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Ginnastica antietà: il metodo geromotricità
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Ginnastica antietà: il metodo geromotricità

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Il volume presenta l’evoluzione del metodo “Geromotricità” ideato da Cesarina Minasso e da Ada Piccolo. Le Autrici lo avevano fatto conoscere per la prima volta con il libro Ginnastica per la terza età e poi, dopo una sperimentazione di circa quindici anni, ne avevano illustrato gli sviluppi in Muoversi bene per stare meglio. Dalla fine degli anni Settanta a oggi il loro metodo si è diffuso su tutto il territorio nazionale ed è quindi emersa la necessità di trasmettere le esperienze e gli approfondimenti successivi in modo organico e strutturato.
Nella prima parte di questo testo completamente nuovo, viene presentato uno studio del processo di senescenza negli aspetti anatomici, fisiologici, psichici e sociali; nella seconda parte sono sviluppate la metodologia e la didattica, intesa quale processo di insegnamento pratico del metodo, applicabile all’anziano sano che vive in casa propria e che frequenta la palestra; nella terza parte, invece, si illustra il metodo dedicato al “grande anziano” ospite in strutture residenziali: in modo specifico viene considerato l’intervento geromotorio in presenza di demenza e morbo di Parkinson, patologie purtroppo ancora irreversibili, ma rallentabili. Nella quarta parte del libro, infine, si espongono le indicazioni per un lavoro sulla persona singola, quando non sia possibile o opportuna l’attività in gruppo.
Ginnastica antietà è rivolto ai laureati in Scienze Motorie, agli operatori della motricità (fisioterapisti, osteopati, chinesiterapisti ecc.) e a tutte le figure che, con ruoli diversi, si occupano degli anziani, al fine di fornire un approfondimento specifico nel settore della motricità dell’anziano, nonché a tutte quelle persone che desiderano imparare a muoversi bene nel quotidiano per mantenere la condizione fisica ottimale anche con l’avanzare degli anni.
LanguageItaliano
Release dateFeb 26, 2018
ISBN9788827228074
Ginnastica antietà: il metodo geromotricità
Author

Cesarina Minasso

Cesarina Minasso, insegnante di Educazione Fisica, già docente presso l’ISEF di Torino nei corsi di specializzazione in “Attività motorie per la terza età”, fin dalla fine degli anni Settanta ha seguito lo studio e lo sviluppo dell’attività motoria per anziani anche ospiti in Residenze. Ha collaborato con l’Istituto di Geriatria dell’Università di Torino, mettendo a punto e codificando un metodo specifico di intervento motorio, denominato “Geromotricità” insieme a Ada Piccolo. Nel 1996 hanno costituito l’Agief, Associazione Geromotricisti Insegnanti di Educazione Fisica e nel 1998 l’Onlus Agief con lo scopo statutario di “promuovere la geromotricità, il suo sviluppo, la formazione di nuovi geromotricisti”. Con le Edizioni Mediterranee insieme hanno pubblicato: "Ginnastica per la terza età" e "Muoversi bene per stare meglio".

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    Book preview

    Ginnastica antietà - Cesarina Minasso

    Presentazione

    Qual è la ricetta dell’Invecchiamento di Successo (il Successful Aging degli anglosassoni)?

    Mangiare poco e sano, mantenere attivi mente e corpo, intrattenere gratificanti rapporti sociali.

    Questi suggerimenti, derivanti dal mondo scientifico, sono stati inizialmente sviluppati con determinazione e passione da tre insegnanti di Educazione Fisica che, alla fine degli anni Settanta, a Torino, hanno colto la sfida, almeno per la parte di loro competenza.

    È nata così la Geromotricità che già nel nome esprime la sua essenza: attività motoria a misura dei vecchi (questo è il termine che, a distanza di anni, preferisco) e cioè rispettosa di esigenze, tempi e modalità imposti da un groviglio di fisiologia e patologia che i geriatri conoscono bene.

