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Sherlock Holmes e il contraffattore di Camden
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Sherlock Holmes e il contraffattore di Camden
Ebook103 pages1 hour

Sherlock Holmes e il contraffattore di Camden

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About this ebook

Giallo - racconto lungo (41 pagine) - Vecchie storie famigliari per il buon Dottor Watson e un nuovo caso da risolvere


Nonostante John Watson sia arrivato alla settantina e si sia finalmente lasciato alle spalle il suo vissuto, ecco che il passato torna a fare i conti con lui e a spiazzare i suoi ultimi anni di vita e tutte le sue certezze. Con l’aiuto di Sherlock Holmes il Dottore dovrà rispolverare vecchie storie familiari e… guardarsi allo specchio per risolvere questo nuovo caso che li attende.


John A. Little è uno scrittore irlandese freelance che ha pubblicato molti articoli su riviste e scritto due libri di saggistica, due thriller ambientati nel mondo dei Sistemi Informativi, un'autobiografia comica, una rappresentazione teatrale, dieci sceneggiature e diciassette storie di Sherlock Holmes.

LanguageItaliano
PublisherDelos Digital
Release dateNov 29, 2022
ISBN9788825422504
Sherlock Holmes e il contraffattore di Camden

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    Sherlock Holmes e il contraffattore di Camden - John A. Little

    Sherlockiana

    A cura di Luigi Pachì

    Delos Digital

    John A. Little

    Sherlock Holmes e il contraffattore di Camden

    RACCONTO LUNGO

    Traduzione di Flavia Napoleone

    ISBN 9788825422504

    © 2017 John A. Little

    Titolo originale: Sherlock Holmes And The Camden Counterfeiter

    Edizione ebook © 2022 Delos Digital srl

    Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

    Versione: 1.0

    Traduzione di Flavia Napoleone

    Copertina di Dante Primoverso

    Collana a cura di Luigi Pachì

    TUTTI I DIRITTI RISERVATI

    Sono vietate la copia e la diffusione non autorizzate.

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    Grazie, da parte di Delos Digital, dell'autore del libro e di tutti coloro che vi hanno lavorato.

    Indice

    Copertina

    Il libro

    L'autore

    Sherlock Holmes e il contraffattore di Camden

    1.

    2.

    3.

    4.

    5.

    6.

    7.

    8.

    9.

    10.

    11.

    12.

    13.

    14.

    15.

    Post scriptum

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    Il libro

    Vecchie storie famigliari per il buon Dottor Watson e un nuovo caso da risolvere

    Nonostante John Watson sia arrivato alla settantina e si sia finalmente lasciato alle spalle il suo vissuto, ecco che il passato torna a fare i conti con lui e a spiazzare i suoi ultimi anni di vita e tutte le sue certezze. Con l’aiuto di Sherlock Holmes il Dottore dovrà rispolverare vecchie storie familiari e… guardarsi allo specchio per risolvere questo nuovo caso che li attende.

    L'autore

    John A. Little è uno scrittore irlandese freelance che ha pubblicato molti articoli su riviste e scritto due libri di saggistica, due thriller ambientati nel mondo dei Sistemi Informativi, un'autobiografia comica, una rappresentazione teatrale, dieci sceneggiature e diciassette storie di Sherlock Holmes.

    Dallo stesso autore

    John A. Little, Sherlock Holmes e il lupo mannaro di Richmond Sherlockiana ISBN: 9788825417463 John A. Little, Sherlock Holmes e il cannibale di Holland Park Sherlockiana ISBN: 9788825417555 John A. Little, Sherlock Holmes e la loggia massonica di Battersea Sherlockiana ISBN: 9788825421880 John A. Little, Sherlock Holmes e la strega di Clapham Sherlockiana ISBN: 9788825421958 John A. Little, Sherlock Holmes e l’omicida di Notting Hill Sherlockiana ISBN: 9788825422085 John A. Little, Sherlock Holmes e le voci bianche scomparse Sherlockiana ISBN: 9788825422139 John A. Little, Sherlock Holmes e l’aborigeno australiano Sherlockiana ISBN: 9788825422238 John A. Little, Sherlock Holmes e i Nani dei Kew Gardens Sherlockiana ISBN: 9788825422290 John A. Little, Sherlock Holmes e il pornografo di Portobello Sherlockiana ISBN: 9788825422344

    1.

