Il sorriso del sofficino. Manuale pratico per il single diversamente capace in cucina che vuole sfangarsela con classe e poi fare il figo sui social
By CiccioChef
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Il sorriso del sofficino. Manuale pratico per il single diversamente capace in cucina che vuole sfangarsela con classe e poi fare il figo sui social - CiccioChef
Altra Prefazione
a cura di Ivan Lorenzoni
Un libro di ricette ha come scopo, normalmente, di aiutare il lettore a realizzare piatti eccellenti, golosi, eleganti, soddisfacenti e, almeno nella maggior parte dei casi, inusuali.
Questo fattor comune
dipende sostanzialmente dalla considerazione dell’autore, che sia uno chef stellato o una video influencer emergente, secondo la quale, ciascuno di noi, è evidentemente in grado di cucinare ogni piatto base
della cucina normale
, da un piatto di spaghetti al ragù (o ragout per i più acculturati!) a due scaloppine al vino bianco con l’immancabile purè di patate.
Ebbene, non è questo il caso!
Primo aspetto: CiccioChef non è né un rinomato ristoratore presente sulle patinate riviste di settore, né un raffinato cultore della nouvelle cuisine
dove la bellezza dell’impiattamento è parametro spesso privilegiato alla sazietà prodotta dal consumare il piatto proposto. CiccioChef è esattamente l’opposto di queste mitologiche figure
. CiccioChef è pratico, goloso, schietto, irriverente e talvolta grezzo nel suo approccio alla cucina.
Secondo aspetto: questa opera
è stata concepita e realizzata per dare uno strumento pratico, facile, immediato a disposizione di coloro che, nel suo irriverente stile comunicativo, CiccioChef chiama i bruciapadelle
.
Chi sono costoro? Sono tutti gli uomini, le donne e gli indecisi che, per caso o per necessità, si trovano a doversi sfamare da sé o a dover dare nutrimento alla propria prole, senza aver mai preso una pentola in mano, senza anni di esperienza ai fornelli, senza la cultura
che preparare una tavola per qualche ospite, normalmente, richiede.
Singles che sono appena usciti dall’ala protettiva della mamma perché, a trentacinque anni, il vado a vivere da solo
non è più una velata minaccia ma un irrimandabile step di crescita.
Singles di ritorno
che si ritrovano a dover pensare al proprio nutrimento in autonomia e che, dopo qualche settimana di take a way
o piatti scongelati al microonde, si rendono conto che fegato e portafogli richiedono una condotta alimentare più responsabile.
Umani che, anche a causa delle restrizioni serali derivanti dalla pandemia, non possono più basare il proprio nutrimento sulle improbabili proposte da banco
dei locali da apericena
cinque sere per settimana.
Questo libro è stato concepito e scritto per questo immenso popolo di genti incapaci di farsi due uova al tegamino o di prepararsi un piatto di pastasciutta con un sughetto gustoso e veloce, per coloro che vorrebbero organizzare una seratina
romantica ma, tra ristoranti chiusi e costi di delivery, si trovano costretti a darsi da fare
.
Tra le pagine di questo libro, ricetta dopo ricetta, il lettore entrerà con semplicità e un approccio quanto mai materiale, nel mondo della cucina pratica
.
Lontano dagli integralismi
e dai dogmi
della alta cucina
, CiccioChef elargirà piccoli e grandi stratagemmi di chi in cucina ci passa parecchie ore non con l’intento di trovare il perfetto abbinamento tra un formaggio caprino di fossa e un frutto esotico dal retrogusto mentolato ma quello di garantire per sé e per i propri commensali la pancia piena e la gola soddisfatta, con ingredienti semplici, di facile reperibilità in qualsiasi supermercato, con preparazioni alla portata di chiunque sappia leggere e comprendere ciò che legge.
Per gli analfabeti funzionali
, per coloro cioè che faticano a comprendere il senso delle parole scritte (anche quando esprimono concetti basilari ed operazioni manuali elementari), CiccioChef fornisce anche un sostegno di altissimo valore: i video.
Sul suo canale YouTubeⓡ, il nostro autore elargisce numerosissime preparazioni, divertentissime e parimenti utili, dove anche i semi analfabeti culinari potranno trovare la loro soluzione ideale, la loro ricetta preferita, la preparazione alla loro portata.
Bene. Credo di aver già troppo abusato della pazienza del lettore ma mi premeva trasmettere il perché
all’origine di questa opera e, indirettamente, il suo valore
eccezionale e la sua funzione.
Credo pertanto sia giunto il momento di augurare al lettore una completa immersione nella lettura e nella sua cucina, onde poter beneficiare degli insegnamenti, delle raccomandazioni, dei trucchetti pratici di CiccioChef, a cui va comunque il mio personale ringraziamento per avermi coinvolto, seppur molto marginalmente, nella realizzazione di questa sua opera prima
.
Ivan Lorenzoni
(Imprenditore seriale illuminato, autore & gran forchetta)
Ultima Prefazione
a cura di Patrizia Franzolin
Ma voi, un cuoco che cucina con il cappotto, lo avevate mai visto?
CiccioChef è un personaggio alternativo, empatico, brillante e anche generoso perché condividere la propria arte (perché cucinare è un’arte!) è altruistico.
