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Sherlock Holmes e il caso dell’Imperatore morente
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Sherlock Holmes e il caso dell’Imperatore morente
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Sherlock Holmes e il caso dell’Imperatore morente

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Giallo - romanzo (118 pagine) - La prima avventura di Sherlock Holmes nel campo dello spionaggio che prende spunto dal classico di Arthur Conan Doyle.


Che Sherlock Holmes sia stato una spia impegnata a sventare i piani degli agenti al servizio dell’Impero tedesco era stato rivelato già da Arthur Conan Doyle nel racconto L’ultimo saluto. Ne Il caso dell’Imperatore morente, Thomas A. Turley prende spunto dal classico di Doyle per narrare la prima avventura di Sherlock Holmes nel campo dello spionaggio. Ambientato in una fedele e deliziosa cornice storica, il racconto vede Holmes indagare sui complotti ai danni dell’Imperatore Federico III. Nel Castello di Charlottenburg il detective avrà a che fare con personaggi storici di spicco come il futuro Kaiser Guglielmo II, Otto von Bismarck e l’Imperatrice Vittoria.


Thomas A. (Tom) Turley è nato in Virginia e cresciuto nel Tennessee, e ora vive a Montgomery in Alabama. Lui e sua moglie Paula hanno due meravigliosi figli ormai adulti, una bellissima nipotina e due amorevoli cani. Paula è un’aspirante scrittrice di romanzi di fantascienza e recentemente ha completato The Winds of Onega.

Sebbene Tom abbia un dottorato in storia britannica, ha lavorato per quasi tutta la vita come archivista per lo Stato dell’Alabama. Una volta andato in pensione ha rispolverato il suo passatempo della giovinezza: scrivere opere di finzione. La prima storia di Tom, The Devil’s Claw, è apparsa in The Book of Villains, un’antologia del 2011 della Main Street Rag. Il suo pastiche Sherlock Holmes and the Adventure of the Tainted Canister (2014) è disponibile come libro digitale e audiolibro presso la MX Publishing. È stato pubblicato anche in The Art of Sherlock Holmes – USA Edition 1 (2019), accompagnato da un dipinto dell’artista Angela Fegan.

Cinque storie di Tom, A Scandal in Serbia, A Ghost from Christmas Past, The Solitary Violinist, A Game of Skittles e The Adventure of the Disgraced Captain, sono apparse nei volumi VI, VII, XVIII, XIX e XXVII della collana antologica The MX Collection della MX Publishing. Due di esse sono state elogiate da Publishers Weekly nella sua recensione dei volumi più rilevanti della MX. Ghost è stato incluso anche in The Art of Sherlock Holmes, West Palm Beach Edition (2019), affiancato da un dipinto dell’artista Nuné Asatryan.

Il caso dell’Imperatore morente, L’avventura dello scomodo Erede al trono, Uno scandalo in Serbia e La battuta di caccia all’abbazia di Welbeck sono già stati pubblicati in edizione digitale in lingua inglese da MX Publishing, e nel 2021 è prevista la loro pubblicazione in un volume cartaceo intitolato Sherlock Holmes and the Crowned Heads of Europe. Quella nella collana Sherlockiana della Delos Digital è la loro prima edizione italiana.

Gli interessi non letterari di Tom includono l’escursionismo, la costruzione di modellini di navi, la musica classica e gli sport universitari.

LanguageItaliano
PublisherDelos Digital
Release dateOct 4, 2022
ISBN9788825421828
Sherlock Holmes e il caso dell’Imperatore morente

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    Sherlock Holmes e il caso dell’Imperatore morente - Thomas A. Turley

    Sherlockiana

    A cura di Luigi Pachì

    Delos Digital

    Thomas A. Turley

    Sherlock Holmes e il caso dell’Imperatore morente

    ROMANZO

    Traduzione di Luigi Siviero

    ISBN 9788825421828

    © 2021

    Titolo originale: The Case of the Dying Emperor

    Edizione ebook © 2022 Delos Digital srl

    Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

    Versione: 1.0

    Traduzione di Luigi Siviero

    Copertina di Dante Primoverso

    Collana a cura di Luigi Pachì

    TUTTI I DIRITTI RISERVATI

    Sono vietate la copia e la diffusione non autorizzate.

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    Grazie, da parte di Delos Digital, dell'autore del libro e di tutti coloro che vi hanno lavorato.

