IL CONTATORE ELETTRICO SI GUASTA ATTENZIONE AL VERBALE

Quando il contatore si guasta, le aziende elettriche che fanno la verifica hanno la

brutta

abitudine di non rilasciare all'utente copia del verbale di verifica, che poi indispensabile per contestare eventualmente la ricostruzione dei consumi. La consegna di una copia del verbale obbligatoria ai sensi della deliberazione n. 200/1999 dell'Autorit dell'energia elettrica, ma l'utente non ne sa niente e in genere non da importanza al verbale, nel quale, per esempio, deve essere segnata la percentuale di errore dei contatore in caso di malfunzionamento, rilevata con un apposito apparecchio e sarebbe bene che l'utente stesse accanto al verificatore. Ovviamente la ricostruzione dei consumi elettrici (in pi o in meno) deve avvenire con riferimento alla data in cui il contatore si rotto o ha cominciato a funzionare male, ma spesso questa data non determinabile. In questo caso, ha stabilito l'Autorit, l'azienda elettrica pu fatturare consumi pregressi per non pi di un anno, se il contatore si rotto, e sulla base della percentuale di errore, se funziona male. Se non possibile rilevare la percentuale di errore o se il contatore completamente guasto, la ricostruzione deve prendere come riferimento i consumi degli ultimi due periodi corrispondenti a quello ricostruito e precedenti il guasto o la rottura. L'utente ha la possibilit di contestare la ricostruzione esibendo "elementi documentali" (quali?) dai quali risulti la data certa della rottura del contatore o l'eccessivo consumo dei due periodi precedenti di riferimento, dovuto a esigenze contingenti e del tutto temporanee o anomale (ad esempio, per lavori in casa). Se l'azienda elettrica procede alla sostituzione del contatore deve rendere nota all'utente la ricostruzione dei consumi prima della sostituzione. Se questa deve essere necessariamente immediata perch il contatore non riparabile, l'azienda deve far prendere visione all'utente dei consumi registrati fino a quel momento e l'utente deve sottoscriverli. Ma le aziende ignorano tranquillamente anche questo obbligo. Fonte: Scelte del Consumatore - gen. 2006

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