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Sherlock Holmes e l'avventura del furto della collana
Sherlock Holmes e l'avventura del furto della collana
Sherlock Holmes e l'avventura del furto della collana
Ebook43 pages32 minutes

Sherlock Holmes e l'avventura del furto della collana

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Giallo - racconto lungo (28 pagine) - Nebbia spessa a Londra... e un urlo di donna allarma i pochi passanti.


Cosa spinge il grande Sherlock Holmes a interessarsi di un caso banale? Talvolta la noia, talaltra la possibilità che dietro di esso si celi comunque una vicenda dolorosa, un crimine assai più odioso del furto. La giovane signora Bennet è rapinata al parco, e le viene brutalmente strappata una collana preziosa, lasciandola sotto shock. Ma dietro a questa vicenda Holmes scoprirà ben altro.


Enrico Solito è considerato uno dei massimi esperti italiani di Sherlock Holmes. Past president de "Uno studio in Holmes", l'associazione degli appassionati  italiani, è iscritto ad analoghe associazioni negli USA, Australia, Francia, Inghilterra e Giappone. Primo non anglofono a conseguire il  brevetto di CHS(d) della Franco Midland Hardware Company inglese (Certfied in Holmesian Studies, distinguished) è stato il primo Italiano a essere nominato membro dei Baker Street Irregulars di New York, la più antica ed esclusiva associazione sherlockiana (non ci si può  iscrivere nè chiedere l'iscrizione, solo attendere di essere chiamati). Collabora con la "Sherlock Magazine" italiana da circa dieci anni. Ha scritto decine di articoli di critica pubblicati in Australia,  Francia, Inghilterra, Giappone e Stati uniti, e curato per anni la  rivista de "Uno studio in Holmes", oltre che ad essere editor (con G.  Salvatori) di due volumi editi dai BSI negli USA. I suoi apocrifi  sono stati editi in Giappone  e tradotti in varie lingue. Ha inoltre scritto (con S. Guerra) una Enciclopedia di Sherlock Holmes e un volume (con Guerra, Vianello ed altri) sui viaggi di Conan Doyle in Italia, nonché vari romanzi e racconti gialli non holmesiani.

LanguageItaliano
PublisherDelos Digital
Release dateDec 20, 2022
ISBN9788825422733
Sherlock Holmes e l'avventura del furto della collana

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    Sherlock Holmes e l'avventura del furto della collana - Enrico Solito

    1.

    Ai primi di dicembre del 1884 una fitta nebbia invase Londra per tre giorni interi. La nebbia era a quei tempi quasi un ospite fisso della Capitale– il nomignolo di Londra era divenuto smoke, il fumo– ma a memoria d'uomo mai una caligine così fitta aveva avvolto la città, sommergendo tutto come una coperta scura. I cittadini sopravvivevano come potevano, continuando ad uscire per andare a lavorare e ritornando a chiudersi in casa non appena possibile, ma si dettero diversi casi in quei giorni di poveri disgraziati riaccompagnati a casa dalla polizia dopo aver vagato per ore in strade che parevano diventate sconosciute. Quando sul far della sera la nebbia si raggrumava più densa ed entrava fitta nei polmoni pareva quasi di respirare umidità gelata e un brivido attraversava la schiena ad ogni respiro. Per reazione i pub e i locali pubblici erano pieni di avventori e l'isola di luce, chiasso e calore che costituivano attirava tutti i passanti che fossero abbastanza vicini da vederla affiorare nell'oceano grigio e fitto in cui navigavano.

    Dal canto mio ero stato costretto a diverse visite urgenti per riacutizzazioni di problemi respiratori in alcuni dei miei clienti più anziani: la micidiale mistura tra la nebbia fitta come un porridge da gustare a sorsate e le particelle di polvere di carbone provenienti dalle fabbriche aveva risvegliato tutte le irritazioni bronchiali e le cavernose tossi dei poveri londinesi. Ed ero stato molto fiero, debbo dire, di essere sempre riuscito a ritrovare l'uscio di casa mia, anche se mi ero fieramente rifiutato di montare su una carrozza, preferendo lunghe passeggiate a piedi a rischio di perdermi all'ipotesi di una catastrofica collisione a un incrocio: conoscevo abbastanza bene i dintorni del mio quartiere e per fortuna i miei pazienti non abitavano nei vicoletti di Whitechapel o nei bassifondi a ridosso del fiume, dove non era inusuale per un passante trovarsi a precipitare direttamente nel Tamigi senza neppure rendersene conto. Quanto a Sherlock Holmes la conoscenza delle strade era una delle sue più caratteristiche abilità e penso seriamente che sarebbe stato in grado di recarsi in un qualsiasi indirizzo di Londra anche ad occhi chiusi: e a pensarci bene con quella nebbia non ci sarebbe poi stata tanta differenza. Con suo grande disappunto tuttavia, in quel momento il mio amico non aveva alcun caso serio di cui occuparsi: passava le ore a tormentare il violino, sfogliare corrucciato i giornali da cui ritagliava misteriosi trafiletti che incollava nei libroni che poi gli sarebbero serviti come manuali di consultazione, e fumava furiosamente la pipa osservando con aria ostile il muro grigio che riempiva Baker

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