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La Famiglia
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Ebook164 pages2 hours

La Famiglia

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About this ebook

Tom è un ragazzo vivace e brillante, il suo sorriso malizioso riesce a conquistare anche le persone più diffidenti. Figlio unico, è l’erede della famiglia Crawford, proprietaria del più importante vigneto del New England. Kat è una ragazza intelligente e razionale, sa sempre quale sia la cosa giusta da fare ed è consapevole che ogni dettaglio del suo destino è già stato disegnato dall’intransigente madre. Tom e Kat sono come due universi opposti che si incontrano per caso alla festa della scuola e vengono colpiti dalla stessa scintilla. Una sensazione sconosciuta li attrae, ma è proprio la vita a separarli prendendosi gioco di loro: per anni, infatti, i due si incrociano solo sfiorandosi, fino al giorno in cui un abbraccio rubato crea un legame che li rende inseparabili. Ma il confine tra amicizia e qualcosa di più profondo è spesso impalpabile… E se qualcuno si mettesse in mezzo per impedire che quel sentimento possa diventare amore? Se fosse semplicemente troppo tardi?
LanguageItaliano
Release dateJan 3, 2022
ISBN9788893472081
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    La Famiglia - Maureen Kelli

    cover.jpg

    Maureen Kelli

    LA FAMIGLIA

    Prima Edizione Ebook 2022 © R come Romance

    ISBN: 9788893472081

    Immagine di copertina su licenza Adobestock.com, elaborazione Edizioni del Loggione

    img1.png

    www.storieromantiche.it

    Edizioni del Loggione srl

    Via Piave 60

    41121 Modena – Italy

    romance@loggione.it

    http://www.storieromantiche.it e-mail: romance@loggione.it

    img2.jpg

    La trama di questo romanzo è frutto della fantasia dell’autore.

    Ogni coincidenza con fatti e persone reali, esistite o esistenti, è puramente casuale.

    Maureen Kelli

    LA FAMIGLIA

    Romanzo

    INDICE

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Capitolo 7

    Capitolo 8

    Capitolo 9

    Capitolo 10

    Capitolo 11

    Capitolo 12

    Capitolo 13

    Capitolo 14

    Capitolo 15

    Capitolo 16

    Capitolo 17

    Capitolo 18

    Capitolo 19

    Capitolo 20

    Capitolo 21

    Capitolo 22

    Capitolo 23

    Capitolo 24

    Capitolo 25

    Capitolo 26

    Capitolo 27

    EPILOGO

    L’autrice

    Catalogo

    Quell’anno l’inizio dell’autunno era stato particolarmente clemente, l’estate aveva allungato il proprio passo ritardando l’arrivo del freddo, ma da qualche giorno sembrava che la tregua fosse finita. Era ottobre inoltrato e gli esperti dicevano che quello che li aspettava sarebbe stato l’inverno più rigido degli ultimi trent’anni, o almeno sarebbe stato così per la costa Est degli Stati Uniti, la costa Ovest invece sarebbe stata baciata dal sole e dal bel tempo almeno fino a Natale, forse anche oltre.

    Quella sera pioveva a dirotto e su Boston soffiava un forte vento, per questo Kat fu sorpresa di sentire qualcuno picchiare alla porta, doveva essere successo qualcosa. Mary stava già dormendo, non voleva che si svegliasse, così scese di corsa giù dalle scale. Non era sicura di voler aprire, fuori era buio ed era molto tardi, ma sentì qualcuno picchiare la porta con forza e gridare il suo nome. BAM-BAM-BAM.

    «Kat apri. Kaaat. Apri la porta!» BAM-BAM-BAM.

    «Kat! Apri subito questa maledetta porta o la butto giù!!!» BAM-BAM-BAM.

    Kat riconobbe la voce di Tom e si precipitò ad aprire. Ma cosa ci faceva lì? Era sabato sera… e poi con quei modi, non era da lui, doveva essere successo davvero qualcosa di brutto perché si comportasse così.

     «Tom! Ma cosa succede. Stai male? Sembri quasi… ubriaco» gli disse Kat preoccupata.

    Lui entrò in casa come una furia.

    «No. Non sono ubriaco. Dimmi che non è vero. Dimmi che non hai detto quelle cose di me.» E mentre gridava, si faceva sempre più vicino, minaccioso. «Dimmi che non pensi che io sia un fallito, un buono a nulla che rovinerà l’azienda di famiglia!»

    Kat impallidì.

    Capitolo 1

    Tom

    C’era molta gente quel giorno nella palestra della scuola, era una calda giornata di giugno e si festeggiava la giornata dello sport. I ragazzi correvano da una parte all’altra del palazzetto, mentre i genitori, durante le premiazioni delle varie discipline, si vantavano dei propri figli raccontando di successi sportivi secondi solo alle Olimpiadi.

