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Io con la morte
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Io con la morte

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In queste pagine si respirano tutta la sofferenza e il dolore dell’Autore che ci racconta la sua personale e intima esperienza di vita: dalla scoperta di avere un cancro a tutto il percorso che ha compiuto, con l’assistenza fondamentale della famiglia e dei tanti medici e operatori sanitari incontrati. Ma non si tratta solo di parole che ci raccontano dei momenti più bui e difficili. Nel buio infatti si fa avanti una luce, prima piccola e flebile, poi sempre più luminosa. L’idea che ci accompagna della morte trova forma e personificazione nei momenti più difficili della vita, quando tutto sembra oramai perduto per sempre. Ma è allora che c’è una parola a cui dobbiamo aggrapparci con tutte le nostre forze: la Speranza. Non è un cammino che si può compiere da soli, ma è una strada in cui a tenerci per mano sono coloro che amiamo e tutti coloro che per la loro professione di medici e infermieri dedicano la vita a chi soffre per alimentare la loro speranza.

Luigi Copponi è nato nel 1960 a Fermo e vive a Porto Sant’Elpidio nelle Marche. Ha frequentato la Scuola come “Modellista di Calzature di Sant’Elpidio a Mare”, diventando operaio calzaturiero e poi artigiano calzaturiero. È uno scrittore esordiente alla prima pubblicazione con un libro autobiografico che tocca gli aspetti profondi di una terribile malattia: il cancro. Questa malattia colpisce moltissime persone nel mondo e ognuna di loro ha la sua storia, per qualcuno il racconto può essere un aiuto a come prepararsi di fronte ad una lotta difficilissima. A chi leggerà questo racconto si vuole infondere un pizzico di fiducia e la parola chiave è alimentare un po’ di “Speranza” nell’affrontare una battaglia, la “guerra”, che la si può combattere con tantissimo coraggio e occorre essere fortunato e poter credere fortemente alla Divina Provvidenza.
LanguageItaliano
Release dateFeb 28, 2023
ISBN9791255370482
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    Io con la morte - Luigi Copponi

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    Luigi Copponi

    Io con la morte

    Tutti e tre i disegni rappresentano lo stesso soggetto la Morte, ma il suo volto è rappresentato in modo diverso: uno è sulla copertina dell’opera, uno all’interno del libro e l’ultimo alla fine.

    I disegni del manoscritto appartengono all’Autore dell’opera stessa.

    © 2023 Vertigo Edizioni s.r.l., Roma

    www.vertigoedizioni.it

    info@vertigoedizioni.it

    ISBN 979-12-5537-030-7

    I edizione febbraio 2023

    Finito di stampare nel mese di febbraio 2023

    presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)

    Distribuzione per le librerie Messaggerie Libri S.p.A.

    Io con la morte

    Hanno contribuito alla realizzazione del libro:

    La Dottoressa Psicologa Katia Santarelli che mi ha dato alcuni suggerimenti per iniziare a scrivere, spronandomi anche se provavo dolore.

    Mio figlio che mi ha aggiustato qualche discorso dove mi scoraggiavo specialmente all’inizio nei primi capitoli di scrittura.

    Mia figlia essendo nel suo campo Medico-Sanitario mi ha corretto quelle imprecisioni più evidenti del manoscritto.

    Alcuni ragazzi giovani pieni di vita fantasiosi, Yunes, Katiuscia e Sofia, che hanno collaborato su mie indicazioni alla realizzazione del disegno, un disegno semplice con colori pastello un disegno fiabesco e che l’immagine riassumesse in sé un po’ la storia dell’intero racconto.

    Dedicato alle migliaia e migliaia di persone nel mondo malate di Cancro e di altre devastanti malattie. Soprattutto il mio pensiero è dedicato ai tanti bambini malati e alle loro famiglie, auguro a tutti loro che possano avere una luce e un po’ di speranza.

    Premessa

    Quale impressione fa la Morte? Come si vive la Morte?

