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CGIL Camera del Lavoro di Cuneo

RASSEGNA STAMPA

luned 27 Luglio 2012 (riepilogo principali notizie di agosto)

di Ferraro Ottaviano 0172 370372 331 6748118 rassegnastampa@bigandlow.it www.bigandlow.it

1- REGIONE, PROVINCIA E COMUNI, ASL, CASE DI RIPOSO, CONSORZI E CONTRATTAZIONE IN GENERALE


ECONOMIA. IN PROVINCIA CALO DELL1%

Nella Granda spariranno oltre 1200 posti di lavoro


Indagine di Unioncamere sulloccupazione nel 2012
ALBERTO PRIERI CUNEO Unioncamere lancia lallarme: a fine 2012, la provincia di Cuneo perder 1.230 posti di lavoro. un situazione generalizzata in Italia, secondo lindagine realizzata dalle Camere di commercio, con i lavoratori dipendenti che, al 31 dicembre, saranno scesi dell1,1%. Il Cuneese, con un -1%, in linea con questa percentuale, leggermente superiore a quella media piemontese, che si ferma allo 0,9%. Nonostante ci, tra le altre province solo Novara vanta numeri migliori, sia in valore assoluto (perder 530 posti) sia in percentuale (-0,7%). Al contrario tutte le altre sono messe peggio: dal -1,2% ad Alessandria al -2% di Vercelli. Resta il saldo negativo: alle previste 6.250 assunzioni fanno da contraltare 7.480 chiusure di contratti. Non tanto per colpa dei licenziamenti (un terzo del totale), quanto per i pensionamenti che non verranno sostituiti e il mancato rinnovo dei contratti a termine. Le imprese in questo periodo sono molto caute nellassumere nuovi dipendenti, preferiscono aspettare lesito della riforma del mercato del lavoro e, di conseguenza, mantenere le risorse umane gi in forza allazienda. Cos gli effetti della crisi si scaricano principalmente sui precari. Stiamo facendo il massimo, attraverso i Centri per limpiego, affinch i lavoratori che hanno perso il posto riescano a ricollocarsi dice Pietro Blengini, assessore provinciale al Lavoro -, ma non si possono fare miracoli quando leconomia non gira. La nostra provincia ha sempre avuto tassi di disoccupazione inferiori rispetto al resto dItalia e del Piemonte, ora per la crisi si sta facendo sentire. Al 30 giugno, i disoccupati iscritti alle liste dei Centri per limpiego erano 33.608, quasi il 50% in pi rispetto ai 22.784 di fine 2011. Tornando alle cifre dellanalisi Unioncamere, solo l11,7% delle imprese cuneesi prevede di assumere nuovo personale questanno. Tra queste, il 12,3% nel settore industriale, l11,2% in quello dei servizi, nella maggioranza dei casi (71,9%) si tratter di grandi aziende con oltre 50 dipendenti. Licenziamenti impiegati in pensione e mancato rinnovo di contratti a termine

2- LEGNO EDILI MANUFATTI LAPIDEI CEMENTO


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3- BANCARI ASSICURATIVI BANKITALIA ESATTORIA FINANZIARIE


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4- METALMECCANICI
ECONOMIA. LA FABBRICA DOVREBBE RIAPRIRE IL 3 SETTEMBRE

AllIlva di Racconigi scorte per un mese Il lavoro a rischio


Sindacati: Se a Taranto si ferma la produzione sar questo il primo stabilimento in difficolt
ALDO MANO RACCONIGI

Una delle manifestazioni dei lavoratori Ilva davanti allo stabilimento Sono con il fiato sospeso, i 184 dipendenti dellIlva di Racconigi, chiusa per ferie dalla settimana scorsa. Ci sono forti timori per quanto potr succedere alla riapertura, prevista il 3 settembre, a causa della vicenda a Taranto, dove il maggior stabilimento dellIlva stato posto sotto sequestro dalla magistratura per problemi di inquinamento. A Racconigi lIlva trasforma i coils in acciaio che arrivano dalla Puglia in tubi e laminati. Se la produzione a Taranto si fermasse, per Racconigi sarebbe inevitabile la chiusura. Abbiamo materiale a disposizione per lavorare circa un mese - dice Salvatore Mucaria, della Rsu Fiom di fabbrica -. Noi di Racconigi siamo una goccia, in confronto a Genova, Novi Ligure e gli altri stabilimenti Ilva. Se anche solo diminuisse la produzione di Taranto, saremmo i primi ad essere penalizzati. Barbara Tibaldi, segretaria provinciale Fiom-Cgil: Al di l dei giusti percorsi della magistratura, per una volta il Paese avrebbe loccasione di non far come sempre pagare ai lavoratori gli errori commessi nellarco di decine di anni. La perdita del lavoro sarebbe un grave insulto alla memoria di chi, negli anni, ha perso la vita per le condizioni in cui stato costretto a lavorare. Bruno Gosmar, segretario provinciale della Uil-Uilm: Non si pu che aspettare levolversi della situazione. La chiusura dellIlva sarebbe un disastro, a livello nazionale e non solo locale. A Racconigi anche lAmministrazione comunale preoccupata: Speriamo che il governo trovi una soluzione. Da parte nostra non possiamo che ribadire la disponibilit in caso di bisogno. Lassessore provinciale al Lavoro Pietro Blengini: Stiamo aspettando levolversi della situazione a Taranto, ma ritengo non ci siano avvisaglie sul rischio imminente di chiusura dellIlva.

