La Fabbrica dei Bambini: La fabbricazione di bambini, la nuova forma di schiavismo. I retroscena della maternità surrogata, dalle derive dell'Eugenetica agli interessi delle Lobby
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È IL COMPIMENTO DELLO SFRUTTAMENTO DELLA DONNA E DELLA MERCIFICAZIONE DELL'INDIVIDUO.
UNA COMPRAVENDITA DI NEONATI... UNA FABBRICA DI BAMBINI.
La maternità surrogata è una pratica disumana che sfrutta e umilia il corpo della donna, ridotto a un forno gestazionale, e mercifica i bambini che vengono "fabbricati" e ceduti a pagamento per soddisfare i capricci dei committenti. Dietro questo mercato globale si nascondono spesso tragedie umane, morti, abbandoni, condizioni di vita devastanti che spingono donne disperate ad accettare di affittare il proprio corpo per "fabbricare" figli per i ricchi.
In questa inchiesta giornalistica, l'autrice analizza i retroscena economici, etici e morali del fenomeno, mostra gli interessi milionari delle lobby delle industrie biotecnologiche, denuncia lo sfruttamento delle madri surroganti, la strumentalizzazione dei valori della sinistra e le derive post-umane di questo fenomeno.
Con questo libro scoprirai:
- il business delle madri surroganti e gli interessi delle lobby biotecnologiche
- l'eugenetica da "supermercato" e il controllo della popolazione
- il mercato low cost della surrogata
- le derive post-umane: dall'utero in affitto all'utero artificiale
Nuova edizione di "Utero in Affitto"
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Book preview
La Fabbrica dei Bambini - Enrica Perucchietti
Enrica Perucchietti
La fabbrica dei bambini
La fabbricazione di bambini, la nuova forma di schiavismo.
I retroscena della maternità surrogata, dalle derive dell’eugenetica agli interessi delle lobby.

Picture 40©2016 Revoluzione Edizioni
©2023 One Books
QUANTICO MEDIA GROUP Srl • Torino (TO)
979-12-5528-254-9
Prima edizione: febbraio 2023
Tutti i diritti sono riservati
Ogni riproduzione anche parziale e con qualsiasi mezzo, deve essere preventivamente autorizzata dall’Editore.
Copertina: Barbara Fiorini, Julieta Vieyra
Impaginazione: Caterina Robatto
Editing: Enrica Perucchietti, Paolo Battistel
Indice
9 Prefazione di Marcello Pamio
21 Introduzione
39 1 Siamo rane o tacchini?
39 Il Principio della rana bollita di Noam Chomsky
41 La Finestra di Overton
44 La manipolazione secondo Aldous Huxley
48 L’evoluzione delle macchine
52 Il monito di Bill Joy, il papà di Java
57 2 Il dibattito sulla maternità surrogata in Italia
57 La legge 40 in Italia
Trionfano le assoluzioni
Il dibattito parlamentare
Per i radicali la gpa va regolamentata
Emma Bonino contro il proibizionismo 66 Il caso Vendola
73 3 Le femministe si dividono. La Carta di Parigi
76 La mistica sacrificale della madre surrogante
80 La Carta di Parigi
84 Il manifesto di Se non ora quando
4Il business low cost del mercato dei bambini
La domanda aumenta
91 Capricci da star
94 La BioTexCom
96 Il business della madri surroganti
100 Una casa per madri surroganti
102 Traffico di ovuli
106 La fabbrica dei bambini
109 5 Eugenetica da supermercato.
Derive distopiche e danni psicologici
109 Se i committenti cambiano idea. Il caso di Sherri Shepherd
112 Il bambino è malato, nessuno lo vuole
116 Contenere la popolazione
118 Neo-malthusianesimo
120 Staminali e sperma artificiale
Gli spermatozoi ora sono in provetta
Ripensare l’e(ugene)tica: Peter Singer
Eugenetica
L’utero in affitto è nazismo: Paolo Crepet
136 Il bonding
143 6 Psicoreato. La retorica buonista non accetta intromissioni
149 Le voci fuori dal coro
154 Gogna mediatica per Lorella Cuccarini
157 7 Il mito del progresso.