    È una domanda che uno si pone!

    Una possibile risposta a Quale impressione fa la Morte? E come si vive la Morte? È che sono due emozioni diverse tra di loro che determinano la Paura.

    Una emozione: "Quale impressione fa la Morte? L’impressione che fa la Morte è un turbamento che si prova quando viene scosso dentro l’animo o lo spirito in noi a seguito di un forte evento emozionale negativo che ti lascia nella mente quella visione del momento devastante.

    La seconda emozione: Come si vive la Morte?. Questa seconda emozione invece è semplicemente lo stato fisico, mentale e interiore in cui ti trovi e senti che man mano stai cedendo, percepisci l’importanza del corpo che non riesce a far fronte alla richiesta di reagire perché essendo privo di energie sufficienti e non sai che cosa fare, resti inerte in balia degli eventi, ti senti scollegato, non hai più la percezione e il controllo del tuo copro, senti come se il corpo non ti appartenesse fisicamente ed entri in un’altra dimensione metafisica come fosse un sogno surreale, eppure il corpo è lì. Ancora presente, ma man mano non lo senti più tuo.

    Quale impressione fa la Morte e come si vive la Morte? Queste due condizioni emozionali entrambe negative quindi di paura, quando si combinano insieme e si fondono in un unico atto emozionale che esplode si va a creare un terremoto. Il terrore perfetto che ti sconvolge, il terremoto perfetto che ti sconvolge la vita per sempre squilibrando la tua normalità e sono fenomeni che compaiono all’improvviso quando meno te lo aspetti, colpendo moltissime persone piccole e grandi nel mondo e non esiste un manuale certo a cui rivolgersi quando vieni scosso da così vicino addirittura da dentro di te! Infatti la mia motivazione a scrivere nasce da dentro per cercare di spiegare l’impressione di come si vive la Morte! È possibile prepararsi di fronte ad una lotta difficilissima contro il Cancro!

    Capitolo 1

    È la nostra paura primaria!

    La morte: cosa c’entra la morte?!

    È la nostra paura primaria… perché proprio essa?! Lo scopriremo strada facendo.

    Chi sono io?! Io sono Luigi, ho 60 anni, alto 1,76 m e peso 78/80 kg; di sana costituzione, testimone di una storia vera di Cancro Una malattia tra le più terribili, che tante altre persone si trovano ad affrontare nel mondo.

    Il racconto ruota in buona parte intorno a una malattia che mi ha colpito e può colpire chiunque maschio o femmina di età piccola o grande che sia e quando meno te lo aspetti, nel raccontare questa storia vorrei che sia d’aiuto a tutte quelle persone malate immerse nel dolore e nella sofferenza sia fisica che mentale e permettere loro di credere che quando tutto sembra svanire invece può succedere qualcosa che ha a che fare con: La fortuna o destino. Poi è possibile che subentri un’altra potentissima forza a supporto della persona, che però ha una prerogativa essenziale ed è quella che bisogna pregarla non viene da sola di questa forza, ne parleremo alla fine del racconto e arriva inaspettata in vostro soccorso in modo semplice e inspiegabile… buona fortuna a tutti voi.

    E invece io vi voglio parlare proprio della Morte di cui tutti noi siamo schivi e temiamo profondamente di parlarne perché o la prendiamo sotto forma di sfida e diciamo tanto io non ho paura della Morte! Perché ognuno di noi quando si tratta questo argomento spesso è portato ad aggirare l’ostacolo o a sminuirlo facendo sempre valere il motto che è dentro di noi che recita se capita qualcosa di Morte importante che non capiti a noi!

