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Il volto dell'Anima
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Il volto dell'Anima

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Il volto dell’anima - Verso la Psicologia dello Spirito di Luca Militello è, come ci anticipa nella prefazione Barbara Militello, uno di quei libri che non incasellabili in una specifica tipologia; proprio questo, però, è in realtà uno dei suoi tanti punti di forza. La lettura di questo volume è infatti, senza dubbio, un viaggio emozionale ed esperienziale che tocca le diverse sfaccettature proprie dell’anima, permettendo a ogni lettore di scoprirsi a piccoli passi e scandagliare, con più intensità, quelle parti che non si aspetta, che magari ha tenuto gelosamente custodite o di cui forse non conosce ancora l’esistenza e che invece meritano di vedere la luce per poter finalmente risplendere.

Luca Militello è nato a Mestre (VE) nel 1972. è laureato in Informatica e Psicologia magistrale. 
Fin dall’età adolescenziale denota un marcato orientamento verso il mondo introspettivo, partecipando a seminari e conferenze di vario genere inerenti tecniche di guarigione energetica (conseguendo anche il I° e II° livello Reiki), rilassamento, meditazione, musicoterapia e psicologia. 
Ha approfondito gli effetti della Musica e del Suono (Eufonia) sotto la guida di Daniel Levy, pianista argentino, studioso di religioni comparate e ricercatore nell’ambito della terapia con il Suono.
Ha completato il triennio con cui ha conseguito il titolo di “Istruttore di meditazione” sotto la guida del Maestro Thanavaro, monaco buddhista tornato allo stato laicale dopo 18 anni di vita monastica che lo ha visto impegnato come Abate, Maestro di meditazione, Presidente dell’Unione Buddhista Italiana e membro della Fondazione Maitreya.
Da molti anni conduce un’intensa attività al fine di divulgare e condividere la sua testimonianza nell’ambito della ricerca interiore, organizzando seminari e incontri individuali su questi temi.
Collabora con enti e associazioni per lo sviluppo e l’integrazione dei metodi tradizionalmente riconosciuti in ambito educativo e di sostegno alla persona con i principi derivanti dalle antiche Scienze Spirituali. 
è cofondatore dell’Associazione culturale “Accademia dei Talenti” che dal 2013 promuove iniziative per la crescita della coscienza degli individui.
Sostiene attraverso percorsi sia individuali che di gruppo le persone che vivono condizioni di disagio e/o periodi di trasformazione determinati da spinte interiori evolutive.
Dal 2019 collabora con l’Istituto di Psicosintesi fondato da R. Assagioli e, in qualità di conduttore, propone seminari e incontri per la conoscenza e lo sviluppo dell’uomo e della relazione con la propria Anima.
LanguageItaliano
Release dateNov 30, 2022
ISBN9791255370338
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    Il volto dell'Anima - Luca Militello

    Prefazione

    Il volto dell’Anima è un libro particolare.

    Appartiene, infatti, a quella categoria di opere a cui non è possibile attribuire un’etichetta.

    Potrebbe essere un libro di psicologia o forse di esoterismo o forse di psicologia esoterica.

    Qualcuno, però, potrebbe, a ragione, definirlo un saggio filosofico.

    E qualcuno, infine, potrebbe coglierne, la vena indubbiamente poetica.

    In realtà ciascuna di queste categorie lo descrive bene ma nessuna lo fa in modo esaustivo.

    Il motivo di ciò è che il suo contenuto consente a tutte le etichette di descriverlo ma nessuna ha la capacità di contenerlo e, quindi, a nessuna appartiene.

    Si tratta, infatti, di un’opera viva che, come uno specchio, richiama in superficie ciò che nel lettore attende da tempo di uscire alla Luce, richiamato da un suono assonante: il volto della sua Anima.

    Già dal suo titolo, pertanto, quest’opera ci pone davanti a uno dei suoi messaggi più significativi e suggestivi e cioè la possibilità di entrare in una dimensione altra della nostra esistenza col semplice atto di lasciarci andare alle profondità di ciò che percepiamo come consueto: una musica, un’opera d’arte, una sequenza di parole, una situazione di tutti i giorni, una persona sia essa cara, conosciuta o sconosciuta.

    Penetrare nelle profondità di qualsiasi cosa, mediante l’attivazione di una semplice attitudine della nostra coscienza, ci permette di scoprirne la vera natura, l’essenza sublime, il vero volto.

    È con questo incedere che l’autore ci conduce per mano in un incredibile viaggio che ha come meta finale la possibilità di vedere svelato il volto dell’Anima.