5- CHIMICI ENERGIA TESSILI

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6- CARTAI GRAFICI POSTALI TELEFONICI


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7- COMMERCIO TURISMO SERVIZI


IL CASO. LE SOCIET HANNO SEDE A MADONNA DELLOLMO

Cuneo, fallite due aziende per il noleggio delle auto


Fanno parte del gruppo Colligo Holding: in cinquanta senza lavoro
LORENZO BORATTO CUNEO Ci chiediamo quale sar il futuro delle nostre famiglie. Da tempo la gestione economica e operativa dellazienda destava preoccupazione. A marzo stato siglato un contratto di solidariet per ridurre le ore di lavoro del personale. Gli stipendi sono erogati in acconti (al momento stata saldata una parte di quello di giugno, ndr). Ad agosto ci stata comunicata improvvisamente la chiusura anticipata per ferie. Poi abbiamo saputo che lazienda fallita e al momento non abbiamo comunicazioni ufficiali. Cos si sfogato a La Stampa un gruppo di lavoratori (anonimo) di Car.Net spa e Targa Rent srl, con sede a Madonna dellOlmo: due societ che fanno parte del gruppo Colligo Holding spa e sono state dichiarate fallite dal tribunale di Cuneo subito dopo Ferragosto. Una tegola per i 140 dipendenti, di cui 50 a Cuneo. Le due societ operano nel noleggio di auto: sedi in 21 aeroporti italiani, inclusi i maggiori scali nazionali. Il 18 agosto il tribunale di Cuneo ha nominato il curatore fallimentare. Enrico Stasi, che spiega: Il fallimento stato dichiarato dal tribunale su istanza dei liquidatori delle due societ. Nessun licenziamento: come prevede la legge, in caso di fallimento c' la sospensione dei rapporti di lavoro. Le societ hanno sedi in tutta Italia e quindi sar il ministero del Lavoro a decidere se ci sono gli estremi per concedere la cassa integrazione. Stasi ha gi fissato un incontro gioved, a Cuneo, a cui parteciperanno, oltre al curatore, anche i sindacati in rappresentanza dei lavoratori e il consulente del lavoro. gi avviata una trattativa aggiunge Stasi - per laffitto delle due aziende: questo consentirebbe di richiamare la maggior parte dei dipendenti al lavoro. Nei prossimi giorni potrebbe gi essere formulata unofferta. Il gruppo di dipendenti, nel documento inviato a La Stampa, puntualizza: Pare che qualcuno operi allinterno degli uffici a Madonna dellOlmo. Il curatore specifica: In ogni fallimento un certo numero di dipendenti deve essere tenuto: per la contabilit e per valutare lammontare dei debiti, ma anche presso gli aeroporti, per ricevere le auto riconsegnate dai clienti. Nominato il curatore e si attende il s dal ministero sulla cassa integrazione

