Costi della non sicurezza - IL BILANCIO ANNUALE E IL CONTROLLO DEI COSTI E DEI BENEFICI DELLA PREVENZIONE
By Donato Eramo
()
About this ebook
Related to Costi della non sicurezza - IL BILANCIO ANNUALE E IL CONTROLLO DEI COSTI E DEI BENEFICI DELLA PREVENZIONE
Related ebooks
RSPP Modulo C Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsManuale pratico della Pubblica Amministrazione - normativa in vigore su sicurezza, assenze, maternità e pensioni Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsNuove prospettive sulla sicurezza sul lavoro. L'esperienza in Pulverit Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsReagire in tempi di crisi: Riprendete la vostra attività dal baratro Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsEconomia Aziendale - Teoria (formato breve) Rating: 5 out of 5 stars5/5Travel Security Management: La sicurezza del lavoratore all’estero e la responsabilità del datore di lavoro Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPromuovere la salute nei luoghi di lavoro: L’esperienza della Rete WHP Bergamo Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCome applicare la contabilità industriale e il diagramma di redditività Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl Rischio clinico Forme di responsabilità dell'esercizio professionale e danno risarcibile Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsOdontoiatra 10&Lode Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsSupporto alla creatività e al cambiamento Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl lavoro dopo il covid-19 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsUNI EN ISO 9001:2015. Linea guida operativa Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY. Effetti sugli strumenti del controllo di gestione. Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsProfessione Estetista - Versione Tascabile Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsMetodologia per la determinazione dei costi orari Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsI nove passi per il successo: Compendio per l’attuazione della norma ISO 27001:2013 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsTotal Risk: Creare valore dalla gestione dei rischi Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsRisk Management – La norma ISO 31000:2018 - La metodologia per applicare efficacemente il risk management in tutti i contesti Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsSicurezza 2.0: Le soluzioni del futuro per prevenire gli incidenti sul lavoro Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl dirigente e il preposto: L'organizzazione della sicurezza in azienda: disamina del Testo Unico Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa nuova ISO 9001: 2015 Quali sono le novità introdotte? Rating: 3 out of 5 stars3/5Manuale per APR: Operazioni non critiche Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsVERSO - Valori e Responsabilità Sociale Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCome misurare e calcolare i costi della qualità Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPer un'economia responsabile Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Reference For You
Microsoft Excel 2016 - Corso base/intermedio Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsSintetizzatori virtuali: Teoria e tecnica Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa Tecnica Steiner Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCome ti inverno la barca in secco Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCome fare editing Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsStoria contemporanea facile: attraverso mappe concettuali, schemi e riassunti Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDisegno intuitivo: Manuale pratico per grandi e piccini Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa Divina Commedia e il simbolo nascosto Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsTutti i segreti di Scrivener 3 per chi scrive Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsVendere Handmade: Una guida completa per trasformare la tua passione in professione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl Manuale del Manuale del Dungeon Master Rating: 4 out of 5 stars4/5Tutti i segreti di Word per chi scrive Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl viaggio dello scrittore: Scrivere narrativa 6 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDizionario del sesso e dell'erotismo Rating: 5 out of 5 stars5/5Capuana e la letteratura per l'infanzia Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsTutto fa branding: Guida pratica al personal branding Rating: 5 out of 5 stars5/5La grammatica fondamentale: Scrivere bene 1 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsMANUALE PER SCRITTORI 3.0 - La professione più ambita del Web: Trucchi e Segreti per scrivere da professionisti Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsGuida alle Droghe Magiche Rating: 0 out of 5 stars0 ratings101 cose da fare a Torino almeno una volta nella vita Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl manuale del mozzo Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl libro per i musicisti fai da te: Consigli tecnici e Aneddoti sul Mondo della Musica. Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsNozioni di base sul vino Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsConcorsi Facili Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPratiche Taoiste Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsSi scrive così… o come? Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsL'idea narrativa: Scrivere narrativa 7 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCome si scrive un film: Scrivere cinema 1 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsVerbi e punteggiatura Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPronto Soccorso e Naturopatia. Curarsi a casa con i prodotti della natura Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Related categories
Reviews for Costi della non sicurezza - IL BILANCIO ANNUALE E IL CONTROLLO DEI COSTI E DEI BENEFICI DELLA PREVENZIONE
0 ratings0 reviews
Book preview
Costi della non sicurezza - IL BILANCIO ANNUALE E IL CONTROLLO DEI COSTI E DEI BENEFICI DELLA PREVENZIONE - Donato Eramo
1 – L’ASPETTO ECONOMICO DEGLI INFORTUNI
1.1 INTRODUZIONE
In considerazione del crescente interesse che rivestono gli aspetti economici connessi con gli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, il fenomeno è stato oggetto in passato di attenzione da parte di vari studiosi, fra i quali l’Heinrich, il Brancoli, l’Andreoni, il Maquet e il Rinefort e di gruppi di studio, come testimoniano i lavori dell’IRI, della National Safety Council di Chicago e più di recente da parte dell’INAIL con il progetto Co&Si.