Dalla nuova Atlantide al Mondo nuovo 161 La nuova Atlantide
162 Il Mondo nuovo di Huxley
166 Utero artificiale
8Orizzonte post-umano. La creazione dell’uomo artificiale
L’uomo nuovo
176 Abolire la Natura
181 Conclusioni
186 Postfazione di Diego Fusaro
201 L’Autrice
«Si sta organizzando la produzione di bambini come adorabili oggetti di consumo». Claudio Risè
«Fare del figlio un prodotto slegato dall’unione sessuale e dal mistero della differenza,
ridurlo a oggetto di un diritto, significa puntare a un’umanità meno libera, manipolata e manipolabile». FabRiCe Hadjadj
«Chiunque ha tentato di creare uno Stato perfetto, un paradiso in terra, ha in realtà realizzato un inferno».
KaRl PoPPeR
«Le donne che chiedono ad altre di portare avanti, per loro, la gravidanza?
Orribile, nazismo, nazismo puro. Voi parlate dei diritti degli adulti e non dei diritti dei bambini». Paolo CRePet
Prefazione
Ringrazio l’amica Enrica per avermi chiesto di scrivere la prefazione a questo saggio.
Compito che eseguo con grande piacere visto l’importanza del tema trattato. State per leggere un libro non solo di estrema attualità, ma che per certi versi, come capirete durante la lettura, anticipa i tempi facendo intravedere dove porterà la strada imboccata dall’umanità: quello che potrà accadere in un futuro molto prossimo se non si interverrà prima…
L’oligarchia sinarchica che ci governa e controlla sta mettendo a segno passaggi cruciali verso il totale controllo della popolazione: dalla cancellazione dell’identità e di ogni valore, alla disintegrazione della famiglia per giungere alla perdita totale del senso della e per la Vita.
La Vita infatti oggi sta perdendo sempre più di significato e i bambini che ne sono la rappresentazione sono stati trasformati in oggetti di scambio, vere e proprie merci da comprare al supermercato. Oggi infatti i bimbi si possono prenotare per tempo, si comprano attraverso cliniche lussuosissime, si assemblano come meglio si crede scegliendo su cataloghi ad hoc e si fanno partorire attraverso donne schiavizzate, vere e proprie incubatrici di carne umana. E se la "merce" dovesse per qualche motivo essere difettosa o non andar bene agli acquirenti, c’è sempre la pattumiera o peggio ancora qualche clinica interessata a smembrarla per usarne gli organi e trasformarli in creme anti-aging, lozioni solari, farmaci, vaccini, ecc.
Fantascienza? Assolutamente no. Oggi molte ricerche mediche vengono effettuate su bambini sopravvissuti fortuitamente all’aborto. In Inghilterra per esempio la Langham Street Clinic vendeva feti vivi tra la 18ma e la 22ma settimana al Middlesex Hospital, mentre in Russia vi è una florida industria che fornisce materiale abortivo alle aziende farmaceutiche e a quelle che producono cosmetici. Per non parlare della Cina…
La sacralità della Vita è stata distrutta mercificandola per denaro, cupidigia ed egoismo.
Quello che sta accadendo sotto gli occhi di tutti è eugenetica allo stato puro.
Chiariamo fin da subito: l’utero in affitto è un business mondialista eugenetico. Un business da svariati miliardi di dollari ogni anno. L’indottrinamento mentale è in atto da anni grazie a pubblicazioni editoriali e film, e purtroppo i risultati dimostrano che il lavoro è stato fatto molto bene. Oggi l’utero in affitto è percepito dalle masse come un gesto di altruismo invece che per quello che realmente è: una vendita di bambini!
La nascita tramite maternità surrogata altro non è che una cessione di neonato
a pagamento.
Quante persone "donerebbero o
venderebbero" il proprio figlio di 3 anni? Invece ci vogliono far credere che un neonato nei primissimi giorni di vita sia un’altra cosa rispetto a un essere vivente: un bene che può entrare a far parte di un accordo privato preventivo fra due parti contraenti.
La Vita stessa è diventata un oggetto di scambio. Vita poi strettamente legata alla morte se entriamo nelle cliniche dove si esegue la fecondazione artificiale…
Nel 1978 ebbe inizio lo sviluppo delle tecniche di fecondazione.
