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La profezia del lago Krystal
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E-book118 pagine1 ora

La profezia del lago Krystal

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Info su questo ebook

William non capiva come fosse finito lì, su una minuscola barchetta a remi, in piena notte, nel bel mezzo del lago. La luce della luna piena illuminava la superficie dell'acqua, ma di certo non rendeva meno inquietanti i profondi versi di quella creatura che stava nuotando sotto di lui…

… all'improvviso si svegliò, tutto sudato e con il cuore che batteva ancora all'impazzata.

 

È il primo giorno d'estate e William non vede l'ora di trascorrere del tempo con i suoi due migliori amici, ma c'è qualcosa che non va.

Una leggenda popola le strade della città, la leggenda del Lago Krystal. Sarà proprio quando questa leggenda si trasformerà in realtà che l'estate dei tre ragazzi verrà completamente stravolta.

Sarà l'inizio di un viaggio senza precedenti che si districa tra pericoli e sfide da superare, perché la profezia non sbaglia: William è il prescelto!

LinguaItaliano
Data di uscita14 ott 2022
ISBN9798886277555
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    Anteprima del libro

    La profezia del lago Krystal - Michele Soler

    Capitolo 1

    Senza sapere come fosse finito lì, stava remando su una piccola e gracile barca, sulle acque fredde del lago. La luna piena era visibile nonostante la nebbia e nell’aria risuonava un canto malinconico. Il cuore gli batteva forte, poi il suo respiro si fermò: qualcosa di enorme stava nuotando proprio sotto alla sua barca. Guardò avanti e vide apparire una casa di cristallo. Sulla soglia c’era una donna color ghiaccio che rideva in modo malvagio. Le risate erano sempre più forti, il battito del suo cuore aumentava. Quel mostro marino emise un rumore profondo, sentiva che le sue zanne stavano per divorare l’intera barca.

    Improvvisamente si sollevò ansimante: per fortuna era stato solo un incubo. Le vacanze estive erano appena iniziate, finalmente la scuola era finita. William si svegliò presto nonostante già da molti giorni si era ripromesso di dormire molto di più. Era il dieci giugno, la temperatura era ancora mite e piacevole. Dalla finestra della sua camera spirava un vento fresco, tipico delle prime mattine d’estate. Scendendo le scale verso la sua cucina, sentì subito sua madre Deborah, già sveglia e piena di vitalità, dire:

    «Hai fatto bene a svegliarti prima. Se non lo avessi fatto tu, ti avrei comunque svegliato io.»

    «E per quale motivo, scusa? La scuola è finita!» rispose William confuso e ancora assonnato.

    «Ma come? Non te lo ricordi? Ieri sera ti ho detto che la nonna ha bisogno delle medicine. Sei libero, portagliele tu, per favore. Io ho molto da fare.» disse sua madre e lui un po’ irritato rispose:

    «Ma mamma, devo vedere Sarah e Gregor. È il nostro primo giorno di vacanze.»

    «Appunto. Avete tutta l’estate, che fretta c’è?» disse chiudendo la piccola discussione.

    William sbuffò sedendosi a tavola per la colazione. Prese il suo smartphone ed effettivamente si accorse che, di sicuro, Sarah e Gregor, i suoi amici, dovevano ancora svegliarsi. Era abbastanza presto e stavano di sicuro ancora dormendo. In fondo, la mattina era ancora lunga. Fino all’ora di pranzo c’erano ancora molte ore da trascorrere, così si convinse di poter fare entrambe le cose: andare prima da sua nonna e poi incontrare i suoi compagni.

    Poco dopo William era già fuori casa. Montò in sella alla sua bici e si avviò dopo aver riposto le medicine nella cesta. Le strade della cittadina di Irelia erano pulite, quasi desolate e silenziose, e c’era un senso di pace unico rispetto a tutte le altre ore della giornata. Passò lungo il lago Krystal che costeggiava la città.

    Il sole era già abbastanza alto, ma i monti sontuosi che circondavano le acque donavano un’ombra che prometteva tante belle giornate all’aperto nonostante le temperature estive. Giunse ad una salita, un po’ faticosa da percorrere pedalando, al termine della quale c’era la casa della nonna. Era molto antica, con un tetto un po’ decadente e tante piante rampicanti che la coprivano su un lato dalla base fino alla parte più alta del muro. Bussò ed entrò senza aspettare una risposta, sapendo che probabilmente la nonna avrebbe fatto fatica a sentirlo davanti alla televisione.

    «Ciao, nonna!» esclamò ad alta voce entrando nella piccola sala e posando la busta con i medicinali sul tavolino posto di fronte al divano.

