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RASSEGNA STAMPA
4- METALMECCANICI
ECONOMIA. LA FABBRICA DOVREBBE RIAPRIRE IL 3 SETTEMBRE
Una delle manifestazioni dei lavoratori Ilva davanti allo stabilimento Sono con il fiato sospeso, i 184 dipendenti dellIlva di Racconigi, chiusa per ferie dalla settimana scorsa. Ci sono forti timori per quanto potr succedere alla riapertura, prevista il 3 settembre, a causa della vicenda a Taranto, dove il maggior stabilimento dellIlva stato posto sotto sequestro dalla magistratura per problemi di inquinamento. A Racconigi lIlva trasforma i coils in acciaio che arrivano dalla Puglia in tubi e laminati. Se la produzione a Taranto si fermasse, per Racconigi sarebbe inevitabile la chiusura. Abbiamo materiale a disposizione per lavorare circa un mese - dice Salvatore Mucaria, della Rsu Fiom di fabbrica -. Noi di Racconigi siamo una goccia, in confronto a Genova, Novi Ligure e gli altri stabilimenti Ilva. Se anche solo diminuisse la produzione di Taranto, saremmo i primi ad essere penalizzati. Barbara Tibaldi, segretaria provinciale Fiom-Cgil: Al di l dei giusti percorsi della magistratura, per una volta il Paese avrebbe loccasione di non far come sempre pagare ai lavoratori gli errori commessi nellarco di decine di anni. La perdita del lavoro sarebbe un grave insulto alla memoria di chi, negli anni, ha perso la vita per le condizioni in cui stato costretto a lavorare. Bruno Gosmar, segretario provinciale della Uil-Uilm: Non si pu che aspettare levolversi della situazione. La chiusura dellIlva sarebbe un disastro, a livello nazionale e non solo locale. A Racconigi anche lAmministrazione comunale preoccupata: Speriamo che il governo trovi una soluzione. Da parte nostra non possiamo che ribadire la disponibilit in caso di bisogno. Lassessore provinciale al Lavoro Pietro Blengini: Stiamo aspettando levolversi della situazione a Taranto, ma ritengo non ci siano avvisaglie sul rischio imminente di chiusura dellIlva.
8- TRASPORTI
AEROPORTO. RIORGANIZZAZIONE NAZIONALE DEGLI SCALI
Pista I passeggeri di un volo Ryanair in partenza da Levaldigi [COSTANZA BONO] La bozza di Piano nazionale degli aeroporti salva Levaldigi. Fra i 18 aeroporti italiani definiti di servizio figura anche il Cuneo Alpi del Mare. Il dossier, elaborato dallEnac sulle ricerche di One Works, Kpmg (ladvisor che nei mesi scorsi ha promosso Levaldigi) e Nomisma, ora sul tavolo del ministro dello Sviluppo Corrado Passera. Che gi domani potrebbe portarlo nel Consiglio dei ministri. Nel Piano si legge che non sono previste chiusure di scali esistenti. Ma per quelli di servizio base - a fianco delle 24 aerostazioni principali - si dovr verificare la sostenibilit economica nel triennio, senza trasferimento di risorse pubbliche. Dobbligo coinvolgere i privati. Il documento: Larea del Nord Ovest integrata dagli scali strategici di Torino e Genova e dagli scali di servizio di Cuneo, incipiente base low cost e potenziale scalo di cargo, e Aosta, a vocazione turistica locale. E ancora: Cuneo si conferma come aeroporto di servizio, a vocazione low cost e con potenzialit come scalo cargo, che potr svolgere il ruolo di possibile riserva di capacit di Torino a lungo termine (oltre il 2030). La notizia conferma le indiscrezioni di Assaeroporti e dimostra il valore strategico del nostro scalo - commenta il presidente dellaeroporto, Guido Botto -. Nellottica dellulteriore crescita di voli low cost. Sono 152 mila i passeggeri che da gennaio a ieri hanno usato lo scalo cuneese: +2% rispetto al 2011, con previsione di arrivare a 160 mila a fine mese. Con 2020 movimenti commerciali e 1541 di aviazione generale: 3562 movimenti, pari a 1780 aerei atterrati e decollati da Levaldigi. Lad Gian Pietro Pepino: Le anticipazioni del Piano sembrano positive, in linea con quanto ci aspettavamo. Ma attendiamo ancora la loro approvazione definitiva. Mi auguro che il Piano venga varato al pi presto - interviene lon. Teresio Delfino -. Ho sostenuto con il ministro Passera e il ministro dellEconomia lurgenza di questo strumento programmatorio per razionalizzare la rete aeroportuale, evitando di depauperare il patrimonio di investimenti realizzati negli anni. Laeroporto di Cuneo lesempio pi significativo di un recente processo di sviluppo e crescita che ha saputo realizzare efficienza economica e aumenti rilevanti nel movimento passeggeri, proponendosi efficacemente anche per il trasporto merci. Spero che la proposta del ministro lo valorizzi adeguatamente. 152000 passeggeri Hanno utilizzato Levaldigi dal 1gennaio a ieri: +2% rispetto al 2011
1780 aerei Sono atterrati e decollati in 8 mesi da Levaldigi: in totale 3561 movimenti
10- SCUOLA
-NON CI SONO ARTICOLI PER QUESTA EDIZIONE-
13- IMMIGRAZIONE
Migranti della frutta lasciano il Foro boario
