Le emozioni e le organizzazioni
By Tony Urbani
()
About this ebook
Read more from Tony Urbani
Turismo innovativo e sostenibile: brevi riflessioni sulle tendenze e sugli scenari futuri Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsInvecchiamento attivo il caso della Tuscia: riflessioni socio geografiche e welfare sostenibili Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Related to Le emozioni e le organizzazioni
Titles in the series (37)
L'ultimo Pasolini: tra forma e realtà Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsHoly See’s Archives as sources for American history Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa palabra sin centro: LA NARRATIVA MULTITERRITORIAL DE LEONARDO ROSSIELLO RAMÍREZ Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa cosa marrone chiaro e altre storie dell'orrore Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsTuscia in Pasolini: Studio onnicomprensivo di un rapporto articolato Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsMelankomas: Sulla bellezza dell'atleta Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa dinamo e il fascio: Volt, l'ideologo del futurismo reazionario Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLe droghe Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsSocial Media: RIVOLUZIONE COMUNICATIVA NELLE ORGANIZZAZIONI Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLouise de Fontaine Dupin: Erudita e virtuosa Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsL’uomo che diventò donna Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsRiso nero Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl cavaliere con gli stivali azzurri Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl re ne comanda una Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsViaggio di una sconosciuta Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa vita involontaria Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa città senza cielo Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl bambino di pietra: Una nevrosi femminile Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsRoma 1922-1943: La "città di pietra" sotto il fascismo Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl richiamo di Alma Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsQuando la lingua del Signore è di un genere diverso: “femminismo” e religione nella letteratura inglese tra XVII e XVIII secolo Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLetteratura tecnica sulla scultura lapidea: Dal Rinascimento al Neoclassicismo Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsGli archivi della Santa Sede come fonte per la storia del Portogallo in età moderna: Studi in memoria di Carmen Radulet Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsVladimir Sollogub e la provincia russa della prima metà dell’800 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLe emozioni e le organizzazioni Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsTre occasioni machiavelliane Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsL'informazione geografica: linguaggi e rappresentazioni nell’epoca del knowledge graph Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsMarx e Gramsci: La formazione dell'individuo sociale Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Related ebooks
La comunicazione politica nella società emotiva Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLE LOGICHE DELLE ORGANIZZAZIONI Potere, leadership, cultura, comunicazione e gruppi Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsRelazioni e disagio: La consulenza sociolistica come pratica di sociologia clinica Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsL'empatia come interazione pura: Da Weber alla Neurosociologia Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLavoro emotivo, lavoro emozionale: Una lettura sociologica delle emozioni Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsL'indagine narrativa: Da metodo di ricerca a strumento di lavoro Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsSocietà vuote - Privati Pieni Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsSocial Media: RIVOLUZIONE COMUNICATIVA NELLE ORGANIZZAZIONI Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsSoggettività, relazione sociale, costruzione sociale: Elementi per un nuovo paradigma del lavoro sociale Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl management delle emozioni. Felicità e virtù tra antico e moderno Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLaboratori per il benessere e lo sviluppo locale Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl senso della vita e i criceti: Il futuro che prepariamo alle nuove generazioni Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsGioco Sofia Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLA PROSPETTIVA SOCIOLOGICA Argomenti di Sociologia per le Professioni Sanitarie e gli Operatori Sociali Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsChe cos'è la sociologia applicata: una breve introduzione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsEmpatia e comunicazione non verbale Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIL MIO CAPO È UN BAMBINO? L’analisi transazionale come strumento di studio e soluzione dei conflitti lavorativi. Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsSentire insieme Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsAmicizia e Professione.: Contributi al dibattito sul sociale Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsTerzo settore e comunità: Intrecci culturali e reti di relazioni Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsComunità e democrazia nei quartieri Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl rovescio del sociale: Appunti per una clinica sociologica Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsOltrepassare - Intrecci di parole tra etica e tecnologia Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsI gruppi di auto mutuo aiuto: Storia, attivazione e conduzione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsStorytelling, Una Palestra Per L’intelligenza Emotiva Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsGlobalizzazione culturale e rivalutazione dell'identità etnica Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCodici e paradigmi per rileggere lo sviluppo locale Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDal denaro al donare, l'anagramma del cambiamento: Una proposta economica in chiave olistica Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsTavola Rotonda Post-Razionalista Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Social Science For You
