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BUNKER-U (frammento di un romanzo esploso)
BUNKER-U (frammento di un romanzo esploso)
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BUNKER-U (frammento di un romanzo esploso)

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About this ebook

Un romanzo dell'autore italiano Marco Marengo, anche autore del romanzo Il Pane del Boia e della raccolta di frammenti poetici, tradotti in diverse lingue, intitolati Il fiume si è fermato.

La natura di un bunkerista viene considerata più solida di quella umana se posta di fronte alle avversità. Questa frase è incisa su uno dei tunnel che conducono alle estensioni del B-U. Forse è stata scritta da un esaltato, oppure da un bunkerista che ha sperimentato gli estremi della sua natura: bontà pura e il suo opposto… crudeltà istintiva, rapida, efficace e fruttifera.

I bunkeristi a volte si domandano –Cosa ci ha portato qui? Cosa ci facciamo al B-U?- Sarà vero che fuori l'aria è irrespirabile?- Forse sono solo in attesa che il romanzo esploda generando frammentarie novità. Per quanto sarà violenta e atroce i bunkeristi si augurano di uscirne puliti. L'esplosione sarà portatrice di purificazione. Tutto ciò a noi sembra assurdo.
Tipi strambi i bunkeristi. Una volta uno ha affermato
-mangiando una ciliegia mi nutro di una delle devianti e forse non volute rappresentazioni del dio che ha creato il dio in cui molti di voi credono-.
Mi domando se ci sono anche persone non contorte tra i bunkeristi.
Forse a causa di questa maledetta paura dell'esplosione hanno perso il senno.
La paura fa brutti scherzi, così come l'eccessiva tranquillità.

A volte i libri buoni sono quelli che ad una prima occhiata risultano illeggibili.
LanguageItaliano
Publisherepubli
Release dateSep 12, 2020
ISBN9783752997194
BUNKER-U (frammento di un romanzo esploso)

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    BUNKER-U (frammento di un romanzo esploso) - Marco Marengo

    Menzioni legali:

    EPUBLI

    Prinzessinnenstraße 20

    10969 Berlin

    www.epubli.de

    Tutti i diritti riservati.

    Diritti d’autore: Marco Marengo

    Copertina: Abby Garcia

    Grazie a tutti i Bunkeristi. Schegge impazzite di ognuno di loro sono presenti in questo frammento rovente di romanzo esploso.

    -Per quanto viaggeremo non riusciremo mai a saltar giù da questa immensa astronave, quindi è meglio restare qui al bunker-u. Ci muoveremo scaltri e vivremo in tutte le sue estensioni-.

    -Così sarà-, risponde il secondo bunkerista –Viaggeremo in questo immenso cosmo protetti dal potere del b-u, a bordo di questa astronave che vive, pulsa e soffre-

    Al Bunker-u, spaventati da ciò che accade fuori, adoriamo idoli componibili da noi ideati. Al giungere di ogni paura smontiamo e rimontiamo l’idolo in modo che sia efficace e protettivo.

    Al Bunker-u veneriamo idoli che voi nemmeno prendete in considerazione per il riciclaggio.

    …già lo sanno, comunque grazie a tutti i Bunkeristi e al marconista legionario per il suo intervento verbalmente inciso.

    ORIGINI DEL B-U

    Una forte esplosione ha disintegrato il romanzo, uno dei frammenti è giunto fino a noi.

    Il bunker-u è il frammento di un romanzo esploso.

    Siamo alla ricerca degli altri frammenti.

    Siamo avvolti dalle certezze del bunker-u.

    Solo al Bunker-u la vita è possibile, solo al Bunker-u l'aria è respirabile...

    Ogni cosa è un'estensione del b-u

    w.w.b-u

    PRIMA DELL’ESPLOSIONE

    Il romanzo è ancora integro, puro e leggibile. Il B-U già esiste e vi racconta cose che non esistono.

    Il B-U non esiste e vi racconta cose che esistono.

    Il B-U si alterna tra l’esistere e il non-esistere. Un po’ come capita a tutti noi quando lavorando, o facendo chissà che altro, perdiamo coscienza.

    Il romanzo non sa dell’esplosione e giace al B-U. Forse qualcuno lo leggerà, forse no.

    Nell’aria c’è uno strano silenzio che non si assaporava da tempo, un’assenza saporita di suoni… è come se ci si nutrisse di tutto ciò. È come se sapessimo che il romanzo esploderà, ma non ce ne preoccupiamo. Al B-U la vita continua con una certa tranquillità. In superficie le cose vanno diversamente.

    Solo al B-U la vita è possibile

    Solo al B-U l’aria è respirabile

    Fuori il caos, ordine al B-U

    …almeno queste le nostre convinzioni. Forse in superficie pensano che qui al B-U la vita sia impossibile!

    Punti di vista.

    Chissà se la gente che vive lassù, su quella spianata ondeggiante colma di sole leggerà mai il romanzo B-U. Da quelle parti non è come qui, loro devono usare occhiali speciali per evitare che i riflessi del sole sul foglio bianco li accechino mentre scrivono.