    Della nostra, prima di tutto, e, via via, dell’Anima di tutti gli Esseri che abitano il vasto e incredibile Universo in cui siamo immersi.

    Le sue leggi, quando conosciute, ci aprono scenari e paesaggi nei quali il disagio, la solitudine, le depressioni del nostro tempo - perfino la malattia mentale - sfumano e si seccano perdendo energia e forza vitale.

    L’Autore, profondo conoscitore ma, soprattutto, convinto praticante di esse, avendole integrate nelle variegate e coraggiose esperienze della sua vita, ci descrive come è possibile entrare in assonanza con il loro insegnamento.

    Lo fa in quest’opera nella quale traccia vie che, un giorno, tutti potranno percorrere, come gli astronauti atterrati sulla Luna hanno tracciato questa strada per tutta l’Umanità.

    Per questo viaggio della coscienza servono mappe che, come questa, consentano di orientarsi nell’infinito mondo delle Energie senza perdersi. Con la possibilità di arrivare, alla fine, a Casa.

    Buona lettura.

    Barbara Militello.

    Introduzione

    Questo libro è frutto di una costante trasformazione interiore a seguito del contatto occorso negli anni con svariate tradizioni e realtà spirituali, ricerche, studi e soprattutto esperienze dirette di vita quotidiana su cui ho plasmato il mio cammino.

    Naturalmente questo processo non può avere mai fine, e anzi si arricchisce continuamente di nuovi e importanti tasselli che vanno a chiarificare e ampliare il significato degli accadimenti e la direzione dell’esistenza.

    In questi anni sto incontrando moltissime persone provate dalle loro vicissitudini, la maggior parte delle quali ricerca un reale contatto con il proprio Sé superiore per poter dare un senso più rilevante all’esperienza terrena.

    Ad oggi non esiste ancora alcun ente o struttura pubblica nei settori di istruzione, cura, eccetera che riconoscano la presenza e il ruolo dell’Anima all’interno del percorso evolutivo dell’essere umano, neppure negli ambiti dove questo aspetto avrebbe ragione di essere discusso e approfondito.

    Gli individui che percepiscono l’incompletezza di siffatte proposte ufficiali sono spinti a cercare altrove delle risposte che la medicina e la scienza odierne non solo non possono offrire, ma non sono neppure disposte a prendere in considerazione.

    Le ragioni della sempre più ampia affluenza di individui verso percorsi cosiddetti alternativi, con le dovute distinzioni e finalità, sarebbero quindi da ricercare preminentemente nell’assoluta incapacità di valutazione e determinazione delle dinamiche spirituali agenti nell’uomo da parte della medicina e società moderne, più che dall’inadeguato senso del discernimento attribuito a queste persone alla ricerca di un valore più alto dell’esistenza.

    Gli effetti del contatto con la propria Anima sono evidenti, tangibili e permanenti, oltre che fornire impagabili spunti per le proprie scelte e la crescente consapevolezza che da lì si sviluppa.

    Per questa e moltissime altre ragioni che vengono illustrate in questo libro, appare evidente e chiara la necessità di appoggiare e rafforzare il cambiamento verso la concezione animica nel campo educativo e di sostegno all’individuo durante il suo soggiorno in questo piano di vita.

    Sebbene il seme della coscienza spirituale si espanda con sempre maggiore forza e convinzione in molte persone oramai in procinto di coglierne il principio e la sostanza, risulta ancora estremamente difficile e, in taluni casi, davvero impossibile, introdurre negli ambiti che dovrebbero essere maggiormente deputati a questo scopo le significative argomentazioni concernenti il piano dell’Anima.

    Esse, se comprese e vissute, partecipano all’ampliamento e conformazione delle nuove basi di vita e di pensiero; oggi questi principi risultano essere atrofizzati e totalmente decentrati dalla valorizzazione della qualità umana, ma costituiscono ancora i fondamenti su cui questo sistema sociale continua a reggersi.

    Non mi riferisco solamente al processo educativo, al mondo del lavoro o alle innumerevoli modalità di cura proposte (conseguenti alla visione fondamentalmente utilitaristica della vita), ma ancor prima ai concetti cardine su cui ogni persona fonda la propria esistenza.

    Fino a quando nell’individuo prevarrà la componente materialistica e scientifica della realtà nel più basso e sterile senso del termine, il mondo spirituale e la percezione dell’Anima continueranno ad essere delle mere ipotesi senza base esperienziale.

    Per poter fare un balzo verso quello stadio di coscienza che consente di ancorare la propria vita, con tutto ciò che ne consegue, sulla certezza della presenza dello Spirito oltre il mondo fisico e da cui tutto ha origine, è necessario offrire continuamente testimonianza di quella Realtà, malgrado le difficoltà e gli ostacoli che ciò comporta a causa di un sistema ostile e ignaro di molti aspetti della natura spirituale dell’uomo.

