Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Sciamanesimo nepalese
Sciamanesimo nepalese
Sciamanesimo nepalese
Ebook472 pages5 hours

Sciamanesimo nepalese

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

Perchè un libro sullo sciamanesimo nepalese? Ce lo spiegano Evelyn Rysdyk e Bhola Nath Banstola. Sono poche le zone del mondo in cui le tradizioni sciamaniche si sono conservate nel loro contesto e nella loro forma originale: il Nepal è uno di questi luoghi rari e speciali. All’ombra dell’Himalaya, gli sciamani nepalesi, conosciuti come dhamis o jhankris, sono ancora oggi consultati per problemi di salute o per predire il futuro, ma anche per fornire benessere e armonia con le pratiche spirituali sciamaniche.
Il devastante terremoto che ha colpito il Nepal nel 2015 ha portato la distruzione di molti luoghi sacri e la perdita di molte persone anziane custodi di saggezza e tradizioni. Cosa sarebbe rimasto alle future generazioni? L’insegnante sciamana Evelyn Rysdyk e il dhami di ventisettesima generazione Bhola Nath Banstola hanno compreso così l’importanza di conservare le pratiche spirituali in forma scritta raccogliendo le tradizioni sciamaniche himalayane in questo libro.
Lo sciamanesimo in Nepal è basato su un animismo religioso che onora la Madre Terra e rispetta lo spirito che dimora in tutti gli esseri viventi. Attraverso questo libro il lettore scoprirà che nella tradizione sciamanica himalayana esistono molti dei, dee, spiriti e che ogni divinità rappresenta una guida che contribuisce a condurci sulla via della realizzazione. Dalla venerazione della Madre Terra e degli spiriti del luogo nasce infatti il potere sciamanico. Gli Autori hanno mantenuto intatte le pratiche sciamaniche spiegando ogni rituale con istruzioni comprensibili al lettore occidentale. E’ così possibile avvicinarsi all’autentica spiritualità himalayana, ai canti e ai rituali, alle pratiche come le guarigioni fisiche e spirituali, i viaggi sciamanici.
Questo saggio permette al lettore di conoscere e apprendere riti specifici come la cerimonia di Kalchakra Katne, che serve a liberare una persona da energie tossiche, o la cerimonia di Puchnu altro rituale sciamanico per spazzare via ciò che è indesiderabile. Gli autori Evelyn e Bhola esaminano anche l’importanza della cosmologia nepalese in divinità come Hanuman, Garuda e i Naga, spiegano esercizi per incontrare gli antenati. Ampio spazio è lasciato ai metodi per comunicare senza rischi con il mondo degli spiriti e per praticare il viaggio sciamanico in modo sicuro. Nel saggio viene insegnata anche la pratica con gli oggetti sacri dello sciamano nepalese come il mala, lo specchio magico, il tamburo e il khurpa, il pugnale magico sciamanico – oltre a esercizi e tecniche per usarli in modo appropriato.
Il saggio è illustrato da foto e disegni di Rysdyk ed esplora anche la storia del Nepal, la sua cultura e i suoi miti e i modi differenti con cui gli sciamani nepalesi aiutano le loro comunità.
LanguageItaliano
Release dateApr 14, 2020
ISBN9788827230220
Sciamanesimo nepalese
Author

Evelyn C. Rysdyk

È una sciamana guaritrice internazionalmente nota, insegnante, conferenziera e autrice di diversi libri, tra cui The Norse Shaman e A Spirit Walker’s Guide to Shamanic Tools. Insegna sciamanismo esperienziale avanzato attraverso la sua organizzazione, e trova ispirazione creativa e rinnovamento sulle coste del Maine.

Related to Sciamanesimo nepalese

Related ebooks

Body, Mind, & Spirit For You

View More

Related articles

Reviews for Sciamanesimo nepalese

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Sciamanesimo nepalese - Evelyn C. Rysdyk

    Presentazione

    Nel 2003 stavo conducendo un evento in Brasile, e sapevo che sarebbe stato presente uno sciamano del Nepal. Si trattava di Bhola Nath Banstola. Ero curiosa ed eccitata all’idea di conoscerlo, ma la persona che mi ero raffigurata nella mia immaginazione non somigliava nemmeno lontanamente a quello straordinario uomo e sciamano.

