Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Non è più tempo
Non è più tempo
Non è più tempo
Ebook195 pages3 hours

Non è più tempo

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

Romeo, ormai anziano, è convinto che la sua situazione affettiva e il suo rapporto con la vita presente sarebbero stati diversi, senza dubbio migliori, se nella sua giovinezza, al tempo in cui le persone fanno le scelte importanti sull'amore, avesse riconosciuto e seguito il suo orientamento sessuale.

Negli anni in cui tutti i suoi amici coltivavano sogni d'amore, mettevano su famiglia e gli apparivano felici e realizzati, Romeo non aveva sogni oltre lo studio, prima, e l'impegno professionale, poi. Non era mai stato innamorato di una ragazza, non capiva perché gli risultasse così sconosciuto quel sentimento comune a tutti i suoi coetanei, ma non ne parlava con alcuno. Aveva "preferito" dedicarsi alla professione e all'impegno sociale, fino ad assolutizzare e rendere totalizzati queste occupazioni.

Soltanto in età avanzata, in corrispondenza di una momentanea riduzione dei suoi impegni di lavoro, apre una "finestra"; tramite internet realizza i primi contatti che lo portano ad intessere qualche amicizia, che gli consente di dire di sé, pur nell'anonimato, e via via, di accettare la propria omosessualità e di coniugarla con la sua convinta appartenenza ecclesiale.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateApr 3, 2023
ISBN9791221467253
Non è più tempo

Related to Non è più tempo

Related ebooks

Gay Fiction For You

View More

Related articles

Related categories

Reviews for Non è più tempo

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Non è più tempo - Romeo Dipari

    Indice

    SINOSSI

    Cap. 1. REGRET

    Cap. 2. UN'AMICIZIA SOLO VIRTUALE

    Cap. 3 NON DI TESTA MA DI CUORE

    Cap. 4 NON ASPETTARE DOMANI, VIVI OGGI

    Cap. 5 I DUBBI DELL’AMORE

    EPILOGO

    ROMEO DIPARI

    NON È PIÙ TEMPO

    DI SOGNI

    Il percorso tormentato dell’accettazione di sé

    di un omosessuale cattolico in the closet

    (Esperienza di vita)

    Titolo | Non è più tempo di sogni

    Autore | Romeo Dipari

    ISBN | 9791221467253

    © 2023 - Tutti i diritti riservati all’Autore

    Questa opera è pubblicata direttamente dall'Autore tramite la piattaforma di selfpublishing Youcanprint e l'Autore detiene ogni diritto della stessa in maniera esclusiva. Nessuna parte di questo libro può essere pertanto riprodotta senza il preventivo assenso dell'Autore.

    Youcanprint

    Via Marco Biagi 6 - 73100 Lecce

    www.youcanprint.it

    info@youcanprint.it

    Made by human

    SINOSSI

    Romeo è accompagnato da un’emozione negativa, di grande rammarico: è convinto che la sua situazione affettiva e il suo rapporto con la vita presente sarebbero stati diversi, senza dubbio migliori, se nella sua giovinezza, al tempo in cui le persone fanno le scelte importanti sull’amore, avesse riconosciuto e seguito il suo orientamento sessuale.

    Quando tutti i suoi amici coltivavano sogni d’amore, mettevano su famiglia e gli apparivano felici e realizzati, Romeo non aveva sogni oltre lo studio, prima, e l’impegno professionale, poi. Non era mai stato innamorato di una ragazza, non capiva perché gli risultasse così sconosciuto quel sentimento comune a tutti i suoi amici, ma non ne parlava con alcuno.

    Appena si rese conto che a piacergli fossero i ragazzi, si spaventò, chiuse questo suo orientamento in un cassetto, si dedicò anima e corpo alla professione e all’impegno ecclesiale, sublimando fino all’inverosimile ogni pulsione, ancorato ad una rigida visione di morale sessuale, oltreché alle convinzioni sociali in cui è vissuto.

    Soltanto in età avanzata, in corrispondenza di una momentanea riduzione dei suoi impegni di lavoro, apre una finestra; tramite internet realizza i primi contatti che lo portano ad intessere qualche amicizia, che gli consente di dire di sé, pur nell’anonimato, e via via, di accettare la propria omosessualità e di coniugarla con la sua convinta appartenenza ecclesiale.

    Imbattutosi nel Blog di Inco, Romeo ne rimane affascinato ed avvia con lui una fitta corrispondenza da cui emergono reciprocità e analogie di vita, riflessioni, stati d’animo, fatiche dell’essere gay nascosti, in credito con la vita. Attraverso quella corrispondenza, Romeo ripercorre molto della sua esistenza e del suo sofferto rapporto con Paolo, un giovane uomo del Sud di cui è innamorato e che ha raggiunto il Nord in cerca di lavoro e dell’amore.