    «Ciao, tesoro.» rispose lei, sorridendo felice per la presenza di suo nipote. William si sedette al suo fianco, rilassandosi e godendosi quell’atmosfera che per lui, fin da piccolo, era sempre stata rassicurante. Poi ad un tratto, prima che la nonna avesse potuto iniziare a parlare di qualcosa, le chiese:

    «Nonna, mi racconti ancora la leggenda della casa sul lago? Sai, tra qualche giorno ci sarà la luna piena e muoio dalla voglia di raccontare questa storia ai miei amici proprio su quel promontorio vicino alla città.»

    La nonna sorrise. Sapeva in realtà che William questa storia la conosceva molto bene, poiché era stata la sua preferita fin da quando era un bambino. Tuttavia, le faceva piacere di tanto in tanto narrare ancora quella leggenda, che forse in qualche modo era legata a lei e ai suoi ricordi in particolar modo. Così iniziò a parlare senza aggiungere altro.

    «Tanto tempo fa, quando questa cittadina era ancora minuscola, un piccolo gruppo di pescatori si recò, durante una notte di luna piena, presso il lago Krystal per testare alcune modifiche alle proprie barche. Remando verso il centro di quelle acque bagnate dal chiarore della luna, apparve davanti ai loro occhi una piccola casa di cristallo. Questa, secondo le testimonianze, poggiava sull’acqua senza una base di terra al di sotto, cioè galleggiava rimanendo ferma, come per magia. I pescatori non credettero ai loro occhi perché conoscevano quel lago, lo avevano navigato in lungo e in largo e di quella piccola dimora non avevano mai visto neanche l’ombra. Così si avvicinarono all’ingresso principale, dove c’erano delle piccole colonne ed un’entrata ad arco senza porta. E, ad un tratto, nell’aria iniziò ad espandersi il suono di un canto triste. Inizialmente quegli uomini non ebbero paura, erano solo confusi perché non capivano cosa stesse realmente accadendo, quando improvvisamente quel dolce suono un po’ malinconico venne sovrastato da una risata malvagia, le acque iniziarono ad agitarsi lievemente poiché qualcosa, da sotto, le stava smuovendo con forza. E poi, ad un certo punto, videro la strega delle acque affacciarsi alla soglia, col suo sguardo ghiacciato e la pelle dello stesso colore delle acque del lago. Li guardò con odio per poi incitare quella bestia marina a inghiottirli tutti in un solo boccone. Un verso profondo e tetro fece tremare la superficie dell’acqua e la prima barca venne divorata dalle fauci enormi di quel mostro, che saltò fuori mostrandosi in tutta la sua grandezza e ferocia. Così i pescatori, urlando di paura, iniziarono a remare velocemente verso la riva, che però purtroppo era troppo lontana. Delle diverse barche presenti quella notte se ne salvò solo una e fu grazie all’uomo che la guidava che oggi questa leggenda è conosciuta. Non tutti gli credettero: molti lo considerarono un folle, alcuni nutrirono addirittura dei sospetti nei suoi confronti, come se fosse stato lui stesso il responsabile della sparizione di tutti quegli uomini, dei quali non fu ritrovato alcun resto. Io, però, nonostante non abbia mai visto di persona quella casa sul lago, per qualche motivo a me sconosciuto a questa storia credo. Forse non è andata esattamente così, forse parte di questa storia è stata inventata, ma io credo che in questo luogo, su quelle acque, ci sia qualcosa di malvagio...» e così, rimanendo in silenzio, concluse il suo racconto.

    Per qualche minuto William non parlò, meditando su ogni parola pronunciata dalla nonna, mentre il suono dei programmi televisivi mattutini faceva da sottofondo. Poi, ad un certo punto, le chiese:

    «Ma nessuno ha mai provato a tornarci? Dico... Se questa leggenda è così conosciuta... allora sicuramente qualcuno sarà stato curioso di vedere tutto ciò con i propri occhi.»

    «Sì, effettivamente è stato così.» rispose sua nonna. «Ma la gente non è mai stata spinta realmente dalla curiosità. È stato un altro il motivo che ha portato diversi uomini a dirigersi verso la casa di cristallo. Si narra infatti che oltre quella soglia si nascondano tesori dal valore inestimabile. Molti di questi individui non hanno più fatto ritorno e secondo me sono stati divorati prima dalla loro brama di ricchezze che da quel mostro delle acque.» concluse sospirando un po’.

    Passò qualche minuto, fino a quando il display dello smartphone di William si illuminò per una notifica. Sarah e Gregor erano svegli ormai, così decise di salutare sua nonna e sfrecciare via con la sua bici. Sarah, in particolare, aveva chiesto se potessero passarla a prendere, dato che la sua doveva essere riparata. Il cuore di William batteva forte: la sola idea di averla dietro di sé lo stava facendo impazzire.

    Per lui i suoi amici erano molto importanti. Si può dire che fossero due pilastri della sua quotidianità. Con

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