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Là qualcuno è morto
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Là qualcuno è morto

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Thriller - romanzo breve (62 pagine) - La morte non uccide la verità


Nel 1985 l’omicidio della diciassettenne Cinzia Bonutti sconvolge un’intera comunità. In casa con lei, quel pomeriggio, c’erano il fratello Giuliano e l’amico Pietro, due tredicenni ritenuti poi i colpevoli. Una vicenda che ha ossessionato per trentasette anni il protagonista Alex Peppe, oggi giornalista ma ai tempi compagno di scuola dei due assassini. Quando ad Alex viene commissionato di scrivere un articolo, in occasione del funerale, inizia un’indagine serrata volta a scavare nel torbido, che riporterà a galla segreti per troppo tempo taciuti.


Cristina Biolcati è ferrarese, ma vive a Padova. Laureata in lettere, è autrice di narrativa. Collabora con alcune riviste digitali, tra cui MilanoNera, dove scrive recensioni di libri e articoli letterari.

Per Delos Digital ha pubblicato il romanzo Le congetture di Bonelli e i racconti lunghi Se Robin Hood sapesse, Ciclamini al re, L’uomo di marmellata, Dove dormono le fate, Il suono delle sue ferite (quest’ultimo vincitore del Garfagnana in Giallo 2022, sezione Nero Digitale), Talia, la figlia del fabbricante di bambole, Una mano negli abissi e Come zombie al madame Tussauds.

È presente nei nr. 60 e 63 della rivista Writers Magazine Italia, coi racconti Come balla una farfalla e Destinazione Orsifal.

LanguageItaliano
PublisherDelos Digital
Release dateFeb 21, 2023
ISBN9788825423518
Là qualcuno è morto

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    Là qualcuno è morto - Cristina Biolcati

    Delos Crime

    A cura di Andrea Montalbò

    Delos Digital

    Cristina Biolcati

    Là qualcuno è morto

    ROMANZO BREVE

    ISBN 9788825423518

    © 2023 Cristina Biolcati

    Edizione ebook © 2023 Delos Digital srl

    Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

    Versione: 1.0

    Copertina di Dante Primoverso

    Collana a cura di Andrea Montalbò

    TUTTI I DIRITTI RISERVATI

    Sono vietate la copia e la diffusione non autorizzate.

    DELOS DIGITAL È CONTRO IL DRM

    Pensiamo che chi acquista un ebook ne diventi il proprietario. E debba essere libero di gestirlo, copiarselo, convertirlo e conservarlo come meglio crede.

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    Se vuoi aiutarci in questa battaglia, rispetta il nostro lavoro: scarica i nostri ebook in modo legale, e non distribuirli ad altri in modo non autorizzato.

    Grazie, da parte di Delos Digital, dell'autore del libro e di tutti coloro che vi hanno lavorato.

    Indice

    Copertina

    Il libro

    L'autore

    Là qualcuno è morto

    Prologo

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Capitolo 7

    Capitolo 8

    Epilogo

    I personaggi

    Ringraziamenti

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    In questa collana

    Tutti gli ebook Bus Stop

    Il libro

    La morte non uccide la verità

    Nel 1985 l’omicidio della diciassettenne Cinzia Bonutti sconvolge un’intera comunità. In casa con lei, quel pomeriggio, c’erano il fratello Giuliano e l’amico Pietro, due tredicenni ritenuti poi i colpevoli. Una vicenda che ha ossessionato per trentasette anni il protagonista Alex Peppe, oggi giornalista ma ai tempi compagno di scuola dei due assassini. Quando ad Alex viene commissionato di scrivere un articolo, in occasione del funerale, inizia un’indagine serrata volta a scavare nel torbido, che riporterà a galla segreti per troppo tempo taciuti.

    L'autore

    Cristina Biolcati è ferrarese, ma vive a Padova. Laureata in lettere, è autrice di narrativa. Collabora con alcune riviste digitali, tra cui MilanoNera, dove scrive recensioni di libri e articoli letterari.

    Per Delos Digital ha pubblicato il romanzo Le congetture di Bonelli e i racconti lunghi Se Robin Hood sapesse, Ciclamini al re, L’uomo di marmellata, Dove dormono le fate, Il suono delle sue ferite (quest’ultimo vincitore del Garfagnana in Giallo 2022, sezione Nero Digitale), Talia, la figlia del fabbricante di bambole, Una mano negli abissi e Come zombie al madame Tussauds.

    È presente nei nr. 60 e 63 della rivista Writers Magazine Italia, coi racconti Come balla una farfalla e Destinazione Orsifal.