L'Arte di Comunicare Rating: 5 out of 5 stars5/5Gli Illuminati: La realtà oltre il mito Rating: 5 out of 5 stars5/5Fake news dell'antica Roma: 2000 anni di propaganda, inganni e bugie Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsProverbi Italiani: I migliori proverbi italiani, divisi per regione, nella lingua dialettale e con il loro significato Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsSimbologia Massonica Vol.I: Simbologia e Tradizione esoterica liberomuratoria Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsMussolini e gli Illuminati: Da Piazza San Sepolcro al rito sacrificale di Piazzale Loreto Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsQuaderni del carcere. Antologia: a cura di Mario Di Vito Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsSK - Assassini Seriali: Un saggio-inchiesta di Liana Fadda Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLe leggende delle Alpi Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsAntinfluencer: contro i nuovi persuasori del nulla Rating: 5 out of 5 stars5/5Mille musiche diverse - Manuale pratico di Musicoterapia Rating: 5 out of 5 stars5/5Il Libro del Vero Massone Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl viaggio esoterico dell’uomo nelle lame dei Tarocchi Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsI segreti della Massoneria Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsApprendista libero muratore. Manuale ad uso degli iniziati Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsMagia e massoneria: Comprendere il mondo iniziatico Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsL'umorismo Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsQuando eravamo i padroni del mondo: Roma: l'impero infinito Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa Cabala Massonica: Il Grande Architetto e il Libero Muratore Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsTarantole, tarantolati e tarantelle nella Spagna del Siglo de oro Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsEttore Loizzo Confessioni di un Gran Maestro Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsMitologia delle piante inebrianti Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsItalian Sword&Sorcery: La via italiana all'heroic fantasy Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsRibellarsi come si può Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsMaestro Libero Muratore. Manuale ad uso degli iniziati Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLe Feste dei Celti: La via della morte e della rinascita dei Druidi nelle celebrazioni della tradizione celtica Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsRaccontarsi è conoscersi. Storie, emozioni e didattica per una società multiculturale Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCapuana e la letteratura per l'infanzia Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsManuale delle Microespressioni Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Reviews for Le emozioni e le organizzazioni
0 ratings0 reviews
Book preview
Le emozioni e le organizzazioni - Tony Urbani
INTRODUZIONE
Emotion proviene dal francese e a sua volta deriva dal termine latino emotio con il significato di smuovere, commuovere, di fatto, indica il concetto di movimento fisico, il portar fuori. La parola, implicitamente, conserva ancora il senso di essere promotrice di una certa agitazione
, ma racchiude solo genericamente la reazione complessa di molteplici variabili fisiologiche appartenenti alla percezione. Tanto che spesso la letteratura delle varie discipline - storiche, geografiche e sociologiche - ne parla in termini di necessità, di forme e di gestione, non considerandola del tutto una forza promotrice, ma piuttosto un’energia da controllare e/o da educare, in modo da non trasformare l’agire in una deviazione o in un errare. Eppure nella nostra società la trama della dimensione emozionale si è stratificata ed è diventata fondamentale e al quanto redditizia se si pensa all’industria dello svago e del divertimento, che in Italia vede un fatturato di ben 71 miliardi con circa 19 milioni di persone in cerca di forti emozioni.
Ma allargare lo sguardo, come fa Tony Urbani nel suo interessante lavoro di ricerca, e porre l’accento sul ruolo delle emozioni negli studi organizzativi vuol dire entrare nel pieno del dibattito che vede correlati indagine intellettuale e affettiva, nella convinzione che entrambe concorrano a creare una conoscenza basata sulla possibilità di apprendere le capacità pratiche grazie a determinati elementi: consapevolezza e padronanza di motivazione, empatia e abilità nelle relazioni interpersonali
, soprattutto ora che, come ci ricorda l’Autore, una delle sfide più importanti con cui si dovranno fronteggiare le moderne organizzazioni è proprio quella di ripensare se stesse al di fuori di un modello prettamente meccanicistico, razionale-strumentale
.
Il percorso del volume scardina quella idea di immutabilità che fino ad ora riguardava le organizzazioni e ne descrive la complessità fluida e molteplice dell’incompiutezza del processo, dove le emozioni sono da considerarsi come nuovi strumenti
.
