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Racconti paradossali
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E-book319 pagine4 ore

Racconti paradossali

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Fantascienza - racconti (250 pagine) - 1957-2015, sessant’anni di storie fuori da ogni schema. Dall’autore di La morte di megalopoli e Il medioevo prossimo venturo venticinque racconti che ribalteranno la vostra visione del mondo.


Nell’Italia dello Stato Cattolico Teocratico può essere gratificante raggiungere un brillante risultato nella ricerca, ma anche estremamente pericoloso. Come se la caverà con le ragazze un uomo i cui emisferi cerebrali sono due persone distinte? Come sarebbero interpretati i resti della cristianità in un’era futura priva di esperienza in materia? E se scoprissimo che i delfini parlano greco antico? Una nuova forma d’arte potrebbe interessare il tatto, invece dei soliti vista e udito? Come si cucina uno stufatino enzimatico? E se poi magari ci fasciamo tanto la testa ma una macchina che può vedere il futuro ci mostrasse che tutto andrà sempre meglio?

Le risposte a queste domande potrete trovarle, o non trovarle, in alcuni di questi venticinque racconti paradossali, che tracciano un filo rosso attraverso sessant’anni di carriera di uno dei più originali intellettuali italiani.


Nato a Roma nel maggio 1927, Roberto Vacca, matematico, divulgatore, ingegnere, scrittore, è stato un pioniere di informatica e automazione in Italia. Docente universitario, consulente e rappresentante governativo, ha fatto anche ricerca di logica e di teoria dei numeri. Ha adattato alla lingua italiana la formula di Flesch per il cacolo di leggibilità di un testo (indice di Flesch-Vacca). Come divulgatore scientifico ha pubblicato numerosi saggi di matematica, futurologia, fisica, fra i quali Anche tu matematico, e ha partecipato a diversi programmi televisivi.

Come scrittore ha esordito nel 1963 col romanzo Il robot e il minotauro. I suoi romanzi più famosi sono La morte di Megalopoli e Il medioevo prossimo venturo.

LinguaItaliano
Data di uscita22 mar 2022
ISBN9788825419405
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    Anteprima del libro

    Racconti paradossali - Roberto Vacca

    Prefazione

    La fantascienza è talora noiosa. Specie le storie ripetitive di imperi galattici. Non sono noiosi Bradbury, Wyndham, Asimov, Keyes e altri. Oltre mezzo secolo fa inventai storie divertenti per mostrare relazioni, intuizioni, concetti nuovi. La prima che scrissi fu AUTO-DA-FÉ-MATIC: per rimediare alla mancanza di fantascienza religiosa. Nel 1957 la cultura cattolica in Italia era dominante e oppressiva. Immaginai uno stato teocratico in cui i preti monopolizzavano ogni attività professionale.

    Anni dopo in tema religioso (La vera storia di Yehoshua bar-Joseph) attribuii invenzioni e abilità estreme al giovane Einstein – e usai anche l’artificio delle tracce di tempo parallele. Lavoro con i computer (hardware e software) dal 1955 e collaborai con alcuni matematici di Manchester. Avevano lavorato con Turing. Così nelle mie storie misi idee e concetti di informatica (anche erotica), teoria dei giochi competitivi, intelligenza artificiale e crittografia, paradossi e assurdità.

    Studio anche teoria dei numeri: così narro storie di matematica, ma anche di psicologia di uomini e delfini, fanta-storia, farmacologia, criminologia, tossico-dipendenza, forme di arte (figurativa, astratta, matematica) etc.

    L’ultimo racconto – Ma il futuro potrà anche essere positivo – è di fantascienza gastronomica.

    Roberto Vacca

    Auto-da-fé-matic

    (1957)

    All’ultimo piano del palazzo degli esami giungeva attutito il brusio del traffico dal viale dei Papi (l’antico Viale di Trastevere). Il Diacono Nilo Scuri, in piedi da un’ora, rispondeva alle domande rivoltegli dal Padre Psicosintesista, sdraiato sul suo lettino. Pensava: Preferirei ripetere dieci volte l’esame di servo-meccanismi, piuttosto che passare di nuovo per questo inferno.