    Nonostante la proclamata apertura verso alcune discipline che attingono le loro radici dalla Saggezza Antica, come la Meditazione e lo Yoga, l’utilizzo e l’interpretazione di queste arcaiche Scienze è ancora oggi in molti casi accompagnato da mode e obiettivi economici, più che dalla reale occasione di trasmissione del messaggio trascendente sottostante.

    Il loro senso viene distorto e manipolato, rendendolo più attraente e appetibile agli acquirenti (perché spesso la logica dell’offerta si basa unicamente sulla vendita di un prodotto o di una prestazione) sempre più esigenti e restii a mettersi realmente in gioco, ma calamitati invece dalla fenomenologia di alcune pratiche e dal pensiero di poter aggirare le proprie difficoltà quotidiane grazie a questi metodi.

    Per la maggior parte degli individui risulta estremamente difficile e complicato comprendere che il sentiero Spirituale di espansione della coscienza è molto arduo e implica una forte determinazione e una costante e prioritaria volontà di superare le proprie paure, limiti e illusioni che ognuno ha da affrontare.

    Esso comporta l’accettazione del fatto che il nostro momentaneo soggiorno su questo piano terreno ha lo scopo di farci attraversare e vivere queste prove, le quali possono essere dolorose ed estreme, ma intuendo che alla base esiste realmente una Spinta Divina verso l’evoluzione.

    Come affermato inizialmente, il significato degli eventi, corroborato dall’espansione spirituale, può essere compreso e collocato perfettamente all’interno della nostra realtà quotidiana, fornendoci risposte e indicazioni sul senso dell’esistenza.

    Nei percorsi ancora incontaminati dall’obiettivo di alimentare i desideri e le aspettative della personalità umana che bramano di essere soddisfatte, questo messaggio viene perpetuato con la stessa purezza e intensità dai tempi remoti, ma è destinato ai pochi che sono pronti ad abbandonarsi completamente all’impulso della Volontà Superiore.

    Gli altri continueranno a indugiare seguendo i propri interessi, cercando spesso nella dimensione scambiata per spirituale solo un passeggero attimo di sollievo prima di tuffarsi nuovamente nella realtà talvolta illusoria del loro mondo.

    Questa modalità di approccio che privilegia il fattore meramente terreno a discapito della più ampia concezione dell’Esistenza, è presentata anche da chi dovrebbe porre maggiore attenzione a questi elementi, proponendosi come riferimento di una società sempre più ammalata di brutture di qualunque sorta.

    Mi riferisco qui principalmente a tutti gli operatori e in special modo a chi si dedica al mondo della Psiche e alle sue complessità che spesso vengono incasellate in nuove sindromi dall’appellativo altisonante.

    Molti specialisti in questo campo si sono formati secondo i modelli frammentati tra loro che purtroppo sono seguiti alla scissione tra il mondo delle scienze antiche e la cosiddetta scienza sperimentale moderna, aderendo ai dettami di quest’ultima e conseguentemente rigettando qualunque forma di espressione dell’uomo trascendente.

    Per loro il mondo spirituale è semplicemente frutto di credenze o addirittura esperienze deliranti, spesso sintomatiche di qualche disagio mentale.

    Questa convinzione potrà essere smentita probabilmente solo quando essi stessi avranno l’occasione di toccare con mano la concretezza del piano dell’Anima.

    Nel corso dei decenni sono fiorite altre correnti in seno alla Psicologia che hanno cercato di mettere al centro il fattore trascendente.

    Molte di queste però, nel tempo, stanno perdendo il loro slancio iniziale di diffondere e ricercare il ruolo esercitato dall’Anima nella vita dell’essere umano, lasciandosi poco alla volta assorbire in maniera inesorabile dai criteri e dalle metodologie offerte dalla scienza e dalle regole di turno imposte pure da un miope sistema legislativo, in molti casi quasi smarrendo le loro origini e motivazioni.

    Nella visione spirituale non c’è separazione e quindi ogni ambito della nostra esistenza è condizionato da tutti i fattori che la compongono. Per questa ragione il presente trattato non si rivolge solamente a chi si occupa della propria salute o quella degli altri, a chi sta attraversando un periodo particolarmente critico, al ricercatore o allo studioso.

    Le argomentazioni qui proposte possono trovare spazio di applicazione in qualsiasi campo, dalla medicina alla religione, psicologia, sociologia, economia, politica, scienza, ecologia, educazione, musica e arte, meditazione e filosofia.

