Contributo alla conoscenza della Malacofauna Marina della Riviera del Conero e dintorni
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Contributo alla conoscenza della Malacofauna Marina della Riviera del Conero e dintorni - Andrea Capici
I Molluschi
I molluschi costituiscono in natura il secondo phylum del regno animale per numero di specie dopo gli artropodi, contando oltre 100.000 specie note. Primariamente marine alcune di esse vivono in acque dolci ed altre nella terraferma.
Essi hanno un corpo a simmetria bilaterale, privo di colonna vertebrale, diviso in tre regioni: regione cefalica, di solito ben sviluppata (eccetto negli Scafopodi e nei Lamellibranchi); piede, destinato a strisciare, nuotare o scavare; massa viscerale, avvolta da una specie di sottile sacco denominato mantello
responsabile della formazione della conchiglia. Altro organo caratteristico, assente solo nei Lamellibranchi, è la radula
, compresa nell’apparato digerente e formata da una specie di nastro corneo provvisto di dentelli calcarei e silicei, funzionante come raspa per il cibo. L’assetto e la forma dei dentelli della radula, caratteristici per ogni diversa specie, sono elemento di valutazione per la classificazione, unitamente alla morfologia della conchiglia.
Le conchiglie dei molluschi non sono altro che il loro esoscheletro, rivestimento esterno, più o meno rigido, formato da costituenti inorganici come il carbonato di calcio o il fosfato di calcio e da sostanze organiche (proteine complesse secrete dal mantello). Alcuni molluschi, come ad esempio i Cefalopodi, sono sprovvisti di una conchiglia esterna, ma dotati di uno scheletro interno (endoscheletro) rappresentato, ad esempio, dal gladio o penna nel calamaro e dall’osso nella seppia. Le dimensioni delle conchiglie variano da decimi di millimetro fino ad oltre il metro.
Il phylum dei Molluschi provvisti di conchiglia comprende organismi assegnati a sei Classi:
• Polyplacophora
Hanno una conchiglia scudiforme formata da otto piastre o placche calcaree, tenute assieme da un anello muscolare. Meglio conosciuti come Chitoni, vivono tutti in ambiente marino aderendo a substrati solidi con il loro piede, molto sviluppato.
• Monoplacophora
comprendono forme considerate le meno evolute anatomicamente e sono provvisti di una conchiglia costituita da una sola placca. Se ne conoscono una decina di specie, tutte marine. Nel Mediterraneo non risultano viventi specie appartenenti a questa Classe.
• Gastropoda
Costituiscono la Classe più numerosa. Hanno una conchiglia tipicamente elicoidale, in alcune specie patelliforme. Il piede della maggior parte dei Gasteropodi è provvisto di un ispessimento della pelle, corneo o calcareo, chiamato opercolo, la cui funzione è quella di chiudere il mollusco dentro la conchiglia. Vivono in tutti gli ambienti.
• Bivalvia
Conosciuti anche come Lamellibranchi costituiscono, dopo i Gasteropodi, la classe più numerosa per numero di specie. Hanno un corpo compresso lateralmente e sono provvisti di una conchiglia formata da due valve, legate tra loro da un legamento elastico ed articolate reciprocamente mediante una cerniera. Vivono quasi tutte in ambiente marino e solo alcuni in acque dolci.
• Scaphopoda
Il loro corpo è racchiuso dentro una conchiglia dalla forma di piccola zanna di elefante da cui il nome del Genere Dentalium
. Vivono in ambiente marino affondati nella sabbia o nel fango.
• Cephalopoda
Hanno capo e piede uniti tra loro e quest’ultimo è trasformato in tentacoli provvisti di ventose. Possiedono occhi voluminosi e complessi. Sono sprovvisti di conchiglia esterna.
Tra i Cefalopodi è compresa la specie Argonauta argo Linnaeus, 1758 (Tav. 80) le cui femmine producono una affascinante ooteca calcarea, simile ad una conchiglia, molto sottile e spiralata, nella quale riuniscono e proteggono le uova dopo la deposizione.
Per identificare, raggruppare e catalogare in maniera univoca tutti gli organismi viventi vengono utilizzate categorie sistematiche, ordinate in senso gerarchico dalla più piccola alla più grande in: specie, Genere, Famiglia, Ordine, Classe, Phylum, Regno.
Il sistema usato correntemente dagli Zoologi per conferire il nome scientifico ad una specie, utilizza una convenzione standard introdotta nel XVIII secolo dal naturalista svedese Carlo Linneo e definita nomenclatura binomiale. Essa prevede l’indicazione del Genere e della specie. Il primo termine (nome generico) porta sempre l'iniziale maiuscola, mentre il secondo termine (nome specifico) viene scritto in minuscolo; entrambi i nomi vanno inoltre scritti in corsivo.
Per essere completa, la referenza ad una specie deve includere anche il nome dell'Autore, che ha descritto la specie e che le ha dato il nome, seguito dalla data della prima pubblicazione (esempio: Patella caerulea Linnaeus, 1758). Se l’autore e la data sono tra parentesi significa che è stato modificato il binomio originario.
Area di studio
In base alla suddivisione dei mari italiani, adottata dalla Società Italiana di Biologia Marina nel 2006 per la compilazione della checklist della flora e della fauna ivi presente, il tratto di mare preso in esame (pressoché 50 km di costa ed una distanza dalla stessa di circa 30 miglia) è contenuto in buona parte nell’area biogeografica dell’Alto Adriatico e comprende una porzione dell’area biogeografica del Medio Adriatico situata a ridosso della linea limite di separazione tra le due aree (linea congiungente il promontorio del Conero con l’Istria).
Suddivisione dei mari italiani (Bianchi 2004) ed area di interesse
I contesti eco-geografici presi in considerazione si diversificano per la presenza di una costa bassa di origine sedimentaria, formata da spiagge sabbiose o di ghiaia fine, a Nord di Ancona, mentre verso Sud, intervallati dalla zona portuale dorica, si evidenziano tratti di costa alta a falesia, costituita da rocce calcaree o marnoso arenacee, mista a spiagge di ciottoli, sabbia e ghiaia che caratterizzano tutta la Riviera del Conero
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