    La figura di Federico, sacerdote e gay anche lui, rappresenta un elemento importante nella vita del protagonista e, di conseguenza, nelle pagine di questo scritto; con Federico si apre un mondo nuovo, una realtà a volte solo sfiorata per Romeo, che è indispensabile toccare con mano per poter comprendere a fondo, secondo l’amico prete. Federico, però, è anche figura a tratti vittima del suo ego, che inevitabilmente conduce a incomprensioni e scontri.

    Ma il personaggio centrale di questo libro è Paolo, compagno di Romeo; per lui il protagonista diventa un’àncora alla quale aggrapparsi, nel corso di una vita segnata da errori e fallimenti. Più e più volte Romeo è costretto a intervenire sul versante economico per saldare i debiti del compagno, debiti che in non pochi casi hanno una dubbia origine.

    Questo libro non segue un ordine rigorosamente cronologico, è invece strutturato intorno ad alcune figure o episodi chiave, che consentono al lettore di seguire un filo conduttore fatto soprattutto di sentimenti ed emozioni, più che di eventi.

    Cap. 1.

    REGRET

    Carpe diem… Cogliete l’attimo, ragazzi… Rendete straordinaria la vostra vita! (…) Ma solo nei sogni gli uomini sono davvero felici. È da sempre così, e così sarà per sempre.

    John Keating, docente di letteratura, nel film L’attimo fuggente, diretto da Peter Weir)

    Negli ultimi tempi mi accompagna un’emozione negativa, di grande rammarico, sono convinto che la mia situazione affettiva e il mio rapporto con la vita presente sarebbero stati diversi, senza dubbio migliori, se nella mia giovinezza, al tempo in cui le persone fanno le scelte importanti sull’amore, sul sesso, avessi riconosciuto e seguito il mio orientamento sessuale. Non è che non ho fatto scelte importanti nel campo della professione e dell’impegno nel tessuto sociale, ne ho fatte di scelte, anche impegnative, anzi, le ho assolutizzate e rese totalizzanti.

    Nel tempo della giovinezza i miei amici si fidanzavano, abbandonavano via, via, gli impegni della parrocchia a cui si erano dedicati anche per socializzare, si indirizzavano ad altro, soprattutto coltivavano sogni d’amore, mettevano su famiglia e mi apparivano felici, realizzati.

    Io no, non avevo sogni oltre lo studio, prima, e l’impegno professionale, poi. Non ero mai stato innamorato di una ragazza, non capivo perché mi risultasse così sconosciuto quel sentimento comune a tutti i miei amici, ma non ne parlavo con alcuno. Forse, proprio per reazione a questo disagio, che non ero in grado di definire, ad un certo punto mi parve naturale imboccare una strada un po’ insolita, rendermi disponibile nel mio tempo libero anche per impegni oltre la mia piccola comunità; bastò che facessi un semplice passo e fui coinvolto in un’attività associativa-ecclesiale che mi avrebbe assorbito al punto tale da non lasciarmi quasi il tempo per accorgermi della mancanza di quella parte di vita che scandisce, negli anni, le stagioni dell’amore …

    Ora che, da alcuni anni, ho iniziato un cammino di riconciliazione con me stesso, accettandomi anche così, orientato sessualmente al maschile, mi rendo conto pienamente di ciò che ho perso e che non potrò più recuperare, se non in minima parte.

    Mentre il mio fisico lascia gradualmente trasparire i primi segni di decadenza, con ammirazione e nello stesso tempo con invidia guardo a coloro – trentenni e quarantenni – che sono in grado di vivere con libertà e naturalezza le diverse dimensioni della vita, particolarmente quella sessuale. Immagino per loro, un po’ infantilmente, facilità di incontri ed occasioni di piacere senza particolari inibizioni. Tendo a classificare i giovani omosessuali secondo gli stereotipi più banali: si incontrano, si piacciono e si mettono insieme; il loro piacere è proporzionale alla cura che hanno del corpo ed al livello di audacia che sanno incarnare. Quando, lungo la via, mi capita di incrociare qualche coppia di giovani gay che passeggiano sorridenti, sono portato ad immaginare per loro una vita senza problemi o, quanto meno, con tratti di strada lastricati di appagamento fisico. Quell’appagamento che per me si fa sempre più raro e sul quale non smetto di fantasticare, a vuoto …

    Dapprima non me ne resi conto appieno, pensai che si trattasse di una semplice parentesi, come accade nella vita di molti, in corrispondenza di particolari periodi di stress. Le preoccupazioni – fino a pochi mesi fa - per le difficoltà economiche di Paolo, con cui faccio coppia oramai da più di tre lustri, erano pesanti; le mie entrate, ancora oggi, bastano appena per soccorrerlo nelle spese del mutuo per la casa e l’automobile e altro ancora… ma questo è l’unico modo per puntellare il bilancio e far proseguire a Paolo l’attività in proprio di parrucchiere.

