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La Versione di Moore: LoopHole's Chronicles (ITA), #1
La Versione di Moore: LoopHole's Chronicles (ITA), #1
La Versione di Moore: LoopHole's Chronicles (ITA), #1
Ebook83 pages1 hour

La Versione di Moore: LoopHole's Chronicles (ITA), #1

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About this ebook

L'omicidio di una ricca donna d'affari costringe una detective telepatica a navigare tra testimonianze contrastanti e scoprire la verità dietro il crimine.

Ma quando vengono alla luce molteplici prospettive dell'omicidio, la detective è costretta a scoprire quale sia la vera natura del crimine, ed una domanda riempie la sua mente: chi è stato?

Unisciti alla detective Rowan Moore in questa storia breve, e cerca gli indizi per svelare ciò che si nasconde dietro a questo caso.

 

Lunghezza approssimativa del libro: 70 pagine

LanguageItaliano
Release dateMar 25, 2023
ISBN9798215280874
La Versione di Moore: LoopHole's Chronicles (ITA), #1
Author

Charlie Becker

Charlie Becker nella vita scrive, il che non è davvero una sorpresa considerato dove state leggendo questa cosa. Passa troppo tempo a fare questo invece di studiare per l’università. Unica mente dietro alla saga "LoopHole". Se vi piace davvero la biografia dell'autore, buon per voi. Se vi piacciono anche i supereroi, allora è probabilmente la persona che fa per te. Ora, però, torna a leggere. Dai, vai via. Buona lettura. Persona orgogliosamente supportata da chi legge le sue opere. Se avete guadagnato qualcosa dai libri, perché non considerare di reintrodurre un po' di valore nel progetto? Potete farlo a: patreon.com/charlie_becker00 ko-fi.com/charliebecker

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    Book preview

    La Versione di Moore - Charlie Becker

    La versione del marito

    «In che senso, discrepanze?» domandò l’ispettrice Moore, esaminando la strada davanti alla villa attraverso la finestra dello studio. La scientifica stava recuperando ogni piccola traccia che i manifestanti potessero aver lasciato, ma con quel numero di sassi lanciati, ci avrebbero impiegato ore.

    «Cose di poco conto in realtà.» si affrettò a rispondere l’agente di seconda classe Cooper, sfogliando il proprio blocchetto degli appunti. «Vediamo... sembra che abbiano idee diverse su cosa indossasse la vittima, o su come abbiano trovato il cadavere. E... ah, già. Il televisore.» aggiunse infine, interrompendosi per sistemare le pieghe della propria uniforme. L’ispettrice si girò verso il ragazzo con sguardo interrogativo, non notando però che il suo impermeabile era rimasto impigliato nella maniglia, il che le impedì di completare del tutto la rotazione.

    «Ah... cavoletti...» bisbigliò fra sé e sé liberandosi dalla presa dell’impugnatura pregiata. Tornò a guardare il sottoposto, facendo scivolare lentamente la mano sulla scrivania in mogano davanti alla finestra. «Cosa diceva riguardo al televisore?»

    Distratto dall’improbabile scena, Cooper impiegò qualche istante per capire cosa gli fosse appena stato chiesto. Lavorava con Moore da appena un paio di mesi, e non si era ancora del tutto abituato alla sua... goffezza fu la parola che gli venne in mente. «Emh... certo, il televisore.» disse finalmente, schiarendosi la gola. «Ecco, sembra che ciascuno dei sospetti ricordi qualcosa di diverso in merito a cosa andasse in onda in quel momento. Una di loro afferma addirittura che fosse spento.»

    «E lo era? Spento dico.» domandò lei guardandosi attorno. Non le era capitato spesso di visitare un’abitazione tanto elegante, e non poté fare a meno di chiedersi quanti dei suoi stipendi sarebbero serviti per permettersi la lunga libreria, che copriva interamente la parete a sinistra dell’ingresso. Preferì non cercare la risposta.

    «Stando ai nostri che sono intervenuti subito... no. Quando la maggiordoma è uscita avvisando della scoperta del cadavere due agenti sono corsi dentro, prendendo atto della situazione. Hanno fatto tutto da procedura. E sia loro due che gli altri che sono entrati in seguito, ricordano chiaramente il televisore acceso. Su un telegiornale. Ritiene... ecco...» Cooper si morse il labbro.

