Il cammino delle streghe
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Ogni autore, spaziando dal medioevo fino al contemporaneo, ha fornito una sua personale interpretazione sempre mettendo al centro della narrazione la figura femminile insieme alle sue lotte e conquiste più faticose.
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Anteprima del libro
Il cammino delle streghe - Collettivo Creativo Latina
Collettivo Creativo Latina
Il cammino delle streghe
ISBN: 9791259990808
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Indice dei contenuti
colophon
Indice degli autori
Prefazione
Il supplizio di Nicolina: il male è altrove
L'ultima Agana
La strega del monte Ciamoseira
La strega di Ponte di Legno
Il dipinto di Ofelia
Il lago delle streghe
Franchetta Borrelli
L'aborto
Rosada. La strega fanciulla venuta dal nulla
L'albero delle streghe
Rimedi d'amore
Francesca e sua madre Ernestina
Le amiche di Juanna
La statua della strega
Il fantasma dagli zoccoli di legno
Il noce di Uggiano
La cura
Mi chiamo Amina la strega dall’occhio guercio
La sentenza storica che fece giurisprudenza
La gelsominaia
colophon
Il cammino delle streghe
del Collettivo Creativo Latina
ISBN 9791259990808
redazione@edizioniallaround.it
www.edizioniallaround.it
Indice degli autori
Luca Albanese
Vanessa Carmen Bertolami
Alessia Bulgarelli
Sabrina Cardullo
Laura Cianfarani
Daniela Di Dato
Neresa Dracullo
Barbara Fabrizio
Rita Fonfasa
Lola Giuliano
Sarra Marzuki
Veronica Mastrillo
Lorella Micheli
Francesca Montagner
Michela Quagliariello
Clara Rafunnai
Maria Teresa Sampietro
Ghada Soliman
Sara Taffoni
Simonetta Zago
Prefazione
di Sara Taffoni
L’antologia Il cammino delle streghe è il terzo progetto letterario, pubblicato dalla casa editrice All Around, nato dall’incontro di 16 allievi dei corsi di scrittura creativa di Rossana Carturan, ma è anche la terza raccolta di racconti creata dall’Associazione di Promozione Sociale Collettivo Creativo Latina, nata nel 2021 e istituzionalizzata nel 2022.
Quest’ultima ha l’obiettivo di promuovere e valorizzare il patrimonio culturale, nella sua ampia accezione, e l’espressione artistica a partire da stimolanti sperimentazioni di lettura e scrittura.
Il cammino delle streghe è una raccolta rappresentativa degli intenti dell’associazione perché ha iniziato a delinearsi dal desiderio di dare voce a storie e leggende delle Regioni della nostra ricca Penisola, in primis con l’intento di recuperarle e valorizzarle ma anche per fornirne nuove interpretazioni e per stimolare riflessioni più che mai attuali.
Il cammino delle streghe da un lato si pone come una ideale escursione tra il patrimonio culturale e paesaggistico italiano, alla ricerca di storie di donne-streghe
che permeano la nostra identità, e dall’altro come una antologia che mette al centro delle narrazioni la figura femminile dall’alba dei tempi fino a oggi, le sue lotte, le prevaricazioni e violenze subite insieme alle conquiste più faticose. Il progetto del Collettivo Creativo Latina è una raccolta simbolica dei cammini femminili passati, presenti e futuri che non dimentica di strizzare l’occhio al contesto storico, culturale e naturalistico, concependo il cammino come un vero e proprio simbolo di evoluzione e conoscenza.
Il cammino delle streghe è una antologia variegata perché il gruppo degli autori − composto da penne dai 20 agli 80 anni, che ringrazio una a una per le loro preziose creazioni − ha trovato una personale chiave di lettura che permette al lettore di spaziare tra dramma, erotismo, comicità, storia, noir, fantasy e tanto altro da scoprire.
Leggere i racconti permetterà a ognuno di camminare accanto alle protagoniste e agli autori perché camminare insieme è condividere.
Abbandona le grandi strade, prendi i sentieri
Pitagora
Il supplizio di Nicolina: il male è altrove
Trentino Alto Adige - di Rita Fonfasa
Roma
Piero era un autore di teatro. Lavorava a Roma per una compagnia di successo. Aveva cinquant’anni ed era scapolo. L’amore più grande lo provava per la sua professione e per la storia dell’arte.
Aveva un pied-á-terre poco distante dall’appartamento dove viveva; una tana disordinata dove si rifugiava per scrivere circondato da librerie colme. Lo spazio non era grande ma perfetto per l’utilizzo. Da appassionato dell’arte lo aveva riempito di stampe e riproduzioni di quadri famosi, con l’obiettivo, prima o poi, di acquistare il dipinto originale che più lo ossessionava. Era solo questione di tempo. Diversi anni prima, lavorando a una sceneggiatura di denuncia sulle donne accusate di stregoneria a Cimego, il suo paese d’origine, alcuni documenti d’archivio lo avevano incuriosito spingendolo ad approfondire le ricerche. Aveva scoperto la sua discendenza dalla famiglia dell’inquisitore responsabile dell’esecuzione di una donna di nome Nicolina, bruciata sul rogo nel 1516 a causa di assurdi e scellerati misfatti stregoneschi. La scena dell’ingiusta pena era stata rappresentata da un pittore locale, Terenzio Torni, in un olio su tela del 1700, rubato nel secondo dopoguerra dalla villa del medico condotto di Cimego. Da quando Piero aveva fatto questa inaspettata scoperta aveva iniziato a cercare il quadro e non si era mai arreso fino all’inverno del 2007, che divenne decisivo. Grazie alla rete di contatti che negli anni si era costruito nel mercato nero, riuscì a scovare Il Supplizio di Nicolina.
