Women in the Metaverse: Storie di donne che ispirano le donne
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Book preview
Women in the Metaverse - Simonetta Pozzi
Prefazione
di Linda Serra, Co-founder & CEO @WORK WIDE WOMEN
Credo fosse il 2007 o il 2008 quando sulla chat di Altervista mi arrivò da Chiara aka Candy l’invito alla Girls Geek Dinner di Milano. Alla domanda di cosa fosse la GGD, Chiara, come se fosse la cosa più normale del mondo, mi rispose le cene delle ragazze appassionate di tecnologia
e poi aggiunse non portare biglietti da visita, solo moo card
.
Così con le moo card in tasca e un biglietto per Milano in mano, partii alla volta di una serata che cambiò sicuramente la mia vita. Fu la sera in cui strinsi amicizie che perdurano ancora oggi ed entrai in un mood che ritrovai molti anni dopo in Silicon Valley. Conobbi donne pazzesche, sapevano tutto, erano bravissime ed erano tutte Geek (aka appassionate di tecnologia). Come me amavano Star Wars e i social network, fotografavano tutto, comprese le foto faccioni
antesignane del selfie e amavano gadget tecnologici e magliette strane. Le GGD diventarono presto appuntamenti fissi e io stessa fondai la GGD Bologna. La nostra mission era emancipare le donne attraverso l’utilizzo di internet e nuove tecnologie. Organizzavamo un evento ogni mese incessantemente e quando non erano in programma i nostri eventi, ci spostavamo per dare man forte alle GGD nelle altre regioni/ città: eravamo un gruppo sempre più folto di ragazze tecnologiche che invitavano le altre ragazze ad abbracciare i social media, la tecnologia e intraprendere una carriera nel settore ICT, ma perché vi starete chiedendo?
Perché tanto fervore sul coinvolgimento delle donne nel settore ICT?
Perché ieri come oggi, il settore ICT è sempre stato un settore ad appannaggio quasi totalmente maschile; eppure ieri come oggi il settore ICT è quello che offriva posti di lavoro, occasioni di una buona carriera con crescita esponenziale, rispetto alle carriere che sono sempre state considerate più adatte a una ragazza
.
Il giro di boa si ebbe verso il 2012 quando le aziende iniziarono ad interessarsi ai nostri eventi e non solo per fare placement di prodotti e gadget; ma perché erano a caccia di talenti da assumere. Ebbene sì: non erano solo le donne ad avere bisogno di acquisire o aggiornare le proprie skill per entrare nel mondo del lavoro; erano anche le aziende ad avere bisogno di nuovi talenti da assumere, tra cui quelli femminili.
E probabilmente di nuovo vi starete chiedendo, come mai?
La tecnologia, come tutti gli altri settori, ha bisogno di diversità di talenti, perché è ampiamente dimostrato che i team diversificati producono soluzioni del 20% più innovative rispetto ai team in cui ci sono persone omologate, per genere, orientamento affettivo, cultura, etnia, esperienza…l’elenco potrebbe essere molto lungo.
Quello tecnologico è un settore core della nostra società, perché è quello che produce, con numeri costantemente in crescita, nuove opportunità di lavoro anno dopo anno; eppure le donne, che sono la fascia della popolazione con la maggiore percentuale di disoccupazione, sono poco presenti.
Il fenomeno è sicuramente culturale. Da sempre le donne sono state assimilate all’arte, alla cultura, alle materie letterarie mentre gli uomini sono sempre stati spinti verso le materie economiche e scientifiche. Questo modo di dividere la società è un’eredità che ci portiamo avanti dall’epoca arcaica, quando la nostra società venne divisa in Uomini e Donne: ai primi furono attribuite l’arte della guerra, del commercio, e la cura degli affari esterni alla famiglia; mentre alle donne la cura di tutto ciò che era interno alla famiglia comprese il procreare e prendersi cura dei figli.
E nel 2022? Beh le cose sono cambiate e il mondo si è evoluto eppure siamo ancora qui a spronare le ragazze ad abbracciare materie STEM e carriere scientifiche. Pensate che nel 2019 erano donne solo il 10% dei developers worldwide.
La scienza ha bisogno delle donne, perché la scienza si applica a uomini e donne, ma finché i team scientifici saranno composti solo da uomini, le cure e le medicine continueranno ad essere testate solo sugli uomini con gravi conseguenze, a volte mortali, per noi donne.
La tecnologia ha bisogno di donne, perché noi donne usiamo la tecnologia e finché hardware e software saranno progettati da team maschili, avremo software e hardware pieni di bias e stereotipi maschili. Lo sapete che i sistemi di AI replicano stereotipi e pregiudizi verso le donne? Sapete che stiamo riproducendo negli algoritmi di intelligenza artificiale gli stessi pregiudizi e luoghi comuni maschilisti e sessisti che i programmatori (tutti maschi o quasi) trasferiscono nei dataset di programmazione? Questo fenomeno è talmente allarmante che la Commissione Europea ha stanziato un fondo di 20 miliardi di euro per finanziare la ricerca scientifica, perché come ha dichiarato Dragoș Tudorache
L’Europa ha bisogno di sviluppare un’intelligenza artificiale che sia degna di fiducia, in grado di eliminare pregiudizi e discriminazioni e servire il bene comune, di assicurare sviluppo a imprese e industrie oltre a generare benessere economico
La tecnologia ha bisogno di donne, perché se non c’è almeno una donna al tavolo, delle donne ci si dimentica, come ha fatto Apple che ha annunciato a gran voce il lancio rivoluzionario della App Salute, che avrebbe tracciato i ritmi del sonno, dei passi, del battito cardiaco, degli esercizi, del respiro etc…peccato che aveva scordato di inserire nel sistema il tracking del ciclo mestruale! Probabilmente se ci fosse stata una donna nel team di sviluppo, questo scivolone si sarebbe evitato.
La diversità produce ricchezza e innovazione e non può esserci innovazione in un mondo di persone tutte simili.
La divergenza di pensiero produce conflitti è vero, ma dai conflitti, dalle diversità di vedute, scaturiscono ragionamenti che portano a decisioni del 65% migliori rispetto a quelle dei team omologati. Quindi ragazze fatevi avanti, abbracciate il futuro, sedetevi al tavolo di chi decide e date il vostro contributo; è solo dall'alleanza di persone eterogenee e diversificate che si produce eccellenza.
Il futuro è fatto di alleanze e di gruppi di persone diverse per genere, identità, etnia, culto, abilità, cultura e chi più ne ha più ne metta. Le diversità proprio come in un caleidoscopio, producono eccellenza, innovazione e non possono che proporre prodotti e servizi in grado di rispondere alle esigenze e alle aspettative di tutte le infinite e diverse persone di cui si compongono i mercati e la società. Attenzione però, i gruppi di persone tutte uguali, portano divisione: l’inclusione delle diversità è la soluzione.
Non cadete nel tranello di tutte donne = meglio di tutti uomini.
Siate inclusive e non riproducete stereotipi che abbiamo subìto per secoli, invitate sempre all'inclusione delle diversità, siate voi il cambiamento e siate portatrici del punto di vista femminile senza mai sentirvi in difetto. Anche quando sarete sole e quando sarebbe più facile adeguarsi, abbiate il coraggio di essere voi stesse e di scardinare i modelli un passo alla volta.
Prendete spunto dalle storie di donne che trovate in queste interviste: donne pioniere che si sono messe in cammino su strade a volte inesplorate; donne che hanno intrapreso un percorso in parte da sole e in