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P E R I O D I C O D I C U LT U R A N E O - I L LU M I N I S TA

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I COSTI DELLA CHIESA

Alessandro Chiometti

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Non la distanza fra la terra e il sole, non il numero di battiti del cuore in una vita umana e neanche il numero di abitanti del pianeta Terra. il costo annuo della Chiesa cattolica per lo Stato italiano. Chi lo dice? LUAAR, Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, la pi grande associazione italiana che si interessa della laicit dello Stato. La cifra, come potrete leggere nelle pagine seguenti, non una mera speculazione su ipotesi pi o meno fondate, ma un computo derivante da numerosi capitoli di spesa, alcuni noti al centesimo (come lotto per mille), altri stimati (come lesenzione fiscale). La stima stata pubblicata a dicembre 2011 sul sito icostidellachiesa.it sotto licenza Creative Commons (cio si pu riprodurre a fini non commerciali citando autore e fonte) ed a disposizione di tutti. Ciononostante pochi sono stati i mass media che hanno riportato la notizia. Eppure, dopo che il libro La questua di Curzio Maltese era stato attaccato dallAvvenire (con argomentazioni per lo pi risibili) in molti attendevano studi che smentissero le stime - 4,5 miliardi di euro lanno - del giornalista. Effettivamente lindagine condotta dallUAAR le ha smentite, ma in senso opposto a quello che avrebbe fatto piacere ai simpatizzanti di oltretevere. Linchiesta di Maltese si dimostrata insomma troppo prudente (come del resto avvertiva in tempi non sospetti lo stesso giornalista). La cifra di per s fa rabbrividire. Forse non ce ne rendiamo conto, ma potrebbe quasi coprire intere manovre finanziarie di uno stato grande come lItalia (almeno non in tempi di crisi come questi). E esattamente il doppio dellintero budget del ministero della Salute per il 2012. Eppure nessuno dice una parola, n a destra, n a sinistra, n fuori dal parlamento. Lo stesso Beppe Grillo si guarda bene da inserire nel suo programma una sola riga che riguardi i costi della Chiesa.

La prevedibile obiezione (visto che le cifre dopo sei mesi non sono state contestate) sar la solita: la Chiesa investe quei soldi in opere di bene. Su questo punto, dato che non esiste un bilancio pubblico della Chiesa da scaricare online, analizziamo le due voci che corrispondono alle maggiori entrate. Lotto per mille, oltre un miliardo di euro annui, usato, secondo il misero rendiconto della stessa Cei, all80% per il sostentamento del clero e la costruzione/restauro di edifici di culto e al 20% per interventi caritativi. Quindi la Chiesa fa del bene per un massimo del 20% del gettito che le spetta, il resto lo tiene e lo consuma per se stessa. Il costo dellinsegnamento dellora di religione: oltre un miliardo e mezzo di euro annui. Significa fare del bene? Assumere dei dipendenti pubblici senza concorso facendoli scegliere al vescovo della zona per indottrinare i ragazzi su una religione (che per inciso non di Stato dal 1984), significa fare del bene? Non sarebbe pi giusto che la scuola non indirizzi verso nessuna religione (n tantomeno verso lateismo di stato) e che ognuno si paghi il catechismo che preferisce per i suoi figli? Non abbiamo lo spazio per pubblicare la descrizione dettagliata di ogni capitolo di spesa, per ogni approfondimento (e anche i riferimenti alle notizie pubblicate online) vi rimandiamo al sito icostidellachiesa.it ringraziando lUAAR per aver portato a termine la titanica impresa di fare i conti in tasca a un entit misteriosa che sembra sempre pi simile a un pozzo senza fondo. E titolare del 20-25% dellintero patrimonio immobiliare italiano, antidemocratica (per lo meno al suo interno) e oltre che dallItalia attinge dalle risorse di ogni Stato che la ospita.

PROPRIETARIO ED EDITORE: Associazione Culturale Civilt Laica, Via Carrara, 2 - 05100 Terni e-mail redazione@civiltalaica.it tel: 348 4088638 DIRETTORE RESPONSABILE Sergio Moscatelli COMITATO DI REDAZIONE: Maurizio Magnani, Alessandro Petrucci, Massimiliano Brasile, Alessandro Chiometti, Marcello Ricci, Nicoletta Bernardi, Cecilia M. Calamani Stampato perlAss. Cult. Civilt Laica dalla Tipolitografia Visconti Terni Autorizzazione del tribunale di Terni n. 03/07 dell 8 Marzo 2007 Grafica:

http://katapulta.eu

Agnieszka Gocowska

Katapulta Design di

Illustrazione in prima pagina Hugo van der Goes e Katapulta Design.