«Finalmente riesco a vederlo. Di Nicolina non si conosce nulla, oltre ai documenti d’archivio, resta solo questo quadro», disse Piero quasi emozionato, rivolgendosi a uno degli intermediari che lo aveva convocato in un appartamento vuoto a Roma Sud per ritirare il quadro.
«Avrà tempo per osservarlo quanto vuole, ora dobbiamo sbrigarci», tagliò corto l’uomo.
Piero non replicò, ignorando i modi bruschi: ciò che lo interessava era tornare a casa con il prezioso ritrovamento.
«Glielo imballo e poi sparisce, lei non è mai stato qui, intesi?», aggiunse l’intermediario.
«Certo… certo!».
L’uomo si appartò, nascosto tra altre tele da vendere, impacchettò il dipinto e gli consegnò il pacco. Si salutarono con un cenno silenzioso.
Il ritorno a casa fu bramoso. Ben presto, però, la gioia del desiderio appagato si trasformò in una cocente delusione.
«Ma che cos’è? Ma che cosa mi ha incartato? Non è questo il quadro, deve essersi sbagliato – dopo qualche istante si illuminò capendo che lo avevano ingannato − mi sono fatto fregare, dovevo controllarlo, quel delinquente», esclamò ad alta voce.
Il Supplizio di Nicolina era stato sostituito da un altro olio su tela di un artista anonimo, come indicato dalla targhetta sul retro. Lesse il titolo: Il Martirio di San Sebastiano. Era furioso. Provò a ricontattare chi lo aveva truffato ma il numero era già stato disattivato e non aveva intenzione di tornare da solo in quell’appartamento, se qualcuno fosse stato ancora lì forse sarebbe stato rischioso.
Impiegò mesi prima di riuscire ad accettare la sconfitta e il lavoro lo aiutò a cacciar via il senso di colpa. Si sentiva uno sciocco per essersi fatto abbindolare perdendo tutti quei soldi per un quadro di cui non gli importava nulla.
Una notte, mentre era impegnato a elaborare l’atto finale della sua ultima sceneggiatura, la notifica di una e-mail gli fece distogliere l’attenzione. L’aprì, era un invito.
Caro Piero,
so che questa e-mail ti sembrerà strana. Non chiederti come io ti conosca o come sia venuto a conoscenza del tuo indirizzo di posta. Ti prometto che ti spiegherò tutto se me ne darai l’opportunità. Intanto posso dirti che ho saputo del tuo ultimo acquisto
. Fa parte della storia della mia famiglia, me lo hanno sottratto qualche mese fa. Non voglio dilungarmi perché non mi sembra il contesto adeguato per parlare di certe cose. Ti prego di accettare il mio invito a cena, sarà un modo per conoscerci e potrò spiegarti meglio. So come vanno le cose nel mercato
e non voglio crearti problemi. Sono sicuro che troveremo un compromesso.
Fammi sapere. L’indirizzo è via dei Portoni 7. Ti aspetto domani, alle 20.
Ciao
Phil
Piero lo aveva capito, Phil si riferiva a Il Martirio di San Sebastiano. Era terrorizzato e incuriosito allo stesso tempo e poi, non voleva rischiare di essere denunciato dall’uomo rifiutandone la richiesta. «Che beffa, non solo mi hanno rifilato il quadro sbagliato, adesso spunta anche il proprietario che mi conosce e che lo rivendica. Non potrei essere più fortunato». Nonostante mille domande gli riempissero la testa, si sbrigò a rispondere con freddezza e noncuranza solo apparenti. Non conosceva quell’uomo, poteva trattarsi di una trappola e non voleva che le parole lo tradissero.
Caro Phil
Non ho capito bene a cosa ti riferisci ma non ho problemi a scambiare quattro chiacchiere
ci vediamo domani
Piero
L’indomani trascorse la giornata nell’attesa della sera. L’abitazione di Phil era fuori dal centro e preferì mettersi in macchina in anticipo.
Arrivato, si trovò di fronte a una villetta tra i campi che circondavano la città. Era agitato ma gli era già capitato di avere a che fare con gente losca; in quel caso, continuava a ripetersi, sarebbe stato diverso. Phil era la parte lesa o almeno lo sperava. Non aveva intenzione di finire nei guai. Avrebbero trovato un compromesso. Suonò il campanello.
Gli aprì un uomo affascinante, alto, con i capelli brizzolati e dei profondi occhi scuri. Il volto era accarezzato dalla barba curata e il corpo forte, insieme alla postura fiera, contribuivano a conferirgli un carisma magnetico.
«Ciao Piero, sono felice che tu sia venuto. Piacere, Phil», gli disse tendendogli la mano.
Piero era frastornato, forse avrebbe perso il quadro e con lui la speranza di ritrovare Il Martirio di Nicolina, ma almeno poteva godere della compagnia di un bell’uomo. Phil intuendo le sue sensazioni, con un sorriso lo invitò a entrare. In salotto, sul divano, l’uomo gli offrì del vino rosso. Chiacchierarono di arte, cultura, teatro tra