8- TRASPORTI
AEROPORTO. RIORGANIZZAZIONE NAZIONALE DEGLI SCALI

Levaldigi salvato da low cost e voli cargo


Secondo la bozza del piano proposto dal ministro Passera
PAOLA SCOLA LEVALDIGI

Pista I passeggeri di un volo Ryanair in partenza da Levaldigi [COSTANZA BONO] La bozza di Piano nazionale degli aeroporti salva Levaldigi. Fra i 18 aeroporti italiani definiti di servizio figura anche il Cuneo Alpi del Mare. Il dossier, elaborato dallEnac sulle ricerche di One Works, Kpmg (ladvisor che nei mesi scorsi ha promosso Levaldigi) e Nomisma, ora sul tavolo del ministro dello Sviluppo Corrado Passera. Che gi domani potrebbe portarlo nel Consiglio dei ministri. Nel Piano si legge che non sono previste chiusure di scali esistenti. Ma per quelli di servizio base - a fianco delle 24 aerostazioni principali - si dovr verificare la sostenibilit economica nel triennio, senza trasferimento di risorse pubbliche. Dobbligo coinvolgere i privati. Il documento: Larea del Nord Ovest integrata dagli scali strategici di Torino e Genova e dagli scali di servizio di Cuneo, incipiente base low cost e potenziale scalo di cargo, e Aosta, a vocazione turistica locale. E ancora: Cuneo si conferma come aeroporto di servizio, a vocazione low cost e con potenzialit come scalo cargo, che potr svolgere il ruolo di possibile riserva di capacit di Torino a lungo termine (oltre il 2030). La notizia conferma le indiscrezioni di Assaeroporti e dimostra il valore strategico del nostro scalo - commenta il presidente dellaeroporto, Guido Botto -. Nellottica dellulteriore crescita di voli low cost. Sono 152 mila i passeggeri che da gennaio a ieri hanno usato lo scalo cuneese: +2% rispetto al 2011, con previsione di arrivare a 160 mila a fine mese. Con 2020 movimenti commerciali e 1541 di aviazione generale: 3562 movimenti, pari a 1780 aerei atterrati e decollati da Levaldigi. Lad Gian Pietro Pepino: Le anticipazioni del Piano sembrano positive, in linea con quanto ci aspettavamo. Ma attendiamo ancora la loro approvazione definitiva. Mi auguro che il Piano venga varato al pi presto - interviene lon. Teresio Delfino -. Ho sostenuto con il ministro Passera e il ministro dellEconomia lurgenza di questo strumento programmatorio per razionalizzare la rete aeroportuale, evitando di depauperare il patrimonio di investimenti realizzati negli anni. Laeroporto di Cuneo lesempio pi significativo di un recente processo di sviluppo e crescita che ha saputo realizzare efficienza economica e aumenti rilevanti nel movimento passeggeri, proponendosi efficacemente anche per il trasporto merci. Spero che la proposta del ministro lo valorizzi adeguatamente. 152000 passeggeri Hanno utilizzato Levaldigi dal 1gennaio a ieri: +2% rispetto al 2011

1780 aerei Sono atterrati e decollati in 8 mesi da Levaldigi: in totale 3561 movimenti

9- ENTI PUBBLICI SANITA - CASE DI RIPOSO , COOPERATIVE SOCIALI


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10- SCUOLA
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11- ALIMENTARISTI AGRICOLTURA


-NON CI SONO ARTICOLI PER QUESTA EDIZIONE-12- PENSIONATI -NON CI SONO ARTICOLI PER QUESTA EDIZIONE-

13- IMMIGRAZIONE
Migranti della frutta lasciano il Foro boario

Saluzzo, i lavoratori africani fuori dalla recinzione dellarea


PAOLO COSTA SALUZZO Uno sgombero senza problemi, come quello di giugno dalla Stazione ferroviaria di Saluzzo. Il trasloco dei migranti africani della frutta non stato lungo. La maggior parte di loro, con identiche condizioni di precariet e di igiene, si sistemata alla meglio nelle vicinanze, appena fuori la recinzione dellarea del Foro boario che, a fine mese, ospiter la Fiera nazionale della meccanizzazione agricola. Larea dellex Foro boario adesso libera, ma i problemi di accoglienza agli immigrati rimangono. Il sindaco Paolo Allemano commenta gli ultimi sviluppi della lunga estate calda dei braccianti di colore, arrivati da tutta Italia nel Marchesato per la raccolta della frutta. Dopo lo sgombero dalla Stazione, una parte di loro stata trasferita nellex casa del custode del cimitero, che ora ospita 50 migranti, 14 dei quali regolari. Ma per un centinaio di altri, rimane la precariet. Con questi abbiamo avviato un dialogo con un mediatore linguistico, ma non facile. Alcuni hanno capito, anche perch i contratti con lagricoltura sono in scadenza, e sono partiti, ma altri rimangono qui. Non ci sono nuovi arrivi, questo un passo in avanti: ora occorre trovare altre soluzioni accettabili. Abbiamo offerto proposte di affitto, a prezzi ragionevoli, nei centri vicini del Saluzzese. Aggiunge: Da tre anni viviamo questa emergenza, ma in questo 2012 il flusso degli