    Bhola Nath Banstola è uno sciamano indigeno di ventisettesima generazione. Quando scese dall’aereo, rimasi sbigottita dal suo aspetto. Capii che era davvero uno sciamano e un sant’uomo perché raramente avevo percepito l’aura che emanava dagli occhi e dall’intera sua presenza. Egli ha una luce, una gioia e una passione interiori che usa per aiutare altri a guarire e riconnettersi alla nostra Madre Terra, e per affermare il potere della sua antica tradizione vivente.

    Nel corso degli anni, ho osservato il suo modo di toccare il cuore degli occidentali che desiderano apprendere antichi metodi di guarigione e vivere un’esistenza equilibrata e sana. Bhola è un tramite perfetto per portare lo sciamanesimo nepalese in Occidente. La sua profonda compassione e la comprensione di ciò che noi stiamo sperimentando hanno plasmato i suoi insegnamenti; egli condivide in maniera stupenda la sua messe di conoscenze e pratiche per mostrarci le tante chiavi con cui guarire le malattie emotive e fisiche che affliggono la nostra società.

    Mariarosa Genitrini (Mimì), sua moglie, è sempre stata per lui una vera partner. Il suo grande amore per la natura e la sua saggezza nel condividere le pratiche spirituali hanno aiutato Bhola a mantenere vivo il suo lignaggio. Hanno cominciato a insegnare insieme nel 1997, e il loro lavoro si è sviluppato notevolmente, toccando il cuore e l’anima di allievi in tutto il mondo.

    Evelyn Rysdyk esercita da molto tempo lo sciamanesimo, e la sua passione è studiare in che modo le pratiche fondamentali di lignaggi diversi possano essere combinate nell’insegnamento in Occidente di questa forma di spiritualità. Il talento per la ricerca e l’esperienza di viaggi sciamanici l’hanno spinta ad aiutare Bhola a elaborare e mettere per iscritto metodi e cerimonie da integrare nel loro incessante lavoro. Evelyn è una straordinaria insegnante di sciamanesimo.

    Il Nepal ha sofferto un devastante terremoto, e la distruzione di tanti luoghi sacri e la perdita di tanti anziani hanno minacciato di porre fine ai preziosi insegnamenti e riti tramandati da tempi immemorabili. Bhola, Mimì ed Evelyn hanno ricevuto il messaggio spirituale di mantenere viva questa ricca tradizione, e seguendone la guida hanno scritto Sciamanesimo nepalese.

    La loro collaborazione, iniziata diversi anni fa, ha creato un modo meraviglioso di condividere storie, riti e attività sperimentali che ti introdurranno al potere delle tradizioni sciamaniche himalayane. Oltre a essere dei guaritori, gli sciamani del Nepal effettuano consulenze per altri, usano le piante come farmaci, sono narratori e possiedono la ricchezza delle arti del canto e della danza.

    Insieme, attraverso un processo estremamente organico, Bhola ed Evelyn hanno adattato cerimonie, rituali, processi terapeutici e pratiche da insegnare al mondo occidentale, pur mantenendo l’autenticità della tradizione. Bhola ha ricevuto la sua attività direttamente dal nonno e dal padre, da altri maestri spirituali, dai suoi sogni, da esperienze di vita trasformative e tramite il suo straordinario rapporto con la natura. Evelyn ha arricchito la sua opera condividendo la propria grande esperienza sciamanica, il lavoro con i viaggi e i sogni, e le ottime capacità fotografiche e artistiche. Anche le foto di Mimì catturano l’essenza delle pratiche. Essi hanno realizzato una guida e un programma per il potenziamento personale che costituiscono la vera essenza dello sciamanesimo.

    Come apprenderai in Sciamanesimo nepalese, nella tradizione himalayana esiste un vasto pantheon di dei, dee e spiriti. Mettersi in contatto con queste entità ci fornisce una maggiore consapevolezza della nostra vera natura, e tale connessione trascende i limiti della nostra scarsa percezione di noi stessi, della vita e della terra. Le divinità dell’Oriente agiscono come guide, contribuendo a condurci sulla via della realizzazione. Le pratiche orientali onorano il Divino che dimora in ciascuno di noi. Questa comprensione si estende a tutte le creature, poiché ogni forma di vita è considerata dotata di sensibilità e deve essere onorata e rispettata, e anche noi dobbiamo renderci conto della nostra interdipendenza e interconnessione. Lavorando con il materiale presentato in questo libro, apprenderai in che modo, come praticanti sciamanici, possiamo ottenere armonia comunicando con gli spiriti, eseguendo rituali e facendo offerte di gratitudine per riportare l’equilibrio nella nostra vita personale e sul pianeta.