    Dallo stesso autore

    Cristina Biolcati, Se Robin Hood sapesse Passioni Romantiche ISBN: 9788825401981 Cristina Biolcati, Ciclamini al re Narrazioni ISBN: 9788825406450 Cristina Biolcati, L'uomo di marmellata Passioni Romantiche ISBN: 9788825408133 Cristina Biolcati, Le congetture di Bonelli Odissea Digital ISBN: 9788825411669 Cristina Biolcati, Dove dormono le fate Narrazioni ISBN: 9788825414530 Cristina Biolcati, Il suono delle sue ferite Delos Passport ISBN: 9788825416664 Cristina Biolcati, Talia, la figlia del fabbricante di bambole Innsmouth ISBN: 9788825419832 Cristina Biolcati, Una mano negli abissi Delos Crime ISBN: 9788825420357 Cristina Biolcati, Come zombie al Madame Tussauds Passioni Romantiche ISBN: 9788825422559

    Prologo

    Eravamo soliti guardarla da lontano, la villa. Coi muri sgarrupati e le finestre cupe, la tragedia se la portava dentro. Era sabato 12 gennaio, quel giorno, dell’anno 1985. La neve disciolta aveva lasciato cumuli sporchi ai lati delle strade, una patina pesante che ghermiva Pietro, mentre cercava di entrare dal grande portone che nelle ore diurne, per comodità, veniva lasciato aperto.

    Là, al primo piano, Cinzia stava studiando. Pietro ricordava soltanto una massa di capelli biondi che, per un istante, era apparsa alla finestra. E una mano che batteva improvvisa, lasciando sul vetro una scia rossa. Almeno, così aveva raccontato alla polizia.

    Pietro aveva solo tredici anni, quell’inverno. Ma l’aveva capito subito che qualcuno, lassù, stava morendo. Succedeva di rado, che un ragazzino avesse a che fare con l’ambito pretenzioso della morte; con corpi rigidi e freddi, insensibili, che presto affamavano di notizie fresche i curiosi. Oppure di uomini impettiti che trasportavano a spalla quel peso, una bara, in un funerale che diventava mediatico. E poi il prete diceva un nome: Cinzia Bonutti, la sorella del suo migliore amico. Mentre la gente tornava con avidità al nulla asfissiante delle proprie case, e dimenticava. Che la morte fosse per sempre, Pietro invece lo aveva intuito.

    Erano romanzate, le sue narrazioni circa il fatto. E iniziavano sempre da se stesso, un ragazzino, che verso le quindici e trenta giungeva alla villa per mettersi a studiare con Giuliano, il fratello di Cinzia. La carta stampata pubblicava di tutto, in quel periodo, ma l’assassino era stato bravo a dileguarsi, a confondersi e far perdere le tracce.

    Giuliano e Pietro amavano fare i compiti insieme. Loro dicevano sempre a noi compagni: "ve la faremo vedere, una fica vera, un giorno, però quel giorno non era mai arrivato. Erano rimasti sempre loro due, unici amici. Nessuno ci aveva invitato. Mentre fingevano di studiare, Giuliano e Pietro coglievano l’occasione per spiare Cinzia. Una diciassettenne dall’aria smarginata", con un mondo nuovo dentro di sé, che metteva soggezione.

    Così erano iniziati gli aneddoti, in classe. Che citava principalmente Pietro, senza vergogna. Era Cinzia a preparare loro la cioccolata calda, durante le pause. Porgendola ai due amici con soltanto una vestaglia addosso. Le gambe glabre, dal tratto lungo. Il seno ancora acerbo che faceva capolino, quando si apriva la cintura e lei non era lesta a rimetterla a posto.

    – È sempre morta, non fraintendete – diceva Pietro, dopo il fatto. Per impressionarci quando eravamo in classe, affinché non ci fossero equivoci. – Però si può essere ossessionati lo stesso da una femmina. Sapete cosa voglio dire?

    I due ragazzi si preoccupavano. Parlavano di quel sabato di gennaio, quando Cinzia era stata uccisa. Di quando Pietro era salito e l’aveva trovata accasciata vicino all’armadio, con la testa fracassata da un pesante fermacarte ancora impiastricciato di capelli raggrumati. E di quando poi era corso a chiamare Giuliano, che era nello studio del padre col walkman ad ascoltare musica. Complici le cuffiette nelle orecchie, quel fratello disgraziato aveva sempre farfugliato di non avere sentito niente.

    Pietro aveva narrato l’episodio quasi fosse tutta una finzione, tanto da non distinguere più i confini. Noi in classe ascoltavamo e basta, senza interrompere quel flusso di pensieri che lui metteva ad alta voce. Compiendo una sorta di esorcismo, evidentemente si sentiva sollevato.

    Una storia che giungeva sempre con una buona dose di stupore. Nel tentativo di soccorrere la ragazza, i due amici avevano contaminato sia la scena che l’arma del delitto. Ma come biasimarli? Un racconto giallo di cui studiare la struttura. E Pietro era un bravo commediante: la vita di Cinzia si mescolava al suo ricordo. Lui era lì, in mezzo a noi, eppure non capivamo. Dopo quello che aveva passato, nell’ascoltarlo ci sudavano le mani. Guardavamo quegli occhi cheti e intanto capivamo che a lui, in fondo, andava bene così.

    – Sua mamma voleva portarla in centro, quel

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