    Indice

    Copertina

    Il libro

    L'autore

    Sherlock Holmes e il caso dell’Imperatore morente

    Capitolo 1. Visitatori importanti

    Capitolo 2. Una serata a Charlottenburg

    Capitolo 3. Federico il Nobile

    Capitolo 4. Un invito inaspettato

    Capitolo 5. Una giornata fatale

    Capitolo 6. La fondazione dell’Impero tedesco

    Capitolo 7. Conclusione

    Epilogo. Inchiesta su un monarca assassinato

    Bibliografia annotata

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    In questa collana

    Tutti gli ebook Bus Stop

    Il libro

    La prima avventura di Sherlock Holmes nel campo dello spionaggio che prende spunto dal classico di Arthur Conan Doyle.

    Che Sherlock Holmes sia stato una spia impegnata a sventare i piani degli agenti al servizio dell’Impero tedesco era stato rivelato già da Arthur Conan Doyle nel racconto L’ultimo saluto. Ne Il caso dell’Imperatore morente, Thomas A. Turley prende spunto dal classico di Doyle per narrare la prima avventura di Sherlock Holmes nel campo dello spionaggio. Ambientato in una fedele e deliziosa cornice storica, il racconto vede Holmes indagare sui complotti ai danni dell’Imperatore Federico III. Nel Castello di Charlottenburg il detective avrà a che fare con personaggi storici di spicco come il futuro Kaiser Guglielmo II, Otto von Bismarck e l’Imperatrice Vittoria.

    L'autore

    Thomas A. (Tom) Turley è nato in Virginia e cresciuto nel Tennessee, e ora vive a Montgomery in Alabama. Lui e sua moglie Paula hanno due meravigliosi figli ormai adulti, una bellissima nipotina e due amorevoli cani. Paula è un’aspirante scrittrice di romanzi di fantascienza e recentemente ha completato The Winds of Onega.

    Sebbene Tom abbia un dottorato in storia britannica, ha lavorato per quasi tutta la vita come archivista per lo Stato dell’Alabama. Una volta andato in pensione ha rispolverato il suo passatempo della giovinezza: scrivere opere di finzione. La prima storia di Tom, The Devil’s Claw, è apparsa in The Book of Villains, un’antologia del 2011 della Main Street Rag. Il suo pastiche Sherlock Holmes and the Adventure of the Tainted Canister (2014) è disponibile come libro digitale e audiolibro presso la MX Publishing. È stato pubblicato anche in The Art of Sherlock Holmes – USA Edition 1 (2019), accompagnato da un dipinto dell’artista Angela Fegan.

    Cinque storie di Tom, A Scandal in Serbia, A Ghost from Christmas Past, The Solitary Violinist, A Game of Skittles e The Adventure of the Disgraced Captain, sono apparse nei volumi VI, VII, XVIII, XIX e XXVII della collana antologica The MX Collection della MX Publishing. Due di esse sono state elogiate da Publishers Weekly nella sua recensione dei volumi più rilevanti della MX. Ghost è stato incluso anche in The Art of Sherlock Holmes, West Palm Beach Edition (2019), affiancato da un dipinto dell’artista Nuné Asatryan.

    Il caso dell’Imperatore morente, L’avventura dello scomodo Erede al trono, Uno scandalo in Serbia e La battuta di caccia all’abbazia di Welbeck sono già stati pubblicati in edizione digitale in lingua inglese da MX Publishing, e nel 2021 è prevista la loro pubblicazione in un volume cartaceo intitolato Sherlock Holmes and the Crowned Heads of Europe. Quella nella collana Sherlockiana della Delos Digital è la loro prima edizione italiana.

    Gli interessi non letterari di Tom includono l’escursionismo, la costruzione di modellini di navi, la musica classica e gli sport universitari.

    Dallo stesso autore

    Thomas A. Turley, Sherlock Holmes e la battuta di caccia all’Abbazia di Welbeck Sherlockiana ISBN: 9788825421590 Thomas A. Turley, Sherlock Holmes: Uno scandalo in Serbia Sherlockiana ISBN: 9788825421668 Thomas A. Turley, Sherlock Holmes e l'avventura dello scomodo Erede al trono Sherlockiana ISBN: 9788825421767

    Capitolo 1

    Visitatori importanti

    Charlottenburg, Germania 1888

    Con gli orrori della Grande Guerra ancora freschi nelle nostre memorie, sembra strano rammentare che le relazioni della Gran Bretagna con l’Impero tedesco non siano state sempre segnate da mutua antipatia. Infatti, per gran parte della mia vita, i nostri tradizionali nemici europei sono stati Francia e Russia; con il nuovo Impero tedesco condividevamo sia un’eredità razziale comune sia forti legami dinastici. Gli eventi che narrerò trasformarono fatalmente quel rapporto, dando inizio a un quarto di secolo di rivalità e tensioni che hanno condotto alla guerra. Naturalmente la rottura ebbe molte altre cause, ma quelle le lascerò agli storici. In senso simbolico, il cambiamento ebbe luogo con il decesso prematuro dell’Imperatore tedesco Federico III, e con la successione al trono da parte di un altro il cui nome sarebbe diventato un anatema nel nostro nuovo secolo. Egli era, ovviamente, Il Kaiser, Guglielmo II, che ha condotto il suo impero alla distruzione e ha travolto tutta l’Europa facendola diventare un cumulo di rovine.