    – Vedo che è riuscito a derubare un’altra banca senza dire niente, Watson – rise Sherlock Holmes sotto i baffi, mentre sfogliava il giornale. – La Capital & Counties questa volta. Con una Webley poi! Ed è proprio un bel bottino. Mille sterline! Deve essere ricco ormai. Mi può prestare uno o due biglietti da dieci?

    – Molto divertente, Holmes.

    Non ero in vena per l’umorismo contorto del mio amico, visto che avevo già letto attentamente lo stesso articolo del Times di lunedì 15 luglio 1929, che a quanto pare ritraeva una mia foto, sebbene sembrassi più giovane, sorridente e in salute. Avevo ancora i baffi e la testa quasi piena di capelli. Per quanto mi riguardava, questo sosia era un vile criminale, che non aveva problemi nel deprivare persone innocenti dei loro risparmi di una vita. In un’altra occasione aveva anche sparato a un bancario e lo aveva ferito gravemente. Aveva addirittura la faccia tosta di lasciarsi dietro una fotografia del sottoscritto ogni volta che commetteva un crimine. In ogni caso, il fatto che mi assomigliasse era irrilevante per qualcuno che stava morendo di cancro e aveva i mesi contati da vivere. Perché avrebbe dovuto minimamente interessarmi?

    La triste realtà della mia morte era qualcosa a cui mi ero ben abituato negli ultimi due anni. Visto che avevo fede nell’esistenza del mio redentore, non vedevo l’ora di ritrovarmi di nuovo con le mie amate mogli Mary e Beatrice nell’aldilà, quella splendida valle dove tutte le strade si uniscono.

    – Almeno lei ha un alibi – continuò Holmes. – Bloccato lì in quel letto, è estremamente improbabile che sia volato fuori dalla finestra come una gazza ladra fino a Camden Town per compiere il lavoretto.

    – Vero – replicai. – E visto che lei è il mio collega, anche la sua reputazione rimarrà intatta.

    Lily Hudson, la nostra padrona di casa, e suo marito Jasper Lestrade mi avevano spostato dalla mia stanza al piano di sopra all’angolo del salotto del 221B di Baker Street. Dicevano che così potevano tenermi d’occhio. Visto che Holmes si era disinteressato alla chimica, avevamo messo il mio letto al posto dei suoi attrezzi, che erano finiti al secondo piano. Avevo perso così tanto peso negli ultimi sei mesi che ero troppo debole per andarmene in giro da solo. Sfortunatamente, ciò significava che la disgustosa avventura del Pornografo di Portobello di quasi un anno prima era diventata l’ultimo caso in cui avevo lavorato come assistente del primo detective investigativo al mondo.

    Avevamo invertito i ruoli, visto che ora non era più Holmes a iniettarsi la morfina ma era lui che mi curava con gli antidolorifici. Il dolore pulsante delle mie vecchie ferite di Maiwand ora era nulla in confronto alla sofferenza che mi provocavano il mio colon e il mio fegato cancerosi. Quando non ero troppo indisposto nel tempo libero mi occupavo della documentazione delle sue rimanenti avventure inedite, compresa questa che mi riguardava personalmente, e di giocare con l’ultimo arrivato nel nucleo famigliare che, a ventuno mesi, era diventato un bimbo a tutti gli effetti.

    – Oh, cielo. Eccolo di nuovo – borbottò Holmes, nascondendosi dietro al giornale.

    Il figlio di Lily e Jasper, Sherlock George, aveva preso l’abitudine di salire i diciassette gradini del 221B per giocare con il suo padrino malandato. Mi dava moltissima gioia il fatto che stesse con me per un po’ ogni giorno, ma la sua mera presenza irritava il mio amico.

    – Buongiorno, vecchio mio – gridai dal letto. – Oh, guardi Holmes. Quel tipetto adorabile sta già in piedi. E sta cercando di camminare verso di me… attento, Junior… oplà!

    Ma l’impavido ragazzino prese dignitosamente la caduta, si rialzò e continuò a camminare verso di me un po’ traballante. Poi si appoggiò contro il letto e alzò le braccia come faceva di solito, così che potessi prenderlo e portarlo al mio fianco. Adesso ci riuscivo, ma per quanto ancora avrei potuto farlo?

    – Ga-ga, ga-ga – gorgheggiò. – Goo-goo, doo-doo, poo-poo?

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