Invisibili
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Book preview
Invisibili - Lucilla Ruotolo
3894541095
Proprietà letteraria riservata
© 2022 ATILE Edizioni
Ogni riferimento a persone o fatti realmente accaduti è puramente casuale.
casual
LUCILLA RUOTOLO
INVISIBILI
Atile edizioni
A Lorenzo
PREFAZIONE
Sulla scia del racconto autobiografico e della fantasia intercalati nell'odierna realtà socia-le, Lucilla Ruotolo contribuisce a rimarcare gli svantaggi della condizione femminile nel mondo lavorativo, frammezzando la narra-zione, suddivisa in anni (dal 2007 al 2021), con semplici parole dirette ai lettori come se costoro fossero il principale interlocutore in una fase più discorsiva che narrativa.
La neofita scrittrice prende spunto da qualche sua esperienza lavorativa – nonché di vita – per evidenziare, generalizzando, come tutt'oggi, in relazione alla parità di genere, ci sia spesso un divario, anche retributivo, nell'ambito lavorativo, sebbene molti passi avanti siano stati compiuti rispetto al passato. Ed ecco Invisibili
. Non gli, ma le Invisibili
.
Chi sono le invisibili?
Sono quelle donne che, ogni giorno, lottano per un tozzo di pane; sono le escluse dal pianeta lavoro
; sono quelle che si accon-tentano di un semplice lavoro dignitoso; quelle combattenti che devono riequilibrare le dinamiche che si attivano quando è necessario, od obbligatorio, lavorare e occuparsi allo stesso tempo dei figli innanzitutto, o della famiglia, senza aiuto affettivo, morale, economico sufficiente a garantire i livelli minimi di sopravvivenza fisica, psicologica, sociale.
L'ambito economico assume rilievo perché, talvolta, lo stipendio (in tanti casi non corrisposto mensilmente) non basta a soddisfare i bisogni del vivere quotidiano. Del resto, ancora oggi, coesistono lavori mal pagati, ma anche assunzioni
in nero che non garantiscono i diritti dei lavoratori, in particolare delle lavoratrici.
Dalla lettura di Invisibili
emerge a gran forza come le donne, oltre a dover conciliare esigenze familiari e lavoro, fanno più fatica a conquistarsi il posto lavorativo, a fare carriera, a essere riconosciute come leader. Talvolta si trovano dinanzi a domande quasi di tipo illegale durante un colloquio di lavoro o a dover firmare lettere di licenziamento in bianco.
C'è da considerare che la condizione della donna nell'inserimento nel mondo lavorativo parte da un lontano passato e che, durante la pandemia, si è determinata una crisi all'interno di una crisi – peraltro già esistente da tempo – in cui molte donne hanno subito il passaggio dall'essere lavoratrici attive a essere lavoratrici inattive. Pertanto, la pandemia, inserendosi in un contesto già deficitario, ha aumentato la soglia delle diseguaglianze.
Fra le pagine di Invisibili
affiora, quasi in modo impercettibile, che la condizione di pari percentualità di lavoro di cura non redis-tribuito in egual misura con gli uomini evidenzia una situazione culturale persistente sul lavoro italiano che, come già accennato, affonda le sue radici nel passato.
Cosa può aiutare una donna delusa dal mondo lavorativo, dai momenti di disperazione dinanzi all'assenza di un lavoro che le consenta di gestire economicamente la quotidianità familiare?
Cosa può liberare una donna distrutta dal peso della discriminazione lavorativa, dalla disoccupazione?
Cosa può restituire dignità a una donna che ha dovuto, o deve, piegarsi ad accettare un lavoro avverso alla sua personalità, al suo carattere, alle sue capacità, alla sua formazione professionale, alle sue aspirazioni?
Certamente è facile rispondere ma non scontato. Per Lucilla la risposta è solo una: l'amore filiale. Quell'amore che, giorno dopo giorno, al di là dei periodi tristi e bui, rinfranca lo spirito e spinge con forza a lottare, in ambito lavorativo, e di conseguenza nella sfera sociale, è invisibile.
Elena Midolo
INTRODUZIONE
#Restiamoacasa
Siamo in casa, tutti in casa.
Quest’anno c’è un fatto nuovo, anno bisesto anno funesto e ci è toccata una pandemia, il Covid-19.
Sta causando centinaia, migliaia di morti. È partito dalla Cina, arrivato in Italia poi in Europa, e poi sull’intero pianeta.
Morti soli, senza poter essere salutati dai loro affetti più cari, portati via da blindati e velocemente cremati, senza neanche una funzione. Ti restano solo le ceneri di chi hai amato e fu parte e pilastro nella tua vita.
In balia di tuttologi, di onniscienti, e di risolutori tutti prestati alle televisioni, sui social, nelle radio. E tu sei lì, in casa, chiuso, aspettando e pregando che tutto finisca presto.
Allora provi ad aprirti, ad avere un vero dialogo con gli altri, amici e parenti che siano. Magari questa dolorosa prova ci può far crescere in empatia, in vicinanza, in compas-sione per l’altro, in aiuto. Ma la