    Sciamanesimo nepalese fornisce istruzioni dettagliate accompagnate da illustrazioni per eseguire autentiche pratiche himalayane, inclusi viaggi sciamanici, guarigione fisica e spirituale, e cerimonie. Conoscerai riti come la cerimonia di Kalchakra Katne, che serve a liberare una persona da energie tossiche. Imparerai esercizi che ti aiuteranno a incontrare gli antenati del tuo lignaggio sciamanico, tecniche per usare la voce come strumento sciamanico e metodi per comunicare senza rischi con il mondo degli spiriti. Evelyn e Bhola esaminano anche l’importanza della cosmologia nepalese in divinità come Hanuman, Garuda e i Naga. Inoltre, insegnano come lavorare con gli oggetti sacri dello sciamano nepalese.

    Essi riconoscono che la tradizione da loro condivisa non è familiare alla maggior parte di noi occidentali. La loro ambizione, visione e speranza è ispirarti a fare tuo questo lavoro per integrarlo nelle pratiche sciamaniche che stai già effettuando. Comprenderai come gli insegnamenti universali dello sciamanesimo siano incorporati anche in quelli della tradizione himalayana e come rivestano ancora importanza nel mondo moderno.

    Questa splendida collaborazione arricchirà sicuramente la tua vita e la tua opera sciamanica!

    Sandra Ingerman

    Sandra Ingerman è una celebre insegnante di sciamanesimo che conduce seminari in tutto il mondo su guarigione, recupero dell’anima e viaggi sciamanici. Premiata autrice di dodici libri, tra i quali Shamanic Journeying: A Beginner’s Guide, Walking in the Light, The Book of Ceremony: Shamanic Wisdom for Invoking the Sacred into Everyday Life, Awakening to the Spirit World e Il recupero dell’anima, vive a Santa Fe, New Mexico.

    Prefazione di Evelyn C. Rysdyk

    Quale ragazza cresciuta a Long Island in un sobborgo urbanizzato di New York, tutto ciò che sapevo del Nepal proveniva dalle pagine di qualche libro e del National Geographic. Per me, le immagini della sua insolita architettura e dei suoi strani costumi incarnavano il concetto stesso di esoticità. Come le montagne dell’Himalaya, quel Paese sembrava un luogo incredibilmente misterioso, lontano nello spazio e nel tempo.

    Tra la fine degli anni Sessanta e Settanta, la regione himalayana e le sue tradizioni divennero più vicine grazie a un maggior numero di visitatori occidentali, al fiorire del buddhismo tibetano in vari Stati e ai cantanti pop che parlavano di andare a Kathmandu. Tuttavia, non avrei mai immaginato di andarci anch’io, di annoverare tra i miei amici uno sciamano nepalese e di praticare la spiritualità sciamanica per trent’anni.

    Bhola e io ci siamo conosciuti più di un decennio fa a un raduno organizzato dalla Society for Shamanic Practitioners. Abbiamo subito stretto amicizia. Nel corso degli anni, ho avuto il piacere di esplorare la sua meravigliosa cultura e le sue tradizioni sciamaniche attinenti alla mia pratica personale. Bhola è un insegnante straordinario il cui lavoro deve essere conosciuto maggiormente.

    Gli sono grata per avere accettato di collaborare alla trasposizione in forma scritta degli insegnamenti preservati dai suoi avi. In tal modo, egli ha scelto di contribuire non solo alla nostra conoscenza dello sciamanesimo, ma anche alla nostra consapevolezza della storia e della saggezza umane.

    Prima di iniziare a scrivere questo libro, ho riflettuto a lungo su quale sarebbe stato il modo migliore di affrontare l’argomento. Lo sciamanesimo praticato nell’Himalaya è un prodotto sia della cultura che delle caratteristiche proprie della regione. Di conseguenza, è difficile trovare un ponte che fornisca ai praticanti sciamanici occidentali una via d’accesso alla ricchezza che le tradizioni nepalesi possono offrire. Era importante per entrambi presentarne le pratiche tradizionali e allo stesso tempo preparare una valida risorsa per un praticante contemporaneo.

    Evelyn e Bhola nel Maine, 2009.