Allora la domanda sorge davvero spontanea: ma cosa ci deve fare la chiesa con tutti questi soldi?

Otto per mille


1.067.000.000 /anno
Con le modifiche concordatarie del 1984, Stato italiano e Santa Sede decisero che il pagamento degli stipendi ai sacerdoti cattolici sarebbe stato sostituito con un nuovo meccanismo, introdotto poi con larticolo 47 della legge n. 222/1985, che a sua volta estese il sistema alle altre confessioni religiose sottoscrittrici di intese con lo Stato (attualmente cinque: valdesi, ebrei, luterani, avventisti e pentecostali). Entrato in vigore nel 1990, il sistema destina alla Chiesa cattolica, alle altre confessioni religiose e allo stesso Stato l8 per mille del gettito IRPEF, calcolato in base alle scelte (sia espresse che non espresse) compiute dai contribuenti in occasione della dichiarazione dei redditi. Nel 2010, stando al sito 8xmille.it creato dalla Chiesa cattolica, le assegnazioni a suo favore sono state pari a 1.067.000.000 di euro, di cui circa il 60% proveniente da scelte non espresse. Sempre sullo stesso sito disponibile il rendiconto sintetico dellutilizzo che ne ha fatto la Chiesa: 358 milioni (34%) per gli stipendi dei sacerdoti, 156 milioni (15%) per il culto e la pastorale nelle diocesi, 125 milioni (12%) alla costruzione di nuove chiese, 97 milioni (9%) per le caritas diocesane, 85 milioni (8%) per gli interventi caritativi nel Terzo mondo, 65 milioni (6%) per il restauro dei beni culturali ecclesiastici, 57 milioni (5%) agli interventi di rilievo nazionale per il culto e la pastorale, 45 milioni (4%) per gli interventi caritativi di rilievo nazionale, 37 milioni (3%) per la catechesi e leducazione cristiana, 30 milioni (3%) sono stati messi a riserva nel fondo accantonamento (attualmente ammontante a 110 milioni), 12 milioni (1%) per le cause matrimoniali gestite dai tribunali ecclesiastici regionali. Va infine ricordato che quella cattolica lunica confessione a ricevere un acconto sull8 per mille dellanno successivo.

500.000.000 /anno
LICI (Imposta Comunale sugli Immobili) stata istituita con il Dlgs n. 504/1992. Larticolo 7 ne disciplinava le esenzioni. Con la sentenza n. 4645 dell 8 marzo 2004 la Cassazione, chiamata a pronunciarsi sulluso quale casa di cura e pensionato di alcuni immobili di propriet dellIstituto Religioso del Sacro Cuore, ribad autorevolmente che, trattandosi di attivit oggettivamente commerciali, gli immobili oggetto del contenzioso non potevano rientrare nellambito dellesenzione (cfr. il sito del Sole 24 Ore). Nellambito del Decreto Fiscale collegato alla Legge Finanziaria 2006, il parlamento decise di andare contro la sentenza della Cassazione ed estese lesenzione ICI anche agli immobili di propriet ecclesiastica adibiti a scopi commerciali. Il decreto legge n. 223/2006 ha successivamente eliminato lesenzione totale, stabilendo che lesenzione si intende applicabile alle attivit che non abbiano esclusivamente natura commerciale: in pratica, sufficiente che allinterno dellimmobile destinato ad attivit commerciale si mantenga una anche piccola struttura destinata ad attivit religiose per garantire lesenzione dallICI allintero edificio. Una decisione che non piaciuta alla Commissione Europea, che, in seguito a una denuncia dei radicali, ha aperto uninchiesta contro il governo italiano per sospetti aiuti di Stato alla Chiesa e violazione delle norme comunitarie sulla concorrenza. Secondo le stime dellAssociazione Nazionale Comuni Italiani, diffuse nel settembre 2005, il provvedimento relativo alla finanziaria 2006 avrebbe comportato un ammanco nelle casse comunali di circa 200-300 milioni di euro, 20-25 soltanto a Roma (25,5 secondo lo stesso Comune di Roma, scrive LEspresso dell8 settembre 2011). Maltese, a p. 62, scrive che alla stima ANCI vanno aggiunti gli immobili considerati unilateralmente esenti da sempre e mai dichiarati ai Comuni, per giungere a un mancato gettito complessivo valutato per difetto intorno a 1 miliardo di euro lanno. Folena, a p. 42, ha replicato cos allarticolo di Maltese pubblicata su Repubblicache ha costituito lorigine di questo passaggio ne La questua: Unilateralmente? Assurdo: sarebbe come se ciascuno di noi, persona fisica, decidesse di ritenersi unilateralmente esente