Vediamo, dunque, le emozioni rappresentare la possibilità di un terreno comune di ricerca, che permette la comprensione delle dinamiche. In effetti, secondo le parole di Bertrand Russel desideri, emozioni e passioni costituiscono le sole cause possibili dell’azione di una varietà d’elementi come: il comportamento, le sensazioni corporee, l’espressione del volto, il sentimento provato e le valutazioni cognitive dello stimolo emotigeno
.
Se consideriamo dunque le emozioni in quanto fatti collettivi, ne intravvediamo le potenzialità di fatti sociali, è l’ emozionarsi, nel senso di muoversi fuori, che diventa strategico, poiché è dappertutto, per cui la percezione avviene con uno scambio di energia meccanica e di informazioni tra il corpo e l’ambiente che lo circonda
. Dunque, la ricerca di Urbani, così ben documentata, sottolinea non solo il ruolo culturale, ma evidenzia quanto l’emozione possa connettere senso e luogo. L’intento formulato nel volume è proprio valutare gli interscambi con tutte le fasi che hanno portato all’emergere dell’emozionalità ai fini organizzativi, per cui oggi pensare le emozioni al lavoro significa considerare l’emozionalità come il perno centrale dell’organizzare, ma non le emozioni imposte dalle organizzazioni per fini strumentali o dalla razionalità burocratica, bensì le emozioni emergenti dall’interazione tra gli individui nella comunicazione, rispetto al sé e rispetto agli altri
. È un modellare la trama dello spazio produttivo, tracciando i nostri modi di entrare in contatto con esso, quasi a tracciarne una mappa delle traiettorie dell’emozione e della forza motrice dello smovere
.
L’Autore sottolinea più volte come la comparsa del fattore umano
(come variabile complessa negli studi organizzativi) sia alla base del futuro inserimento delle emozioni nel mondo del lavoro, insieme al passaggio epocale, dal governo delle macchine associato alla concezione razionale-strumentale dell’organizzazione, al governo delle risorse umane e la visione processuale e di creazione di senso
. Si tratta di esplorare un nuovo spazio di azione, di accedere ad una geografia nuova che risponde alla domanda sull’aspetto in comune e caratterizzante le organizzazioni e le emozioni.
Nella letteratura sulle emozioni, ci sono più voci sulla definizione del binomio che spesso viene visto in relazione con l’ambiente e in particolare a specifici eventi che possono intervenire sul processo del pensiero e che ben si adatta all’interpretazione dell’interconnessione tra emozioni e contesti lavorativi. Un connubio che presta importanza ai fattori sociali come determinanti delle emozioni per cui è indubbio che entrambe siano il frutto dell’esperienza nella nostra vita quotidiana, ma quando si tenta di darne delle definizioni più precise e puntuali, si sperimenta la loro complessità epistemologica, poiché il soggetto che percepisce (attraverso le sue emozioni, i suoi sensi, la sua attitudine spirituale) è posto, se non al centro
almeno in una posizione privilegiata, giacché si fa portatore di significati spesso del tutto estranei ai modelli razionalistici.
In questa direzione, Urbani riprende il dibattito riguardante la creazione di senso del moto dell’emozione, dando ampio spazio a Karl Weick, in particolar modo al concetto di sensemaking, inteso come processo continuo, poiché intimamente legato alle emozioni, dato che il senso rende possibile l’atto di organizzarsi e questo a sua volta rende possibile il senso. Si tratta di un processo basato su una grammatica convalidata consensualmente
, è dunque un processo interpretativo necessario, affinché gli attori organizzativi, comprendano e condividano le idee riguardanti certe caratteristiche dell’organizzazione come la mission aziendale, punti di forza e di debolezza, che tipo di problemi si possono affrontare e come si dovrebbero risolvere, ma anche il bisogno dei lavoratori di percepirsi come competenti ed efficaci, e, infine, il bisogno di coerenza. Questi bisogni influenzano il sensemaking nelle organizzazioni, di fatto Weick (1979) ha fornito un contributo essenziale alla comprensione dei legami fra i processi di significazione e i comportamenti degli attori; per cui il significato che viene sostenuto socialmente tende ad essere quello che si riflette favorevolmente sull’organizzazione.
