Memorie di un rivoluzionario
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Anteprima del libro
Memorie di un rivoluzionario - Pëtr Alekseevič Kropotkin
PIETRO KROPOTKIN
Quando penso a questo uomo singolare non posso fare a meno di avvicinarlo a Giuseppe Mazzini, non per somiglianza – s’intende – delle dottrine che professarono e divulgarono; ma per la purezza esemplare della loro vita, per la perfetta unità di essa con le loro idee, per il fervore di apostolato in cui persistettero fino all’estreme loro forze, per il disprezzo delle persecuzioni e della povertà, per l’oblio assoluto di se stessi nella più completa dedizione al loro ideale.
Operarono e soffersero entrambi per migliorare la forma della convivenza umana su questa vecchia Terra che non vide ancora, in tanto progresso di cose, farsi l’uomo migliore de’ suoi lontani antenati. Entrambi videro, con animo di fratelli, una grande parte del loro prossimo soffrire inconsapevolmente le ingiustizie e l’oppressione dei potenti, e dal momento in cui questa dolorante verità rifulse al loro pensiero e lo accese in fiammate di passione non si appartennero più; furono interamente della causa che avevano abbracciato e concepirono il resto della loro vita come una missione.
Noi possiamo vedere il dolore e la miseria, l’ignoranza e l’ignominia di creature che si somigliano, e sentirne pietà o indignazione; possiamo passare accanto alla fanciullezza che mendica, alla madre che distrugge il fiore di umanità sbocciato nelle sue viscere per timore di non poterlo nutrire, e sentirne un trasalimento di tutto il nostro essere fisico e morale. Ma generalmente bastano pochi minuti o poche ore, basta che la nostra attenzione diverga ad altri oggetti, sieno pur quelli consueti nella vicenda delle nostre giornate, e... dimentichiamo, per andare a tavola con lo stesso appetito, al