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Voglia di vivere
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Ebook184 pages2 hours

Voglia di vivere

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About this ebook

Damiano è un giovane ed affascinante musicista la cui carriera sta rapidamente decollando.Sonia è un'apprezzata lavoratrice, moglie amata e madre di due ragazzi prossimi alle sfide dell'adolescenza.Dall'esterno le loro vite sembrano piene ed appaganti. Eppure, entrambi sentono il bisogno di colmare un profondo ed insospettabile vuoto affettivo.La differenza d'età ed il matrimonio di Sonia sono valide ragioni perché i binari delle loro esistenze non si incrocino mai.Eppure, il destino è al lavoro con un progetto del tutto imprevedibile, che potrebbe sconvolgere ogni certezza su ciò che credono di sapere di loro stessi.
LanguageItaliano
Release dateFeb 23, 2022
ISBN9788893472173
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    Voglia di vivere - Joe Moro

    cover.jpg

    Joe Moro

    VOGLIA DI VIVERE

    Prima Edizione Ebook 2022 © R come Romance

    ISBN: 9788893472173

    Immagine di copertina su licenza Adobestock.com, elaborazione Edizioni del Loggione

    img1.png

    www.storieromantiche.it

    Edizioni del Loggione srl

    Via Piave 60

    41121 Modena, Italy

    romance@loggione.it

    http://www.storieromantiche.it    e-mail: romance@loggione.it

    img2.jpg

    La trama di questo romanzo è frutto della fantasia dell’autore.

    Ogni coincidenza con fatti e persone reali, esistite o esistenti, è puramente casuale.

    Joe Moro

    VOGLIA DI VIVERE

    Romanzo

    Indice

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 6

    Capitolo 8

    Capitolo 9

    Capitolo 10

    Capitolo 11

    Capitolo 12

    Capitolo 13

    Capitolo 14

    Capitolo 15

    Capitolo 16

    Capitolo 17

    Capitolo 18

    Capitolo 19

    Capitolo 20

    Capitolo 21

    Capitolo 22

    Capitolo 23

    Capitolo 24

    Capitolo 25

    Capitolo 26

    Capitolo 27

    Capitolo 28

    Riflessioni dell’autore

    L’autore

    Catalogo

    Ogni volta che mi guardi

    nasco nei tuoi occhi.

    Jorge Riechmann 

    Amare non è

    guardarsi l’un l’altro,

    ma guardare insieme

    nella stessa direzione.

    Antoine de Saint-Exupery

    Capitolo 1

    La Golf GTI procede spavalda lungo le strade della cittadina alle porte di Milano. L’auto conosce alla perfezione quei luoghi, anche se l’uomo alla guida ha iniziato a collezionarvi esperienze parecchi anni prima di portarla nella sua vita.

    È una piacevole notte di tarda primavera. Le luci a quell’ora sono ormai esclusivamente artificiali, e la temperatura si è abbassata rispetto ai venticinque gradi del giorno.

    Questo non impedisce però al ragazzo al volante di farsi scompigliare i folti capelli castani dal vento che lo accarezza attraverso il finestrino completamente abbassato. Lo sguardo rilassato verso la strada, apparentemente perso in chissà quali riflessioni, nasconde in realtà la consapevolezza di essere osservato e incontenibilmente desiderato dalla ragazza che gli siede accanto.

    Damiano sa perfettamente che lei vorrebbe tuffare la mano nei suoi capelli mossi. Sa anche che lei desidererebbe trascorrere ore a fissare i suoi occhi azzurri, che in quel momento scorge solo di profilo. Lui è consapevole di tutto questo senza bisogno di voltarsi verso di lei: ogni ragazza che voglia trascorrere la notte con lui sogna in fondo le stesse cose.

    Spesso, come sta accadendo quella sera, le donne non si presentano nemmeno. Si limitano a fargli percepire la loro attrazione per il deejay del momento in Lombardia, nonché acclamato youtuber. Non avendo relazioni, Damiano le fa salire in macchina e le porta a casa con sé.

    Non cerca alcun genere di contatto emotivo durante il tempo trascorso insieme: non interessa a lui, né tantomeno alla ragazza di turno, che spesso ha un ignaro fidanzato a casa.

    In quel momento, la biondina senza nome lo osserva di nascosto senza pronunciare una parola, delegando unicamente al suo intrigante profumo il compito di testimoniare la sua presenza.

    Damiano non se ne cura, mentre lascia che lo spazio che scorre davanti ai suoi occhi lo riporti indietro nel tempo.

    Un supermercato sfila di fronte ai fari della Golf. Negli anni quella struttura è passata di mano fra almeno due tra le catene più note nella grande distribuzione, restando comunque un punto di riferimento per i ragazzini della zona.

    La posizione del parcheggio è infatti perfetta per ritrovarsi con gli amici, senza che i genitori o la polizia locale arrivino a rompere le uova nel paniere.

