La meditazione taoista Ch'an
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L’Autore, nella prima parte di quest’opera, ci dà tutti i consigli per meditare correttamente. Nella seconda, invece, ci rivela differenti tecniche facili da mettere in pratica grazie alle numerose illustrazioni che le accompagnano. Il lettore potrà in questo modo avvicinarsi con facilità ai segreti della meditazione taoista Ch’an.
Jean-Pierre Krasensky
Ha seguito l’insegnamento di diversi Maestri cinesi che lo hanno iniziato alla Medicina Tradizionale Cinese, al Qi Gong terapeutico, alla filosofia taoista e alle tecniche di Alchimia interna (Nei Dan). Questi Maestri gli hanno trasmesso la filiazione di una scuola taoista Ch’an (“Corrente dei Mille Picchi”) permettendogli così di tramandare le dottrine ricevute al fine di perpetuare la tradizione di tale scuola. Ha anche seguito gli insegnamenti di sua Santità il Dalai Lama, in particolare i “Poteri di Padmasambhava”, il “Tantra di Kalacakra”, le “Stanze di Nagarjuna”: ciò gli ha consentito di fare una sintesi tra il Taoismo, il Ch’an e il Buddhismo tibetano.
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La meditazione taoista Ch'an - Jean-Pierre Krasensky
PRIMA PARTE
LE BASI DELLA
MEDITAZIONE TAOISTA
LE BASI PER MEDITARE BENE
Prima di lanciarsi nella meditazione, è importante assimilarne bene le basi indispensabili, tanto sul piano fisico che sul piano psichico.
LE CONDIZIONI DI BASE DELLA MEDITAZIONE
Per giungere a uno stato di meditazione adeguato, devono essere conciliate alcune condizioni preliminari.
Il luogo deve essere favorevole
Se si medita in casa, la stanza deve essere calma, senza rumore che rischi di perturbare il meditante. È consigliabile disinserire il telefono, spegnere la radio e la televisione, evitare le ore in cui c’è molto rumore nel caseggiato, molto passaggio in strada ecc. La stanza deve essere ben areata per poter respirare un’aria la più pura possibile e non viziata. Il calore della stanza deve essere sufficiente per non aver freddo, tenendo conto dell’immobilità prolungata necessaria alla meditazione. In compenso, non deve essere surriscaldata per non sudare e meditare in un’atmosfera soffocante. Allo stesso modo, il tasso di umidità della stanza deve essere moderato: non molta umidità né troppa secchezza. Per evitare la secchezza dell’atmosfera dovuta al riscaldamento, attrezzate i vostri termosifoni con degli umidificatori. In estate, quando il calore è forte, disponete nella stanza dei recipienti pieni d’acqua, dei vasi per esempio. l’energia del locale deve essere favorevole, cioè non perturbata da energie negative tipo campi magnetici sfavorevoli come schermo televisivo, calcolatore, presenza di un forno elettrico o a microonde in funzione ecc. Bisogna evitare di meditare troppo vicino a un termosifone elettrico, a una radiosveglia, a un videoregistratore collegato, a una linea elettrica. Di conseguenza è consigliabile sistemarsi al centro della stanza per evitare di essere troppo vicino a uno di questi elementi perturbatori.
Se meditate all’esterno, scegliete un luogo calmo, lontano dalle perturbazioni urbane, lontano dal rumore. I grandi Maestri Ch’an sanno raggiungere un tale grado di vuoto interiore che sono capaci di meditare ovunque, anche là dove il chiasso domina, senza essere affatto perturbati, con qualsiasi tempo: sole, pioggia, neve, ghiaccio ecc. Ma la maggioranza degli adepti della meditazione non è capace, al contrario dei grandi Maestri, di raggiungere lo stato di vacuità che permette di meditare nel mezzo del brusio. Così rimane preferibile sistemarsi in un luogo calmo. l’atmosfera del luogo deve essere favorevole. Ecco perché bisogna trovare un posto nel quale l’equilibrio dei Cinque Elementi sia buono. Un luogo dove c’è vegetazione (Legno): alberi, verde, fiori, siepi; dove c’è sole e ombra (equilibrio del Fuoco e della luce); dove c’è Acqua: presso un corso d’acqua, un lago o in riva al mare; dove c’è aria (Metallo), ma non vento forte né correnti d’aria; dove c’è un minimo di rilievo (Terra). Fate attenzione che non faccia troppo freddo, né troppo caldo o troppo umido, perché queste condizioni per meditare sono sovente perturbatrici. Copritevi a sufficienza per non avere freddo; o al contrario, in caso di grande calore, siate sufficientemente scoperti per non avere troppo caldo e lasciare la pelle respirare all’aria aperta. Alcuni adepti meditano nudi, quando il tempo e il luogo lo permettono, per meglio comunicare con l’energia dell’Universo attraverso tutti i pori della pelle, e per fortificare il Jing, l’energia originale. Certi grandi Maestri arrivano a un tale controllo di se stessi da essere capaci di meditare nudi nella neve per delle ore. Certamente non è consigliato fare altrettanto.