Ogni infortunio o malattia professionale infatti, dà vita ad effetti lesivi di maggiore o minore gravità sulle persone, con eventuali ripercussioni negative anche su immobili, impianti, macchine ed attrezzature, tramutandosi di conseguenza, in relazione ai casi, in giorni di assenza dal lavoro, invalidità permanente, riduzione delle capacità fisiche, perdita di produttività, di materiali e di mezzi. Tutti questi fattori incidono gravemente e negativamente sulla gestione economica dell’impresa, diventando così un costo.
Non solo, oltre ai costi derivanti dall’avvento infortunistico, un’azienda è tenuta, per legge, a stipulare assicurazioni ed adottare comunque azioni e soluzioni a carattere prevenzionistico al fine di salvaguardare e migliorare le condizioni di salute e di sicurezza nell’ambiente di lavoro.
Alle perdite economiche dovute agli eventi infortunistici, vanno quindi aggiunti i cosiddetti costi della prevenzione, in quanto, anche senza che si verifichi un infortunio, per il fatto stesso che si devono attuare interventi prevenzionistici per evitare l’evento, vengono sostenuti dei costi, oltre ovviamente ai costi sostenuti per le coperture assicurative obbligatorie.
Il Datore di Lavoro ed i Dirigenti, in tema di salute, sicurezza sul lavoro e ambiente, hanno quindi l’obbligo di provvedere al miglioramento della qualità
della sicurezza del personale; un perfezionamento che si concretizza tramite l’adozione di piani di azione elaborati con una precisa e puntuale valutazione di tutti i fattori di rischio (ex D.Lgs. 81/08) presenti nella produzione di beni e servizi, per poi esaminarne l’efficacia nel tempo con l’utilizzo di criteri statistici di valutazione finalizzati al controllo degli obiettivi raggiunti. Per le problematiche di sicurezza gestite attraverso Politiche di sicurezza con programmi d’interventi mirati, è indispensabile che il Datore di Lavoro si avvalga del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, del Consulente della Sicurezza sul Lavoro e del Medico Competente, soggetti che consentono di verificare il grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati e l’efficacia delle azioni intraprese in tema di sicurezza sul lavoro e salute.
Oltre al miglioramento del benessere aziendale in termini di prevenzione, il Datore di Lavoro ed i Dirigenti sono tenuti anche a gestire i COSTI DELLA NON SICUREZZA
, in quanto è ormai riconosciuto a livello nazionale ed internazionale che l’efficacia, l’efficienza, la qualità e la produttività di un’azienda, dipendono non solo dalla tutela dei principi di salute e sicurezza, ma anche dalla gestione e dal controllo dei costi e dei tempi di produzione.
Nella Politica aziendale emessa dal Datore di Lavoro, gli aspetti legati alla sicurezza, alla salute e all’ambiente e alle varie voci di spesa connesse, sono inscindibili. Le azioni di prevenzione finalizzate al miglioramento della sicurezza infatti hanno un loro costo e un tempo di attuazione, ma dall’altro riducono le conseguenze che un incidente, un infortunio o una malattia professionale porterebbero in termini di perdite economiche e temporali per la produzione.
Un lavoratore che svolge la sua attività in un ambiente salubre, sicuro e produttivo, raggiunto grazie agli interventi di prevenzione adottati, può svolgere il suo lavoro in condizioni di tranquillità e in modo ottimale, ma soprattutto con una minore probabilità di imbattersi in eventi negativi. In quest’ottica quindi, i costi per la prevenzione permettono di ridurre da un lato l’insorgere di incidenti, infortuni e malattie professionali, dall’altro gran parte dei costi assicurativi e di quelli legati al verificarsi di questi avvenimenti sfavorevoli.
In materia di COSTI DELLA NON SICUREZZA
si devono attuare delle azioni correttive, verificarne l’efficacia nel tempo e il conseguente grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati. Questo processo di controllo economico aziendale articolato in un’analisi costi/benefici, puntuale e mirata, è estremamente necessario, in quanto nell’ambito aziendale i costi sono tradizionalmente difficili da definire, da monitorare e da controllare.