    Questo caso fu anche una prima volta per il mio amico Sherlock Holmes, che iniziò una campagna di spionaggio anti-tedesco che lo avrebbe tenuto occupato, a intermittenza, fin proprio alla settimana in cui iniziò la guerra.¹ Smascherare il complotto dietro alla prematura ascesa al potere di Guglielmo fu la prima delle missioni diplomatiche di Holmes a cui mi fu permesso di prendere parte. Per quasi quarant’anni le mie note su questo caso sono rimaste chiuse nel mio portadocumenti di latta. Comunque, con la recente pubblicazione delle lettere dell’Imperatore Federico da parte di Sir Frederick Ponsonby, sembra finalmente che sia arrivato il momento giusto per buttare giù la storia completa, sebbene non potrò renderla pubblica per molti anni a venire.

    Per quando questo racconto sarà pubblicato, nessuno ricorderà più, come invece faccio io, la splendida impressione fatta dal Principe ereditario Federico, il nostro defunto genero della Regina, nel corteo di trentadue principi a cavallo che scortarono Sua Maestà all’Abbazia di Westminster durante il Giubileo d’oro. Un giornale descrisse l’Erede in linea retta tedesco come un Carlomagno dorato e con la barba, in uniforme bianca sotto un pettorale d’argento, con l’aquila nella sua nazione sull’elmo. In quel giorno di giugno del 1887, pochi di noi fra la moltitudine di londinesi in ammirazione si rendeva conto che, perfino mentre cavalcava, il valoroso cavallerizzo era già stato colpito da un male che lo avrebbe ucciso in una dozzina di mesi.

    Durante l’autunno, seguii il caso di Federico con interesse, dal momento che la stampa britannica e tedesca continuavano a occuparsene in modo davvero dettagliato. Fu versato molto inchiostro sulla disputa continua fra i dottori tedeschi del Principe ereditario e l’eminente laringoiatra britannico Morell Mackenzie, chiamato su presunta insistenza di Vittoria, moglie di Federico e figlia della nostra Regina. A maggio, prima del viaggio a Londra della coppia reale, il Dottor Mackenzie si era rifiutato di certificare la malattia del Principe ereditario come cancro, impedendo in tal modo un’operazione pericolosa che secondo i dottori tedeschi era l’unica cura possibile. Più tardi gli fu rimosso il tumore alla laringe estraendolo dalla bocca senza fare ricorso a un’operazione chirurgica invasiva. Dopo mesi di tregua, a novembre fu scoperto un nuovo tumore mentre Frederick stava visitando la località turistica di San Remo sul Mediterraneo. Questa volta la diagnosi di cancro alla laringe fu confermata. Iniziò così una macabra gara fra l’Imperatore novantenne della Germania, Guglielmo I, e suo figlio ed erede in linea retta per vedere chi sarebbe morto per primo.

    Circa in quella fase smisi di tenermi informato sulla vicenda. La mia giovane moglie Constance, che avevo conosciuto a San Francisco e sposato appena un anno prima, non si era mai sentita bene nella nebbia malsana e sporca di Londra. In novembre e dicembre la sua salute peggiorò perfino più precipitosamente di quella del Principe ereditario Federico, sebbene, come lui, ella avesse invano cercato sollievo in varie località turistiche e centri termali. Quattro giorni dopo Natale la persi a causa della difterite.² Abbandonai il mio ambulatorio e ritornai a Baker Street, dove Holmes e la signora Hudson mi riservarono ogni gentilezza e fecero del loro meglio per salvarmi dalla disperazione. Poco alla volta, il ritorno alla mia vecchia routine iniziò a mitigare il mio dolore, specialmente quando io e il mio amico rinfocolavamo la nostra collaborazione investigativa. L’omicidio Birlstone, avvenuto subito dopo il mio ritorno, fu solo il primo di una serie di casi emozionanti che ci accompagnarono nei primi mesi del 1888.

