Benedetto XVI, l'inizio della fine: L'elezione di Papa Ratzinger attraverso i giornali
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Allo stesso modo di un Re o di una Regina, il Papa può decidere che la sua umana fragilità non gli permette più un esercizio proprio della sua funzione e ritenere di fare un passo indietro. A me questo sembra in realtà un rispetto enorme da parte del Pontefice per quello che riguarda il ruolo, la consapevolezza di non essere in grado di portarlo avanti propriamente e la decisione di passare la mano. Io penso che Benedetto XVI avesse negli occhi e nel cuore la fine e la decadenza del Pontificato precedente, un uomo immobilizzato dalla malattia che forzatamente aveva dovuto dare in altre mani alcune prerogative che sarebbero spettate al Sommo Pontefice in prima persona. Io voglio pensare che Benedetto XVI volesse evitare questa situazione per il ruolo del Papa, sapendo che con il passare degli anni le sue forze stavano fatalmente declinando.
Tutti sappiamo come nel corso degli ultimi anni si sono succedute teorie molto articolate su come il Papa in realtà sia ancora Benedetto XVI, che la sua abdicazione non è stata valida, che la sua rinuncia in Latino sarebbe stata invalida perché con molti errori…di questo se ne sta occupando con grande diligenza il giornalista Andrea Cionci e tra i maggiori sostenitori di queste teorie abbiamo il sacerdote don Alessandro Minutella. Io non entrerò in queste questioni che sarebbero troppo impegnative per uno scritto che invece ha un altro scopo. Quello di offrire una visione del Pontificato di Benedetto XVI usando un metodo sui generis.
A questo punto, infatti, è possibile dare una valutazione del Pontificato di Benedetto XVI, molti lo hanno fatto, chi esaltando certe decisioni, chi giudicandolo con grande severità. In questo scritto io vorrei fare un esercizio storiografico originale: vorrei vedere come l'opinione pubblica italiana, la stampa, aveva visto e prefigurato il pontificato di Benedetto XVI nel suo inizio. Vorrei, avendo ben presente le contingenze dell'attualità, capire come esse si sono venute a formare o a deformare guardando all'indietro, all'humus intra ed extra cattolico che ha contribuito a dare forma a certe direzioni che poi il pontificato del Cardinal Ratzinger ha preso.
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Anteprima del libro
Benedetto XVI, l'inizio della fine - Aurelio Porfiri
Introduzione
Il pontificato di Benedetto XVI è stato certamente un pontificato complesso per varie ragioni, non ultima le clamorose dimissioni che hanno introdotto un elemento nuovo nei pontificati degli ultimi secoli. Molti commentatori hanno visto in questo gesto la fine dell'idea sacrale del Pontefice ma io credo questa sia una visione contorta. La sacralità non è dovuta alla persona privata del Papa; quindi, tutte le decisioni che esso dovesse prendere motivate dalla fragilità umana non hanno nulla a che vedere con il Pontificato come istituzione.
Allo stesso modo di un Re o di una Regina, il Papa può decidere che la sua umana fragilità non gli permette più un esercizio proprio della sua funzione e ritenere di fare un passo indietro. A me questo sembra in realtà un rispetto enorme da parte del Pontefice per quello che riguarda il ruolo, la consapevolezza di non essere in grado di portarlo avanti propriamente e la decisione di passare la mano. Io penso che Benedetto XVI avesse negli occhi e nel cuore la fine e la decadenza del Pontificato precedente, un uomo immobilizzato dalla malattia che forzatamente aveva dovuto dare in altre mani alcune prerogative che sarebbero spettate al Sommo Pontefice in prima persona. Io voglio pensare che Benedetto XVI volesse evitare questa situazione per il ruolo del Papa, sapendo che con il passare degli anni le sue forze stavano fatalmente declinando.
Tutti sappiamo come nel corso degli ultimi anni si sono succedute teorie molto articolate su come il Papa in realtà sia ancora Benedetto XVI, che la sua abdicazione non è stata valida, che la sua rinuncia in Latino sarebbe stata invalida perché con molti errori…di questo se ne sta occupando con grande diligenza il giornalista Andrea Cionci e tra i maggiori sostenitori di queste teorie abbiamo il sacerdote don Alessandro Minutella. Io non entrerò in queste questioni che sarebbero troppo impegnative per uno scritto che invece ha un altro scopo. Quello di offrire una visione del Pontificato di Benedetto XVI usando un metodo sui generis.
A questo punto, infatti, è possibile dare una valutazione del Pontificato di Benedetto XVI, molti lo hanno fatto, chi esaltando certe decisioni, chi giudicandolo con grande severità. In questo scritto io vorrei fare un esercizio storiografico originale: vorrei vedere come l'opinione pubblica italiana, la stampa, aveva visto e prefigurato il pontificato di Benedetto XVI nel suo inizio. Vorrei, avendo ben presente le contingenze dell'attualità, capire come esse si sono venute a formare o a deformare guardando all'indietro, all'humus intra ed extra cattolico che ha contribuito a dare forma a certe direzioni che poi il pontificato del Cardinal Ratzinger ha preso.
Applicherò una variante del metodo regressivo che si fa risalire a Marc Bloch, storico francese morto durante la Seconda guerra mondiale. In questo caso useremo il passato per leggere il presente ma anche il presente per