Esperanto: Grammatica ragionata
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Cosmo Pasciuto nasce a Formia il 28 marzo 1972. Sin da giovane esprime la propria passione per la Letteratura, la Filosofia e le Lingue. Laureatosi in Lettere all'Università "La Sapienza" di Roma nel 1996, ha da allora perfezionato le proprie discipline oggetto di insegnamento, quindi ha anche curato l'interesse per la lingua e la cultura francese, interessandosi anche allo studio dell'esperanto. E' insegnante di Italiano e Latino. Per Passerino Editore ha già pubblicato " E nessuno risponde" - 2019, (dodici racconti congiunti tra loro dalla filigrana delle umane attese e delle risposte generalmente mancate); "Il funambolo della sera" - 2020, (un libello prosimetrico ad impianto filosofico, per il quale è risultato tra i finalisti della sezione opere inedite, per la XXXV edizione del “Premio nazionale di Poesia Libero de Libero” 2019); "Il sipario della luna" - 2020 (racconto ambientato nell'antica Roma, in cui lo scrittore immagina l’incontro tra il poeta latino Ovidio e la giovane Fabia nello scenario della Suburra, tra l’Argileto ed il Tempio di Giano); "L'Acchiappanuvole" - 2020 (romanzo storico-psicologico), "Percorso di filosofia morale dell'Esperanto" - 2021 (introduzione allo studio dell'Esperanto).
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Anteprima del libro
Esperanto - Cosmo Pasciuto
Introduzione
" Esperanto – Grammatica Ragionata" non vuole sostituirsi a nessuna delle numerose e validissime grammatiche di Esperanto in commercio, né tantomeno a quelle parimenti valide presenti sul web … Questo libro nasce dall’esigenza di stendere su un quaderno di appunti
, un Corso sui lineamenti dell’Esperanto e dell’esperantismo, attraverso la forma di un semplice prontuario di regole ragionate, di norme e curiosità facilmente consultabili grazie anche alla forma comparativa tra diverse lingue. Il libro vuole essere semplicemente un invito ad accostare all’Esperanto quanti lo desiderano al fine di rendere nota la duttilità di tale lingua: artificiale (secondo il suo atto di nascita) ma naturale (per l’esposizione e soprattutto dinamica, logica ed intuitiva). La finalità del libro è quindi quella di incuriosire il lettore ad apprezzare l’Esperanto nei suoi lineamenti grammaticali.
Per facilitare lo studio della lingua si è proceduto in una formulazione di norme e regole impiantate sul percorso ragionata partendo dalla grammatica italiana. Essendo la lingua in esame la fusione
logica di numerose lingue, si è data molta importanza alla comparazione ragionata. Le scelte relative alla suddivisione in lezioni sono puramente didattiche; alcune definizioni concettuali sono derivate partendo come punto di riferimento da un allievo
medio italiano, con semplici conoscenze della lingua latina.
Chiedo dunque scusa a tutti gli Esperantisti per il frutto del mio progetto che non è un manuale, manlibro, ma è semplicemente un percorso di un autodidatta che, appassionato delle lingue, ha voluto apprendere anche l’Esperanto e, dopo averne colto la bellezza, la plasticità e la duttilità, ha voluto fissare un prontuario cadenzato in parti, indirizzato a quanti desiderano o desidereranno acquisire solo una prima infarinatura della lingua per poi incamminarsi in questo straordinario percoso di speranza delineato come processo di anti-babele linguistica dallo stesso ideatore: Zamenhof.
Prima lezione - La Fonologia
La Fonologia
*
Si definisce fonologia quell’ambito della linguistica che studia ed approfondisce la disciplina che sovraintende il suono sia nel suo aspetto orale, cioè l’ortoepia, sia nel suo aspetto scritto, cioè l’ortografia.
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L’ ortoepia studia la pronuncia, ovvero l’articolazione dei suoni, o fonemi, nel loro aspetto orale.
L’ ortografia studia invece la forma scritta dell’ortoepia e pertanto consente di comprendere l’associazione grafica che un determinato alfabeto attribuisce ad una data lettera, o grafema, per meglio esprimere un fonema.
In Esperanto ad ogni grafema corrisponde un fonema.