    Attenti però a non confondere la Geromotricità con la ginnastica dolce! Dietro le quinte della prima ci sono formazione specifica, rigore, dedizione e la giusta sensibilità che rappresenta quell’ingrediente speciale che rende la preparazione un piatto unico. L’improvvisazione non trova spazio nel metodo, ma nell’utilizzo delle risorse disponibili e nell’adattamento alla multiforme e sfaccettata realtà del pianeta anziani.

    Il libro ha il taglio di un manuale per addetti ai lavori e per questo potrebbe risultare troppo tecnico a chi vi si avvicina per semplice e generica curiosità. Al contrario credo che esso rappresenti una guida preziosa, oserei dire indispensabile, per tutti coloro che al domicilio, nelle palestre, nei locali delle strutture residenziali o semi-residenziali che ospitano persone anziane, si occupano di attività fisica da promuovere, da dosare, da condividere con passione e professionalità.

    Elena Tamietti

    Geriatra ASL 3 Torino

    Premessa

    Il detto latino mens sana in corpore sano non invecchia. Non esiste un’età in cui l’attività fisica sia più benefica e necessaria, se non indispensabile, al mantenimento di un corretto equilibrio psicofisico come quella anziana. La terza e la quarta età venivano in passato concepite come età del riposo, di una quiete oziosa, in attesa dell’ineluttabile fine. Oggi è un dato acquisito che affrontare correttamente l’invecchiamento non possa prescindere dal mantenere un buon livello di attività fisica. Quest’ultima è un importante fattore prognostico per la qualità e la durata della vita ma anche per la qualità del funzionamento psichico e cognitivo, elementi non trascurabili se si considera la sempre maggiore aspettativa di vita associata spesso all’evoluzione verso forme di depressione o demenza nell’età avanzata.

    Tuttavia nella promozione dell’attività fisica in età avanzata, in particolare nel Grande Anziano, va tenuto in considerazione il particolare status psicofisico che differisce per vari aspetti da quello della persona più giovane. Sul piano biologico il prevalere degli aspetti catabolici su quelli anabolici rende il fisico sostanzialmente differente rispetto a quello in età giovanile. Gli apparati, così come i singoli tessuti, sono generalmente più vulnerabili perché già vittime di usura, meno elastici e soprattutto meno attivi nell’adattamento trofico alle sollecitazioni e allo stress. Quindi muscoli e capi ossei non beneficiano dell’attività fisica per incrementare la propria struttura e prestazione, e permettono un’acquisizione limitata, anche se non impossibile, di maggiori livelli prestazionali. Inoltre possono essere danneggiati più facilmente da stress di natura differente, subendo maggiori danni a lungo termine a causa della capacità rigenerativa ridotta. Al contrario il cervello, seppure con tempi differenti, può riattivare funzionalmente o apprendere nuove abilità e migliori strategie per sfruttare correttamente le risorse fisiche. Sulla base di queste evidenze è necessario modulare e reindirizzare l’attività fisica dei soggetti in queste fasi del ciclo vitale. Quest’ultima cambia sostanzialmente la propria funzione che passa dallo sviluppo e incremento delle prestazioni al mantenimento o recupero dei livelli di attività più elevati possibili sulla base delle condizioni generali e specifiche per i differenti gruppi funzionali del soggetto.

    È quindi necessario che, rispetto alla preparazione generale fornita dall’insegnamento di Scienze Motorie e delle rispettive lauree specialistiche, chi affronta nel proprio lavoro l’importante compito di mantenere negli anziani un adeguato livello di attività fisica possa avvalersi di una preparazione specifica frutto di ricerca scientifica, esperienza e pratica sul campo. Una formazione ad hoc potrà, infatti, orientare e guidare verso metodiche, approcci, strategie capaci di considerare le specifiche caratteristiche di questa particolare categoria di utenti.

    Il presente testo aspira a offrire agli operatori geromotricisti alcuni strumenti utili a dirigere la propria attività nel modo più proficuo e sicuro.

