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Cassiopea e altre stanze
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Cassiopea e altre stanze

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About this ebook

Un viaggio della mente verso l’Altrove che conduce a un desiderio di ricerca. Un viaggio di perpetuo cambiamento, matrice di nuovi pensieri e di nuove riflessioni, e proprio in quell’Altrove si ritrovano persone amate e perdute riassaporandone la loro vera essenza.
LanguageItaliano
PublisherLeone Editore
Release dateMar 19, 2021
ISBN9788892966147
Cassiopea e altre stanze

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    Cassiopea e altre stanze - Giulio Musenga

    I LEONCINI

    Fronte

    Giulio Musenga

    Cassiopea e altre stanze

    ISBN 978-88-6296-614-7

    © 2021 Leone Editore, Milano

    www.leoneeditore.it

    Presentazione

    In quest’ultimo lavoro, «Cassiopea e altre stanze - Raccolta di poesie con suggestioni a margine», Giulio Musenga prosegue il suo viaggio con le parole fra le sensazioni; ci racconta di un’anima che via via riemerge dai promontori e dalle secche di un vissuto, portato con la franchezza dolente e senza sconti di un’età matura che di sé conosce infingimenti e sconfitte, abbandoni e impossibili ricuciture. 

    La poetica di Giulio si conferma non essere terra di spreco ed è caratterizzata da una levigatezza di linguaggio e una strutturale e sapiente sintassi che è merce rara di questi tempi, sia in poesia sia in prosa. Non vi è né scialo verbale né emozionale, l’incisività musicale della scrittura di Musenga non prevede canti salmodianti o tiritere, tanto per riempire pagine, parla spesso di Dio, ma si tratta di una religione laica, una pietas per gli uomini, le cose, la natura e la sua fenomenologia ben presente; religione intesa come religo: tenere insieme, prima che il tempo cancelli tutto.

    Autore che non esita a far uscire tutta la sua naturalezza, accompagna il lettore a meditare sul tempo con la sua malinconica e ansiosa, per invisa finitudine, riflessione sulla mortalità e le sue bellezze, i suoi dissapori. La struttura del libro ci guida dal sorgere del giorno alla sua conclusione; i richiami, gli omaggi a vari scrittori e musicisti (Musenga nasce come cantautore), sono un compendio struggente, bello nell’intensità delle sue fughe e delle sue rivalse, a un sentire umano mai domo di cui solo l’amore e l’arte possono provare a cantare l’illusione.

    Così la figura del «risveglio», nella poesia con cui si apre il testo, ci fa preda ancora dei fantasmi e della luce di un Altrove che incombe, resta insieme figura di un’ossessione e di un abbaglio che non cessa, nell’instabile destino che ci ospita, ma che pure non nega a una bellezza che proprio da questo limite, da questo continuo morire, si fa sublime.

    È un’ossessione, a suo modo, un canto che, abbassandolo, fa più caro il cielo; è un procedere per piccole evasioni, per giri inversi entro una terra che si offre nuda, bella e stuprata dalle miserie umane e dove Musenga tende la mano, ma non per chiedere salvezza, bensì per offrirla.

    Poesia spontanea ma sorvegliatissima, dalla tecnica raffinata, si rivolge verso l’assoluto. Servendosi di assonanze, dissonanze, squarci di luce e di buio, la Poesia cerca di dire in modo indiretto, allusivo ma non finto, quello che attinge dall’inesplicabile voce dell’inconscio, per disvelare così la dimensione dell’essere, dell’Altro noi stessi che è in noi. E ancora: la poesia è un tentativo di trait d’union fra l’esistere e l’essere, forse un Altrove. 

    Ma cos’è l’Altrove così caro a Musenga? Non solo un luogo fisico altro, in quest’opera figurato in stanze, quanto un piano speculare della realtà percepibile con i cinque sensi, dimensione metafisica e spirituale, onirica e visionaria, mitologica e siderale, affascinante e illusoria, canto di Sirena che spesso accompagna alla soglia di una rivelazione. 

    Scrive Marguerite Yourcenar: Sembra esserci nell’uomo, come negli uccelli, un bisogno di migrazione, una vitale necessità di sentirsi altrove. Questo istinto spinge non solo oltre ma nel profondo del nostro essere. L’inquietudine spinge l’uomo ad andare oltre, cercare, scavare in sé in consonanza con le vibrazioni dell’essere; ma l’inquietudine lo spinge anche a superare i limiti, interiori e fisici; si

    pensi all’Ulisse

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