    Poiché stavo correggendo un altro manoscritto e durante il giorno mi concentravo su questo lavoro, decisi di usare la fase REM del sonno per esaminare il nuovo progetto. Insieme ai viaggi, i sogni sono un’efficace risorsa per la mia creatività. Scelgo di sognare riguardo a un soggetto, lasciando che qualunque cosa si presenta entri nella mente conscia per essere raccolta al mattino. Ciò che emerse quando chiesi un sogno su questo libro fu un panorama temporale di cerimonie, canti e rituali del tempo da me trascorso con Bhola e nel suo Paese. Nel vedere gli spiriti della regione e i miei spiriti guida lavorare insieme su tempi, stagioni e luoghi diversi, mi resi immediatamente conto della prospettiva che mi veniva offerta. In sostanza, mi stavano chiedendo di osservare il mondo degli sciamani nepalesi attraverso le lenti dei metodi da essi usati per promuovere guarigione, equilibrio e armonia. Inoltre, nel sogno gli spiriti locali con cui i dhami/jhankri o sciamani collaborano mi rivelarono la loro intrinseca natura affinché potessi aiutare le persone che, come me, non sono nate nella cultura nepalese e quindi non conoscono i loro poteri.

    Nel tentativo di chiarire meglio il modo in cui la cultura occidentale potrebbe ostacolare la capacità del lettore di abbracciare e capire pienamente la materia, presi in esame l’opera del mitologo americano Joseph Campbell. Nel periodo in cui insegnò al Sarah Lawrence College, egli confrontò le strutture mitico-religiose delle culture occidentali con le percezioni profondamente diverse di quelle orientali.

    Considerando la Persia (l’attuale Iran) come una linea di demarcazione, Campbell sosteneva che le basi dei miti religiosi dell’Europa e del Levante (gli odierni Cipro, Egitto, Iraq, Israele, Giordania, Libano, Palestina, Siria e Turchia) a Ovest di tale linea e quelle orientali (inclusi India ed Estremo Oriente) situate a Est presentassero differenze fondamentali che influenzavano non solo le religioni, ma anche la psiche dei rispettivi abitanti.

    In Oriente si ritiene che la verità suprema, l’essenza e il mistero dell’essere trascendano ogni descrizione, definizione e categoria. Pertanto, la divinità suprema è al di là di qualunque interpretazione antropomorfica o rappresentazione comportamentale. Nello stesso tempo, questa creativa energia animatrice, che le Upanishad affermano essere oltre la nostra conoscenza (Ivi non giunge la vista, né la parola…), viene riconosciuta anche come la somma realtà del nostro essere. Le filosofie, le religioni e le pratiche orientali si concentrano quindi sull’aiutare una persona a realizzare e sperimentare se stessa come un aspetto del mistero che trascende qualunque percezione individuale di sé. Tale consapevolezza indica che nulla è separato dal Divino assoluto che permea ogni cosa. In altri termini, ciascun essere è una manifestazione di ciò che è, e le divinità dell’Oriente non sono fini a se stesse, ma agiscono come guide e/o metafore che collaborano con chi intraprende quel cammino di realizzazione.

    Al contrario, i principi fondamentali delle strutture mitico-religiose levantine ed europee presentano il Divino supremo come un’entità separata, antropomorfica e talvolta malevola o crudele che esige fedeltà e proibisce agli esseri umani di godere dell’albero o del frutto dell’immortalità. Contemporaneamente, queste forme del Divino assoluto richiedono che gli esseri umani partecipino a una cerca piena di insidie nel perseguimento della somma ricompensa di poter sedere nell’aldilà accanto al grande patriarca del cielo. Fondamentalmente, questo mette gli uni contro gli altri i diversi discendenti di Abramo/Ibrahim in una spietata ed eterna versione di Survivor. Nel frattempo, le religioni europee dei greci, dei romani e, in misura minore, dei celti, dei norreni e delle tribù germaniche cercavano di placare il loro pantheon di divinità affinché permettessero agli uomini di vivere in pace. In ogni caso, tali strutture tracciano una linea ben precisa tra il Divino supremo e gli esseri umani, dividono gli uomini e, specialmente nelle tradizioni levantine, li separano dal resto del mondo naturale.

    Tenendo presente questa distinzione, possiamo vedere che le tradizioni orientali hanno in molti modi conservato con maggior forza elementi delle antiche percezioni sciamaniche della Realtà Ultima. Per esempio, salutando un estraneo con namaste, riconosci consapevolmente la divinità che dimora in lui. Inoltre, identifichi nella persona un aspetto dell’inconoscibile Divino che pervade ogni cosa. In altre parole, vedi in lui o lei uno spirito intangibile e un essere umano tangibile.