    Oppure il detto popolare che dice: Non ci pensare, c’è tempo di pensare alla Morte magari dopo i cent’anni, ci penseremo…! Noi affermiamo semplicemente delle frasi per esorcizzare la Morte, perché resta che è un fattore incontrollabile, la temiamo e ci fa semplicemente paura no?! È così, io vorrei parlarvene mettendo sul piatto della bilancia entrambe le parole la Morte e la Vita è con questo che abbiamo a che fare ma avvolte basta un nulla per far pendere le sorti dall’una o dall’altra parte; farei una breve parentesi, la voglia di scrivere è partita proprio da queste due parole, morte e vita, nasce qui il racconto perché io mi trovavo ad una seduta psicologica con la Psicologa Dottoressa Katia Santarelli, che mi stava seguendo nel supporto riguardante la malattia che mi aveva colpito il Cancro, così pensai di chiedere alla Dottoressa Katia e dissi: Dottoressa Katia avrei intenzione e voglia di mettermi a scrivere quello che mi sta accadendo, potrà mai poi diventare un libro tu cosa ne pensi? Io e la Dottoressa Katia ci rapportavamo con il tu! La Dottoressa Katia rispose: Perché no! Luigi puoi farlo! Io dissi ma: Dottoressa Katia da dove inizio? Che cosa posso fare per poter iniziare? Potrò mai scrivere un libro in vita mia? Troverò poi qualcuno per presentare il racconto? La Dottoressa Katia rispose: Intanto Luigi incomincia a scrivere man mano che ti vengono i ricordi una volta terminata la scrittura poi faremo una ricerca troveremo un modo per poterlo pubblicare, comunque vada è una cosa che fai personale per te curativa! Come vedremo nel racconto, una cosa vorrei far notare che non siamo mai preparati alle situazioni che ti si presentano soprattutto quando sono consecutive, senza respiro dove non c’è tempo di recupero uno stress continuo che ti schiaccia e ti travolge così come quando viene giù una valanga di una montagna vieni coinvolto in pochissimo tempo senza capire cosa fare.

    Capitolo 2

    Gastroscopia

    Entriamo così nel vivo del racconto, ci troviamo circa alla fine di Gennaio 2020 io incomincio a non stare più bene fisicamente e combacia proprio con il periodo dell’inizio della Pandemia da virus Covid Sars2 poi ribattezzato Covid-19 che fa la sua prima comparsa in Italia con il ricovero di due coniugi provenienti dalla Cina, che poi verranno ricoverati d’urgenza nel reparto infettivi all’Ospedale Spallanzani di Roma dove poi gli verrà diagnosticato che erano infettati dal Virus Covid-19 il cui Covid-19 ha successivamente infettato tutta la Nazione Italiana e provocato per giorni e giorni centinaia di morti tra la popolazione trovatasi impreparata all’evento colpendo senza distinzione di genere e ceto sociale Vecchi, Anziani, Infermieri, Medici, Militari, Forze dell’Ordine, Pompieri, Autisti di Ambulanze, Uomini della Croce Rossa della Protezione Civile, Volontari ecc. è stato un evento che resterà nei libri di Storia per gli anni futuri.

    Io mentre trascorrevano i giorni continuavo a sentirmi sempre alquanto strano, all’inizio accusavo una combinazione associata di cose che mi rendevano preoccupato, avevo un continuo reflusso gastrico accompagnato da una forte acidità e gonfiore intestinale, con un sottofondo di dolore all’imbocco dello stomaco, ricordo bene che ai pasti principali non provavi quel piacere del cibo combinazione di odore e sapore la fragranza che normalmente una persona prova quando si mette a tavola per cibarsi, ogni volta che si trattava di mangiare la voglia diminuiva perché appena che iniziavo ad ingerire qualcosa non importava di cosa fosse e subito si presentava il gonfiore, cercavo di sforzarmi a mangiare per non deperire ma appena terminavo il pranzo o la cena subito ti sentivi come un pallone gonfiato, uguale come quando si va ad una cerimonia nuziale dove a fine pranzo a fatica riesci a muoverti per quanto sei pieno. Questa situazione era fissa, si verificava sia a pranzo sia a cena, così che mi costringeva alla ricetta della nonna quella di farti una limonata calda perché il cibo si bloccava subito come faceva ingresso nello stomaco e non scendeva, vista la situazione che non mutava pensai di dover far presente della situazione al mio Medico di famiglia che mi segue da molti anni, il Dottore Enrico Serafini a questo punto mi sono detto vado da lui e vediamo cosa potrà darmi per stare meglio.

