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Affamato come una tigre: A tavola con Sandokan
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Affamato come una tigre: A tavola con Sandokan
Ebook106 pages57 minutes

Affamato come una tigre: A tavola con Sandokan

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Non è vero che gli eroi vivono di sola avventura! Sandokan e Yanez, appena possono, lasciano carabina e kriss e mangiano con appetito quello che la jungla e i cuochi improvvisati riescono a preparare: babirussa arrosto, riso e fagiuoli secchi, anitra bramina arrostita, mostruose frittate, sogliole larghe come un cappello, carri di pesce secco ed erbe aromatiche. Sono piatti che lo scrittore Emilio Salgari ha immaginato sulla scorta delle enciclopedie e dei libri di viaggio, e soprattutto della sua fantasia. Sono un incontro tra ingredienti esotici e cucina tradizionale, una sorta di meticciato inconsapevole evocato da un italiano del primo Novecento. Partendo dagli episodi dei libri del ciclo dei Pirati della Malesia, questo libro propone una serie di piatti che sono consapevolmente meticci: mantengono la forza dell’avventura dei pasti di Sandokan e Yanez e fanno incontrare la cucina italiana dell’Ottocento con gli ingredienti che stanno arrivando insieme ai nuovi cittadini da tutto il mondo.
LanguageItaliano
Release dateSep 8, 2022
ISBN9788865804278
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    Affamato come una tigre - Andrea Perin

    Le tigri della Malesia

    La Tigre sta per arrivare. Siamo a Verona nel 1883 e con queste parole i manifesti appesi per la città per una inconsueta campagna pubblicitaria annunciano la pubblicazione di un nuovo romanzo a puntate sulle pagine de La Nuova Arena: La tigre della Malesia, firmato da uno dei giornalisti della testata, Emilio Salgari¹.

    È il primo di una lunga serie di undici romanzi di avventura scritti e pubblicati tra il 1883 e il 1913, densi di avvenimenti e colpi di scena, che hanno tenuto incollato alle pagine intere generazioni di lettori. Ambientati tra l’India e la Malesia, per l’epoca terre esotiche e lontanissime di cui gli italiani nulla sapevano se non poche e incerte informazioni, hanno per protagonisti Sandokan, pirata malese detto la Tigre della Malesia, e il suo amico portoghese Yanez de Gomera.

    Sandokan è figlio di un sovrano del Borneo ucciso con tutta la famiglia dai colonialisti inglesi, diventato pirata per sete di vendetta creando una ciurma di fedelissimi, i tigrotti, con base a Mompracem, isola del Borneo, da dove parte per predare le navi. È un uomo dai sentimenti contrastanti ed estremi, coraggioso e impulsivo, feroce con i nemici, leale con gli avversari e fedele agli amici.

    "[…] è di statura alta, slanciata, dalla muscolatura potente, dai lineamenti energici, maschi, fieri e d’una bellezza strana. Lunghi capelli gli cadono sugli omeri: una barba nerissima gli incornicia il volto leggermente abbronzato. Ha la fronte ampia, ombreggiata da due stupende sopracciglia dall’ardita arcata, una bocca piccola che mostra dei denti acuminati come quelli delle fiere e scintillanti come perle; due occhi nerissimi, d’un fulgore che affascina, che brucia, che fa chinare qualsiasi altro sguardo" (da Le Tigri di Mopracem).

    Yanez, catturato da Sandokan e diventato poi amico fraterno (il fratellino), è dotato di nervi saldi, ironia e ottimismo, si completa con l’amico con il quale condivide ogni avventura. Anzi, nella seconda parte del ciclo diventa lui il protagonista principale delle avventure.

    "L’uomo che aveva gettato in così buon momento quel grido poteva avere trentadue o trentacinque anni. Era alto di statura, con la pelle bianca, i lineamenti fini, aristocratici, due occhi azzurri, dolci, e i baffi neri che ombreggiavano le labbra sorridenti. Vestiva con estrema eleganza: giacca di velluto marrone con bottoni d’oro stretta ai fianchi da una larga fascia di seta azzurra, calzoni di broccatello, lunghi stivali di pelle rossa, a punta rialzata, e un ampio cappello di paglia di vera manilla in testa. Ad armacollo portava una magnifica carabina indiana e al fianco pendeva una scimitarra la cui impugnatura d’oro era sormontata da un diamante grosso quanto una nocciola, d’uno splendore ammirabile" (da I pirati della Malesia).

    A loro si uniscono a partire dal terzo romanzo – I pirati della Malesia – Tremal-Naik, il cacciatore bengalese, e il suo fedele servo maharatto Kammamuri, protagonisti del romanzo Gli strangolatori del Gange uscito a puntate nel 1887 (intitolato successivamente I misteri della jungla nera).

    Se i loro nemici sono tutti gli oppressori, dai feroci aderenti della setta dei Thugs indiani agli inglesi colonialisti, Sandokan e i suoi amici sono caratterizzati da integrità morale e rispetto del valore altrui, sono fedeli agli amici e strenui oppositori dei soprusi e delle prepotenze.

    "Non una, bensì cento, mille voci possono ben dire che tu sei stato coi deboli perfin troppo generoso – disse Yanez. Possono dirlo tutte quelle donne cadute in tuo potere che tu hai condotte, a rischio di farti colare a picco dagli incrociatori, nei porti degli uomini bianchi; possono dirlo le deboli tribù che tu hai difeso contro le razzie dei prepotenti, i poveri marinai privati dei loro legni dalle tempeste e che tu hai salvati dalle onde e coperti di regali, e cento, e mille altri che ricorderanno sempre i tuoi benefici, o Sandokan" (da Le Tigri di Mompracem).

    Spesso accusato – giustamente – di aver scritto di luoghi che non aveva mai visitato, Emilio Salgari era in realtà assai accurato nelle sue ambientazioni storiche e geografiche, basate su resoconti di viaggio, enciclopedie e riviste specializzate. Anche se poi le sue avventure, permeate di grande inventiva, senso di libertà e ampio respiro, erano costruite su situazioni fantastiche e sulla realtà prevaleva sempre l’invenzione letteraria. Sarebbe scorretto però definire i suoi racconti ingenue storie per ragazzi, considerando tra l’altro che almeno i primi libri erano stati scritti per adulti: Salgari era un uomo del suo tempo e la sua produzione era fortemente connotata da un gusto risorgimentale e melodrammatico, estraneo al realismo borghese ma radicato nel gusto popolare.

    Rispetto alla narrativa a lui contemporanea, anche europea, i suoi eroi hanno preso spesso precise posizioni contro il colonialismo e l’imperialismo, e sono schierati apertamente dalla parte degli oppressi. Dice Tremal-Naik a Yanez:

    "Ed è tempo che anche noi indiani facciamo un grande strappo alle nostre antichità e che sacrifichiamo un bel numero di numi assolutamente

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