    Quindi in realtà è destinato a chiunque perché ognuno di noi, prima o poi in questa, una precedente, o in una successiva incarnazione, ha avuto o avrà a che fare con l’esperienza dell’Anima e con il cambio di concezione della vita da Essa implicato.

    Ciò che viene assimilato e consolidato in una vita terrena permane come bagaglio nella coscienza spirituale dell’individuo e quindi può essere utilizzato nell’esperienza futura.

    Sebbene il momento di apertura consapevole verso quel piano superiore accade in una specifica incarnazione, e tenuto conto che moltissimi individui sono ancora distanti da quell’appuntamento, è al contempo importante offrire a chiunque la possibilità di familiarizzare con questa qualità di percezione in quanto, presto o tardi, come detto, ognuno ne farà esperienza.

    Come in qualunque altra disciplina, la fase di preparazione e educazione sono fattori determinanti per divenire adeguatamente pronti al ruolo da svolgere.

    Gli eventi della vita e il modo in cui noi riusciamo ad affrontarli costituisce il training adatto per prepararsi alla Visione del Volto dell’Anima.

    Se all’interno della nostra quotidianità cominciamo a diffondere consapevolmente i contenuti della Scienza dell’Anima utilizzando gli strumenti di cui lo Spirito si serve, verificandone gli effetti, prima o poi essi divamperanno dando vita alla Fiamma che irradia il Cuore e illumina tutto il nostro mondo.

    Preparare responsabilmente il futuro per le nuove generazioni di Anime in procinto di incarnarsi significa non solo cercare di salvaguardare il Pianeta e tutte le forme di vita che vi abitano, ma anche essere in grado di sostenere, educare e assecondare se stessi e queste Anime verso il nostro e il loro scopo spirituale da assolvere; aspetto oggi poco considerato.

    Questo libro vuole riaffermare il valore e l’indispensabile necessità di riconoscere l’importanza e l’applicabilità delle Leggi spirituali secondo gli Insegnamenti senza tempo che sono stati donati all’Umanità, privandoci delle quali diverrà improponibile qualsiasi forma di reale ed etico progresso e di vera evoluzione intelligente che contempli tutti i fattori della manifestazione della Vita, oltre che una conseguente felicità davvero incondizionata.

    Luca Militello.

    1. La psicologia accademica e la psicanalisi

    Il sogno di Freud

    "Sognando in fonda notte,

    udii me stesso dire,

    che sogno me guardante, dovevo confutare.

    Provavo a dirti che, non c’è sapere al mondo,

    che porti mente sana, a scender nel profondo,

    di vera conoscenza che scienza riconosca,

    se dentro al sonno sogna realtà che non sia desta.

    Da allora cerco invano quell’ombra di me stesso,

    caduto nel profondo di un sogno a me riflesso,

    perduto senza scampo per quella folle azione

    che volle definirmi in mia confutazione.

    Che senza sogno tuo, discente di che fui,

    dubito di me stesso, di ciò che fu di noi,

    di nostro colloquiare, di ciò che fu da dire,

    di nostra ideazione, di quel che fu azione.

    Certo che vivo fui, di questo son cercante

    ma avendo confutato parole tue sognante,

    ricerca mia fu vana di tua testimonianza

    e adesso non mi resta che debole lagnanza.

    E senza più difesa quel sogno alfin lasciai,

    che forza più non c’era, di dir ciò che vorrei,

    e fu davvero strano venire a conoscenza

    che fui messo a tacere dalla beffarda scienza".

    1.1. Fondamenti della psicologia moderna

    La psicanalisi, o psicologia del profondo, è una branca della Psicologia che raccoglie diversi filoni di studio, prefiggendosi di studiare il funzionamento psichico interno dell’individuo e le qualità delle forze agenti dentro di lui, le quali dovrebbero essere le principali responsabili di squilibri e malesseri. Il capostipite di questa scuola è senza dubbio Freud.

    I suoi studi e le sue teorie risultarono davvero avveniristiche, in quanto stiamo parlando di approcci che tentavano di sondare l’aspetto dell’interiorità dell’individuo con metodologie fino ad allora (per la scienza, non certo per altre discipline e sapienze antiche) ritenute avulse e non utili ai fini della cura.

    Egli, infatti, includeva nelle sue diagnosi lo studio dei sogni, gli atti mancati o i lapsus e, almeno inizialmente, utilizzava anche l’ipnosi regressiva.

