Post Scriptum
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Anteprima del libro
Post Scriptum - Giglio Reduzzi
Perché questo Post Scriptum
• Nato nel lontano 1935, sono un bergamasco (Ponte S. Pietro), trasferito per lavoro (Piaggio aeronautica) a Genova, dove ho figli e nipoti (che non si muoveranno mai da qui).
• Ho la mania di scrivere, coltivata soprattutto dopo il pensionamento ed, ahimè, incentrata sugli argomenti di cui dicono che non si dovrebbe mai parlare a tavola (politica e religione).
Quando la storia è breve, la faccio oggetto di una lettera ai giornali (di cui condivido la linea editoriale) e/o di un post sul mio Blog personale (www.giglioreduzzi.com/blog) .
Quando è lunga la storia diventa un saggio che faccio pubblicare (solitamente da Youcanprint) nelle due versioni: cartacea e digitale.
• Un paio d’anni fa, ritenendo che fosse giunta l’ora di chiudere bottega, ho fatto stampare, prima, il saggio Il meglio di
e, poi, il volumetto "I miei saggi, che li elencava tutti, dividendoli per argomento.
• Ma poi mi sono accorto che la vita continuava ed insieme ad essa la voglia di scrivere (anche se, nel contempo, mi sono reso conto che mettere per iscritto il mio pensiero mi costava e continua a costarmi molto più di prima, perché le dita non obbediscono più ai miei comandi e non è raro che, rileggendo il testo, trovi fino a tre errori di battitura ogni riga).
• Difatti in questi due anni, complice la pandemia di COVID, ho scritto parecchia roba che ora mi costringerebbe a rivedere il riassunto contenuto ne I miei saggi
.
• Per non farlo, ricorro a questo volumetto, che non a caso s’intitola Post Scriptum
e che mi permette di inserire il fior fiore di quello che ho scritto in questi due ultimi anni. (Che bella invenzione quella del P.S.!)
• Ho fatto un’eccezione per il saggio Papa Giovanni non si tocca
, perché ritenevo che l’argomento meritasse un trattamento editoriale a parte.
• A proposito di religione confesso di appartenere al gruppo dei vecchi che ancora credono nel motto di Dio, Patria e famiglia
.
• Ragion per cui non amo questo Papa super-progressista, mentre ho molta stima di coloro che l’hanno preceduto, a partire da Papa Giovanni XXIII, che ho conosciuto personalmente ed al quale ho dedicato il volumetto sopra menzionato.
• Tra le cose che mi spingono su questa posizione c’è il giuramento anti-modernista che mi hanno fatto fare all’Università Cattolica di Milano nel 1959, prima di conferirmi la laurea in Scienze Politiche.
Ed io sono solito mantenere le promesse, specie se assumono la forma del giuramento.
(A questo proposito mi piacerebbe sapere cosa ne ha fatto Romano Prodi di questo giuramento, visto che anche lui si è laureato alla Cattolica in vigenza di questo rito, abbandonato solo nel 1966.)
• Seguo da vicino il neo costituito gruppo di "Liberi in Veritate, ai cui dirigenti ho recentemente proposto di nominare a Presidente Onorario, Lorenzo Fontana, il neo eletto Presidente della Camera dei Deputati.
• Non meravigliatevi se non trovate i miei saggi in libreria.
I librai non comprano i libri che rimangono invenduti. Ed i miei appartengono tutti a questa categoria.
• L’unico mio saggio che ha ottenuto un po’ di popolarità è quello (Una gloria bergamasca
), che parla del tennista Giorgio Röhrich, cui sta per essere intitolato il Tennis Club di Bergamo.
Mamma li turchi!
Comincerò da questo pezzo che ho già auto-pubblicato nella sola forma digitale, ma dal quale, per conferire snellezza a questo opuscolo ho tolto tutti gli allegati che pure troverete citati.
Eccolo:
Leggo su Google che Mamma li turchi
è espressione di paura usata più che altro in senso ironico e scherzoso.
E’ vero. Ma una volta il significato era quello letterale.
In passato i turchi (al tempo islamici fanatici) facevano paura davvero.
Il problema è che Maometto, il fondatore dell’Islam, ha sempre pensato che il suo movimento dovesse espandersi mediante l’uso della spada, piuttosto che della pacifica conversione, come invece pensava si dovesse fare Cristo, il fondatore del Cristianesimo.
Tutta la storia che va dalla nascita dell’Islam (7° secolo) fino a pochi anni fa è caratterizzata, con alterna fortuna, dai tentativi (non sempre turchi, ma sempre islamici) di conquistare l’Europa cristiana.
L’elenco completo di questi tentativi è impressionante e, per comodità del lettore, in allegato ne riportiamo uno, della cui veridicità è garanzia l’autorevolezza della fonte. (All.1)
Il carattere esoterico del movimento musulmano non tarda a manifestarsi, come si vede dall’elenco.
La sposa-bambina di Maometto era probabilmente ancora in vita quando gli eredi del fondatore avevano già scalzato i cristiani da buona parte del Nord Africa e del Medio Oriente.
Poi vennero la Spagna (711), la Sicilia (827) e molte altre zone dell’Italia centro-meridionale.
Per rimanere in Italia, nell’anno 830 e successivamente nell’846 i saraceni (altro nome per definire i successori di Maometto) invasero e saccheggiarono Roma, costringendo Papa Leone, per difendere il Vaticano e la Basilica di S. Pietro da ulteriori invasioni, ad erigere le imponenti mura che ancora oggi vediamo. Cinque km con 44 torri.
Una delle peggiori aggressioni fu quella che subì la città di Otranto nel 1480, quando i turchi massacrarono l’intera popolazione di 813 persone, ree di non essersi convertite all’Islam.
Sono i cosiddetti martiri di Otranto che solo recentemente sono stati proclamati santi.
Credo si tratti della più massiccia canonizzazione di tutti i tempi e, per incredibile che possa sembrare, a celebrarla fu il neo eletto Papa Francesco.
(Perché si tratti di cosa incredibile, ancorché intuibile, lo spiegherò dopo.)
Per difendersi da queste continue incursioni gli Stati italiani dell’epoca furono costretti a seguire l’esempio di Papa Leone e presidiare le coste della penisola con centinaia di torri dette, per l’appunto, saracene.
Pare che ancor oggi ce ne siano più di 700.
Ma le aggressioni islamiche si spinsero sino nel cuore dell’Europa, senza risparmiare la Francia e l’Austria e continuarono sino al luglio del 1974, quando i turchi (sì ancora loro) invasero ed occuparono la parte settentrionale di Cipro.
Da allora in poi i turchi hanno cessato di farci paura e l’espressione sopra ricordata ha cominciato ad essere presa in senso scherzoso.
In alcuni casi le incursioni islamiche in Europa hanno dato luogo a stabili occupazioni che hanno lasciato tracce