La libertà ha due ruote: Guida ai primi viaggi nel meraviglioso mondo del motociclismo
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Anteprima del libro
La libertà ha due ruote - Luca Cambiaso
CAPITOLO 1 LA SCELTA
Uno dei momenti più eccitanti e allo stesso tempo angosciosi è scegliere la prima moto. Se avete già una moto e state leggendo sono sicuro che ritroverete alcune sensazioni che avete provato quando vi siete calati in questo mondo.
La prima considerazione da fare, anche se sembra ovvia, è sul vil denaro. Il motociclismo è una passione meravigliosa, ma ha il suo tornaconto economico. Ricordate sempre che assieme alla moto, va acquistato un buon casco (meglio se integrale), una giacca e dei guanti con protezioni (e questo è veramente il minimo sindacale, ma dell'abbigliamento ne parleremo più avanti). Tutto ciò sommato ad assicurazione e bollo fanno lievitare i costi.
Esempio: avete in mente di spendere 3.000 euro per una moto usata per cominciare? Ecco: almeno mettetene via 4.000 prima di acquistarla!
Detto questo, varrebbe la pena di fare una importante considerazione: se state leggendo questo libro, probabilmente non avete intenzione (almeno in questo momento) di mettere le ruote in pista e aggredire ogni singola curva grattando ginocchia e gomiti o buttarvi nelle mulattiere più impestate. Focalizziamoci sulla moto da utilizzare prevalentemente in viaggio. Nonostante sia meraviglioso, è oggettivamente innegabile che andare in vacanza con le due ruote implichi sacrifici e che assolutamente porti a scendere a compromessi.
Il compromesso in oggetto è il rapporto cuore/ragione.
Se si sceglie SOLO con il cuore spesso ci si ritrova con una moto che potrebbe non essere adatta all’uso che ne vogliamo fare. Stiamo parlando dei primi viaggi (quindi non giri non troppo impegnativi) per cui si può affermare che una supersportiva, una motardona da corsa o una cafè racer con i semimanubri (badate bene che sto solo facendo esempi) magari ci fa battere il cuore ogni volta che la vediamo posteggiata ma che senso ha se poi quando abbiamo intenzione di viaggiare dopo 100 km siamo già stanchi? Ecco, qui spunta lo spirito di sacrificio. Ci sono persone che hanno girato il mondo con mezzi impensabili (Vespe 50 per esempio e il mitico Sjaak Lukassen che gira il mondo con una Yamaha R1 allestita ad hoc per affrontare anche neve e fango) ma se si vuole pensare di viaggiare un po’ ecco che bisogna scendere a un compromesso con sé stessi e con il proprio cuore. Sappiate che non è corretto nemmeno il contrario, scegliendo con la ragione esclusivamente si rischia di avere una moto magari estremamente efficiente ma che ogni volta che la vediamo la guardiamo con lo stesso occhio di chi sta osservando un’efficientissima lavastoviglie: fa perfettamente il suo dovere, né più né meno…ma senza emozionarci.
Se siete innamorati di una moto, indipendentemente dalla tipologia, non scartatela a priori, anche se inadatta ai viaggi, potrebbe diventare una compagna accettabile con alcune modifiche mirate. Il mio consiglio spassionato è di trovare la giusta di via di mezzo PER VOI (è diversa, è estremamente soggettiva). Se siete alla primissima esperienza con le due ruote vi do alcuni suggerimenti per rendere piacevole il vostro approccio:
IL PESO: evitate le enormi gran turismo da 300 e passa kg, non sono facili da gestire e sono costose sotto diversi punti di vista. Sono perfette per le lunghissime sgroppate autostradali ma all’inizio vi conviene cercare un mezzo più leggero (entro i 200-220 kg più o meno con qualche eccezione se sono moto con baricentro molto basso).
L’ERGONOMIA: un fattore molto importante è valutare correttamente la posizione di guida. La triangolazione sella-pedane-manubrio deve essere tale da non affaticare anche dopo tante ore in sella. Qui è difficile dare un giudizio universale perché dipende da tanti fattori, altezza, fisico e in generale preferenze varie. Alcuni preferiscono avere la schiena eretta per non affaticare i polsi, altri viceversa una posizione più caricata sul manubrio. Cercate di sedervi su quante più moto potete, in questo modo potrete farvi un’idea su quale potrebbe fare al caso vostro. È importante anche verificare che tocchiate bene in modo da appoggiare i piedi a terra in sicurezza. È sufficiente metà pianta.
CILINDRATA E POTENZA: parlando con alcuni possessori di moto
(perché costoro non sono motociclisti) mi son sentito dire che per viaggiare bisogna avere dai 1000cc in su. Niente di più sbagliato, se è vero che con motori più grossi si ha (in linea estremamente generale) più coppia e cavalli è anche vero che fanno lievitare i costi di mantenimento e poi obbiettivamente a cosa servono 150 cavalli per fare l’autostrada a 130 kmh e i passi a 80? Per cui, per cominciare, consiglio moto di cilindrata non superiore ai 600-700 cc. Recentemente si è sviluppato molto il mercato delle 250-500 che comprende moltissime moto in grado di coprire distanze anche impegnative per cui se avete la patente A2 o se volete contenere al massimo i costi e non vi importa delle prestazioni potrebbero fare al caso vostro (con un 500 con circa 45 cavalli, per esempio, ci andate anche in capo al mondo e con le dovute proporzioni anche con un 300 da 30-35 cavalli). Ne è un esempio il mio caro amico e collega Francesco che con la sua Benelli Trk 502 X si sta girando l’Italia senza problemi con la fidanzata.
SINGLE O COPPIA? Questo è molto importante. Se siete soli, dovete pensare solo alla vostra comodità e anche con moto con scarsa capacità di carico con una borsa da sella ve la cavate nella maggior parte delle situazioni (parleremo dei bagagli più avanti). Se avete un partner che viene volentieri in moto con voi dovete assolutamente tenerne conto. Facendo molta autostrada ci vuole una moto che abbia una buona abitabilità per due altrimenti il vostro partner (che sia una lei o un lui poco importa) vi odierà per tutto il viaggio! Scegliete la moto che piace a