    Ci si rese conto, già dalla sua epoca (metà Ottocento circa), che un agente molto complesso è presente al nostro interno, un fattore in costante lavoro (denominato inconscio e più tardi, sempre da Freud, ES) indipendentemente dalla nostra consapevolezza, una sorta di contenitore di energie tra loro in interazione e di fondamentale importanza in quanto in grado di scombinare la vita dell’individuo in tutti i suoi aspetti.

    Da questa prima breve e sintetica presentazione dell’enorme lavoro iniziato da Freud e che fu la base su cui praticamente tutti gli altri teorici e studiosi di psicanalisi, in un modo o nell’altro, appoggiarono le loro teorie, è evidente che si era formata la cognizione della presenza di qualcosa di sfuggente alla comprensione razionale e logica. Questo fattore, però, lungi dall’essere un elemento secondario, condizionava tutta la vita della persona.

    Si è cercato in tutti i modi di provare a definire e spiegare cosa accade al nostro interno, e di dare collocazione stabile al processo che influisce e determina il funzionamento psichico su queste basi.

    Le più disparate teorie hanno trovato consenso e prestigio, anche se molte definivano gli stessi concetti cambiando leggermente il senso e il ruolo di alcuni elementi della teoria precedente, perdendo di vista e inaridendo l’aspetto centrale della questione, e cioè l’impossibilità di definire razionalmente ciò che appartiene a un’altra sfera dell’essere.

    Chi ha provato a percorrere direzioni diverse per cercare di studiare con maggiore ampiezza tale fenomeno, tornando a rivalutare fatti e teorie che sembravano datate e legate ad aspetti magici (interpretati nel senso più dispregiativo da parte della comunità scientifica) e di pura suggestione, è stato emarginato in quanto il metodo scientifico doveva prendere le distanze da tutto ciò che, fino ad allora, era ritenuto mistico e non riproponibile secondo i canoni scientifici.

    Affacciandosi allo studio della Psicologia, si ha l’impressione di un continuo rincorrere l’obiettivo da essa stessa prefissato, cioè di definire gli eventi tramite gli strumenti sperimentali di cui dispone, dovendo però riferirsi costantemente ad altri fattori necessari a integrare la teoria di turno, e allo stesso tempo rigettandoli perché in conflitto con il modello ammesso dal metodo scientifico.

    Eppure, praticamente in tutte le correnti di pensiero sviluppate all’interno della psicanalisi, ci sono elementi che si riferiscono evidentemente ad aspetti certamente non appartenenti alla personalità dell’individuo (come ad esempio il concetto di archetipo utilizzato da Jung), che però risultano essere fondamentali nello sviluppo della stessa, e ne condizionano massicciamente lo stato.

    È come se si continuasse a dover tirare in ballo l’ambito trascendentale (o transpersonale o spirituale) per giustificare frammenti o parti sostanziali delle varie teorie, senza mai volerlo nominare esplicitamente, magari avendo la curiosità scientifica di investire energie per acquisire esperienze e nuove conoscenze in merito.

    Di seguito citiamo solo alcuni punti di teorie, sparsi qua e là, che non arrecano alcun disturbo alla scienza, solamente perché non viene mai dichiarata la provenienza trascendente o spirituale di quel passaggio.

    Negli studi di Freud si hanno frequenti riferimenti ai sogni, i lapsus, le libere associazioni.

    Jung va oltre parlando dell’inconscio collettivo, degli eventi sincronici, e, come già accennato, degli archetipi che apparterrebbero alla storia dell’uomo, una specie di Sorgente comune da cui ognuno potrebbe attingerebbe particolari informazioni ed esperienze attivando le proprie facoltà intuitive o durante la fase onirica.

    Un altro autore importante è W. Bion che si riferisce allo stato di rêverie come a una specie di capacità extra-sensoriale della madre di percepire le esigenze del figlio in maniera intuitiva, simile a un sogno ad occhi aperti. Questa attivazione della rêverie, di sogno lucido, sarebbe fondamentale anche in terapia per poter aiutare il paziente a superare degli stati disarmonici vissuti.

    La rêverie praticamente è una condizione alterata di coscienza, del tutto naturale, in cui l’individuo può comprendere fatti e accadimenti di solito visti e percepiti in maniera differente.

    Abbiamo poi la teoria ancora più spinta di Reich il quale, addirittura, a suo dire, era riuscito a convogliare in appositi contenitori, una qualità di energia (da lui definita orgastica legandola alla sfera sessuale), da sottoporre all’individuo malato e in grado di ristabilirne l’ordine energetico e psichico.

    Per le sue convinzioni, teorie, strumenti progettati e creati, Reich fu perfino incarcerato e lì passò gli ultimi anni della sua vita.