L’enfasi sulle emozioni, come ci ricorda Madau (2018), è dunque determinata dalla convinzione che le relazioni sociali ne siano in qualche modo governate e che la conoscenza delle emozioni possa essere di utilità in molteplici aspetti della politica pubblica e delle decisioni economiche
(Anderson, Smith, 2001).
Negli ultimi decenni, si è assistito ad un cambiamento nei modelli operativi, dovuto non solo alla tecnologia, ma proprio alla rilevanza della sfera emozionale. Parlare di emozioni nelle organizzazioni è oggi un aspetto fondamentale e di riferimento paradigmatico. La premessa principale da cui il volume prende il via è proprio che il principio di emotion/ motion, come sottolinea l’Autore, è dappertutto, quindi non dovremmo chiederci dove è nella vita organizzativa, bensì come e perché sia stata nascosta e sistematicamente resa invisibile
. Tracciare dunque il moto delle emozioni significa imparare a guardare in modo diverso, vale a dire che è necessario soffermare lo sguardo sul delicato equilibrio tra continuità e trasformazione di questa ibridazione nello spazio produttivo e nello spazio vissuto. Nel riconoscere le trasformazioni dovute al passaggio dalla società dei luoghi alla società dei flussi, causato dalle innovazioni tecnologiche, gli effetti di questo muovere danno vita ad uno spazio a geometria variabile di relazioni multiformi e variegate degli aspetti emozionali e socio-economici. La dimensione emozionale diviene, pertanto, un attributo che deve essere inserito come principio organizzativo, riconoscendole il grande spazio che le spetta, senza cercare di manipolarla o intrappolarla in rigidi percorsi, ma trasportandola al centro di un processo ancora tutto in divenire.
Luisa Carbone
CAPITOLO 1
DALL'INGRANAGGIO AL CUORE
In questo capitolo si avvierà una lettura storica del pensiero organizzativo, incentrata a comprendere il percorso che ha portato ad inserire le emozioni negli studi organizzativi.
Si sposteranno punti di vista e messe a fuoco del pensiero organizzativo volti a cogliere le emozioni, i sentimenti e gli stati d’animo, nelle parole e nelle pratiche che li hanno compressi o celati. La comparsa del fattore umano
(come variabile complessa negli studi organizzativi) è alla base del futuro inserimento delle emozioni nel mondo del lavoro, insieme al passaggio epocale, dal governo delle macchine associato alla concezione razionale-strumentale dell’organizzazione, al governo delle risorse umane e la visione processuale e di creazione di senso.
Le organizzazioni e le emozioni hanno in comune un aspetto caratterizzante, entrambe sono a noi molto familiari, facciamo di loro una grande esperienza nella nostra vita quotidiana, ma quando si tenta di darne delle definizioni più precise e puntuali, si sperimenta la loro complessità epistemologica. Di norma si dà per scontato che le organizzazioni siano degli strumenti atti a produrre dei fini precisi, tramite procedure, compiti e prestazioni. Questa definizione è forviante e parziale, poiché le organizzazioni si presentano al loro studio indeterminate nelle logiche, nei fini e negli effetti che ne derivano.
Cinque punti guideranno nella scoperta delle organizzazioni: 1. la prospettiva razionale-strumentale dell’organizzazione che è alla base delle teorie classiche, 2. la dimensione processuale delle organizzazioni, 3. lo studio delle culture organizzative, ossia le organizzazioni come processi di creazione di significati, 4. i processi di trasformazione relativi all’apprendimento organizzativo, 5. le organizzazioni a rete e le postburocrazie.
1.1 LA PROSPETTIVA RAZIONALE-STRUMENTALE
La concezione razionale-strumentale non solo è alla base dei modelli teorici classici, ma è anche profondamente radicata nel senso comune e nel fare le organizzazioni. Sono pensate come macchine in grado di compiere in modo preciso operazioni prestabilite. L’ingranaggio, come unità minima della macchina è emblema ancora oggi della tecnologia e del lavoro tout court (si veda ad esempio l’emblema della Repubblica Italiana), metafora delle organizzazioni come macchine. L’idea stessa di organizzare e di organizzazione, fa pensare a relazioni ordinate fra parti date in modo da costruire un insieme definito, le organizzazioni di lavoro sono pensate, e quindi il lavoro che vi è dentro, come un orologio, ossia in modo routinizzato, efficiente efficace e prevedibile. Non si