    Alcuni bunkeristi non capiscono come quelli del mondo sopra possano resistere, consci del fatto che dovranno restare per tutta la vita in quel mondo invivibile. Molti di loro mai sapranno del B-U continuando ad accontentarsi dell’aria irrespirabile.

    Alcuni, da sopra, pensano che sia la nostra aria ad essere irrespirabile e viziata. Tornano a farci visita con costanza e arroganza i soliti ospiti non sempre graditi: I PUNTI Di VISTA, pugnali dal doppio manico o dalla doppia lama. Così come capita che un bunkerista ferito si trasformi in preda.

    Il romanzo attende l’esplosione. Noi come lui.

    I bunkeristi non si fanno domande del tipo –Dove stiamo andando?-. Loro (noi) siamo qui e ci restiamo, privi di inutili perdite d’energia nel progettare viaggi o svaghi per colmare il tempo.

    Varie compagnie di viaggi ambiscono al pacchetto per una serie di visite al B-U con guide locali.

    Il difetto di tali guide è che sono spesso distratte, con il vizio di dimenticarsi quali sono i tunnel con i trabocchetti. Ogni turista, ovunque vada, corre qualche rischio. Se la percentuale di rischio è contenuta entro certi valori tutto continuerà come se niente fosse.

    A volte al B-U dialoghiamo con mostri che voi non osereste nemmeno immaginare. Il segreto sta nel preparargli il loro piatto preferito… voi!

    La natura di un bunkerista viene considerata più solida di quella umana se posta di fronte alle avversità. Questa frase è incisa su uno dei tunnel che conducono alle estensioni del B-U. Forse è stata scritta da un esaltato, oppure da un bunkerista che ha sperimentato gli estremi della sua natura: bontà pura e il suo opposto… crudeltà istintiva, rapida, efficace e fruttifera.

    I bunkeristi a volte si domandano –Cosa ci ha portato qui? Cosa ci facciamo al B-U?- Sarà vero che fuori l’aria è irrespirabile?- Forse sono solo in attesa che il romanzo esploda generando frammentarie novità. Per quanto sarà violenta e atroce i bunkeristi si augurano di uscirne puliti. L’esplosione sarà portatrice di purificazione. Tutto ciò a noi sembra assurdo.

    Tipi strambi i bunkeristi. Una volta uno ha affermato

    -mangiando una ciliegia mi nutro di una delle devianti e forse non volute rappresentazioni del dio che ha creato il dio in cui molti di voi credono-.

    Mi domando se ci sono anche persone non contorte tra i bunkeristi.

    Forse a causa di questa maledetta paura dell’esplosione hanno perso il senno.

    La paura fa brutti scherzi, così come l’eccessiva tranquillità.

    A volte i libri buoni sono quelli che ad una prima occhiata risultano illeggibili.

    Gli appunti di un bunkerista a volte sono meticolosi come gli appostamenti e la raccolta dati di un cecchino, altre volte casuali e caotici come un’esplosione, anche se LEI, l’esplosione, ha un suo metodo. Fuggirle non è facile. Una parte di noi ne è attratta. Una non-scelta.

    Alcuni fuggono dal B-U per salvarsi dall’esplosione. Molti di questi tornano presto al B-U. Una volta un bunkerista, al rientro dalla breve fuga, ha affermato con convinzione

    –Lassù non c’era nessuno. Calma piatta e silenzio-. Il bunkerista non sa che a volte da lassù fuggono giù al b-u per cibarsi di antiche conoscenze ormai perdute; consigli semplici come quelli sussurrati o urlati da un bunkerista lermese.

    Ripensando all’esplosione: la cosa assurda è che abbiamo più paura del grande botto quando ce ne stiamo immobili a pensarci. Nell’esplosione la paura svanirà, così come i pensieri tesi a lei legati. Sarà solo futuro dettato dalla memoria dell’esplosione. Il boato lascerà una traccia, un fischio nelle menti… è quel sibilo che a volte, senza capire il come e il perché, si insinua nelle vostre orecchie.

    Perché siamo al b-u? Solo per sfuggire al fetore degli allevamenti intensivi di polli e maiali? Per quanto assurda ad alcuni questa ipotesi sembra valida.

    Se non ricordo male una volta uno dei gitanti al b-u mi ha parlato di… ma che faccio? Mi metto a spettegolare? Sarà meglio che torni alle faccende bunkeriche.

    Durante una gita nel mondo fuori, o forse percorrendo uno dei tunnel bunkerici, ho visto una lucertola veloce e attenta, saltellante tra la luce e l’ombra. Incuriosita si ferma ad osservare una possibile preda: sfioratala, annusatala (le lucertole annusano?) ha stabilito che per lei non è commestibile e ha tirato dritto. Fortunata la formica, o a stomaco pieno la lucertola?

    La formica continua per la sua strada.

    Un ragno e la sua paziente attesa.

    Sembra il

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