    Il giovane Damiano non aveva rappresentato un’eccezione. Lui ed i compagni di adolescenza avevano ripetutamente terrorizzato innocenti anziani, che volevano soltanto dedicarsi alla loro spesa.

    I loro esperimenti di teppismo si erano conclusi quando il direttore del supermercato aveva chiamato la polizia, intuita solo dopo alcuni mesi la ragione del calo drastico di clienti sopra i sessant’anni.

    Quei ragazzi avevano poi preso strade differenti, perdendosi di vista.

    La direzione imboccata negli studi da Damiano si manifesta quasi un chilometro più avanti rispetto al supermercato, quando la coppia separata da un muro di freddezza emotiva vede sorgere alla sinistra della Golf il liceo musicale.

    Qui Damiano aveva trascorso anni meravigliosi, avvicinandosi tanto all’arte che rappresenta ancora oggi la sua professione, quanto alle ragazze.

    Aveva scoperto di possedere un talento naturale per la composizione, soprattutto se si trattava di musica elettronica.

    Al tempo stesso, aveva realizzato l’effetto che avevano sulle donne i suoi occhi azzurri e l’aura di mistero con cui celava il suo privato. Più i primi, a dire la verità, perché di chi ci fosse dietro allo studente tenebroso sembrava non importare davvero a nessuna ragazza.

    Già da allora, a nessuna tra coloro con cui aveva trascorso del tempo in intimità era parso interessare l’idea di iniziare una relazione con lui, oppure di capire semplicemente cosa lui pensasse della realtà che li circondava. Sarà stata colpa dei suoi modi bruschi, ma a nessuna donna era venuto in mente che lui potesse avere voglia di fare una chiacchierata, invece di limitarsi a dare sfogo ai reciproci istinti.

    Damiano era semplicemente il bel musicista tenebroso. Sventurata colei che sarebbe un giorno diventata sua moglie, dovevano pensare tutte quante.

    I ricordi di quel tempo lasciano nel giovane molte sensazioni altalenanti, talvolta in grado di strappargli un raro sorriso, più spesso utili a fare crescere in lui un rancore verso il genere femminile che da un paio d’anni sfoga nella palestra che la Golf si ritrova sul lato destro, mentre svolta ad un semaforo.

    Essendo un luogo aperto ventiquattro ore su ventiquattro, in quel momento c’è qualche insonne che sta probabilmente cercando di stancarsi a sufficienza per guadagnare qualche ora di riposo, non capendo che l’adrenalina dell’esercizio fisico aiuta sotto molti aspetti, ma non certo nella transizione verso un sonno rapido e sereno.

    Anche a Damiano è capitato di presentarsi tra tapis roulant e bilancieri pressoché in qualsiasi momento della giornata. Il motivo è semplicemente legato al fatto di non avere orari.

    La composizione musicale non è condizionata dalla routine quotidiana. Quando l’ispirazione gli regala un tema promettente da sviluppare, sarebbe in grado di trascorrere giorni e notti in mezzo alla sua strumentazione, fino a raggiungere il risultato sperato. La preparazione dei video da pubblicare in rete, così come le interviste, sono altrettanto slegati da specifici momenti della giornata.

    Infine, ci sono le serate.

    Esibizioni come quella che ha concluso poco prima sono manna dal cielo, sia perché non durano fino a notte inoltrata, sia perché Milano è davvero vicina a casa.

    Capitano tuttavia trasferte che lo costringono a guidare verso casa completamente distrutto, potendosi gettare nel letto solo alle dieci del mattino. Dopo quelle esperienze gli succede di dormire fino alla notte successiva, per poi lanciarsi in palestra dove recuperare la carica per ripartire la mattina dopo con la giusta energia.

    Sa perfettamente che non potrà sostenere quello stile di vita per sempre. Per il momento, la palestra e un’alimentazione sana lo aiutano a mantenersi in forma. Insieme a qualche seduta di lampada abbronzante che compensa il fatto di vivere pressoché esclusivamente tra casa e discoteche.

    A proposito, deve ricordarsi di prenotare una seduta per la prossima settimana: guardandosi allo specchio dopo la doccia, qualche ora prima, si è visto pallido come un lenzuolo.

    Fino ad un paio d’anni prima non avrebbe potuto permettersi nemmeno quello sfogo, nonostante si tratti di una palestra tra le più economiche. L’investimento sulla sua carriera musicale e l’accensione del mutuo sull’appartamento in cui vive lo avevano messo in seria difficoltà. Poi, poco per volta, l’apprezzamento per il suo lavoro ed una notorietà crescente lo avevano agevolato, non portandolo certo alla ricchezza ma consentendogli di gestire serenamente le sue necessità.

    A proposito di casa: dopo qualche centinaio di metri, ecco comparire la via con la villetta in cui era cresciuto.

    È ancora una bella casa, nonostante inizi ad avere i suoi anni, tuttavia i nuovi inquilini l'hanno sistemata molto bene.