Esenzione ICI

rielaborazione grafica a cura dellAss. Civilt Laica

dallIrpef e cos non pagasse le tasse. Tanto assurdo che questo passaggio nel libro scompare. Non vero, come si pu notare. E ovviamente possibile evadere totalmente lICI, perch sufficiente non aver cominciato a pagarla a suo tempo sulla base della legge del 1992, cambiare luso delledificio in senso commerciale, e non comunicare tale modifica. La legge, scrivono i giuristi, non rende del resto facile stabilire quali condizioni debbano ricorrere affinch un edificio di culto non debba pi essere considerato tale. A p. 41 Folena sostiene che gli alberghi pagano, e se ci non avviene, li si induca senza remissione a pagare: senza alcuna incertezza, confermando quindi che non esiste alcun controllo ecclesiastico superiore che verifichi la correttezza tributaria dei vari enti ecclesiastici proprietari di edifici in cui si pratica lattivit alberghiera. Lo stesso Folena, a p. 48, scrive del resto che quella delle celebri Orsoline [menzionate da Maltese a mo di esempio di attivit alberghiera esente] in realt una scuola. Destate vengono messe a disposizione le stanze delle studentesse: 80 euro pensione completa in alta stagione, sconti per famiglie, i bambini pagano la met. Ma 80 euro sono, per lappunto, una tariffa di mercato, anzi: condizioni pi care di quanto praticato sul mercato da non professionisti. E la stessa scuola probabilmente applica, nel resto

dellanno, condizioni di mercato. Una Casa del clero che offre stanze a persone comuni stata inoltre individuata dal segretario radicale Mario Staderini insieme a tre pensionati per studenti (cfr. sito de LEspresso). SulFatto Quotidiano del 20 agosto 2011, che si sofferma in particolare sulla tassazione degli alberghi, peraltro riportato questo passaggio: A pagare, secondo lAssociazione nazionale dei comuni italiani, sono meno del 10 per cento di chi dovrebbe farlo, con un danno erariale di circa 500 milioni lanno. Come lo stesso Folena ricorda (p. 42) i rapporti tra vescovi e i vertici dellANCI sono cordiali, tanto che, anche recentemente, il segretario generale dellassociazione Angelo Rughetti ha invitato gli amministratori locali a partecipare al Congresso Eucaristico (cfr. Ultimissima dell11 agosto 2011). Ed del resto noto che, pur se la Cassazione di diverso avviso (cfr. sentenza n. 17399/2011), nei rari casi in cui il mancato pagamento dellICI da parte di un ente religioso viene esaminato da una commissione tributaria, lente tende a giustificare le proprie ragioni con semplici autocertificazioni e lesito gli generalmente favorevole: si veda il recente caso di una casa per ferie scagionata perch limmobile era al servizio di una comunit religiosa per attivit ricettiva-assistenziale, senza fini di lucro, che veniva svolta con lo spirito apostolico proprio della Congregazione (cfr. il sito del Sole 24 Ore). Lassoluzione da parte delle commissioni tributarie richiederebbe un ulteriore intervento in Cassazione (cfr. Ultimissima

del 10 novembre 2011), che non sempre ha luogo. E, ancora, sebbene la locazione di un appartamento sia sempre gravata da ICI, sono invece esenti le canoniche e le abitazioni di residenza dei vescovi (cfr. Cassazione n. 6316/2005). Infine, si ricorda che secondo stime non smentite effettuate dal Gruppo RE (che sostiene di operare sul mercato immobiliare adottando canoni di comportamento deontologico rispettosi dellEtica, interpretata secondo la Morale Cattolica), pubblicate sul settimanale Il Mondo nel maggio 2007, il patrimonio immobiliare di propriet della Chiesa e delle sue varie articolazioni rappresenta tra il 22 e il 25% del valore dellintero patrimonio immobiliare italiano. Date tutte queste premesse, dunque corretto quantomeno raddoppiare la stima ANCI del 2005, portandola almeno ai 500 milioni di euro di cui si parla ora (Stefano Livadiotti, ne I senza Dio, p. 75, scrive che secondo i calcoli molto prudenziali messi a punto dai comuni, la posta in palio vale 700 milioni lanno, tuttavia lUAAR non stata in grado di trovare una dichiarazione ANCI a supporto di tale affermazione). Va anche ricordato che le modifiche concordatarie del 1984, allarticolo 19, stabiliscono che agli effetti tributari gli enti ecclesiastici aventi fine di religione o di culto, come pure le attivit dirette a tali scopo, sono equiparati a quelli aventi fine di beneficenza o di istruzione. Le attivit diverse da quelle di religione o di culto, svolte dagli enti ecclesiastici, sono soggette, nel rispetto della struttura e delle finalit di tali enti, alle leggi dello Stato concernenti tali attivit e al regime tributario previsto per le medesime: pertanto, con lintroduzione e la generalizzazione dellesenzione ICI, come ha notato per primo il prof. Piero Bellini delluniversit La Sapienza di Roma, si in presenza di una modifica del Concordato da parte dello Stato, peraltro in favore della Chiesa, che avviene