Il vestiario non deve impacciare il corpo
Portate dei vestiti larghi e ampi che non stringano il corpo. Evitate vestiti con elastici troppo forti. Non portate vestiti che comprimono tutto o parte del corpo. Le donne dovranno evitare di portare il busto o un reggiseno troppo stretto. La cosa migliore è munirsi di un kimono o di una tenuta da Qi Gong o da Gongfu sotto la quale non si dovrà portare niente.
La mente del meditante deve essere in condizioni favorevoli
La mente deve essere calma e non perturbata. Se la vostra mente è perturbata da preoccupazioni importanti che sono ruminate senza sosta dall’inquinamento
mentale, è inutile provare a meditare. In questo caso i pensieri galoppanti invadono la mente impedendo di raggiungere la calma mentale che necessita alla meditazione. Abbandonate ogni pensiero che concerne le vostre attività quotidiane: lavoro, affari, progetti, finanze ecc. Fate prima il vuoto da ogni pensiero superfluo. Evitate di essere preda dei vostri desideri, di ogni distrazione che sorge dalla mente, di ogni pensiero discorsivo. Non meditate quando siete in preda alla paura o a timori recenti: lasciateli prima dissolvere.
LA POSTURA DI MEDITAZIONE
Per il principiante è importante badare bene alla propria postura durante la seduta, poiché ne dipende l’intera riuscita di una buona meditazione. Quando si medita, l’energia vitale circola nel corpo. La circolazione deve avvenire senza impacci né costrizioni; questa è la ragione per la quale la postura deve essere stabile e perfetta. Anche la respirazione deve farsi nella calma e senza ostacoli; allora l’aria sottile si propaga nel corpo e stabilizza la mente.
L’assetto
Affinché la postura sia stabile, è necessario avere un buon assetto di base. Per questo, è raccomandato di adottare la posizione seduta alla turca. Certuni raccomandano la posizione seduta del loto (ciascun piede posato sulla coscia opposta) o del mezzo loto (un solo piede poggiato sulla coscia opposta).
I Taoisti in questo campo non sono rigorosi quanto gli Hindu per i quali la posizione del loto è necessaria per una buona meditazione. Per i Taoisti, la seduta alla turca può essere sufficiente. In compenso, la posizione delle gambe deve essere rispettata per una buona circolazione dell’energia, che non ha la stessa direzione per gli uomini e per le donne. Gli uomini metteranno la gamba sinistra davanti la gamba destra, il tallone destro sarà posto a livello della Hui Yin ("Riunione degli Yin" 会引), cioè del perineo. Le donne metteranno la gamba destra davanti la gamba sinistra, il tallone sinistro sarà ugualmente posto a livello della Hui Yin. Perché questa posizione invertita nell’uomo e nella donna? Molto semplicemente per rispettare la qualità dell’essenza energetica dell’uomo e della donna. l’uomo è di essenza Yang, rappresentata dalla parte sinistra del corpo. Ma c’è in lui un po’ di essenza Yin rappresentata dalla parte destra del corpo. La gamba sinistra Yang deve perciò essere all’esterno e la gamba destra Yin posta all’interno, affinché venga rispettata l’essenza stessa della virilità spirituale maschile. La donna è di essenza Yin, rappresentata dalla parte destra del corpo. Ma ha in sé un po’ di essenza Yang rappresentata dalla parte sinistra del corpo. La gamba destra Yin deve perciò essere all’esterno e la gamba sinistra Yang all’interno, questo per rispettare l’essenza stessa della spiritualità femminile uterina. Così sono rispettate le due componenti Yang e Yin del Tai Ji .
L’impiego del cuscino di meditazione è fortemente raccomandato. Così, il bacino si trova più in alto delle gambe, il che facilita il loro posizionamento senza costrizioni muscolari e articolari. Esistono differenti tipi di cuscini da meditazione, più o meno spessi, di forma rotonda, quadrata o anche a mezzaluna. Spetta a ciascuno vedere quale meglio gli si confà. Al limite, si può utilizzare un semplice cuscino da salotto o anche un guanciale, purché si sia ben sistemati. Il cuscino, sollevando il bacino, permette di ben posizionare il rachide, il che è importante per una buona meditazione.
Alcune persone possono avere difficoltà a mettersi nella posizione seduta alla turca. In questo caso è possibile meditare seduti su una sedia o uno sgabello. Per fare questo, bisogna sedersi sul bordo della sedia, i piedi ben in piano sul pavimento, con le gambe a formare un angolo retto con le cosce. Il dorso non deve essere poggiato sullo schienale.