    Che l’energia sessuale sia un fattore determinante nella vita dell’individuo, è senz’altro un fatto messo al centro pure dalla visione spirituale non dogmatica, per motivi e cause che cercheremo di trattare in altri capitoli di questo libro e le cui ragioni sono più ampie e significative di quelle accreditate dalla psicologia.

    Ci sarebbero molteplici altri esempi da citare, ma quelli esposti sono già sufficienti per cominciare ad addentrarci nel tema che questo testo vuole affrontare.

    Se ci si chiedesse onestamente e con senso critico quale sia l’origine degli Archetipi, o dove risiedano. Se ci si interrogasse in merito a quale capacità mette in atto l’individuo nel momento in cui percepisce intuitivamente (la psicologia direbbe attraverso un processo di insight) soluzioni o idee che fino a un attimo prima erano apparentemente inesistenti e neanche minimamente immaginate.

    In breve, se si volesse ascoltare con spirito indagatore (quindi con apertura ma seria ricerca) ciò che moltissime persone al giorno d’oggi vivono in merito a questi cosiddetti fenomeni non spiegabili dalla logica ma che di fatto si manifestano nella loro realtà quotidiana, si potrebbero comprendere meglio e integrare conoscenze sul funzionamento della psiche e delle sue relazioni con il mondo trascendente.

    La ‘solita’ giustificazione di tale atteggiamento rifiutante e deridente, è che tali processi non sono ripetibili e studiabili oggettivamente.

    La prima risposta da fornire ai sostenitori di questa tesi, è che il senso della manifestazione spirituale è proprio questo: la capacità dell’anima dell’individuo è in grado di proporre continuamente opere uniche e creativamente non ripetibili, esattamente come ogni individuo; allo stesso tempo, tangibili e molto concrete.

    Quindi non è possibile replicare un quadro di Leonardo da Vinci, un’opera di Bach, o un’intuizione di Tesla.

    Nel momento in cui si dovesse riuscire a portare a compimento un esperimento del genere (cosa che la scienza desidererebbe fortemente perché non considera l’unicità della manifestazione oggettiva), si dovrebbe constatare l’estinzione della scintilla di vita.

    L’essere umano sarebbe così destinato a divenire un automa senza possibilità evolutiva.

    Ciò che, invece, dovrebbe essere validamente sondato e sperimentato, è come questi esseri eccelsi avessero sviluppato queste innegabili capacità e quale sia la Fonte a cui attinsero per rendere immortali le loro opere.

    Fino a quando tali ragioni e studi saranno orientati unicamente nella direzione organica o comunque solamente all’interno del corpo, sarà impossibile individuare e comprendere i movimenti e le relazioni più ampie intessute dall’essere con il resto dei suoi simili e con altri piani di percezione definiti extrasensoriali.

    Per poter avvicinare e dare concretezza ai fatti di cui ci stiamo occupando, molti studiosi, scienziati, psicologi, terapeuti hanno, nel corso della loro vita, percorso vie alternative a quelle proposte dall’ambito tradizionale, in quanto sono divenuti essi stessi testimoni e conoscitori di questa Realtà manifesta.

    In virtù delle loro scelte e scoperte spesso sono stati deliberatamente allontanati dai vari ordini professionali di appartenenza o hanno subito ritorsioni di varia natura, ma questo non ha di certo soffocato la loro spinta verso la conoscenza o fiaccato la forza della verità oggettiva.

    1.2. Limiti della psicologia moderna

    Nonostante i buoni propositi di apertura nella direzione di considerare il campo della relazione umana al centro della terapia, conclamata da molti professori o studiosi durante le loro lezioni o conferenze, ogni giorno vengono proposti e approvati nuovi manuali che cercano di diagnosticare e categorizzare in forma statistica i disturbi e la definizione delle patologie ad essi correlate.

    Le grandi innovazioni tecnologiche consentono sempre più di analizzare a fondo i processi fisici e chimici interni dell’organismo, e su come il cervello coordina e gestisce tali attività.

    Si è in grado di descrivere e spiegare a livello fisiologico moltissimi processi, e ogni giorno questo immenso valore di conoscenza aumenta, aiutando anche la psicologia nel suo continuo lavoro di sperimentazione e osservazione.

    Tutto questo approfondimento si svolge però in maniera quasi maniacale sezionando il tessuto dell’individuo, come se l’intero mondo fosse delimitato dallo spazio corporeo.

    Se tale obiettivo viene chiaramente esplicitato dalla medicina ufficiale, che per sua natura si occupa dello studio del corpo e della sua struttura organica; oppure dalla psichiatria la quale si concentra sul funzionamento del cervello e della sua influenza sul sistema nervoso; diversa dovrebbe essere la posizione della Psicologia impegnata nello studio della mente e del suo rapporto con l’individuo.