    Ora ho la certezza che il mio desiderio sessuale ormai è in fase di dissoluzione, anche il piacere solitario non è più tale semplicemente perché l’autostimolazione non produce alcun risultato apprezzabile, sono praticamente scomparse le erezioni mattutine, poco o nulla mi provoca eccitazione…

    Non è giusto! – penso – ho ancora diritto alla mia parte di piacere fisico! Per tutto il tempo che non ne ho goduto, sono in credito con la vita!

    Proprio per questo, dopo tanti tentennamenti, mi sono convinto di rivolgermi, ormai alcune estati fa, ad uno psicologo ed ho iniziato un percorso di analisi. Per quella decisione Paolo si è dimostrato sorpreso.

    Che bisogno c’è che ti metta a spendere soldi anche su questo versante? Io ti amo, il piacere fisico non è così importante per me.

    Lo è per me! Non abbiamo grandi interessi in comune. Credo che abbiamo bisogno anche di qualcosa che cementi il nostro rapporto. E poi, ora che ho cominciato ad appezzare la soddisfazione fisica che procura il sesso non vorrei rinunciarvi… In realtà, a parte i primi anni, Paolo non dimostra particolare propensione per le manifestazioni di affetto intimo. Anzi, sulla materia, si è consumato in passato anche qualche acceso confronto. Ricordo che quella volta, in vacanza a Vieste, non ci siamo parlati per mezza giornata.

    Tu hai in mente solo una cosa! Il mio torto – di ritorno dalla pizzeria - era stato semplicemente quello di aver lasciato trasparire il desiderio di fare l’amore per la seconda sera consecutiva di quella nostra prima settimana di mare insieme.

    Dopo alcuni incontri di analisi, di fronte all’inconsistenza dell’aiuto che ne derivava e alla spesa che si profilava per gli appuntamenti a cadenza settimanale, deluso e insoddisfatto, ho interrotto il percorso… Una delle prime domande che avevo posto allo psicologo riguardava il presunto stato di andropausa nei maschi, che secondo un diffuso modo di pensare investe gli uomini di una certa età, come conseguenza di una progressiva diminuzione dei livelli di testosterone. Ha sorriso e mi ha dato una risposta che ricordo come… evasiva. Mi ha accennato alle semplificazioni che si adottano nella comunicazione divulgativa su questioni piuttosto complesse. Mi ha spiegato che, tra le altre funzioni, il testosterone regola anche il desiderio, l'erezione e la soddisfazione sessuale… Ma a me interessava non tanto il chiarimento teorico, che pur conoscevo nelle sue linee essenziali, ma che mi dicesse se io mi trovassi nella specifica situazione per cui il desiderio non entra in sintonia con l’atto sessuale vero e proprio. Mi aspettavo che, dopo una serie di mie confessioni, mi dicesse, che so… proviamo a verificare il suo livello di testosterone, con analisi specifiche…. Avevo ben presente che a partire dai 30 anni inizia un lento declino nella secrezione del testosterone, ma mi sarebbe piaciuto sentirmi dire qualcosa che mi avesse aiutato a capire la mia situazione.

    Nel sesso tutti hanno il diritto di essere felici: è la tesi di un articolo che mi è capitato di leggere nell’anticamera del mio medico di base, nello stesso periodo. La sfida che ci impone il futuro prossimo - sosteneva uno degli esperti intervistati – è la creazione di ambulatori in cui diversi specialisti collaborano fianco a fianco per aiutare le persone a raggiungere la felicità sessuale! Ciò che in passato poteva non essere considerato normale in ambito sessuale o quanto meno non degno di attenzione, come le disfunzioni, oggi lo è: perché arrivare alla felicità sessuale dev’essere ritenuto un diritto vitale per tutti, non un privilegio di pochi… più fortunati.¹

    In certi momenti, la delusione per il basso livello di libido genera in me una profonda amarezza e quasi non mi serve trovare compensazione nel pensare a quanto sono stimato per le cose importanti che ho realizzato nel campo professionale o nell’ambito ecclesiale e sociale, perché quel pensiero non funziona come un contrappeso. Avrei bisogno di valere anche in quanto uomo che sa dare e ricevere piacere nella dimensione sessuale …