E’ quindi fondamentale e determinante che il Datore di Lavoro incarichi, come già fatto cenno, il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione o il Consulente della Sicurezza sul Lavoro per individuare tutte le tipologie di questi particolari costi aziendali in materia di sicurezza, per poi stilare un piano di rientri economici capace di ridurre maggiormente le spese direttamente influenzate dall’avvento di incidenti, infortuni e malattie professionali, anche investendo in modo mirato su spese di prevenzione e protezione in funzione della riduzione del fenomeno infortunistico. vestendo in modo mirato su spese di prevenzione e protezione in funzione della riduzione del fenomeno infortunistico.
L’ultimo passaggio sarà poi quello di definire gli elementi di costo che permettano di stimare e controllare, tramite magari semplici indici, in che misura l’obiettivo sia stato raggiunto.
Nell’arco di alcuni anni di studio e di controllo del bilancio economico aziendale, un sistema di rilevazione e valutazione dei costi è un valido e rappresentativo strumento per migliorare e mettere a regime il bilancio economico e conseguentemente rendere più efficace la Politica di Sicurezza dell’impresa sulla base del giusto rapporto costi/benefici, della inversa proporzionalità fra i costi diretti sostenuti dall’azienda per il verificarsi di eventi avversi (infortuni, malattie professionali e incidenti) e i costi della prevenzione.
A tal fine, il Datore di Lavoro e i Dirigenti dovrebbero essere in grado di realizzare in materia di COSTI DELLA NON SICUREZZA
, tramite il supporto specialistico, come già fatto cenno, del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione o del Consulente della Sicurezza sul Lavoro, un’analisi atta a definire tutte le voci di costo sostenute in un arco annuale o pluriennale (generalmente tre anni), differenziando quelle direttamente legate al verificarsi di eventi negativi da quelle invece indispensabili per il miglioramento della sicurezza, stimare la loro entità, elaborare delle proposte di azioni per il contenimento dei costi stessi, indicare i benefici ricavati da questi interventi e l’anno in cui ci si prefigge di raggiungere gli obiettivi di sicurezza e di benessere economico. Nel valutare voci di costo meno evidenti, gli interventi di tipo preventivo consistono maggiormente in Informazione, Formazione e Addestramento, che in tal senso producono sicuramente maggiori effetti positivi.
L’analisi dei COSTI DELLA NON SICUREZZA
elaborata esclusivamente
da parte del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione o del Consulente della Sicurezza sul Lavoro è uno studio che deve permette al Datore di Lavoro e i Dirigenti di gestire internamente all’impresa le già citate voci, indirizzando le spese economiche su obiettivi concreti, di valutare la convenienza di un investimento in funzione degli obiettivi da raggiungere, di come e dove eseguire tale investimento per poi ricavarne dei benefici a favore della qualità, dell’ambiente e della sicurezza.
Affrontare i costi di prevenzione per migliorare la sicurezza, significa agire concretamente su questi eventi negativi per diminuirne non solo l’incidenza, ma gli ulteriori Costi Assicurativi e i costi diretti che tali fenomeni comportano, nonché le perdite di tempo che incidono, a loro volta, sulla produzione e sulla qualità aziendale.
I benefici che il Datore di Lavoro trae dai costi sostenuti per ottenere la minore incidenza di questi eventi negativi sono infatti numerosi: innanzitutto l’uniformarsi nel tempo e concretamente alle leggi vigenti in materia di sicurezza, il miglioramento della competitività, diminuzione dei costi assicurativi e dei costi diretti collegati con l’insorgenza di infortuni e malattie professionali (perdita di manodopera, di immagine, costi straordinari, ecc.), riduzione delle perdite di tempo.
Su questo presupposto, il presente STUDIO, finalizzato al calcolo del bilancio annuale dei COSTI DELLA NON SICUREZZA
, riguarda più in particolare i benefici della prevenzione e l’individuazione di vantaggi aziendali legati agli investimenti in sicurezza, salute e ambiente, ma permette anche di sviluppare un’analisi puntuale mirata a definire tutte le voci di costo direttamente connesse all’infortunio, alle singole voci di spesa per ogni classe di costo e alle modalità di calcolo delle stesse.
Inoltre, sulla base dei dati raccolti, si potrà valutare l’entità che queste spese hanno nell’anno di esercizio preso in esame, elaborare delle proposte e sviluppare azioni che permettano il conseguimento di contenimento dei costi e il tempo per la loro realizzazione, esaminare l’influenza dei costi sul livello di sicurezza aziendale individuando i benefici legati agli investimenti in salute, sicurezza sul lavoro e ambiente.