    Suo padre aveva compiuto enormi sacrifici per permettersi una casa di quel livello. Lo aveva fatto per la moglie, perché la madre di Damiano aveva sempre sognato di avere un giardino. Così, quell’uomo innamorato aveva trovato un secondo lavoro in nero, dopo le pesanti giornate in acciaieria.

    Si erano goduti quella villetta giusto per qualche anno. Poi, quando Damiano aveva nove anni, sua madre era scappata con un altro uomo. Certamente più giovane ed attraente di suo marito, questo va riconosciuto. Erano andati a convivere nell’appartamento di lui a Milano. Una casa che, inutile dirlo, non aveva alcun giardino, se non si vogliono considerare tali le fioriere sul balcone.

    Il padre del ragazzo aveva tenuto duro per un paio d’anni, poi aveva capito che non avrebbe avuto senso pagare il mutuo per quella casa inutilmente grande e vuota. L’aveva pertanto venduta, prendendo in affitto un trilocale con una camera da letto in cui Damiano aveva covato tutto il suo disprezzo per una madre che lo aveva lasciato per un suo mero interesse, ignorando i sacrifici compiuti dall’uomo a cui aveva giurato amore eterno per renderla felice.

    Se si dovesse trovare una causa scatenante per la misoginia di Damiano, certamente non servirebbe uno psicologo per trovarla nell’abbandono da parte della donna che lo ha generato.

    Arrivano di fronte alla palazzina in cui lo youtuber lombardo del momento ha preso residenza.

    Essendo una celebrità, pur se tutto sommato locale, la giovane sul sedile del passeggero si sarebbe aspettata qualcosa di meglio. Si tratta di una classica struttura popolare, con le facciate in mattoni per tutti i circa otto piani che le sembra di riuscire a contare. Spera che ci sia quantomeno un ascensore: non è infatti sicura di riuscire ad affrontare le scale fino all’ultimo piano a quell’ora della notte. Perché è sicura che, se non altro, Damiano abbia per lo meno comprato un appartamento all’attico.

    Entrano dal portoncino senza rivolgersi una sola parola.

    Il ragazzo pensa a casa sua, ed allo stupore che le pareti colorate con toni accesi regalano a chiunque vi entri. Lo scopo è quello di darsi la carica, ma l’effetto finale è piuttosto pacchiano.

    È sicuro di avere chiuso a chiave la porta del suo studio. Perde un istante per ripercorrere i suoi passi al momento in cui è uscito di casa, per esserne certo. Non vuole che la ragazza abbia accesso anche solo visivo a quel luogo. L’unico autorizzato ad entrarvi è suo padre, nessun altro.

    Chissà cosa sta facendo il suo vecchio in quel momento. Damiano spera che stia dormendo, ma non ne è sicuro, perché la pressione ballerina gli dà spesso problemi di insonnia. È capitato più di una volta che si sentissero in piena notte, mentre il ragazzo componeva e l’uomo si rigirava nel letto del monolocale in cui si era rifugiato due comuni più lontano rispetto a Milano, dopo che il suo unico figlio aveva lasciato l’ovile.

    Un altro problema che agitava il sonno di suo padre era legato alla schiena: un’ernia del disco da operare nei mesi successivi lo tormentava da tempo, insieme a dolori alle anche consolidati negli anni. Se l’intervento non fosse stato perfetto, avrebbe rischiato di perdere buona parte della sua autonomia. Damiano non avrebbe esitato un istante al pensiero di prenderlo in casa con sé, ma sapeva anche che per l’uomo sarebbe stato un colpo violento per il suo orgoglio. Accudito dal figlio a poco più di sessant’anni, dopo quarant’anni di sacrifici.

    Il deejay giunge di fronte alla porta di casa sua quasi senza accorgersene, immerso nei suoi pensieri.

    Mentre estrae dal borsello a tracolla le chiavi di casa, sente ansimare dietro di lui. Aveva completamente rimosso la presenza della ragazza.

    «Dami… Non potevamo prendere l’ascensore?»

    Dami? Non si era nemmeno presentata, avevano scambiato giusto due parole all’uscita della discoteca, eppure si permette di chiamarlo con un diminutivo.

    La stanchezza prende il controllo sulle sue parole: «Certo, ma preferisco le scale per non disturbare l’intero palazzo. Comunque, se alla tua età non sei in grado di fare quattro piani di scale, avresti potuto avvisarmi.»

    La biondina senza nome si offende. Non si sente affatto fuori forma, ma ritiene che chiunque non sia abituato a fare rampe di scale tutti i giorni possa preferire un ascensore, specialmente dopo una giornata iniziata alle sette del mattino e conclusa in piena notte ballando in discoteca. L’espressione sul suo volto non necessita di parole, oltretutto il fiato corto renderebbe poco efficace il tentativo di dare voce al suo risentimento.

    Damiano ha bisogno di rilassarsi e lasciare che l’intensità della serata scivoli via, non ha certo voglia di discutere con una sconosciuta per un motivo banale. Guardare il suo volto reso scuro dall’offesa gli toglie qualsiasi desiderio di trascorrere altro tempo con lei. Si rende

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