    Tale attitudine si estende al mondo della natura, perché le varie divinità orientali, in particolare quelle del pantheon induista, operano di concerto con animali o sono raffigurate in forma animale. Come risultato, la struttura religiosa guida gli individui a rispettare, nutrire, coltivare e proteggere tutta la vita, perché ogni aspetto è divino e intimamente connesso al ciclo delle incarnazioni degli esseri umani. Vi è il fondamentale riconoscimento che tutto è profondamente intercorrelato. Dal momento che baso la mia pratica sciamanica sui principi del rispettoso rapporto partecipativo¹, ho scoperto che questo riconoscimento è utile nel lavorare con le divinità e gli spiriti del mondo dei dhami/jhankri.

    All’inizio, entrare in contatto con l’enorme numero di dei, dee e spiriti del pantheon sciamanico himalayano mi sembrò piuttosto scoraggiante. Ciò che si rivelò utile per me fu accostarmi a queste entità come avevo fatto con quelle norrene: considerandole accessibili rappresentanti di concetti, forze e ideali con cui altrimenti sarebbe stato estremamente difficile stabilire dei rapporti. Avendo volti, personalità e modi con i quali onorarle, esse offrono nuovi mezzi per creare un legame con le energie universali, e di conseguenza cessano di apparire estranee per diventare familiari. Questo era essenziale, perché l’attività degli sciamani si concentra soprattutto sull’influenzare i mondi spirituale, mentale e fisico per ottenere armonia. Pertanto, conoscere i partecipanti al processo è indispensabile.

    Gli sciamani adempiono quest’opera contattando gli spiriti, trattando rispettosamente con essi, eseguendo rituali e facendo offerte di gratitudine. Dal momento che vivere è un processo, non una condizione statica, lo sciamano deve sempre partecipare alla funzione equilibratrice della vita. L’armonia cercata nel suo lavoro può trovarsi nel corpo di una persona per ottenere una salute migliore, tra individui diversi per risolvere un conflitto, tra persone e aspetti del mondo naturale per creare soluzioni reciprocamente vantaggiose o nel bilanciamento delle forze della natura per salvaguardare la vita di tutti gli esseri.

    Bhola e io abbiamo piantato i semi di questo manoscritto nel 2012, ma c’è voluto il grande terremoto che ha devastato il Nepal nel 2015 per creare il senso di urgenza necessario a portarlo a compimento. Con la morte di tanti anziani e la distruzione di luoghi sacri, appariva chiaro che la saggezza e le conoscenze delle tradizioni sciamaniche nepalesi dovevano essere preservate. In queste pagine condividerò storie, rituali e pratiche sperimentali che ti introdurranno all’incredibile profondità delle tradizioni sciamaniche himalayane di Bhola. Procedendo nella lettura, incontrerai le divinità e gli archetipi che possono diventare per te maestri terapeutici e guide. Inoltre, avrai diverse opportunità di integrare i potenti riti e cerimonie del suo popolo nella tua pratica sciamanica.

    Pur riconoscendo che questo libro costituisce soltanto una porta socchiusa sul ricco e variegato mondo dello sciamanesimo nepalese, Bhola e io ci auguriamo che i nostri sforzi servano non solo ad ampliare l’ambito della tua vita spirituale, ma anche a farti conoscere pratiche che potrai inserire nella tua attività sciamanica. Inoltre, preghiamo che nel corso di tale processo tu possa imparare che nonostante la miriade di lingue e tradizioni diverse, noi esseri umani abbiamo moltissime cose in comune.

    Evelyn


    ¹ Maggiori dettagli riguardo a questo concetto si possono trovare nel mio libro Spirit Walking: A Course in Shamanic Power, Wieser Books, San Francisco, 2013.

    Prefazione di Bhola Nath Banstola

    Mi sono sentito più che mai ispirato a scrivere questo libro con la mia amica Evelyn e i contributi fotografici di mia moglie Mimì dopo il grande terremoto che ha devastato il Nepal il 25 aprile 2015, non solo distruggendo proprietà e uccidendo esseri umani e animali, ma anche danneggiando e alterando i luoghi di potere. Nella catastrofe, sono morti anche alcuni uomini e donne depositari di saggezza. Dopo avere assistito a un simile disastro, l’idea che siamo guidati dall’impermanenza e tutto cambia ha risuonato profondamente dentro di me, risvegliando per molti mesi paura e insicurezza. In quasi tutti i miei sogni vedevo distruzione e guerra, e la terra sommersa dalle acque del mare. Mi rendevo conto che queste visioni erano un avvertimento che la tradizione sciamanica rischiava di scomparire con la scomparsa dei custodi dell’antica saggezza. Ciò ha suscitato in me il desiderio di mettere per iscritto la tradizione orale a beneficio dei nostri fratelli e sorelle, e di coloro che amano la Madre Terra e tutte le sue creazioni.