arrivi ha superato tutte le previsioni: eravamo pronti ad accogliere 90 migranti, ma ne sono arrivati 160. Per il prossimo anno dovremo cercare di contenere gli arrivi in numeri accettabili, e di avere un luogo per unaccoglienza dignitosa. Situazioni come questa non sono da nascondere aggiunge Marcella Risso, assessore comunale alle Politiche di Integrazione -: ci ritroviamo il mondo in casa; dobbiamo essere in grado di fronteggiare lemergenza e dare aiuto a chi, profugo o richiedente asilo, viene da noi con i documenti in regola per cercare lavoro. La maggior parte di loro si trasferir altrove una volta conclusa la stagione della frutta: per tutti occorre trovare una sistemazione dignitosa. quello che siamo facendo con Comune, associazioni di volontariato, cittadini e Caritas. Ogni anno, per noi una nuova scoperta: nel 2013 bisogna puntare ad una strategia differente, promuovendo arrivi solo con contratto di lavoro in mano. Loccupazione nel settore agricolo durer sino a fine settembre, con la raccolta delle mele. Poi dovremo lavorare per trovare una soluzione nel futuro - commenta Michele Mellano, segretario di zona della Coldiretti -: le aziende hanno cercato di accogliere questi lavoratori, ma molte di loro hanno gi manopera assunta regolarmente tramite i flussi e per gli africani spesso le porte rimangono tristemente chiuse. IL TRASLOCO Deciso per lallestimento della Fiera nazionale della meccanizzazione IL SINDACO Un centinaio di persone vive nella precariet e il dialogo difficile Migranti senza alloggio accampati sullasfalto ANDREA GARASSINO SALUZZO La rete dellaccoglienza predisposta dal Comune di Saluzzo e dai paesi vicini ospita circa 160 migranti regolari. Altrettanti, tra 120 e 150, sono invece stati costretti a soluzioni di fortuna allesterno del recinto del Foro boario e sotto le falde del tetto della grande stalla di piazza dArmi. Nonostante gli appelli delle amministrazioni comunali, della Caritas, delle organizzazioni sindacali agricole e delle forze dellordine, il flusso di immigrati dallAfrica occidentale in cerca di lavoro nella raccolta della frutta non si arrestato. Il progetto di ospitalit delle istituzioni prevedeva unottantina di posti che, fin dallapertura delle varie strutture, era gi raddoppiato con 160 posti. Con il passaparola, e con la speranza di unoccupazione anche occasionale nei filari di pesche, mele e kiwi, il numero di braccianti regolari continua ad aumentare. Nellarea del Foro trasformata in favelas, non ci sono ancora stati problemi di ordine pubblico, grazie anche al costante monitoraggio dei carabinieri di Saluzzo, ma quelli di carattere igienico e sanitario potrebbero acuirsi. Inoltre, tutto il piazzale del mercato del bestiame e la stalla ospiteranno dal primo settembre la Fiera nazionale della meccanica agricola e tutti gli accampamenti, regolari o meno, andranno spostati nei prossimi giorni. Chi non ha trovato spazio nelle tende, nelle case o alla Caritas, ha raccolto cartoni in citt e ricevuto in dono da benefattori teli di plastica per creare una sorta di tetto. Alcuni hanno vecchi materassi, coperte, sdraio e sedie di recupero. A gruppi hanno anche acquistato piccole cucine da campeggio con le bombole. Fanno anche la raccolta differenziata, ma i rifiuti rimangono nei cassonetti a pochi metri dai giacigli. Nessuno viene a ritirare la spazzatura dicono e cos c anche puzza. Si spostano tutti su bici donate dalla Caritas. Anche se non hanno una sistemazione dignitosa, molti di coloro che stanno sotto i nylon lavorano. Secondo le stime sono 60-70, a cui i datori di lavoro non hanno dato alloggio. Larea del Foro boario era stata individuata a giugno dal Comune per lallestimento della maison blanche, il nome con cui i braccianti chiamano il tendone da 36 che li ospita, in vista dello
sgombero della Stazione dei treni. diventata il centro di raccolta di tutti coloro che per anni destate si sono ritrovati lungo i binari oggi chiusi per scambiarsi informazioni, vivere insieme, condividere lo stato di regolari senza casa. Il tendone da luned verr spostato di fianco allex casa del custode del cimitero, altro edificio comunale che ospita alcuni migranti regolari. Dove andranno gli altri unincognita. Sappiamo bene come la situazione sia drammatica dice lassessore comunale di Saluzzo Marcella Risso -, ma non riceviamo nessun aiuto dalle istituzioni superiori. Abbiamo convocato di recente una riunione con i rappresentanti degli altri Comuni che ospitano dei braccianti e con la Caritas e altri soggetti: anche in quella sede abbiamo ribadito lappello alla Prefettura perch si faccia carico di questa situazione di emergenza che n noi, n le amministrazioni civiche della zona possono prendere in carico. Il nostro progetto daccoglienza era per 80 persone. Abbiamo letti per il doppio, ma gli arrivi non finiscono e siamo disarmati. A SALUZZO Quasi 150 africani sistemati nellarea del Foro boario trasformata in favela