Relativamente a quest’ultimo punto, questo STUDIO dimostra che all’aumentare dei costi di prevenzione, diminuiscono i costi assicurativi e i costi diretti con conseguente innalzamento del livello di sicurezza. Lo scopo ultimo dello STUDIO è quello di illustrare che investire in prevenzione migliora la sicurezza aziendale.
Su voci di costo meno influenzabili o meno aggregabili ad azioni dirette, si ricorre invece ad azioni ed interventi di tipo preventivo, di sensibilizzazione, di carattere informativo, formativo ed addestrativo, anch’essi riconosciuti come i migliori strumenti suscettibili di produrre comunque dei significativi ed efficaci effetti.
1.2 IL COSTO PER L’AZIENDA
Per un’impresa è fondamentale determinare sia il proprio livello di rischio ottimale che il rapporto causa effetto che intercorre fra prevenzione ed infortuni; in termini concreti quanto costa un infortunio e quanto costa prevenirlo
.
Tale valutazione deve essere condotta sulla base del bilancio tra le spese della prevenzione ed i relativi vantaggi conseguenti, rappresentati dalle economie derivanti soprattutto dalla riduzione degli infortuni, delle malattie professionali e degli incidenti.
Per gestire la sicurezza - anche senza che si verifichi un infortunio - l’impresa sostiene un costo derivante dalle singole spese di prevenzione e assicurative; se poi si dovessero verificare eventi negativi per la salute dei lavoratori e per il benessere aziendale (infortuni, incidenti e/o malattie professionali), l’impresa si troverebbe a sostenere ulteriori spese, quelle direttamente connesse al verificarsi di questi eventi.
L’azienda quindi non può astenersi dal garantire coperture assicurative e dall’obbligo di legge e morale di tutelare i propri lavoratori con interventi per la sicurezza, non può pertanto non sostenere i costi della prevenzione e i costi assicurativi.
Può invece, aumentando il livello di sicurezza, diminuire la probabilità che si verifichi un infortunio e quindi, contemporaneamente, sottrarsi dall’ulteriore onere economico che l’evento avverso porta con sé, ed evitare ulteriori aggravi sul patrimonio aziendale. avverso porta con sé, ed evitare ulteriori aggravi sul patrimonio aziendale.
1.3 IL CONTROLLO DEL COSTO
Da quanto sopra premesso, si può asserire che gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali rappresentano a pieno titolo un rischio finanziario per l’impresa, in quanto al loro accadimento ne conseguono oneri e perdite di produzione. Ne deriva quindi l’esigenza di affrontare il fenomeno alla stregua dei rischi finanziari più classici.
Questo perché, in relazione al costante sviluppo tecnologico (il caso dell’INDUSTRIA 4.0 rappresenta oramai la tendenza ad una piena automazione industriale che, mentre risolve molte problematiche in materia di sicurezza sul lavoro, ne crea altre in termini di impiego del personale, al cambiamento dei processi produttivi, agli impegni assunti per accordi contrattuali con le organizzazioni sindacali ed alla crescente pressione delle responsabilità civili e penali riferite all’evoluzione normativa, la gestione dei rischi lavorativi è entrata a pieno titolo a far parte dell’attività di conduzione di un’impresa, risulta fondamentale acquisirne anche le componenti di spesa.
Questo consentirà al Datore di Lavoro e ai Dirigenti, tramite il loro costante monitoraggio, di definire Politiche di Sicurezza ad hoc mirate alla risoluzione dei rischi presenti, individuando le voci di spesa su cui investire per ottenere il massimo beneficio, soprattutto per la produttività, l’orientamento dei risultati e l’efficacia degli interventi. In questo modo si assicura il livello di protezione ottimale senza che l’intervento di prevenzione non superi il limite al di là del quale all’impegno economico non corrisponde il risultato atteso.
L’azienda, affrontando i costi di prevenzione, non solo raggiungerà il massimo livello di sicurezza possibile, ma vedrà anche diminuire, nel tempo, tutte quelle spese aggiuntive derivanti dal verificarsi di un infortunio o di una malattia professionale, a vantaggio della produzione, del risparmio economico e dell’immagine aziendale.
Tramite l’adozione di un’analisi costi/benefici (rapporto tra spese effettuate e utili da esse ricavati), l’azienda potrà poi controllare le fonti di spesa, le perdite e i risultati conseguiti al fine di contenere gli sprechi e così incidere positivamente da un lato sull’economia dell’impresa e dall’altro sul benessere e sulla sicurezza del personale.
1.4 LA RILEVAZIONE DEI COSTI
Per attuare un piano di gestione dei costi aziendali legato anche allo sviluppo di un’efficace Politica di Sicurezza, il primo passo da