Bambini cristallo: da indaco a cristallo per un mondo migliore
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Info su questo ebook
Paola Giovetti
Giornalista e scrittrice specializzata nel campo del paranormale, dell'esoterismo, della mistica e della spiritualità, è autrice di una ventina di saggi su questi temi e di un romanzo, Weimar per sempre (Edizioni Mediterranee, 2000). È redattrice di Luce e Ombra, la più antica rivista italiana di parapsicologia, e partecipa a congressi internazionali e a programmi radiofonici e televisivi.
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Bambini cristallo - Paola Giovetti
COPERTINA
bambini_cristallo.pngBambini cristallo
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Paola Giovetti
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Bambini cristallo - Da indaco a cristallo per un mondo migliore
di Paola Giovetti
ISBN 978-88-272-2405-2
Prima edizione digitale 2013
© Copyright 2013 by Edizioni Mediterranee
Via Flaminia, 109 - 00196 Roma
www.edizionimediterranee.net
Versione digitale realizzata da Volume Edizioni srl - Roma
droppedImage.pngPremessa
Figli della terra e del cielo stellato
"Il bambino è il padre dell’uomo", diceva Maria Montessori che di infanzia se ne intendeva avendo dedicato ad essa tutta la vita; e con queste parole esprimeva una grande verità, e cioè che se vogliamo che l’adulto sia consapevole, integro, coerente, generoso, fattivo, creativo – e quindi meritevole di tenere in mano le redini del mondo – è dal bambino che bisogna cominciare a costruire.
Le basi vanno gettate presto, il più presto possibile: di qui l’importanza dell’educazione, dell’ambiente, degli stimoli che ogni bambino ha il diritto di ricevere per crescere nel modo giusto, rivelare il proprio potenziale, portare a manifestazione il progetto divino che è in ogni essere umano.
Maria Montessori¹ (1870-1952) cominciò a dire queste cose più di cento anni fa (la sua prima Casa dei Bambini, quella del quartiere San Lorenzo a Roma dove ebbe inizio il suo straordinario esperimento didattico, è del 1907), ma esse sono oggi più attuali che mai, per più di un motivo.
Come tutti sappiamo, l’evoluzione umana si è conclusa molte migliaia di anni fa. Dal punto di vista genetico il nostro corpo e il nostro cervello sono rimasti gli stessi, e l’evoluzione ulteriore dell’uomo riguarda unicamente
gli aspetti sociali e culturali. Ma questa evoluzione ha preso vie strane e ha separato in maniera netta le nostre conoscenze scientifiche e il nostro livello di saggezza e di etica. Tra questi due aspetti si è scavato un abisso. Siamo capaci di inviare un uomo nello spazio, ma non siamo capaci di evitare l’inquinamento e i disastri ecologici. Abbiamo fatto incredibili progressi dal punto vista tecnologico e scientifico, ma da più di duemila anni non ne abbiamo fatto nessuno, o ben pochi, dal punto di vista etico e spirituale.
È per esempio sotto gli occhi di tutti la pericolosità del mondo moderno, che ha raggiunto livelli globali mai sfiorati prima. Pericolosità che si esprime su molti fronti: da quello ambientale (inquinamento, sfruttamento selvaggio e indiscriminato delle risorse, disastri ecologici, deturpazione della natura, cambiamenti climatici, specie a rischio estinzione e così via) a quello bellico (oltre ai conflitti nei punti nevralgici del pianeta di cui ogni giorno si parla, ce ne sono decine e decine di altri attualmente in atto, di molti dei quali l’opinione pubblica non ha neppure notizia); da quello economico, sociale e di salute pubblica (paesi ricchi sempre più ricchi e paesi poveri sempre più poveri, grandi migrazioni di popoli provenienti dal terzo mondo che hanno cambiato l’aspetto della nostra società con tutti i problemi di accoglienza e convivenza che ne derivano, il diffusissimo problema della droga e quello – meno appariscente ma non meno grave – del consumo di alcool, epidemie diffuse in tutto il mondo come l’AIDS, e altro ancora), all’enorme sfida rappresentata dal bisogno crescente di energia e il conseguente problema delle risorse energetiche sempre più necessarie in ogni Paese, da quelle a termine come il carbone e il petrolio a quelle pulite
, tra cui il nucleare. Con tutte le conseguenze politiche, ambientali, sociali che ne derivano.
Continuiamo, in poche parole, a devastare la Terra in nome della crescita e dello sviluppo (in realtà, il più delle volte, in nome del profitto!) e a combattere guerre insensate, dimenticando che siamo una sola famiglia che condivide una casa che appartiene a tutti: la Terra.
Un quadro inquietante, una situazione che richiede di essere affrontata con saggezza e determinazione.
Sull’altro fronte, una giovanissima generazione, straordinaria per consapevolezza e potenzialità: il nostro capitale più grande, sul quale bisogna assolutamente essere capaci di investire al meglio. Forse l’evento più importante della nostra epoca.
Che i bambini di oggi siano diversi dai loro genitori (per non parlare poi dei loro nonni!) è sotto gli occhi di tutti: più vigili, più precoci, più veloci, più sensibili, più determinati, più eclettici, più… tutto! Ma anche più difficili. Gli insegnanti delle scuole d’infanzia, elementari, medie inferiori e superiori riferiscono spesso di trovarsi confrontati con bambini e ragazzi molto dotati, ma spesso molto difficili. Una generazione pronta alla critica, in rivolta contro il mondo degli adulti, una generazione che sovente – fin dai primi anni di vita – rifiuta di obbedire e vuole seguire esclusivamente vie proprie.