    Frutto dell’esperienza e delle conoscenze accumulate in anni di impegno in questo campo, anche nell’interazione dei giovani operatori in formazione, il testo prepara e guida l’operatore geromotricista nella conoscenza delle principali tematiche mediche, didattiche, tecniche e psicologiche proprie della Geromotricità. L’impronta è sintetica, concreta, pratica, senza tralasciare un’accurata informazione sul razionale e sulle basi operative di ciascun argomento affrontato. Il tutto è corredato da fotografie, disegni, grafici e tabelle che permettono di visualizzare nel modo più preciso possibile le informazioni e le istruzioni tecniche fornite all’operatore. Vengono offerti strumenti per analizzare con precisione le caratteristiche dei soggetti e gli obiettivi dell’intervento. La preparazione come l’esecuzione degli esercizi sono descritti con accuratezza in modo da garantire una corretta comprensione e un’applicazione pratica attenta ed efficace. Nell’insieme quest’opera rappresenta un manuale unico nel suo genere: operativo, utile, didattico, tutt’altro che accademico senza scadere nella ipersemplificazione.

    L’auspicio è che gli operatori della motricità dell’anziano possano fruire degli insegnamenti racchiusi in questo testo attraverso una attenta lettura, una profonda riflessione e una accurata applicazione di quanto descritto, al punto da sviluppare progressivamente una personale capacità di comprendere, interpretare e personalizzare l’analisi delle situazioni e l’esecuzione degli interventi raggiungendo il livello di professionalità proprio degli operatori geromotricisti.

    L’augurio a tutti coloro che si avventureranno nella difficile impresa di operare con le persone anziane, supportandole nel mantenimento di una buona attività e qualità di vita, è che questa diventi una esperienza gratificante per entrambi nello scambio di affetti ed esperienze.

    Dott. Federico Amianto

    MD, PhD

    Psichiatra-Psicoterapeuta

    Responsabile Ambulatorio Centro Esperto Regionale per i DCA Dip. Neuroscienze, AOU

    Città della Salute e della Scienza di Torino

    Professore a Contratto di Igiene Mentale dell’Università di Torino

    Facoltà di Scienze della Formazione Primaria

    Professore a Contratto di Psicoterapia della Scuola di Specializzazione in Psichiatria

    Università degli Studi di Torino

    Introduzione

    Il presente volume nasce al fine di presentare l’evoluzione del metodo Geromotricità raggiunta con studi e sperimentazione scientifica e riscontrata positiva sugli anziani che praticano l’attività.

    Le precedenti pubblicazioni presentavano il metodo, il primo al suo nascere e il secondo dopo una sperimentazione di circa quindici anni. Dalla fine degli anni Settanta a oggi, l’operatività con tale metodo si è diffusa su tutto il territorio nazionale ed è quindi emergente la necessità di trasmettere esperienze e approfondimenti successivi in modo organico e strutturato.

    Si vuole fornire uno strumento valido a focalizzare i principi teorici e i criteri didattici da applicare nell’attività pratica con gli anziani, soprattutto nel campo del Grande Anziano.

    È rivolto ai laureati in Scienze Motorie e nelle relative lauree specialistiche, agli operatori della motricità e a tutte le persone che, con ruoli diversi, si occupano degli anziani, quale opportunità di crescita con interessanti sbocchi professionali in ambiti diversi, nonché a tutte quelle persone che desiderano imparare a muoversi bene nel quotidiano per mantenere la condizione fisica ottimale anche con l’avanzare degli anni.

    Nella prima parte del testo si trova lo studio del processo di senescenza negli aspetti anatomico, fisiologico, psichico e sociale con approfondimenti scientifici sulle relative implicazioni positive e/o negative con il movimento.

    Nella seconda parte si sviluppano la metodologia e la didattica, intesa quale processo di insegnamento pratico del metodo, applicabile all’anziano sano¹ domiciliato in proprio che frequenta la palestra; si enunciano i principi inderogabili, i criteri di applicazione, la programmazione annuale, il piano di lezione e l’attrezzatura necessaria, si focalizza l’analisi dei settori d’intervento, le facoltà su cui si può e si deve intervenire in un lavoro globale, con una visione olistica della persona e si puntualizzano i criteri della programmazione risultata efficace nell’esperienza di lavoro e delle esemplificazioni di lezioni pratiche.