Nasce il primo bambino in provetta. Evento spacciato al mondo come passaggio storico, ma pochi considerano il rovescio di tale fecondazione: la morte di tutti gli altri embrioni in gioco. Per una vita si distruggono tutte le altre: mors tua vita mea direbbe il machiavellico e ben stipendiato camice bianco che lavora in tali cliniche.
Oggi, per tornare alla fecondazione naturale, non è più necessaria la relazione, il calore affettivo, l’amore di coppia, l’unione tra uomo e donna perché tale atto magico si può sostituire con l’incontro forzato in una fredda provetta tra ovocita e spermatozoo, spesso con la conservazione nel gelo dell’azoto liquido. Da qui la definizione delle creature innocenti nate in provetta come "bambini venuti dal freddo".
Nonostante si usino termini edulcorati come "fecondazione in vitro o l’ancora più sobrio
fecondazione assistita il termine corretto è
fecondazione artificiale". È un artificio e quindi totalmente innaturale.
La forma più estrema di fecondazione eterologa è la pratica dell’utero in affitto.
Essendo la fecondazione artificiale omologa (se i gameti appartengono alla stessa coppia) oppure eterologa (se uno o entrambi i gameti appartengono a estranei) si apre un mercato illimitato legato a gameti, ovuli, spermatozoi, farmaci, ormoni, ecc.
Giovani donne economicamente disperate si sottopongono per denaro a devastanti bombardamenti ormonali ai fini della produzione massiva di ovuli. Per poche centinaia di dollari rischiano letteralmente la vita. Pubblicità ingannevoli girano anche sui social network tipo Facebook: "Se sei alta, attraente e magra… e hai il desiderio di aiutare qualcuno, fai la differenza, dona i tuoi ovuli".
Molte ragazze spinte dal denaro ma anche dal messaggio altruistico si imbarcano in un viaggio a volte senza ritorno. Senza alcuna visita medica preventiva che accerti patologie o altro, ricevono a casa il kit con le istruzioni dettagliate per cominciare ad assumere ormoni per stimolare le ovaie.
I contatti inizialmente avvengono tramite internet o per telefono. Queste ragazze costringono il loro corpo a suon di ormoni sintetici a produrre un numero elevatissimo di ovociti (normalmente se ne producono al massimo due in un mese), con tutti i rischi che ne conseguono. Il 70% dei cicli di stimolazione ormonale ovarica fallisce miseramente ma i rischi per le donne sono altissimi: cancro al seno, cancro all’ovaio e all’endometrio, sterilità, infertilità, emorragie, ictus, infarti e paralisi.
Ma alla florida industria della fecondazione artificiale poco importa se una donna-cavia si ammala o muore perché ce saranno altre che prenderanno il suo posto.
D’altronde gli interessi in gioco solo per gli ovociti sono enormi: oltre 6 miliardi e mezzo di dollari all’anno. Mercato in costante crescita. A questo bisogna aggiungere il business della fecondazione artificiale, che secondo uno studio realizzato da Allied Analytics llP e pubblicato su Research and Markets, istituto leader a livello internazionale per le ricerche e l’analisi dei dati di mercato, si attesterebbe attorno ai 9 miliardi di dollari ed entro il 2020 potrebbe salire a 21 miliardi.
Il tutto a vantaggio delle case farmaceutiche che hanno in mano il mercato degli ormoni, delle banche del seme, di chi vuole sperimentare sugli embrioni e naturalmente le cliniche specializzate. Dobbiamo infine aggiungere il business legato direttamente alla maternità surrogata.
Una madre surrogante americana per esempio può venire pagata dai 20.000 e 25.000 dollari, in India tra 4.500 e 5.000 dollari. Ovviamente il cliente finale che ordina il bambino paga sei, sette volte tanto!
Più ci spostiamo nei Paesi poveri e in via di sviluppo e meno le donne guadagnano per la gestazione. Sono tutte donne disperate, molte di loro hanno già diversi figli e lo fanno esclusivamente per denaro. Accettano il contratto legale che le costringe alla fine delle quaranta settimane, se il figlio è sano (altrimenti sono costrette ad abortire o a tenerselo senza soldi ovviamente), a cederlo ai genitori acquirenti.