nelle forme non previste dallo stesso Concordato. Il quale, essendo protetto dalla Costituzione, non pu essere modificato se non nelle forme previste dalla Costituzione stessa, cio attraverso un accordo tra le parti. Sembra dunque che le basi legali per la normativa in vigore siano alquanto labili. mentre la trasformazione dellICI in IMU rischia di colpire ancora di pi le casse pubbliche (cfr. Lavoce.info del 27 gennaio 2011).

i costi amministrativi e gestionali supplementari che gravano sulle scuole in seguito alla necessit di assicurare questa docenza supplementare, e del costo dei libri di testo che, specialmente per quanto riguarda la scuola primaria, grava normalmente su fondi pubblici, si ritiene lecito stimare i costi complessivi dellinsegnamento della religione cattolica in almeno 1,5 miliardi di euro.

Insegnamento della religione cattolica nelle scuole


1.500.000.000 /anno
Curzio Maltese, ne La Questua, ha stimato il costo degli insegnanti di religione cattolica in circa un miliardo di euro. Poich nella sintesi dei dati pubblicata dal MIUR per lanno scolastico 2009/2010 gli insegnanti di religione nella scuola statale erano 26.326 su un totale di 931.756 (non considerando supplenti con contratto inferiore allanno), il costo che lo Stato sostiene per linsegnamento della religione cattolica nelle scuole pu essere quantificato in 1,25 miliardi di euro, ottenuto moltiplicando il costo totale dellistruzione scolastica per il rapporto tra insegnanti di religione cattolica e totale degli insegnanti. La loro retribuzione peraltro pi alta degli insegnanti normali, e la questione stata oggetto di uninchiesta UE, sollecitata dal deputato radicale Maurizio Turco (cfr. Ultimissima dell8 ottobre 2008). Esistono inoltre convenzioni sottoscritte dalle amministrazioni comunali e inerenti gli insegnanti di religione nelle scuole dinfanzia comunali: quella del Comune di Verona, per esempio (cfr. delibera di giunta n. 277/2010) riguarda sei docenti presso le scuole dinfanzia comunali per un impegno di spesa di circa 137 mila euro lanno. Tenendo anche presente

Contributi statali alle scuole cattoliche


261.000.000 /anno
La legge n. 62/2000 ha stabilito che le scuole paritarie private fanno parte a pieno titolo del sistema di istruzione nazionale, e devono pertanto essere finanziate. La cifra prevista nellambito dellultima manovra finanziaria prevede lo stanziamento di 522 milioni. Poich circa la met delle scuole paritarie italiane cattolica, la stima del contributo a loro favore stimata in 261 milioni.

Contributi delle amministrazioni locali alle scuole cattoliche


400.000.000 /anno
Ai Contributi statali alle scuole cattoliche si aggiungono anche contributi da parte delle amministrazioni locali. difficile ricostruire il quadro complessivo perch tali contributi sono devoluti a ogni livello: regionale, provinciale, comunale, senza escludere il circoscrizionale. Non esiste alcun quadro complessivo, e realizzarlo sarebbe probabilmente impossibile, e per questo motivo elenchiamo a mo di esempio alcune realt che hanno sostenuto la scuola paritaria: il Veneto con 14,5 milioni di euro (cfr.Ultimissima del 5 agosto 2011), la Lombardia con 50 milioni attraverso i soli buoni scuola, a cui si aggiungono le integrazioni al reddito. La legge ligu-