    Nella terza parte si presenta il metodo Geromotricità applicato al Grande Anziano ospite in struttura residenziale, con la valutazione delle conseguenze negative e positive della scelta dell’istituzionalizzazione e lo sviluppo propedeutico e didattico utile all’operatore per un approccio giusto e delicato alla persona che si trova ad affrontare cambiamenti di vita radicali.

    In modo specifico viene considerato l’intervento geromotorio in presenza di demenza e morbo di Parkinson, patologie ancora irreversibili – ma possibili di rallentamenti – oggi sempre più presenti nella persona. Viene evidenziata la didattica sperimentata, focalizzata sulle esigenze specifiche di queste situazioni e si propongono esemplificazioni pratiche per corredare il geromotricista di un nutrito bagaglio di spunti utili a suggerire nuovi stimoli alla fantasia.

    Nella quarta parte si espongono le indicazioni per un lavoro sulla persona singola, quando non sia possibile o opportuna l’attività in gruppo, o quando ne venga fatta richiesta specifica medica o personale. L’attività fisica viene adattata all’individuo singolo sempre con gli stessi principi e criteri del metodo Geromotricità.


    1 Persona con capacità di autogestione del proprio quotidiano.

    Storia del metodo

    Nel campo della motricità l’interesse della persona anziana e alla persona anziana evidenzia, oggi più che mai, l’esigenza di interventi preventivi e non soltanto curativi, condotti da professionisti qualificati e motivati.

    La Geromotricità è una risposta a tale esigenza, elaborata e strutturata in modo organico in anni di esperienza e di studio, per soddisfare la semplice e pur complessa richiesta della molteplicità della popolazione anziana di muoversi bene per star meglio.

    Alla fine degli anni Settanta, la professoressa Giuseppina Troletti, a conoscenza di proposte già attive all’estero, iniziò anche in Italia, e più precisamente a Torino, una sperimentazione di attività motoria per anziani. L’iniziativa incontrò il favorevole sostegno dell’Istituto di Geriatria dell’Università di Torino che, nella persona dell’allora lungimirante direttore professor Fabrizio Fabris, diede disponibilità a seguire, testare, validare in ambito sanitario, gli effetti di una adeguata motricità sulla persona anziana. Si stesero pertanto i primi protocolli dei movimenti personalizzati da proporre ad anziani e Grandi Anziani. Molti furono gli articoli sulla medicina geriatrica che riferivano dei benefici e dei miglioramenti prodotti sull’anziano da una giusta attività motoria.

    Anche la politica sociale del momento appoggiò e favorì un cambio di mentalità sia oggettiva sia soggettiva relativa all’anzianità, che determinò un rapido diffondersi della convinzione che movimento = salute a tutte le età, tanto che già nel 1980 gli anziani frequentanti i corsi sul territorio proposti dal Comune di Torino come Sportinsieme superavano le migliaia.

    Dal 1984 al 1994 l’Istituto Superiore di Educazione Fisica di Torino aprì corsi di specializzazione post-laurea, articolati in due sezioni: Attività motoria nell’età prescolare e della scuola elementare e Attività motorie per la terza età.

    In questa seconda sezione entrò l’insegnamento di una precisa metodologia che numerose tesi contribuirono ad approfondire, precisare, puntualizzare, rendere sempre più rispondente alle esigenze psicofisiche-relazionali dell’anziano.

    Per connotare in modo specifico tale metodologia, avallata da un’ampia sperimentazione sul territorio e in istituto, e distinguerla da tutte le altre proposte del mercato, si cercò un termine che veicolasse al fruitore il contenuto a misura di anziano.

    Dopo numerose proposte venne accolta l’indicazione del dottor De Francesco, l’allora direttore dell’OP La Crocetta di Torino, che suggerì geromotricità.

    La validità del metodo denominato Geromotricità venne riconosciuta il 5 febbraio 1998, dalla

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