Voglio dire che, una persona non particolarmente dotata per la cucina, me per esempio, seguire i video di CiccioChef aiuta non poco e risolve spesso la situazione.
E poi volete mettere la soddisfazione che provo nel vederlo svolazzare con il mio cappotto? Eh sì, CiccioChef, oltre a tutte le qualità sopra elencate, è pure un cuoco etico: indossa, infatti, un prodotto artigianale fatto a mano nella lontana India; Un prodotto realizzato da una piccola azienda mia cliente che produce solo prodotti etici e sostenibili, rispettando le regole del fairtrading.
Devo però dire che, quando l’ho visto per la prima volta in cucina con questo cappotto di lana pregiata, mi è venuto un colpo perché ho pensato a tutte le mie clienti in waiting-list pronte a strapparsi i capelli, sbattendosi in terra tra urla e strepitii pur di possedere quel capo in edizione limitata.
Lui invece, con nonchalance, ci si pulisce sopra pure le mani. Che classe! Sì, perché, come tutti quelli che non hanno bisogno di ostentare, dimostra che è cool inside!
Un testimonial d’eccezione, un maestro di cucina e di humor, un amico di vecchia data a cui sono legata da sincero affetto.
In un mondo dove regnano le pecore, distinguersi è sicuramente un atto di coraggio.
Evviva CiccioChef e le sue ricette…evviva il suo primo libro!
Patrizia Franzolin
(Ethical Fashion Promoter)
Le Origini
a cura di Enrico Nocera
CiccioChef nasce il 2 maggio del 1966 a Lendinara, paesino in provincia di Rovigo ribattezzato, subito dopo la nascita del celebre Chef: l’Atene del Polesine.
La leggenda narra che la sua prima parola sia stata Casunziei
e che a 4 mesi pesasse già 127 chili. Dato ufficioso, perché da un vecchio documento scovato negli archivi del pediatra del paese, il dott. Carpalli, pare che l’infante, al momento della pesata, indossasse un body fatto di trippa.
Il suo sogno, però, non fu sempre quello di diventare uno chef vagamente conosciuto su Instagram. Da piccolo sognava di diventare uno sportivo famoso, come il suo idolo, il lendinarese Eugenio Marozzi, campione nazionale di Tollini
’70-’71. Fu proprio l’anno successivo al trionfo del Marozzi, nel 1972, che si rese conto che la sua vera vocazione erano i fornelli.
Il fatto che quello stesso anno fu cacciato contemporaneamente dalla U.S.D. Lendinarese di terza categoria, dal Tennis Club Lendinara, dal Lendinara Volley, dall’A.S.D. Rugby Lendinara, dal Roller Club Lendinara, dalla Società Polisportiva Libertas Ramodipalo-Rasa e dalla A.S.D. Lendinara Tchoukball sembra essere una curiosa coincidenza che i libri di storia ancora faticano a spiegarsi.
A 10 anni portò Lendinara sulle prime pagine dei quotidiani nazionali, quando acquistò, vendendo la vecchia bicicletta costruitagli dal nonno con vecchie bottiglie di Genepì, 38 mila lire di Bitcoin. Nonostante la notizia fece il giro della penisola, l’investimento non ebbe il successo che la nazione si aspettasse, anche perché i Bitcoin sarebbero stati inventati solo 33 anni dopo.
Il resto è storia. Celebrità social e star assoluta del lockdown. Me lo farei di brutto
, per citare il suo unico follower su Facebook che poi è sempre lui, nascosto dietro al bizzarro pseudonimo di Roberto Flagello Agosta
.
Il suo Tiramisù ha ucciso più italiani della peste del 1500.
Ha un contenzioso con la Guida Michelin per essersi mangiato la stella conferitagli.
Quando non cucina, da amorevole padre di famiglia, riversa tutto il suo affetto verso i suoi cari: i giocatori della sua squadra di Fantacalcio con la quale ha inanellato una serie di 874* risultati inutili consecutivi, eguagliando l’inarrivabile Inter di Orrico.
*dato in fase di aggiornamento
Enrico Nocera
(Autore televisivo, sceneggiatore e giocatore fortunato di Fantacalcio)
Introduzione al manuale
Va bene, direi che ci siamo, se avete finito di leggere tutte le prefazioni fatte da personaggi amici seri, anche con una bella reputazione da difendere, che si sono offerti gratuitamente(e voglio che sia chiaro anche per loro) di scrivere due righe sul sottoscritto, almeno il costo di questo libro potete già considerarlo ammortizzato.
In fin dei conti, cosa ve ne fate dell’ennesimo libro di ricette, create poi da un pingue, irriverente e a volte inetto Chef
, nato durante la peggiore pandemia mondiale dai tempi della Spagnola
del 1920. Che poi, se andassimo a fare i precisetti ¹, gran parte degli alimenti sarebbero ormai scaduti da mo’, nonostante a volte, vengano ancora rinvenuti sugli scaffali di Eataly. Ma questa è un’altra storia.
Quindi la risposta alla domanda di prima è: assolutamente niente! Ma, e qui c’è del genio…tutto fa brodo.
A proposito di brodo. Troverete nelle mie ricette l’uso incondizionato del brodo granulare, che nella scala delle cose considerate mortali da qualsiasi chef che si rispetti, si trova un cicinin ² sopra al dado Star e poco distaccato dalla panna liquida e dal Parmigiano