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Un maledetto bravo ragazzo: Novella
Un maledetto bravo ragazzo: Novella
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Un maledetto bravo ragazzo: Novella

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About this ebook

Sotto la maschera di un letterato. Zoe sosterrà a breve la maturità ed è preoccupata per il suo scarso rendimento scolastico. Quando trova un tutor che le offre supporto nella stesura di saggi brevi, vive un’avventura inaspettata, che la porta ad un travaglio emozionale.

LanguageItaliano
PublisherThalassa
Release dateOct 1, 2022
ISBN9781005479725
Un maledetto bravo ragazzo: Novella
Author

Thalassa

Thalassa Author è lo pseudonimo di un autore che ha deciso di rimanere anonimo e non ama far parlare di sé. Ha iniziato l’attività di scrittore col romanzo Dolce sporco sogno erotico, pubblicato su Amazon Kindle Direct Publishing il 1° settembre 2021. Il nome è ripreso dalla divinità greca del mare, mentre il logo ha come simbolo la stella marina, che rappresenta resistenza alle avversità. Se perde un braccio, questo ricresce. Il genere letterario di Thalassa include scene di romanzi di formazione, narrativa psicologica, avventure sentimentali e storie contemporanee.

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    Un maledetto bravo ragazzo - Thalassa

    Un maledetto bravo ragazzo:

    Novella

    PROPRIETÀ LETTERARIA RISERVATA

    Copyright © 2022 by Thalassa

    1° edizione digitale | Pubblicato il 1° giugno 2022

    Distribuito con Smashwords

    1° ottobre 2022

    Thalassa Author | www.thalassaauthor.com | contact@thalassaauthor.com

    AUTORE

    Thalassa è lo pseudonimo di un autore che ha deciso di mantenere la propria identità nascosta.

    Ha iniziato la propria attività di scrittore col romanzo Dolce sporco sogno erotico, dopo il quale ha pubblicato L’angelo che dormiva sulle nuvole di lava, Il silenzio delle tenebre, Sei ragazzi e lei, Sospesa improvvisamente e Datura e cioccolato.

    Un maledetto bravo ragazzo è la sua prima novella.

    AVVERTENZA

    Questa novella contiene descrizioni adatte ad un pubblico adulto.

    Tutti i personaggi riportati sono frutto dell’immaginazione dell’autore. Qualsiasi somiglianza o coincidenza con persone reali è puramente casuale.

    Inoltre, il pensiero dei personaggi può non coincidere con quello dell’autore. Pertanto, non è da intendersi alcun fine ideologico.

    INDICE

    L’INSUCCESSO SCOLASTICO

    LE PRIME VOLTE A RIPETIZIONE

    UNA STRANA PASSIONE

    LA TERRIBILE RIVELAZIONE

    UN FINALE SOSPESO

    RINGRAZIAMENTI

    L’INSUCCESSO SCOLASTICO

    Sono al bar, di pomeriggio in una giornata di sole, insieme ad un gruppo di amici, fra cui è stato invitato anche quel ragazzo che mi piace da morire, ma che non vedo più da quando ha finito il liceo. Mi ha fatto parecchio soffrire, ma sto ancora pensando a lui, senza riuscire a smettere di dimenticarlo, come invece ho fatto per altri due ragazzini. Ad un certo punto, sento un suono strano.

    Apro gli occhi. Sono sul letto di camera mia e sono già le 06:30, altro che al bar con gli amici a condurre la vita della pubblicità del Cornetto Algida. Oggi è sabato, i miei genitori non lavorano, ma io, come mio fratello Nicola, devo andare a scuola. E non solo: devo persino sostenere un saggio di italiano, con argomento a sorpresa, già alla prima ora di lezione. Voglio iniziare a lavorare anche io pur di non dover più sostenere continuamente temi, verifiche ed interrogazioni, oltre che le continue richieste, da parte di insegnanti e genitori, di poter fare di più per lo studio. Che due palle, io ho anche altri progetti per la vita, ben distanti dai libri.

    Quando entro in classe, la professoressa Fumagalli, una docente sulla cinquantina, lombarda DOC da generazioni, dal look radical chic e i capelli ricci e tinti di rosso bordeaux, è già seduta alla cattedra.

    «Ragazzi, tenete fuori la penna così iniziamo subito.» comunica «E riponete i cellulari sulla cattedra, come sempre.»

    Io speravo di poter prendere cinque minuti di pausa, dopo aver riposto lo zaino sul banco, per fare un salto in bagno e recarmi alle macchinette automatiche per un caffè, ma i miei piani vanno a farsi benedire con le richieste della professoressa. Come io e i miei compagni ci spossessiamo degli smartphone e ci riponiamo sui banchi, costei ci consegna immediatamente i fogli d’esame, su cui iniziamo a scrivere nome, cognome, data e numero di registro.

    Zoe Giordano, 1° marzo 2014, numero 10. compilo, già scocciata dalla solita fretta della docente.

    Poi, la professoressa ci consegna il foglio, su cui è scritta la traccia d’esame. Tremo.

    L’articolo 18 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani ¹ detta: «Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti». Allo studente è richiesto di scrivere un saggio, in cui si introduca, si esponga, si approfondisca l’argomento, mostrando esempi del quotidiano, per proporre interventi e conclusioni.

    Tempo a disposizione per redigere il saggio: 3 ore. Sebbene mi renda conto che sull’argomento si possano scrivere tantissime tesi ed opinioni valorose, io non ho la più pallida idea di come diavolo presentare la mia idea. Per me, la libertà di pensiero è imprescindibile, punto e basta, anche se non tutti nel mondo possono far valere questo sacro santo diritto. Nemmeno un tempo, in Italia, in periodo di Fascismo, era consentito esprimere liberamente il proprio pensiero. Oggi, invece, possono parlare pure gli imbecilli. La metà di quelli che compare in TV basta e avanza.

    Io avrei già finito di presentare la mia tesi e non capisco perché la Fumagalli pretenda che componga un saggio per le prossime tre ore. Per di più, questo è solo il primo scritto, di una serie di cinque che ella ha previsto in vista della maturità, a distanza di tre settimane l’uno dall’altro. Non so se avere quest’anno gli esami di fine studi sia più una fortuna, o più una sfortuna. Una fortuna perché, finalmente, posso iniziare ad immaginare il giorno in cui dirò addio a cinque anni di liceo, decisamente poco soddisfacenti per quanto riguarda il rendimento scolastico. Dopo aver frequentato un anno di liceo classico, trovandomi ad un passo dalla bocciatura con tre materie in debito, mi trasferii in un liceo delle scienze umane ad indirizzo socio-psico-pedagogico, meno prestigioso ma più abbordabile. Ma avere la maturità tra poco è anche una sfortuna perché non mi sento affatto pronta per presentarmi di fronte a una spietata giuria esaminatrice, che non vede l’ora di testare la mia ignoranza. Devo ammettere che lo studio non sia mai stato di mio interesse, ma al liceo delle

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