    In Nepal, come altrove, lo sciamanesimo è basato su una credenza animistica che onora la Madre Terra e rispetta lo spirito che dimora in tutti gli esseri viventi. Questa visione universale del mondo è fondamentale per salvaguardare l’ecologia del pianeta e portare armonia e fratellanza a tutte le cose tangibili e intangibili.

    Il potere sciamanico deriva dalla venerazione della Madre Terra e degli spiriti del luogo in cui lo sciamano esegue le sue cerimonie. Egli deve invocare gli spiriti guardiani e le divinità che prendono parte alla sua opera. Il sacro e misterioso linguaggio della terra viene percepito sotto forma di ritmi, vibrazioni e sensazioni di caldo e freddo nel corpo fisico. Comprendendo tale linguaggio, lo sciamano deve onorare gli spiriti locali e chiedere il loro permesso. Se il luogo è spiritualmente morto o qualche spirito maligno ha preso il sopravvento, egli dovrà innanzitutto ripristinare l’equilibrio o riempire il vuoto di ciò che manca invocando le entità del posto.

    I dhami/jhankri sono coloro ai quali le persone si rivolgono per ristabilire l’armonia. Gli sciamani sono le figure centrali delle loro comunità, perché oltre che guaritori sono anche consiglieri, cercatori di piante, conduttori di anime, narratori, danzatori, cantanti, artisti e musicisti. Essi acquisiscono queste doti, la saggezza e il potere spirituale tramite spiriti personali, divinità ancestrali, spiriti elementali e guide. Possono volontariamente modificare il loro stato di coscienza per guarire individui malati e apportare armonia nella comunità.

    Benché sia un piccolo Paese, il Nepal è sede di molti gruppi etnici con differenti tradizioni e culture, e una delle regioni più ricche del mondo da un punto di vista sciamanico. Tutti i gruppi praticano la tradizione orale, con la conoscenza trasmessa attraverso antenati, maestri umani e spiriti. Ancora oggi, la maggior parte delle persone consulta sciamani e altri guaritori tradizionali prima di recarsi in centri medici e ospedali, perché si ritiene che la maggiore causa di malattie e disarmonia sia la disconnessione o distrazione spirituale. Solo dopo aver risolto l’aspetto spirituale esse cercano trattamenti convenzionali.

    Poiché siamo parte integrante di tutti i nostri antenati, le divinità ancestrali sono un’efficace fonte di potere e protezione per lo sciamano nepalese. I progenitori del lignaggio paterno e di quello materno sono ugualmente importanti. Senza le loro benedizioni e il loro aiuto, non solo la guarigione sciamanica si rivelerebbe un’impresa difficile, ma gli squilibri nella vita quotidiana diventerebbero più probabili. I nostri avi ci hanno lasciato pratiche preziose, profondamente radicate e autentiche sotto forma di leggende, storie, salmodie sacre, canti, mantra, ritmi, danze, rituali, cerimonie, farmaci erboristici e minerali, geometrie sacre e geomanzia che onorano la natura con i suoi cicli e cambiamenti.

    Tuttavia, fin dal periodo medievale, con l’avvento di nuove civiltà, il moltiplicarsi di religioni, e le guerre regionali ed etniche, la più antica pratica spirituale dell’umanità, lo sciamanesimo, ha continuato a perdere terreno. Da tempo immemorabile gli uomini hanno cercato di coltivare buoni rapporti con la natura e tutto il creato con offerte, riti annuali e propiziazioni stagionali, oltre che onorando gli antenati e la Madre Terra. Tutti i membri dei regni vegetale e animale erano considerati parte dell’armonia della vita. Ma con il passare del tempo, avidità, invidia e ansia cominciarono a radicarsi nell’esistenza umana. L’armonia venne meno, causando una frammentazione del sé. Si manifestarono nuove malattie, vi furono guerre, e gli esseri umani iniziarono lentamente ad allontanarsi dalla Fonte.

    Per mantenere viva la tradizione sciamanica in Nepal e per condividerla con la comunità globale, Evelyn e io abbiamo scritto questo libro.