    Nonostante quel trambusto, Kat era riuscita a trovare un nascondiglio perfetto, lontana da sguardi indiscreti, ma abbastanza vicina in caso qualcuno avesse scoperto il suo segreto: aveva vinto numerose gare, ma le medaglie sarebbero state ritirate dalla sua amica Teresa che si sarebbe finta lei, complice anche tutta quella confusione. Teresa amava le luci della ribalta, ma amava un po’ meno le gare sportive, così era felice di assecondare l’amica che preferiva stare in disparte.

    Kat era intenta a controllare che tutto andasse per il verso giusto, quando vide una decina di ragazzi correre verso di lei. Spaventata, rimase immobile, rilassandosi solo quando li vide passare oltre e uscire in giardino. Uno di loro però tornò indietro. Guardandola incuriosito, le chiese: «Va tutto bene?» Lei rimase immobile, senza fiato, non riusciva a parlare. Il ragazzino la fissò con un sorriso malizioso che la fece quasi vacillare e le disse: «Ciao, mi chiamo Tom, stai bene?», lei annuì e lui, sorridendo, corse via, voltandosi per salutarla.

    Tom era un ragazzo vivace e brillante, aveva lo sguardo curioso di chi ha sete di conoscere e un sorriso malizioso che avrebbe conquistato anche i più diffidenti.

    Figlio unico, era il solo erede della famiglia Crawford, John e Margaret, detta Maggie, proprietari di uno dei più importanti vigneti del New England.

    I suoi genitori erano stati attenti a far sì che la sua condizione di predestinato non diventasse un problema, non gli avevano mai imposto nulla, anzi, avevano sempre cercato di assecondare le sue passioni; Tom lo sapeva ed era grato loro per questo. Aveva sempre frequentato le migliori scuole di Boston e aveva conosciuto molti ragazzi il cui avvenire era già stato scritto e, proprio per questo, non avevano avuto la possibilità di vedere altro, oppure se ne fregavano di tutto e tutti, tanto loro un posto ce l’avevano già. Per Tom, invece, quello era un motivo di orgoglio, il fatto di non poter diventare un giorno medico o avvocato non costituiva un problema, perché un giorno sarebbe toccato a lui gestire quello che il suo bisnonno aveva creato dal nulla e che suo nonno e suo padre avevano cresciuto con passione. Voleva imparare a gestire l’azienda e le persone che vi lavoravano, persone che, nella maggior parte dei casi, trascorrevano lì l’intera vita lavorativa, e il suo sogno era sfondare in nuovi mercati in giro per il mondo, per questo era felice quando trascorreva le vacanze estive alla scoperta di vigneti e di antiche tradizioni legate al vino in paesi come Spagna, Francia o Italia, dove il vino e la sua coltivazione sono cultura.

    Quando nella palestra della scuola aveva visto quella ragazzina spaventata, si era preoccupato, aveva pensato che potesse esserle successo qualcosa e, quando lei l’aveva guardato negli occhi, aveva sentito come un brivido attraversargli il corpo… il blu dei suoi occhi era così intenso, gli era sembrato per un attimo di non sapere più dove si trovasse.

    Capitolo 2

    Kat

    Il tempo si è fermato. Il mio cuore si è fermato.

    Ecco cosa aveva pensato Kat quando aveva visto Tom per la prima volta. Si era totalmente e inconsapevolmente innamorata di lui nel momento stesso in cui lo aveva visto sorridere. Aveva quattordici anni e sarebbe facile pensare a lei come a una qualunque adolescente innamorata di un ragazzo diverso ogni giorno, ma non Kat. Teresa, la sua migliore amica, diceva che era una quarantenne imprigionata nel corpo di una quattordicenne. Era estremamente intelligente, lucida e razionale, sapeva sempre quale fosse la cosa giusta da fare e cosa avrebbe fatto nella vita. Ma in quel momento, quel ragazzino dal sorriso malizioso le aveva destabilizzato ogni certezza.

    «Tutto bene?» le chiese Teresa di ritorno dalle premiazioni. «Sei strana.»

    «No», rispose secca, dirigendosi verso l’uscita della scuola.

    «Ma mi vuoi dire cosa è successo?»

    «No,» fu di nuovo la risposta di Kat, che poi aggiunse «domani, forse…» Sì, perché Kat pensava che quella strana sensazione che sentiva allo stomaco fosse una forma di malessere, forse aveva mangiato qualcosa che le aveva fatto male, il giorno dopo sarebbe tornato tutto nella normalità e non avrebbe dovuto raccontare nulla a Teresa.

