Sei sulla pagina 1di 3

Teorema di Green

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


In matematica il teorema di Green, il cui nome dovuto a George Green, pone in relazione un integrale di linea attorno ad una curva chiusa semplice e un integrale doppio su di una regione piana limitata dalla medesima curva. Si tratta di un caso speciale, ristretto a 2 dimensioni, del teorema del rotore, a sua volta caso particolare del teorema di Stokes.

Indice
[nascondi]

1 Il teorema 2 Interpretazione 3 Dimostrazione per superficie semplice 4 Note 5 Bibliografia 6 Voci correlate

Il teorema [modifica]
Sia S una curva chiusa semplice nel piano positivamente orientata regolare a tratti, e sia S la superficie di cui frontiera. Se f e gsono due funzioni reali di due variabili reali che hanno le derivate parziali continue su una regione aperta che contiene D, allora:[1]

Poich il punto iniziale ed il punto finale della curva coincidono, essendo essa chiusa, talvolta si preferisce utilizzare la notazione:

Interpretazione [modifica]
Se si considera un campo vettoriale su definito da:

la quantit:

rappresenta l'integrale di

, dove

la normale esterna alla curva lungo la curva

in ogni punto. .

Dunque tale integrale rappresenta la circuitazione del campo D'altra parte l'espressione:

il rotore di

. Quindi l'uguaglianza stabilita dal teorema ci dice che la circuitazione di un

campo vettoriale attraverso una curva uguale al flusso del rotore del campo attraverso la superficie delimitata da tale curva. Questo ci che afferma il teorema del rotore, che una generalizzazione del teorema di Green al caso di .

Dimostrazione per superficie semplice [modifica]


Per approfondire, vedi la voce dominio semplice.
Il teorema di Green si dimostra se si provano le due equazioni seguenti:

Se si esprime S come la regione:

dove g1 e g2 sono funzioni continue, si pu calcolare l'integrale doppio della prima relazione:

Spezzando \partial S nell'unione delle quattro curve \partial S1, \partial S2, \partial S3 e \partial S4, si verifica che:

per \partial S1 valgono le equazioni parametriche x = x, y = g1(x), a x b, e quindi si ottiene:

per \partial S3 si usano le equazioni parametriche x = x, y = g2(x), a x b, e si ottiene:

partial Son \partial S2 e \partial S4, x costante poich ci si muove su un trattino rettilineo perpendicolare all'asse delle ascisse, il che implica:

quindi:

\partial Sombinando questa con l'integrale doppio della prima relazione definito in precedenza si ottiene:

La seconda relazione si dimostra in modo analogo.

Potrebbero piacerti anche