    Mia moglie, Mariarosa Genitrini (Mimì), è stata per me la più grande fonte di incoraggiamento fin dal giorno in cui ci siamo conosciuti. Abbiamo cominciato a condividere e insegnare le tradizioni sciamaniche nepalesi nel 1997, in Italia. Poco dopo, abbiamo esteso il nostro insegnamento al resto del continente europeo e al Nordamerica con l’intento di creare un ponte tra l’antica tradizione terapeutica e il mondo moderno. Oltre a condividere le nostre conoscenze con un pubblico sempre più vasto tenendo corsi nei fine settimana, conferenze e ritiri, abbiamo accompagnato centinaia di gruppi in Asia e soprattutto nella regione himalayana del Nepal, affinché i partecipanti potessero apprendere direttamente da fonti e insegnanti diversi. I viaggi in vari angoli del globo e gli incontri con differenti custodi e propagatori di saggezza hanno ingentilito il mio cuore e illuminato la mia anima.

    I miei pensieri riguardo a questo libro si sono evoluti come la mia pratica sciamanica. Ho ereditato tale attività da mio nonno e da mio padre, e mi è stata confermata da insegnanti umani e appartenenti al mondo degli spiriti, da istruzioni oniriche, da personali esperienze trasformative, e dalla saggezza e dai segni della natura. In queste pagine abbiamo adattato cerimonie, riti e materiali a ciò che è disponibile nei vari luoghi in cui le persone praticano, pur mantenendo l’autenticità delle nostre tradizioni. Poiché lo sciamanesimo è un processo di acquisizione di poteri più che di insegnamento, la presente opera costituisce una guida pratica per realizzare tale scopo tramite viaggi, cerimonie, rituali e trattamenti terapeutici.

    Come i miti, lo sciamanesimo può essere interpretato e percepito in modi e forme diverse. Quando specifiche risorse vengono a mancare, cerimonie e riti, canti e salmodie, danze e ritmi possono cambiare, come anche la realizzazione di diagrammi geometrici sacri, le offerte, le litanie di pacificazione e l’esecuzione dei rituali. Pertanto, una cerimonia di guarigione può essere eseguita in molti modi e forme diversi. Nello sciamanesimo c’è flessibilità riguardo agli spiriti e ai riti, e i canti continuano a evolversi e a cambiare in base all’intimo rapporto tra quelle entità e lo sciamano.

    È nostro desiderio che tu riesca a trovare il modo di usare le tradizioni del mio popolo nella tua pratica.

    Bhola

    Namaste! La nostra natura divina

    riconosce la natura divina che è in te.

    Introduzione

    Lo stato di coscienza sciamanico

    Lo sciamanesimo è una tradizione spirituale praticata in tutto il globo da decine di migliaia di anni. Affonda le sue radici nell’animismo, ossia l’idea che vi siano spiriti in tutte le cose. Possiamo avere accesso a questi spiriti, sia che si trovino in animali, piante o in qualunque altro elemento del creato, attraverso la formazione di un rapporto. Lo sciamano sa che siamo circondati da esseri senzienti che possono fornire conoscenze, guida, prospettive e potere terapeutico per sostenere la vita umana. In cambio di questi doni, le persone offrono loro rispetto e attenzione amorevole. Tale interazione reciprocamente premurosa e cortese è il fondamento della cultura sciamanica.

    Lo stato di coscienza sciamanico è uno stato più ampio di consapevolezza o percezione che dà origine a un’esperienza diversa della realtà. Quando ha luogo, il cervello produce onde alfa e theta, mentre la maggior parte delle funzioni cerebrali passa nell’emisfero destro. Benché sia noto soprattutto per i suoi benefici spirituali, in sostanza esso cambia la nostra mente, incrementando il pensiero creativo e l’immaginazione, che costituiscono abilità essenziali per affrontare situazioni nuove o difficili, e per escogitare soluzioni straordinarie nella vita di ogni giorno.

    Modificare la coscienza come fanno gli sciamani è un’innata capacità umana. Essi sono coloro che hanno imparato a usare questi stati di coscienza per risolvere urgenti problemi di sopravvivenza. In tal modo, possono arrecare beneficio ai membri della loro comunità.

    Avendo intenzionalmente ampliato per millenni la loro percezione della realtà, gli sciamani hanno attinto a un ambito trascendente di conoscenza e saggezza. Di conseguenza, io credo che le antiche culture sciamaniche in tutto il mondo abbiano ciascuna conservato frammenti di questo tesoro collettivo. Se esaminiamo le percezioni mantenute da ogni cultura sciamanica, abbiamo l’opportunità di incorporare la sapienza preservata per noi dai nostri lontani progenitori. Questo libro esplorerà le tradizioni sciamaniche ancora vive nel Nepal.