Una generazione però che sembra arrivata sulla Terra per un grandioso progetto provvidenziale, il cui compito è fungere da contrappeso alla situazione di cui sopra si è detto. Mi riferisco ai bambini nati negli ultimi decenni, in particolare a partire dagli anni Ottanta, che sono stati chiamati bambini indaco, e a quelli nati negli anni Duemila, o subito prima: i cosiddetti bambini cristallo. I termini indaco
e cristallo
fanno riferimento ai rispettivi colori dell’aura, cioè di quella radiazione luminosa, che emanerebbe da loro e che sarebbe percepibile da parte di chi ha particolari doti di sensibilità.
Un fenomeno, quello dei nuovi bambini
, di cui l’opinione pubblica sta prendendo atto, di cui si parla con sempre maggiore frequenza e che deve divenire consapevolezza globale.
Di loro, dei nostri straordinari bambini, e di come accoglierli, educarli, nutrirli, motivarli, tratteremo in questo libro. Tratteremo anche dei loro genitori ed educatori, dando loro – sulla base di qualche personale esperienza in questo campo (anni di insegnamento, due figli e cinque nipoti, nonché una lunga frequentazione del tema nuovi bambini
e della letteratura esistente su di loro) – qualche suggerimento su come affrontare un compito che si presenta oggi difficile come non mai, ma che è di vitale importanza e foriero di speranze e promesse per il futuro nostro e soprattutto loro. Cer-tamente senza la pretesa di risolvere il problema e di dire tutto quello che ci sarebbe da dire, ma nella consapevolezza di avere quantomeno affrontato il problema e fornito qualche spunto di riflessione.
1.I colori dell’aura umana e i bambini indaco
Anche se al tema dei bambini indaco e della loro aura sono stati dedicati negli anni passati vari libri, tra cui uno anche a firma mia², è opportuno richiamare – soprattutto per chi fosse nuovo a tali tematiche – i concetti di base di questa fenomenologia.
Premetto subito che le definizioni bambini indaco
, bambini cristallo
, o anche bambini arcobaleno
o bambini delle stelle
, come qualcuno preferisce chiamare i nostri piccoli e i nostri ragazzi, sono schematizzazioni che soddisfano soltanto in parte, anche perché le differenze tra un tipo e l’altro sono spesso piuttosto sfumate; risulta tuttavia utile poter disporre di termini su cui intendersi e concordare, per non correre il rischio di girare a vuoto, di non definire il problema, o di stare troppo sulle generali.
Cominciamo dunque dai bambini indaco. A scegliere il colore indaco, il penultimo colore dell’arcobaleno, per indicare i bambini di oggi, fu la psicoterapeuta americana Nancy Ann Tappe, sensitiva e figlia di sensitivi, che fin da bambina era in grado di visualizzare l’aura: si intende con questo termine il campo elettromagnetico che, in base a certe tradizioni soprattutto orientali, permea e circonda ogni essere vivente. Le aureole
e le glorie
che circondano rispettivamente la testa e l’intera persona dei mistici e dei santi, così come li hanno sempre raffigurati i pittori, risalgono certamente a questa esperienza.
In anni e anni di pratica psicoterapeutica e di contemporanea visione dell’aura, la signora Tappe imparò a mettere in relazione i colori che percepiva nella radiazione luminosa dei suoi pazienti, anche bambini, con le loro caratteristiche psicologiche e comportamentali, arrivando a tracciare un ben preciso quadro che riassumo qui di sotto in modo estremamente succinto³. Il termine indaco
è stato in seguito adottato da tutti coloro che si sono occupati e si occupano dei bambini di oggi, indipendentemente da ogni connotazione esoterica e dalla visione dell’aura. Ho fra l’altro potuto constatare che molte persone che parlano tranquillamente di bambini indaco, ben sapendo che si tratta di bambini speciali dotati di particolari caratteristiche, non conoscono il perché di tale denominazione, per cui mi è sembrato opportuno ricordarlo a quei lettori che non avessero letto il mio primo libro dedicato a questo argomento, o altre pubblicazioni sul tema.
Vediamo ora le caratteristiche di base dei diversi colori.
Rosso
La personalità caratterizzata dall’aura rossa ama la vita e predilige le manifestazioni corporee; lavora, organizza, costruisce, non si perde in considerazioni astratte, ma vive la situazione presente apprezzando ogni aspetto della realtà. Questi soggetti sono coraggiosi, capaci di collaborazione, ottimisti, molto vitali, hanno grande capacità di amore, sono lottatori nati, diligenti e forti di carattere. Amano lavorare in maniera molto concreta, anche con le mani. Devono tuttavia imparare a dominarsi perché sono impazienti e si agitano e scompensano facilmente.
Arancio
Anche la personalità arancio tende ad esprimersi attraverso il corpo e il mondo materiale, però con maggiori tensioni. È coraggiosa, capace di aiutare il prossimo, ma non accetta che la sua libertà venga messa in discussione; ama il movimento, lo sport e la compagnia dei suoi pari. La signora Tappe ha notato che queste persone sono vecchie da giovani e giovani da vecchie
, cioè spesso svogliate e stanche in gioventù, ma attive, dinamiche e ben portanti da anziane.
Giallo
Gli individui che presentano l’aura gialla hanno una forte