    Questa condizione la pone inevitabilmente in uno spazio non definito che da una parte la condurrebbe verso il riconoscimento di scienza esatta al pari delle prime due menzionate, dall’altra questo genere di collocazione risulta conflittuale e poco appropriata dato che gli strumenti di cui si avvale sono talvolta notevolmente differenti e non accostabili al metodo scientifico.

    Ne risulta una vera e propria condizione di sudditanza della Psicologia, soggiogata alle istanze della comunità scientifica, e non libera di percorrere il proprio cammino senza che a ogni passo questo debba essere sottoposto al continuo giudizio imposto dal parere scientifico.

    D’altro canto, le scelte iniziali fatte dai padri della Psicologia moderna hanno indotto questo stato di cose; essi volevano accodarsi alla metodologia scientifica, di fatto adattandosi alle imposizioni volute da quest’ultima. Di conseguenza sta alla Psicologia risolvere definitivamente questo contrasto, decidendo quali siano le reali priorità in gioco non dipendenti necessariamente dal giudizio della scienza, il quale è esso stesso passibile di incertezza e cambia con l’evoluzione delle scoperte.

    Sarebbe quindi importante chiedersi se l’obiettivo sia indagare la natura della mente con gli strumenti adeguati e richiesti da tale compito, o voler di proposito limitarne il campo di studio adattandolo alle metodologie certificate dal mondo della disciplina scientifica.

    Si deve ricordare che lo studio della mente e delle componenti costituenti l’essere umano in tutte le sue sfaccettature, non è un campo di indagine risalente solo a qualche secolo fa, ma è sempre stato al centro dell’interesse dei ricercatori di ogni epoca.

    Fin dai tempi più remoti si sono tramandate tradizioni e modalità che concernono lo sviluppo dell’individuo e delle sue potenzialità.

    A differenza della Psicologia moderna che ha attuato un taglio netto nei confronti della componente trascendente permeante la nostra esistenza, quegli insegnamenti antichi riconoscevano il nucleo costitutivo dell’individuo, rappresentato dalla componente spirituale al di sopra di quella organica, sebbene le due fossero comunicanti tra di loro.

    Nel corso dei secoli la conoscenza della struttura e del funzionamento del piano trascendente della persona e le relative riflessioni esistenziali da qui conseguenti sono stati lentamente ma inesorabilmente confinati nell’ambito del mito e della credenza popolare, oppure della religione, trattandoli alla stregua di leggende di dubbia veridicità.

    Nonostante ciò esistono oggi sempre più individui che cercano di riportare alla luce e diffondere queste tematiche, riconoscendole come sensate, utili e applicabili anche nella nostra vita moderna.

    Tutto ciò non potrebbe essere attuato se essi non avessero avuto modo di verificare e sperimentare direttamente nella loro esistenza l’autenticità e la consistenza di tali insegnamenti.

    Partendo da queste premesse è quindi indispensabile ripartire da quelle basi e comprovare se effettivamente esse possano avere qualche attinenza con gli studi moderni, cosa che qui cercheremo di fare, anche se moltissimi altri hanno già svolto egregiamente questo importante lavoro.

    Ci accingiamo quindi a individuare quali siano i fattori che la Psicologia contemporanea ha deciso di tralasciare in favore di una visione puramente fisica e organica dell’individuo.

    1.3. Principi generali di sviluppo secondo l’antica saggezza

    L’essere umano, come le tradizioni antiche ci hanno spiegato molto bene, non è composto soltanto da elementi fisici o, al più, emotivi. La persona, nella sua totalità, non è unicamente la somma degli elementi chimici che la compongono.

    Questa è una evidenza inequivocabile anche per il più rigido materialista. E anche la mente, spesso confusa negli studi accademici con il cervello, pur essendo la terza parte (oltre alla componente fisica ed emotiva), non costituisce il completamento della persona.

    Neppure la personalità, che come vedremo è il collettore dei tre aspetti appena enunciati, rappresenta l’interezza dell’individuo.

    Finché non si ipotizzerà in maniera sensata ed evidente l’esistenza di ulteriori proprietà e caratteristiche intimamente collegate alle precedenti e che addirittura ne forgiano la struttura e la manifestazione, sarà impossibile risolvere pure alcune questioni nodali legate al funzionamento e alle reazioni della mente dell’individuo.

    I manuali diagnostici diverranno sempre più complessi e inapplicabili, nella convinzione di dettagliare meglio sindromi e patologie che possono avere altra origine, rischiando di descrivere dei veri e propri paradossi. E soprattutto, non si potrà raggiungere l’obiettivo della cura e del benessere della persona.