Fanno crescere dentro di loro una Vita per poi abbandonarla e qui subentrano altri grossissimi problemi che nessuno sottolinea sufficientemente. Tutti si riempiono la bocca di diritti. Diritti delle donne, diritti delle copie eterosessuali che non possono avere figli, diritti delle coppie gay che pretendono di averne uno, ecc. Nessuno però si preoccupa minimamente dei diritti del bambino, della creatura che è diventata merce di scambio.
Per il neonato la mamma non è colei o purtroppo colui che sgancia migliaia di euro per comprarlo, ma quella donna che lo ha portato in grembo per circa nove mesi, della quale conosce tutto: il battito cardiaco, l’odore, il respiro, la voce, i pensieri e perfino le emozioni.
Quella mamma alla quale verrà strappato e portato via non appena verrà al mondo.
Una separazione forzata, innaturale e prematura costituisce uno dei traumi più difficili da rimarginare e che molto probabilmente la creatura pagherà per tutta la vita: ferite da abbandono e da separazione.
La scienza odierna non contempla queste dinamiche perché vede ancora il neonato come un essere vivente ma privo di coscienza e consapevolezza. Le ultime ricerche in ambito psichiatrico e comportamentale dimostrano invece il contrario.
Tutto quello che è successo nel momento del concepimento, durante la gravidanza, la nascita e nei primi anni di vita, è registrato. Tutto quanto, che ci piaccia o meno.
Il bambino dentro il grembo è in grado di percepire e memorizzare quello che avviene nell’ambiente esterno e una parte della scienza sta finalmente prendendo coscienza di tali fenomeni.
Il periodo prenatale e perinatale fa parte a tutti gli effetti del percorso della vita, l’inizio di un continuum che è la nostra esistenza fisica e psichica.
Già a partire dal 1924 Otto Rank ipotizzò un legame fra il parto e molti problemi esistenziali e psicologici visti come reazioni o conseguenza al trauma della nascita e concepì l’utero come un paradiso perduto
a cui si tende nella ricerca del piacere. Addirittura il dottor Frank Lake arriva ad affermare che l’esperienza più formativa per un essere umano è quella prenatale, specialmente quella del primo trimestre intrauterino!
Cosa succede alla coscienza del bambino che dopo nove mesi viene letteralmente strappato da sua mamma? Nessuno lo prende seriamente in considerazione.
Nella vita prenatale si posano i mattoni fondamentali per la costruzione di un essere umano, non solo dal punto di vista fisico ma anche dal punto di vista emozionale e caratteriale del futuro adulto. Come sarà da adulto quel bambino strappato via per soldi dagli affetti materni?
Il grande psichiatra statunitense Thomas Verny, uno dei massimi esperti mondiali sugli effetti che l’ambiente prenatale e postnatale possono avere sullo sviluppo della personalità, spiega cosa avviene durante il concepimento:
«La scintilla di una nuova vita si accende quando lo spermatozoo feconda l’ovulo. Gli spermatozoi, prodotti in grande quantità – almeno 300 milioni per ogni eiaculazione – si spingono fino alla cervice e attraverso le tube di Falloppio fino a raggiungere l’ovulo. Uno spermatozoo vincerà la gara, penetrando nell’ovulo e innescando la reazione biochimica a catena che presumibilmente porterà alla nascita di un bambino nove mesi dopo. Mentre la maggior parte degli spermatozoi si spinge verso l’ovulo a una velocità di 10 centimetri all’ora, alcuni mostri di velocità compiono lo stesso tragitto in circa 5 minuti.
In un passato recente gli esperti pensarono che la fecondazione avvenisse quando gli enzimi posizionati sulla punta di ogni spermatozoo, agendo come dinamite, facevano esplodere il guscio esterno dell’ovulo in modo da far penetrare il liquido seminale. Oggi sappiamo che ogni uovo seleziona lo spermatozoo con cui vuole avere a che fare compiendo così la prima irrevocabile decisione della vita. L’ovulo, invece di partecipare passivamente a questa pièce teatrale, apre il suo guscio e abbraccia lo spermatozoo dal quale si sente attratto».
Questa è alchimia e amore allo stato puro, ben diverso dalla provetta e dall’azoto liquido.
In pratica l’ovulo in grado di essere fecondato seduce
letteralmente lo spermatozoo disperdendo nell’apparato sessuale sottili molecole… Tale straordinaria immagine