La colonna vertebrale
La colonna vertebrale deve essere dritta. Infatti, la struttura vertebrale è il supporto del Canale Centrale (Zhong Mo 中脉): dove circola l’energia vitale, cioè il supporto dell’Orbita microcosmica composta dal Canale Governatore posteriore, attraverso il quale sale l’energia, e dal Canale Concepimento anteriore, attraverso cui ridiscende l’energia. La buona circolazione dell’energia nel Canale Centrale è necessaria alla stabilizzazione del corpo e della mente.
Il mento è rientrato nel collo e il dorso è perfettamente dritto.
Se la colonna vertebrale è inclinata a destra o a sinistra, troppo in avanti o troppo indietro, la circolazione del Qi vitale è impacciata e perturba la meditazione. La colonna vertebrale è l’asse che collega l’energia della Terra all’energia celeste, ecco perché viene chiamata Albero della Vita
. Ora, nel corso della meditazione, deve esserci accordo perfetto tra la Terra (il corpo) e il Cielo (la mente).
Attenzione però, dritta non vuol dire rigida. Inutile dunque contrarre tutti i muscoli rachidei per mantenere la verticalità, altrimenti, dopo qualche minuto di meditazione, si rischiano la fatica muscolare e il dolore. La colonna vertebrale deve essere dritta ma flessibile. Solo una tensione muscolare minimale è necessaria al mantenimento della postura.
Il perineo (Hui Yin) e la sommità del cranio (Bai Hui) devono trovarsi sulla stessa verticale. Il mento deve essere leggermente rientrato nel collo.
La posizione seduta alla turca, studiata precedentemente, rappresenta la base terrestre, femminea, la matrice, la Yoni della Shakti dei tantrici, la madre, la coppa dalla quale si innalza l’asse vitale. La colonna vertebrale rappresenta il membro virile, il Linga di Shiva dei tantrici che si alza verso il cielo, il padre, la mente verso la quale si dirige la nostra meditazione. La stabilità dell’assetto e la verticalità della colonna vertebrale devono dunque essere ben controllate per una buona unione di corpo e mente.
Le mani e le braccia
Differenti posizioni delle mani possono essere adottate per la meditazione, ma devono sempre essere in posizione detta di parità, cioè allo stesso livello. Se una delle mani è poggiata sul ginocchio, l’altra mano deve avere la stessa posizione sull’altro ginocchio.
Nella posizione più semplice, le mani sono poggiate sui palmi contro i ginocchi.
Nella posizione puramente taoista, le mani sono poggiate sui ginocchi, palmi rivolti al cielo per captare l’energia celeste attraverso il Lao Gong (centro del palmo). Il pollice e l’indice sono in opposizione, polpastrello contro polpastrello, per formare un anello energetico tra il Meridiano dei Polmoni responsabile della respirazione e quello del Maestro del Cuore, che regola il cuore responsabile della calma della mente.
Nella posizione buddhista, le due mani sono poggiate l’una sull’altra davanti al pube, palmi rivolti verso il cielo, mano destra sulla sinistra, i due pollici formano un semicerchio chiuso sopra.
Quanto alle braccia, formano un semicerchio su ciascun lato del corpo, senza tensioni, senza rigidità, con le spalle flessibili e cadenti.
La testa e il viso
La testa deve restare dritta, nel prolungamento della colonna vertebrale; il Bai Hui, la sommità del cranio, drizzato verso il cielo. Non bisogna abbassare la testa in avanti, come neanche rialzarla esageratamente inclinandola all’indietro. I muscoli facciali devono essere ben distesi, le mascelle decontratte. La mascella inferiore cade leggermente verso l’ingiù, socchiudendo leggermente la bocca.
Le labbra sono distese. La lingua è posta con la punta contro il palato. Gli occhi devono restare assolutamente immobili, poiché ogni movimento degli occhi comporta un movimento della mente. Lo sguardo deve essere fisso sul prolungamento della punta del naso, o rivolto verso il terzo occhio per i praticanti più avanzati nella meditazione.
All’inizio, si possono mantenere gli occhi chiusi per facilitare il vuoto in sé. Ma gli adepti taoisti, abituati a meditare, mantengono le palpebre un po’ aperte per lasciar passare un leggero raggio di luce; perché per questi adepti c’è sempre un po’ di Yang nello Yin, dunque un po’ di luce nell’oscurità. Sanno che questa oscurità creata sarà la madre della luce interiore increata, a seconda dell’ottenimento della profondità meditativa. Inoltre, alcuni Maestri taoisti dicono che se si mantengono