    Io allora mi recai nell’ambulatorio del Dottore Enrico, io entrato nel suo studio salutai il Dottore buongiorno e dissi: Dottore Enrico ho un problema che mi sta capitando allo stomaco in tutti i pasti mi sento gonfio e ho reflusso gastrico, che cosa posso prendere che mi faccia stare meglio? Il Dottore Enrico rispose: Luigi puoi provare a prendere questo medicinale, è un gastroprotettore tieni, ecco la ricetta per la medicina, questo medicinale lo devi assumere ai pasti principali prima di pranzo e prima di cena la farai per una settimana dopodiché dovresti stare meglio se entro sette giorni questo non avviene ritorni E il Dottore Enrico disse: Poi vedremo cosa fare. Io risposi: Dottore Enrico ti saluto e grazie."

    Erano passati questi giorni fatta la cura non era cambiato niente quindi dopo la cura ritornai dal Dottore Enrico dicendogli che nulla era cambiato dopo aver fatto la cura il problema persisteva allora il Dottore Enrico disse: Luigi a questo punto fatti vedere da uno specialista Dottore Gastroenterologo ti faccio la ricetta con urgenza. Io risposi: Grazie, Dottore Enrico poi ti farò sapere ti saluto.

    Io così partii e andai per prendere l’appuntamento al Poliambulatorio Medico che si chiama ASUR4 di Fermo dove ci sono i vari specialisti Dottori/sse. Io arrivato dentro il Poliambulatorio Medico presi il numero per le prenotazioni sanitarie e quando toccò il mio turno presentai la ricetta con urgenza all’accettazione e mi viene fissato l’appuntamento entro tre giorni con lo specialista Dottore Gastroenterologo che io chiamerò Dottore M".

    Alla data dell’appuntamento mi recai all’ambulatorio del Dottore M che svolge anche servizio in Ospedale di Fermo nel Reparto di Gastroenterologia, attesi di essere chiamato, dopo un po’ che stavo lì uscì un paziente da dentro l’ambulatorio poi sentii una voce chiamare: C’è Luigi Copponi? Io risposi: Sì, eccomi Dottore! Il Dottore M disse: Signor Luigi si sieda, che le succede? Io risposi: Da un po’ di tempo Dottore M ho problemi allo stomaco. Il Dottore M disse: Luigi che tipo di problemi? Io risposi: Dottore ho gonfiore ed acidità, sono già stato dal mio Dottore di famiglia Enrico Serafini che mi ha prescritto a una cura con un gastroprotettore da assumere tre volte al giorno prima di colazione, pranzo e cena questo per una settimana e non ha dato risultati.

    Il Dottore M disse: Luigi oltre queste si sente qualcos’altro? Io risposi: Dottore mi sento oltre al gonfiore intestinale e continua acidità quello che mi fa star male più di tutto è il dolore che accuso all’imbocco dello stomaco. Il Dottore M disse: Luigi ha avuto problemi di questo tipo prima d’ora? Io risposi: Dottore M circa tre anni fa avevo avuto l’infiammazione dello stomaco causata da batterio Helicobacter pylori per ben due volte di seguito il primo anno e quello dopo ho dovuto fare la Gastroscopia ma in quelle situazioni non avevo avuto un dolore così forte poi con una cura di antibiotici si è risolto.

    Il Dottore M Gastroenterologo disse allora: Luigi facciamo così, le prescrivo questo tipo di gastroprotettore con una maggiore copertura del precedente che le è stato dato dal Dottore Serafini a questa nuova cura ci accompagniamo anche un antinfiammatorio Luigi, farai questa cura per dieci giorni e poi ci risentiremo. Io risposi: Va bene, Dottore la ringrazio, arrivederla.