arrivi ha superato tutte le previsioni: eravamo pronti ad accogliere 90 migranti, ma ne sono arrivati 160. Per il prossimo anno dovremo cercare di contenere gli arrivi in numeri accettabili, e di avere un luogo per unaccoglienza dignitosa. Situazioni come questa non sono da nascondere aggiunge Marcella Risso, assessore comunale alle Politiche di Integrazione -: ci ritroviamo il mondo in casa; dobbiamo essere in grado di fronteggiare lemergenza e dare aiuto a chi, profugo o richiedente asilo, viene da noi con i documenti in regola per cercare lavoro. La maggior parte di loro si trasferir altrove una volta conclusa la stagione della frutta: per tutti occorre trovare una sistemazione dignitosa. quello che siamo facendo con Comune, associazioni di volontariato, cittadini e Caritas. Ogni anno, per noi una nuova scoperta: nel 2013 bisogna puntare ad una strategia differente, promuovendo arrivi solo con contratto di lavoro in mano. Loccupazione nel settore agricolo durer sino a fine settembre, con la raccolta delle mele. Poi dovremo lavorare per trovare una soluzione nel futuro - commenta Michele Mellano, segretario di zona della Coldiretti -: le aziende hanno cercato di accogliere questi lavoratori, ma molte di loro hanno gi manopera assunta regolarmente tramite i flussi e per gli africani spesso le porte rimangono tristemente chiuse. IL TRASLOCO Deciso per lallestimento della Fiera nazionale della meccanizzazione IL SINDACO Un centinaio di persone vive nella precariet e il dialogo difficile Migranti senza alloggio accampati sullasfalto ANDREA GARASSINO SALUZZO La rete dellaccoglienza predisposta dal Comune di Saluzzo e dai paesi vicini ospita circa 160 migranti regolari. Altrettanti, tra 120 e 150, sono invece stati costretti a soluzioni di fortuna allesterno del recinto del Foro boario e sotto le falde del tetto della grande stalla di piazza dArmi. Nonostante gli appelli delle amministrazioni comunali, della Caritas, delle organizzazioni sindacali agricole e delle forze dellordine, il flusso di immigrati dallAfrica occidentale in cerca di lavoro nella raccolta della frutta non si arrestato. Il progetto di ospitalit delle istituzioni prevedeva unottantina di posti che, fin dallapertura delle varie strutture, era gi raddoppiato con 160 posti. Con il passaparola, e con la speranza di unoccupazione anche occasionale nei filari di pesche, mele e kiwi, il numero di braccianti regolari continua ad aumentare. Nellarea del Foro trasformata in favelas, non ci sono ancora stati problemi di ordine pubblico, grazie anche al costante monitoraggio dei carabinieri di Saluzzo, ma quelli di carattere igienico e sanitario potrebbero acuirsi. Inoltre, tutto il piazzale del mercato del bestiame e la stalla ospiteranno dal primo settembre la Fiera nazionale della meccanica agricola e tutti gli accampamenti, regolari o meno, andranno spostati nei prossimi giorni. Chi non ha trovato spazio nelle tende, nelle case o alla Caritas, ha raccolto cartoni in citt e ricevuto in dono da benefattori teli di plastica per creare una sorta di tetto. Alcuni hanno vecchi materassi, coperte, sdraio e sedie di recupero. A gruppi hanno anche acquistato piccole cucine da campeggio con le bombole. Fanno anche la raccolta differenziata, ma i rifiuti rimangono nei cassonetti a pochi metri dai giacigli. Nessuno viene a ritirare la spazzatura dicono e cos c anche puzza. Si spostano tutti su bici donate dalla Caritas. Anche se non hanno una sistemazione dignitosa, molti di coloro che stanno sotto i nylon lavorano. Secondo le stime sono 60-70, a cui i datori di lavoro non hanno dato alloggio. Larea del Foro boario era stata individuata a giugno dal Comune per lallestimento della maison blanche, il nome con cui i braccianti chiamano il tendone da 36 che li ospita, in vista dello

sgombero della Stazione dei treni. diventata il centro di raccolta di tutti coloro che per anni destate si sono ritrovati lungo i binari oggi chiusi per scambiarsi informazioni, vivere insieme, condividere lo stato di regolari senza casa. Il tendone da luned verr spostato di fianco allex casa del custode del cimitero, altro edificio comunale che ospita alcuni migranti regolari. Dove andranno gli altri unincognita. Sappiamo bene come la situazione sia drammatica dice lassessore comunale di Saluzzo Marcella Risso -, ma non riceviamo nessun aiuto dalle istituzioni superiori. Abbiamo convocato di recente una riunione con i rappresentanti degli altri Comuni che ospitano dei braccianti e con la Caritas e altri soggetti: anche in quella sede abbiamo ribadito lappello alla Prefettura perch si faccia carico di questa situazione di emergenza che n noi, n le amministrazioni civiche della zona possono prendere in carico. Il nostro progetto daccoglienza era per 80 persone. Abbiamo letti per il doppio, ma gli arrivi non finiscono e siamo disarmati. A SALUZZO Quasi 150 africani sistemati nellarea del Foro boario trasformata in favela

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