re n. 14/2002 stanzi 774.685 euro a sostegno delle famiglie, alla quale si aggiunta la legge n. 15/2006 sul diritto allo studio, mentre la Regione Toscana eroga annualmente circa 3,5 milioni, quella siciliana circa diciassette, il Lazio intorno ai cinque, una piccola regione come la Basilicata quasi tre milioni (tra finanziamenti diretti e quelli ai progetti delle scuole paritarie). Lo stanziamento di diverse decine di milioni di euro inoltre previsto dal Piano triennale di interventi in materia di istruzione, diritto allo studio e libera scelta educativa della Regione Piemonte. La Provincia autonoma di Trento ha stanziato nel 2009 11,7 milioni (cfr. Ultimissima del 28 febbraio), quella di Parma oltre un milione: la provincia di Bergamo si limita invece a 387 mila euro, quella di Carbonia-Iglesias a 196.000. A livello comunale, Verona destina 2,37 milioni alle sole scuole cattoliche, Bologna oltre un milione, Lodi 390.000, ma anche quelli pi piccoli stanziano cifre significative: Carugate (MI) 175.000 euro, Silea (CS) 102.000, Quarto dAltino (VE) 31.000. Da notare che nei comuni pi piccoli particolarmente diffusa labitudine di ripianare i debiti delle scuole dinfanzia parrocchiali. Vanno infine aggiunti i fondi per lacquisto di libri di testo destinati alle famiglie meno abbienti, i contributi destinati alle borse di studio per studenti meritevoli (i provvedimenti non discriminano tra statale e privato), e quelli alle infrastrutture: la sola Regione Lombardia ha destinato, nel 2010, quasi 800.000 euro per i soli istituti cattolici, la Regione Veneto quasi cinque milioni. Da questa sommaria ricognizione emerge come la somma erogata da tutte le amministrazioni locali italiane debba essere persino superiore a quella stanziata a livello governativo. Poich circa la met delle scuole paritarie italiane cattolica, ed alcuni provvedimenti sembrano essere stati indirizzati soltanto a esse, il contributo a loro favore stimato dallUAAR in almeno 400 milioni.

Dati disponibili su www.icostidellachiesa.it rielaborazione grafica Katapulta Design

Riduzione IRES

100.000.000 /anno

Contributi statali alle universit cattoliche


53.216.886 /anno

Riduzione IRAP Esenzione IVA

150.000.000 /anno

Contributi statali alleditoria cattolica


12.000.000 /anno

100.000.000 /anno

Tariffe postali agevolate


7.500.000 /anno

Esenzioni fiscali e doganali relative alla Santa Sede


20.000.000 /anno

Riduzione del canone TV


370.000 /anno

Pensioni

22.000.000 /anno

Copertura statale per il consumo idrico del Vaticano


4.000.000 /anno

Benefici statali sulle pubbliche affissioni


2.000.000 /anno

Fondo edifici di culto


70.000.000 /anno

Benefici statali per gli oratori


2.500.000 /anno

Servizio civile

20.000.000 /anno

Contributi statali per i cappellani nelle Forze armate


12.000.000 /anno

Finanziamenti statali allassociazionismo sociale


3.720.417 /anno

Contributi statali per i cappellani nella Polizia di stato


6.000.000 /anno

Legge mancia

12.500.000 /anno

Altri contributi statali


50.000.000 /anno

Contributi statali per i cappellani nelle carceri


8.000.000 /anno

Contributi statali per i grandi eventi della Chiesa cattolica


3.651.315 /anno

Spese straordinarie delle amministrazioni locali in occasione di importanti eventi cattolici


20.000.000 /anno

Utilizzo dei fondi strutturali europei


107.000.000 /anno 7

Cambi di destinazione duso


150.000.000 /anno

Contributi comunali per i cappellani cimiteriali


6.000.000 /anno

Altri contributi erogati dalle regioni


242.200.000 /anno

Servizi appaltati in convenzione ad organizzazioni cattoliche


150.000.000 /anno

Esenzioni comunali dalla tariffa per la gestione sui rifiuti


10.000.000 /anno

Convenzioni pubbliche con la sanit cattolica


167.000.000 /anno

Edifici di propriet comunale concessi a condizioni di favore a enti e associazioni cattoliche


3.000.000 /anno

Contributi regionali per i cappellani negli ospedali


35.000.000 /anno

Sconti comunali per laccesso a zone a traffico limitato


1.000.000 /anno

Contributi regionali agli oratori


50.000.000 /anno

Altri contributi erogati dai comuni


257.000.000 /anno

Altri contributi erogati dalle province


70.700.000 /anno

Benefici concessi da fondazioni e societ a partecipazione pubblica


200.000.000 /anno

Contributi comunali per ledilizia di culto (oneri di urbanizzazione secondaria)


94.100.000 /anno

Cerimonie di culto in orario di lavoro nelle amministrazioni pubbliche, negli enti e nelle societ controllate dallo stato
1.500.000 /anno

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