    Situato tra l’India a Sud e la regione autonoma cinese del Tibet a Nord, il Nepal è stato per migliaia di anni un crocevia culturale. Esso include una varietà di zone geografiche, dalle umide giungle meridionali alle torreggianti montagne dell’Himalaya. Essendo stato aperto all’Occidente solo negli anni Cinquanta del secolo scorso, conserva gran parte della sua cultura originale. I primi viaggiatori europei e americani scoprirono un piccolo Paese culturalmente e spiritualmente eterogeneo.

    La popolazione locale comprende più di sessanta diversi gruppi etnici che praticano un’ampia gamma di tradizioni spirituali. Induismo, animismo e bud-

    dhismo sono le religioni principali; tuttavia, seguaci dell’islam, del bön, del cristianesimo, del giainismo e del bahá’ísmo aggiungono la loro ricchezza al variegato tessuto spirituale del Nepal. Come disse il suo primo re Prithvi Narayan Shah verso la metà del diciottesimo secolo, con parole vere oggi come allora, il Paese è un giardino in cui fiorisce ogni specie di persone (sabai jaat ko phulbari).

    Introduzione

    Lo stato di coscienza sciamanico

    Lo sciamanesimo è una tradizione spirituale praticata in tutto il globo da decine di migliaia di anni. Affonda le sue radici nell’animismo, ossia l’idea che vi siano spiriti in tutte le cose. Possiamo avere accesso a questi spiriti, sia che si trovino in animali, piante o in qualunque altro elemento del creato, attraverso la formazione di un rapporto. Lo sciamano sa che siamo circondati da esseri senzienti che possono fornire conoscenze, guida, prospettive e potere terapeutico per sostenere la vita umana. In cambio di questi doni, le persone offrono loro rispetto e attenzione amorevole. Tale interazione reciprocamente premurosa e cortese è il fondamento della cultura sciamanica.

    Lo stato di coscienza sciamanico è uno stato più ampio di consapevolezza o percezione che dà origine a un’esperienza diversa della realtà. Quando ha luogo, il cervello produce onde alfa e theta, mentre la maggior parte delle funzioni cerebrali passa nell’emisfero destro. Benché sia noto soprattutto per i suoi benefici spirituali, in sostanza esso cambia la nostra mente, incrementando il pensiero creativo e l’immaginazione, che costituiscono abilità essenziali per affrontare situazioni nuove o difficili, e per escogitare soluzioni straordinarie nella vita di ogni giorno.

    Modificare la coscienza come fanno gli sciamani è un’innata capacità umana. Essi sono coloro che hanno imparato a usare questi stati di coscienza per risolvere urgenti problemi di sopravvivenza. In tal modo, possono arrecare beneficio ai membri della loro comunità.

    Avendo intenzionalmente ampliato per millenni la loro percezione della realtà, gli sciamani hanno attinto a un ambito trascendente di conoscenza e saggezza. Di conseguenza, io credo che le antiche culture sciamaniche in tutto il mondo abbiano ciascuna conservato frammenti di questo tesoro collettivo. Se esaminiamo le percezioni mantenute da ogni cultura sciamanica, abbiamo l’opportunità di incorporare la sapienza preservata per noi dai nostri lontani progenitori. Questo libro esplorerà le tradizioni sciamaniche ancora vive nel Nepal.

    Situato tra l’India a Sud e la regione autonoma cinese del Tibet a Nord, il Nepal è stato per migliaia di anni un crocevia culturale. Esso include una varietà di zone geografiche, dalle umide giungle meridionali alle torreggianti montagne dell’Himalaya. Essendo stato aperto all’Occidente solo negli anni Cinquanta del secolo scorso, conserva gran parte della sua cultura originale. I primi viaggiatori europei e americani scoprirono un piccolo Paese culturalmente e spiritualmente eterogeneo.

    La popolazione locale comprende più di sessanta diversi gruppi etnici che praticano un’ampia gamma di tradizioni spirituali. Induismo, animismo e bud-

    dhismo sono le religioni principali; tuttavia, seguaci dell’islam, del bön, del cristianesimo, del giainismo e del bahá’ísmo aggiungono la loro ricchezza al variegato tessuto spirituale del Nepal. Come disse il suo primo re Prithvi Narayan Shah verso la metà del diciottesimo secolo, con parole vere oggi come allora, il Paese è un giardino in cui fiorisce ogni specie di persone (sabai jaat ko phulbari).

    Lo stato del Nepal.

    Benché i termini dhami e jhankri

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1