    Di solito, con l’avvicinarsi dell’estate, si fa strada in me, anche inavvertitamente, un indefinito e timido stato d’animo di leggerezza, un vago desiderio di riscatto che non raggiunge livelli di consapevolezza tali da generare comportamenti o decisioni…

    A parte gli otto giorni di mare con Paolo, non succede nulla, tutto scorre piatto come sempre tra impegni che si trascinano stancamente e puntuali delusioni per l’incapacità, meglio dire, per l’impossibilità di realizzare i più timidi progetti. Non viaggi, non banali evasioni, appena qualche serata di teatro all’aperto, anche soltanto per leggere sul volto degli altri e sui loro corpi abbronzati, sui vestiti leggeri, sui frammenti di conversazioni appena percepiti, i segni della vacanza e della vita. Troppo ho concesso alla paranoia famigliare che mi limita, condiziona e inibisce. Non è così che avevo immaginato questa terza fase della mia vita; ci sono inversioni di cammino che non sono più in grado di compiere: mi ha rovinato il mio farmi carico delle debolezze altrui, anche in famiglia: fin da bambino mia madre mi sollecitava ad aiutare lui, mio fratello, che sembrava essere insicuro e poi, da giovane, affatto intraprendente e, via, via, da adulto, in perenne polemica con il mondo…

    Al di fuori del contesto professionale e di impegno ecclesiale, dove sono prevalsi peraltro rapporti basati soprattutto sul ruolo, troppo mi sono chiuso per timore di lasciare trasparire la mia diversità! Da sempre ho indossato una maschera sorridente per difesa ed ora più che mai quella maschera di fatto mi isola e mi intristisce: come stai?abbastanza beneti trovo in splendida forma! … per te il tempo sembra non passare maima no, non è così, magari… ti ringrazio comunquefatti sentire

    Ho creduto che fosse importante darsi agli altri; non ho mai misurato il tempo per il prossimo ed ogni cosa nella dimensione dell’amicizia era contrassegnata dalla gratuità. Sono cresciuto nell’idea che è importante dare: dai gesti più semplici come l’elemosina a chi tende la mano ad azioni più consistenti ed impegnative. Ho dedicato quasi tre decenni della mia vita ad un’interrotta azione di volontariato.

    Raramente ho compiuto azioni in vista di un tornaconto o di una ricompensa, raramente… Ma non sarei sincero se non ammettessi che in qualche occasione ho sperato, inconsciamente, di averne un ritorno… affettivo! Era la dimensione che maggiormente mi mancava, non sono stati in molti ad accorgersi di questo mio bisogno, ma forse la colpa è stata solo mia, troppo timoroso di mostrarmi per quello che ero e nello stesso tempo timoroso di ricevere un rifiuto.

    Per un brevissimo periodo, all’inizio della mia amicizia con Federico, ho segretamente sperato che proprio con lui potesse accadere qualcosa soprattutto quando il rapporto si è intensificato, anche in conseguenza del mio impegno per la stesura della sua tesi di laurea. Il suo entusiasmo per la vita, la sua curiosità nella ricerca di sensazioni, la sua spiccata sensibilità, l’interesse per il vissuto delle persone, indipendentemente dall’età e, soprattutto, la complicità che ci ha unito fin da subito nel riconoscimento del nostro comune orientamento sessuale mi ha indotto a pensare, erroneamente, che quell’amicizia si potesse colorare anche di qualche intimità fisica. Così non è stato ed oggi ne sono contento! Ho stupidamente sopravvalutato il mio profilo nella nostra relazione.

    La settimana scorsa ho incontrato Federico a M. Era un appuntamento programmato da più di un mese, da quando lui era andato al precedente incontro con l’analista, che frequenta ormai da diversi anni. Anche questa volta la proposta di approfittare della sua trasferta a M. per vederci era partita da lui; la data coincide con l’appuntamento che concorda con l’analista, normalmente di lunedì, ed io, quando posso, mi adeguo volentieri. Nel corso di quest’anno, più libero che non in passato dai miei impegni, ho accettato più di qualche volta di raggiungerlo: si tratta di passare assieme alcune ore della mattinata a scambiare confidenze, ma anche a ragionare di questioni serie e delle attività che occupano le nostre giornate; talvolta l’incontro è anche l’occasione per fare shopping. A pensarci bene, di solito è lui a fare acquisti, comunque a me piace molto accompagnarlo, consigliarlo; mi è congeniale questo ruolo: qualche mese fa è stata determinante la mia valutazione nella scelta di uno splendido giubbino in pelle nera della Jecherson, ad un prezzo veramente interessante. Sembrava fatto su

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1