    Io così uscito dal Poliambulatorio ritornai dal mio Dottore Enrico Serafini per farmi fare la ricetta su richiesta del Dottore M e visto che dentro lo studio era libero entrai e dissi: Dottore Enrico sono venuto per fare la ricetta dei medicinali che mi ha prescritto lo specialista Dottore M e anche la successiva, più la ricetta per la visita di controllo che dovrò fare dopo che avrò fatto la cura assegnata. Il Dottore Enrico rispose: Luigi ecco le ricette. Io risposi: Grazie, Dottore Enrico, ti saluto e andai via, uscito dal Dottore Enrico subito passai in Farmacia a ritirare i medicinali ed iniziai questa cura per dieci giorni che non diede nessun effetto anzi peggioravo e in più constatavo che stavo calando di peso.

    Io il giorno dopo partii e tornai al Poliambulatorio Medico che resta vicino casa mia per procurarmi per tempo la successiva visita di controllo con lo specialista, il Dottore M, arrivato parcheggiai l’auto e trovai all’entrata del Poliambulatorio Medico un po’ di caos colpa il Covid-19 molti Dottori/sse incluso anche lo specialista che mi stava curando attualmente, tutti avevano spostato i vari appuntamenti quindi a tutte le persone era stata fissata una nuova data per le visite specialistiche, ecco così che trascorsero altri giorni.

    Io il giorno della visita di controllo partii di casa e raggiunsi nuovamente il Poliambulatorio Medico, l’entrata era contingentata e tutti portavamo le mascherine, arrivai davanti all’Ambulatorio del Dottore M, mi sedetti e aspettai, quando il Dottore M chiamò il mio nome io entrai, salutai il Dottore M e mi sedetti, il Dottore M disse: Luigi come va? Io risposi: Dottore M ho fatto la cura che mi ha dato e non è avvenuto alcun miglioramento ma un peggioramento. Io dissi: Dottore M sono preoccupato. Il Dottore rispose: Luigi modifichiamo la cura, al gastroprotettore allo stomaco che già prende affianchiamo questo medicinale che è un antitumorale qualora Luigi non dovesse fare effetto questo medicinale bisogna che facciamo una Gastroscopia. E aggiunse: Questa cura è per quindici giorni, appena dovesse avvertire qualcosa di diverso torni immediatamente in ambulatorio mi bussi alla porta ed io farò in modo di vederla senza la prenotazione. Io risposi: Grazie, Dottore M, arrivederla.

    Io ricordo che quel periodo, e ce lo ricordiamo tutti perché nella Pandemia in corso continuavano a morire le persone, erano giorni molto complicati pieni di ansia collettiva, c’erano un forte disagio e una insicurezza peggio ancora per chi si sentiva male anche i Dottori erano preoccupati e disorientati non riuscivano a prendere le giuste misure, anche i Sanitari avevano la paura di essere contagiati, io comunque iniziai questa ulteriore cura, non passò neanche la settimana che peggiorai drasticamente e subito ritornai dal Dottore M, arrivai in ambulatorio del Dottore M, bussai alla porta il Dottore M sentì e disse: Avanti! Io entrai salutai il Dottore M che ricambiò il saluto e dissi: Dottore M sono tornato perché mi sento malissimo! Il Dottore M rispose: Che cosa si sente adesso Luigi? Io dissi: Dottore M sento che insieme al gonfiore intestinale e forte acidità di stomaco ho anche un dolore che mi squarcia il petto al centro all’incavatura del costato, non respiro. Il Dottore M rispose: A questo punto Luigi facciamo una Gastroscopia urgente, ecco qua la richiesta vada dal suo Medico di famiglia e si fa fare la ricetta entro tre giorni le verrà fatta la Gastroscopia e poi vedremo cosa c’è. Le lascio il mio numero cellulare da lavoro potrà lasciarmi un messaggio oppure mi chiama quando avrà fatto la Gastroscopia d’accordo? Io risposi: Grazie Dottore M, arrivederla.