    «Parla liberamente.» lo rassicurò l’ispettrice, rivolgendogli un sorriso caloroso. Era quasi curioso quanto quella donna fosse amichevole, notò il ragazzo ripensando agli altri ispettori con cui aveva lavorato, tutta gente perlopiù rigida e di poche parole. Non che avesse così tanta esperienza con altri ispettori in fondo.

    «Mi chiedevo... ritiene che sia un dettaglio importante? Il televisore intendo.»

    «Tu cosa credi?» ribatté esaminando attentamente i diversi volumi sullo scaffale.

    «Penso che abbiano vissuto un evento traumatico. Mi sembra più che naturale non ricordare alcuni dettagli in una situazione simile, no? Trovarsi davanti ad un cadavere non è un esperienza per tutti.»

    «Effettivamente no.» confermò lei con quella che al ragazzo parve una risata. «Ma qualcosa non mi torna, quindi meglio assicurarsi di raccogliere tutti i dati.»

    «Qualcosa... non le torna?» ripeté Cooper seguendola vagare per la stanza con lo sguardo. «Ma... non è stato solo un incidente? Insomma... se posso...» fece per interrompersi, ma la donna gli sorrise nuovamente, segnalandogli di continuare. «Ecco... la dinamica mi sembra abbastanza chiara, no? La protesta ambientalista davanti alla casa della vittima va avanti da quasi una settimana, ed un paio d’ore fa è degenerata. Hanno iniziato a lanciare sassi contro la facciata dell’abitazione, alcuni di questi hanno sfondato le finestre, ed uno ha colpito la vittima in testa, causandone la morte sul colpo.»

    «Questa donna... la vittima... era milionaria, no?»

    «Esattamente. Era alla guida di un’azienda che si occupa di gasdotti, oleodotti, e cose simili in tutto l’Ontario ed il Québec. Che poi è anche il motivo della presenza degli ambientalisti. Stava spingendo per la costruzione di un nuovo gasdotto, che sarebbe passato per diversi territori degli indigeni First Nations.»

    «E poteva farlo?» domandò l’ispettrice fermandosi improvvisamente.

    «Mi risulta che avesse tutti i permessi necessari, sì.» per un istante gli parve quasi che Moore si fosse incupita leggermente, ma il secondo successivo tornò a sfoderare il suo solito volto ottimista e si rassicurò.

    «E le telecamere? Ne ho viste tre diverse solo sul lato dell’ingresso della casa. Dovrebbero aver registrato l’istante in cui i sassi hanno sfondato la finestra, no?»

    «La registrazione è solo parziale. Sembra che uno dei sassi abbia colpito la centralina che collegava le telecamere alla rete domestica, e da allora hanno smesso di registrare.»

    «Ma non mi dire...»

    «In ogni caso conosciamo già molti dei nomi dei partecipanti alla protesta. Sono certo che risaliremo a chi ha scagliato il sasso colpevole. Alcuni sono fuggiti quando i nostri colleghi sono arrivati per disperderli, ma non ci vorrà troppo prima di identificarli tutti.» aggiunse lui, colto a sua volta da un’ondata di ottimismo.

    «Già, certo, certo. In ogni caso penso che sia una buona idea risentire le persone che hanno trovato per prime il corpo. Quattro, giusto?» chiese distrattamente, cercando qualcosa in tasca.

    «Esatto ispettrice: si tratta del marito, della maggiordoma, della segretaria personale della vittima, e di uno degli ambientalisti coinvolti.» concluse di spiegare proprio mentre la donna trovò finalmente ciò che stava cercando: un elastico. Si legò i lisci capelli castani in modo da formare un piccolo chignon basso.

    «Oh? E che ci faceva uno di loro dentro la casa?»

    «Sembra che sia il nipote della collega della vittima. Lo ha condotto lei stessa all’interno quando è stata chiamata la polizia.» spiegò Cooper riesaminando i propri appunti. Seguì un istante di silenzio, ed approfittando del buon umore dell’ispettrice, decise di chiederle finalmente ciò che aveva pensato appena scoperto che avrebbe lavorato con Moore. «Scusi se sono curioso... il fatto è che non ho ancora memorizzato del tutto le nuove regole

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