1.1. Le Lettere
Prima di procedere nello studio della morfologia e della sintassi è doveroso affrontare lo studio delle lettere, nell’aspetto dell’ortoepia e dell’ortografia.
*
Con il termine Litero si intende la parola Lettera dell’alfabeto. Innanzitutto è utile precisare che l’ Esperanto è una lingua senza eccezioni, per cui ogni regola è fissa e non è soggetta a varianti d’uso. La lingua è dunque un insieme di regole strutturate tra loro affinché non si cada mai in eccezione.
Lo stato di contraddizione, in quanto sovvertimento della regola, negherebbe il principio di unicità che sovrintende tutta l’architettura del pensiero che permette all’Esperanto di reggersi e sorreggersi autonomamente, senza variazioni di senso e senza rischio di incomprensione.
In sintesi, la " regola" è una, unica ed univoca e quindi non si contraddice mai.
*
L’Esperanto usa l’alfabeto latino ma con delle particolarità. Vi sono infatti segni grafici sovrapposti alle lettere che danno la possibilità di offrire una grafia a suoni che invece in altre lingue sono articolati dall’incontro di più lettere.
Tale procedimento è finalizzato ad evitare delle incomprensioni di pronuncia.
Le lettere dell’alfabeto sono in tutto 28, di cui :
5 sono vocali: a, e, i, o, u,
23 sono consonanti, e nel caso di j e ŭ parliamo di semivocali che si uniscono in dittongo ad altre vocali, senza però diventare tali e preservando la loro natura intermedia tra vocale e consonante. Delle 23 consonanti:
17 sono prese fedelmente dall’alfabeto latino con qualche alterazione di suono;
6 sono prese dall’alfabeto latino con segni diacritici.
*
Prima di procedere ulteriormente, è doveroso precisare che l’Esperanto ha quindi 23 consonanti, ciascuna delle quali ha un suono e quello soltanto. Mancano quattro lettere come q, w, x, y, ma, come suesposto, se ne aggiungono altre sei, le diacritiche
quali: ĉ , ĝ , ĥ , ĵ , ŝ , ŭ .
Dunque, così facendo, non esistono problemi di pronuncia come nell’ Inglese, in quanto ad ogni segno ortografico corrisponde un suono, consonantico o vocalico; né per articolare alcuni suoni specifici si incontrano le numerose addizioni consonantiche formanti i digrammi come ad esempio in Ungherese o in Polacco (per citare solo due delle lingue vicine al contesto in cui l’Esperanto nasce).
*
Essendo una lingua ad impianto fisso (cioè regolata da leggi che non cadono mai nell’eccezione) anche la pronuncia di ciascuna lettera segue delle norme ben delineate e marcate.
Al fine di avvicinare il lettore allo studio dell’Esperanto, per ciascuna lettera saranno date diverse parole che possono risultare utili per iniziare a formare un vocabolario mentale. Come si potrà osservare tutti i sostantivi finiscono in –o; i pronomi personali ed i verbi all’infinito in –i; gli aggettivi in –a. Questo argomento sarà meglio sviluppato nella sezione relativa alla morfologia.
Le lettere, ad eccezione delle vocali, si nominano in forma sostantivata, quindi con terminazione -o. Poiché le prime tre lettere dell’alfabeto recitano il suono ritmato a-bo-co… allora il termine alfabeto in esperanto si traduce anche con aboco (la cui pronuncia è appunto abozo
).
Curiosità: Litero aû letero?
Un’ ultima di curiosità prima di passare all’Alfabeto:
Litero : Lettera dell’Alfabeto; Letero : Lettera missiva.
Per indicare le Lettere, cioè la Letteratura, si parla di Literaturo.
1.2. L’Alfabeto
Con il termine Aboco si indica in modo più schietto l’alfabeto (peraltro identico nell’esperanto)… è il suono prodotto dalle prime tre lettere: a-bo-co. Prima di procedere nello studio dell’alfabeto è doveroso precisare che due consonanti consecutive si pronunciano sempre separate e distinte tra loro, e pertanto il suono gn non esiste secondo la pronuncia italiana ma esiste solo come è nell’inglese.
Prima di procedere nello studio diamo adesso visione dell’Alfabeto e di alcune parole che possono aiutarci nel lessico di base.