    Io quindi lasciai il Poliambulatorio Medico e mi recai subito dal mio Medico di famiglia, nella sala c’erano altre persone che attendevano di entrare quando toccò a me entrai nello studio del Dottore Enrico Serafini lo salutai e dissi: Dottore Enrico sono stato in visita dal Dottore M e mi ha comandato di fare una Gastroscopia con urgenza, allora il Dottore Enrico prese e mi fece la ricetta, io risposi: Grazie Dottore Enrico, ti saluto.

    Io presi e tornai al Poliambulatorio Medico per prenotare la Gastroscopia, entrai dentro presi il numero e quando scattò il mio numero allo sportello dell’accettazione presentai la ricetta con urgenza e l’impiegata disse: Signor Luigi sono spiacente ma non posso prenotarla da qui perché causa per il Covid riguardo le urgenze vengono gestite direttamente dall’Ospedale quindi le do il numero e chiami le risponderà l’Ospedale penserà poi l’operatore a darle l’appuntamento per l’esame richiesto. Io risposi: Ok, la ringrazio arrivederla.

    Io stavo pensando che già avevo fatto un mare di giri e non era ancora altro che l’inizio, così feci il numero indicato e dall’altro capo rispose un operatore e disse: Buongiorno, è l’Ospedale Murri di Fermo come posso esserle utile? Io risposi: Buongiorno sono Luigi Copponi ho chiamato perché dovrei effettuare una Gastroscopia urgente, l’operatore disse: Signor Luigi ho bisogno dei suoi dati che sono scritti nella ricetta e la richiesta se me li detta per cortesia così io li inserisco. Io risposi: Ok. E gli diedi i miei dati anagrafici e il motivo della richiesta, l’operatore disse: Luigi le ho prenotato l’esame che ha richiesto quindi avrà l’esame Gastroscopico che è per il 25 Giugno 2020 nel pomeriggio circa alle ore 16.00 e le ricordo che dovrà presentarsi in Ospedale prima dell’orario e essere a digiuno mi raccomando! Io risposi: Va bene, la ringrazio.

    Io dal momento che mi aveva fissato la data della Gastroscopia ebbi subito due sensazioni opposte una quella di dire ok a breve farò questo esame. E così me lo tolgo di torno e non ci penso più, l’altra sensazione era avevo paura che l’esame rilevasse qualcosa di anomalo. Ed ero sinceramente preoccupato nel frattempo chiamai e dissi a mia madre che vive con mio fratello, mia sorella ecc. per fargli sapere che il giorno 25 di Giugno 2020 mi sarei recato per fare la Gastroscopia all’Ospedale di Fermo. Loro risposero: D’accordo, poi ci farai sapere? Io dissi: Ok, vi richiamerò vi saluto.

    Io pensai… andrò a fare questo esame vedremo che verrà fuori ovviamente nessuno di noi sapeva l’esito che riservava allora partimmo nel pomeriggio del 25 di Giugno 2020 con l’auto io e mia moglie che mi accompagna perché le mie condizioni fisiche erano a dir poco pessime, non avevo un filo di forza, avevo una grande paura addosso e mi sentivo quella sensazione antecedente all’attacco di panico che io conoscevo benissimo perché ci avevo convissuto per diversi anni per causa di una depressione che poi, fortunatamente, nel tempo con merito dei Dottori sono riuscito a stare meglio, comunque arrivammo all’Ospedale molto prima dell’orario fissato quindi indossammo le mascherine all’entrata dell’Ospedale, effettuato il controllo entrammo, prendemmo l’ascensore fino al sesto piano dell’Ospedale e arrivammo nella sala d’attesa del Reparto di Gastroscopia, non c’era nessuno nella sala di fronte a noi una porta chiusa che dava al Reparto di Gastroscopia, io e mia moglie ci sediamo e attesi per essere chiamato, nel frattempo io mi sentivo un brutto presagio ed infatti si stava preparando per me un brutto ricordo e sarà: "Un giorno terribile che

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