    Kat aveva sempre detto di non avere tempo e interesse per quei mollaccioni brufolosi dei suoi coetanei, come li chiamava lei, e sapeva benissimo di non poter essere di alcun interesse per i ragazzi più grandi. Capelli biondi e occhi blu, poteva dirsi carina, ma non si era ancora sviluppata come invece era accaduto alla maggior parte delle ragazze della sua età; aveva gambe lunghe, ma magrissime, non aveva né lato A né lato B, la classica tavola da surf insomma. Ma la cosa non le creava certo dei problemi, il suo obiettivo era l’anonimato, l’invisibilità. Le piaceva pensare che un giorno sarebbe diventata un’agente della CIA o del FBI, oppure una spia dei Servizi Segreti, sarebbe stata perfetta.

    In realtà, quello della spia era un gioco che lei faceva con se stessa, lo scopo vero dell’invisibilità era mantenere un profilo basso per evitare domande come Come stanno i tuoi genitori?, o peggio Dove sono i tuoi genitori?. Kat non era orfana, non era figlia di genitori divorziati, semplicemente i suoi genitori non c’erano mai, erano sempre lontani per lavoro.

    Jack e Lisa Taylor, infatti, erano completamente votati al lavoro. Si erano conosciuti al College, si erano sposati e avevano intrapreso le loro brillanti carriere, rispettivamente in un’azienda multinazionale e in banca. Dopo pochi anni, nacque Kat. Il primo anno dal suo arrivo, si erano trattenuti negli Stati Uniti, poi avevano ripreso entrambi a viaggiare per il mondo. In tanti, compresa Kat, si erano chiesti il perché di quella figlia, se fosse stata semplicemente una tappa obbligata del percorso della vita oppure se l’avessero veramente voluta. La piccola fu affidata ai nonni paterni, rigidi e poco amanti dei bambini, che la crebbero con un dettagliatissimo piano di studi stilato da Lisa, la madre. Kat, infatti, svolgeva tantissime attività extrascolastiche che spaziavano dallo studio del cinese alla danza classica; anche lei era una sorta di predestinata, era già stato deciso che dovesse studiare economia ad Harvard e la madre le aveva già disegnato un futuro nel mondo della finanza. Ma Kat, a differenza di Tom, non si sentiva orgogliosa, non aveva un’azienda di famiglia da tramandare, aveva solo una sorta di ridicola tradizione famigliare e si sentiva semplicemente imprigionata in una vita non sua.

    Alla fine dell’anno scolastico, trascorreva l’estate raggiungendo la madre e il padre, ovunque fossero, mentre loro rientravano un paio di volte all’anno a Boston. Questo era il tipo di rapporto che Kat aveva con i propri genitori e questo il motivo per cui detestava tanto le domande su di loro: non c’erano mai, non c’erano alle premiazioni o ai saggi, alle recite o agli esami. Non c’erano. Punto.

    Quando Kat ebbe otto anni, i nonni decisero di trasferirsi in Florida per problemi di salute, quindi la gestione della figlia divenne un problema e fonte di lunghissime discussioni da parte di Jack e Lisa. Alla fine, decisero di affidarla alla tata, Isabel, una donna sudamericana che si occupava di lei e della casa dei nonni già da qualche anno. Isabel viveva nel seminterrato della casa dei nonni con il marito, Guillermo, factotum dei Taylor, e una figlia, Teresa, che aveva la stessa età di Kat ed era diventata in poco tempo la sua migliore amica. Kat aveva temuto di essere sballottata in lungo e in largo in giro per il mondo, invece fu ben felice di essere affidata a Isabel e a quella che da tempo considerava la sua vera famiglia.

    Capitolo 3

    Teresa

    «Raccontami cosa ti è successo. Dai!» Per due giorni interi Teresa aveva assillato Kat, voleva sapere cosa fosse successo nella palestra della scuola, cosa l’avesse portata ad essere di pessimo umore per tutto quel tempo. Teresa era l’esatto opposto di Kat, sia fisicamente che caratterialmente: occhi scuri come il cioccolato, capelli corvini e curve morbide, si buttava in qualsiasi avventura, idea o impresa come se dovesse salvare il mondo; anche le sue emozioni erano come il suo spirito, Teresa era una pasionaria, si innamorava di continuo e si disperava altrettanto di frequente. Nonostante fosse così unita all’amica, a volte faticava a capire la sua razionalità, il fatto di pensare prima di prendere una qualsiasi decisione e, anche in quel momento, non capiva cosa la stesse tormentando.

    Kat continuava a pensarci e non trovava una spiegazione, per lei, così razionale, quella situazione era impensabile. Alla fine cedette, decise di parlare

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