    Quasi esaudendo quella preghiera inespressa, il Padre Psicosintesista gli disse: – Puoi andare, Diacono. Io con te ho finito.

    Il tono non era incoraggiante, ma fu con sollievo che Nilo uscì dalla stanza e si diresse alla porta accanto. Questo era l’ultimo esame. Poco interessante, forse, ma importantissimo. Sulla porta era scritto:

    Rev P. Sgama O.

    Storia del Regime Teocratico

    Il Padre Sgama, dell’Ordine degli Storici Teocratici, era noto per la sua severità. Non alzò neanche la testa e continuò a intestare con la sua calligrafia pignola la pagina del registro su cui fra poco avrebbe vergato i suoi giudizi: 22 giugno 1998. Poi cominciò a parlare:

    – Spero, figliolo, che tu ti renda conto dell’importanza di questo esame. Il rapporto dell’Oratorio Elettronico è lusinghiero nei tuoi confronti. Ma sai bene che più delle cognizioni tecniche, ti saranno utili quelle teologiche, che faranno di te un buon sacerdote, e quelle teocratiche, perché tu sia un buon funzionario dello Stato Cattolico Teocratico. Domani sarai nominato, lo spero, Reverendo Ingegnere degli Automatismi. Ma la nomina seguirà l’ordinazione. Non a caso, ché dalla perfezione del sacerdozio sono alimentate quelle del funzionario e del tecnico. Oggi, lo sai, nessuno può essere ingegnere, se non è sacerdote.

    – Sì, padre – rispose Nilo.

    – Comincio, allora, con domande facili per metterti a tuo agio. Sono le stesse che faccio anche agli esami di Diacono Perito Elettrotecnico. In che anno l’Italia fu redenta a formare lo Stato Cattolico Teocratico?

    – Nel 1970, ad opera del Servo dei Servi di Dio, Luís Medina, e per voto unanime del Parlamento, allora esistente.

    – Eh già, fu una bella celebrazione di quell’infausto 1870. Dimmi, ora, chi è il capo dell’S.C.T.?

    – Il Capo di ogni organismo umano non può essere che Dio. In casi particolari, poi, il potere è delegato ai Suoi vicari. Nel caso dell’S.C.T. che per ora comprende solo le regioni italiana e spagnola, il Vicario è il Sommo Pontefice di Roma.

    – Cosa sai dell’eresia nuovo-inglese?

    – L’eresia nuovo-inglese era l’erronea dottrina sostenuta negli anni Ottanta da alcuni gruppi cattolici americani, che volevano trasferire la sede del Papato a Boston. L’eresia fu presto domata. Ora quei gruppi costituiscono l’American Catholic Electronic Purchasing Center, che fornisce buona parte delle nostre attrezzature tecniche e industriali.

    – Bene. Conosci la legge 2 aprile 1986 sull’attribuzione esclusiva all’Ordine dei Piccoli Frati Idroelettrici dei compiti di manutenzione ed esercizio di tutte le centrali per la produzione di energia?

    * * *

    Il colletto del Cardinale era listato di verde, segno che oltre all’alta carica ecclesiastica ricopriva anche quella di Governatore di Diocesi Tecnica. Nella lista dei Reverendi ingegneri di nuova nomina c’era anche il nome del Don Ing. Nilo Scuri, assegnato alla supervisione degli automatismi di controllo della Centrale-Convento di San Lampadio, sul monte San Vittore (l’antico Monte Vettore).

    * * *

    16 gennaio 2002. Erano le sei di sera e si avvicinava l’ora di punta. Anche il terzo turboalternatore della Centrale-Convento di San Lampadio stava per essere inserito a erogare potenza sulla rete. Il Capo-centrale, che era anche Padre Provinciale dell’Ordine dei Piccoli Frati Idroelettrici, stava finendo di celebrare la funzione serale nella cappella annessa alla sala del quadro di comando. Con un leggero accento abruzzese, scandiva le parole della Colletta per implorar