    La mattina dell’8 aprile mi alzai tardi perché il pomeriggio precedente e la maggior parte della serata eravamo stati coinvolti in quella strana vicenda a Norbury. Scesi al piano di sotto e trovai Holmes in vestaglia che poltriva, dopo avere finito la sua porzione dell’abbondante colazione preparata per noi dalla signora Hudson. Quando mi avvicinai al tavolo, egli agguantò una lettera che stava nel suo angolo, ma non prima che io avessi visto la firma con l’iniziale M.

    – Solo una nota da uno degli impiegati di Whitehall, Watson – mi assicurò. – Ho suonato per farmi portare un’altra pignatta di caffè, ma non esisti a fare colazione. Aspettiamo visitatori importanti per le nove e mezza.

    – Piuttosto presto per dei visitatori importanti – borbottai. – È un caso di rilievo?

    Il mio amico fu salvato dal dover rispondere grazie all’arrivo della nostra padrona di casa con la pignatta promessa, che ci fu consegnata assieme a uno sguardo di leggera disapprovazione per il mio ritardo. Ricevetti una risposta al mio quesito solo quando se ne fu andata.

    – Sì, credo che lei possa considerarlo tale. Dovremmo vestirci con un po’ più di cura del solito. La persona che questi emissari rappresentano è di indiscutibile importanza. – Fui intrigato dal fatto che il consulente solitamente sdegnoso, che aveva negato il suo aiuto a Ministri del Gabinetto e aveva voltato le spalle perfino al Re di Serbia, per una volta volesse fare uno sforzo speciale. Ormai sapevo che sarebbe stato inutile cercare di saperne di più. Alle nove e ventotto eravamo vestiti alla perfezione e aspettavamo ai nostri posti che la signora Hudson bussasse alla porta.

    Sentimmo bussare precisamente due minuti più tardi, e la cara signora annunciò i nostri visitatori con meno flemma del solito. – Il signor Henry Ponsonby – disse con voce tremante – e il signor William Jenner. – Holmes e io ci alzammo entrambi. Nel mio caso fu per lo stupore, perché questi gentiluomini erano, rispettivamente, il segretario privato e il medico personale di Sua Maestà la Regina.

    Sembravano una coppia assortita in modo strano: l’ex soldato alto, barbuto e patrizio; il medico eminente tozzo, pelato e simile a un rospo. Come si confaceva alla sua formazione militare, fu Ponsonby che si piazzò in testa, porgendomi la sua mano quando Holmes mi presentò.

    – Mi è stato detto che è stato ferito a Maiwand, maggiore-chirurgo Watson – disse calorosamente – combattendo con i Berkshire. Sono dispiaciuto che l’esercito l’abbia persa, benché il signor Holmes debba trovare un uomo del genere inestimabile nel suo lavoro per la Corona.

    Holmes si schiarì significativamente la voce mentre io balbettavo una risposta. – È un po’ presto per discutere di quel lavoro, Sir Henry – suggerì, invitando i nostri visitatori ad accomodarsi sul divano per poi sedersi sulla poltrona di fronte a loro. Io occupai la sedia a cesto di fianco a lui anziché il mio solito posto davanti al focolare. – Forse, signori, potreste iniziare spiegando come Watson e io oggi potremmo essere di aiuto alla Corona.

    Sul volto del generale Ponsonby trasparì brevemente che non era abituato a ricevere istruzioni, perlomeno non da qualcuno diverso dalla Regina. Comunque, la sua equanimità rimase imperturbabile, e fece un cenno con la testa al mio amico senza nemmeno una punta di sdegno.

    – Appunto, signor Holmes. Devo innanzitutto informarvi entrambi che questa visita è puramente non ufficiale, come sarà qualunque azione da parte sua che ne potrà derivare. Naturalmente i Ministri di Sua Maestà sono stati informati, ma il Governo non gioca alcun ruolo in questa vicenda. Non agiamo per la Regina nella sua veste di monarca, ma (se così posso esprimermi) semplicemente nella sua posizione di madre. Ovviamente, lei avrà già sentito tutto questo da…

    – Dall’impiegato di Whitehall che mi ha comunicato il vostro arrivo – il mio amico intervenne rapidamente. – In effetti è così, anche se purtroppo non sono certo di quali siano le intenzioni di Sua Maestà. Questa procedura mi sembra irregolare dal punto di vista costituzionale.

    – Può darsi, signore. – Questa volta il segretario privato della Regina guardò Holmes severamente. – Ma non spetta a me, e certamente non a lei, criticare le intenzioni o il modo di procedere di

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