    L’elemento da reintrodurre e riconsiderare nello studio psicologico è esattamente lo stesso che è stato escluso quando si è voluto inaugurare l’era della psicologia scientifica.

    Semplicemente non è possibile fare a meno della conoscenza dell’Anima, in tutte le sue sfaccettature e componenti, se si vuole attuare un vero processo di indagine della psicologia del profondo e di conseguenti sostegno e sviluppo della persona.

    La conoscenza dell’ambito spirituale è stata tramandata nel corso dei millenni attraverso apprendimenti e capacità avvalorate da uomini e donne nelle varie epoche.

    A tutt’oggi molti continuano a mettere in pratica questi approcci nella stessa identica maniera, verificando direttamente da loro stessi il conseguente sviluppo interiore raggiunto.

    Questo processo di espansione della coscienza, molto arduo e spesso estremamente provante nelle prime fasi, si manifesta talvolta con sindromi e disfunzioni possibilmente confuse e ricondotte a problematiche della personalità che oggi possono dar luogo a conseguenti psicopatologie.

    La capacità intelligente della mente, sempre più in aumento negli ultimi decenni per ragioni che approfondiremo in un altro capitolo del libro, sta prepotentemente spingendo l’essere umano a sviluppare delle nuove attitudini. Queste diverranno, nei secoli, assimilabili agli attuali principali cinque sensi riconosciuti oggi, espandendo notevolmente il campo percettivo sensoriale.

    Questi nuovi sensi si affinano in maniera del tutto naturale e al momento opportuno all’interno dell’interessato, e tuttavia possono generare grande squilibrio, anche dal punto di vista psichico e neuronale, in quanto agiscono su tutti i livelli dell’essere, incluso quello fisico ed emotivo.

    La crisi, così come è intesa attualmente, avviene, secondo la psicologia, all’interno della personalità, conducendola ad un nuovo stile di vita che la persona riesce a raggiungere se è in grado di approdare ad un rinnovato equilibrio nel riconoscere altri obiettivi, solitamente coincidenti con valori proposti dalla società e riconosciuti come validi e utili.

    Quando tale fase di trasformazione sopraggiunge nel risveglio spirituale, le modalità sintomatiche sono simili, tuttavia i principi che affiorano dall’interno della persona non appartengono più solamente alla sfera delle attività consolidate fino a quel momento e concentrate su obiettivi individuali come ad esempio la necessità di avviare una soddisfacente carriera lavorativa, la creazione di una famiglia, l’interesse verso attività di svago, intrattenimento e hobbies.

    O meglio, il senso di questi aspetti della sua vita inizierà ad ampliarsi in favore di una visione più estesa della sua esistenza, relazionata con sempre più forza ad un aspetto spirituale centrale, alimentato dalla consapevolezza della ricerca del significato trascendente di tali scelte e non dall’automatismo che tende a soddisfare per lo più solo desideri ed esigenze materiali.

    Alcuni tasselli conformanti la sua quotidianità continueranno a esistere, altri saranno davvero inconciliabili con la differente percezione degli accadimenti e della realtà acquisita; sarà comunque compito dell’individuo cercare di ritrovare un nuovo piano di relazione con questi aspetti anteriori alla sua nuova concezione dell’esistenza, cercando di far fronte ai vari obblighi e doveri già instaurati nel proprio sistema di vita.

    Tuttavia, contemporaneamente, sarà attratto (nel vero senso del termine) da una forza più ampia e pervadente, con cui entrerà progressivamente in contatto, la quale produrrà in lui forti cambiamenti nella visione della vita e delle priorità della stessa.

    Uno dei compiti più difficili e importanti da elaborare riguarda proprio la necessità di trovare la forza di riplasmare la sua realtà tenendo conto del fatto che molte cose che lo interessavano in fasi antecedenti a questo stadio, potrebbero non corrispondere più alle rinnovate aspirazioni interiori; diverrà così indispensabile ricercare la chiave di lettura di tali aspetti della sua vecchia esistenza in rapporto ai nuovi propositi.

    In questa esposizione molto sommaria e per forza parziale sulla dinamica di sviluppo inerente alla possibile manifestazione dell’Anima, ci sono degli aspetti riguardanti l’ambito della terapia e, doverosamente, gli studi psicologici.

    Per poter valutare gli aspetti fin qui introdotti è evidente che oggi la Psicologia dovrebbe, per così dire, tornare sui suoi passi e riconsiderare, con altri occhi e conoscenze, quanto ha voluto emarginare all’inizio del suo viaggio nell’epoca moderna, ma che oggi torna prepotentemente a

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