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Oltre la frontiera. Il tono dei sottogeneri del fantasy
Oltre la frontiera. Il tono dei sottogeneri del fantasy
Oltre la frontiera. Il tono dei sottogeneri del fantasy
Ebook65 pages45 minutes

Oltre la frontiera. Il tono dei sottogeneri del fantasy

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Fantasy - saggio (44 pagine) -


Il fantasy è un reame ampio dalla geografia tortuosa. Il primo settore da esplorare è quello dei sottogeneri: quali e quanti sono? Epic fantasy, High fantasy, Urban fantasy, Dark e Grimdark… tante declinazioni, tante caratteristiche che li accomunano o differenziano.

In questo secondo volume della “Guida al fantasy”, Gloria Bernareggi e Sephira Riva tracciano una mappa dei sottogeneri, che è anche un principio di metodo: perché li categorizza a seconda del tono. Pronti a scoprirli insieme?


Classe 1990, Gloria Bernareggi dopo aver conseguito il diploma di Tecnico dei Servizi Ristorativi – indirizzo cucina, ha deciso di trasformare la sua passione per il mondo editoriale in lavoro, prima iscrivendosi alla facoltà di Lettere Moderne, poi lavorando come collaboratore per Il Giornale di Monza. Successivamente ha iniziato delle collaborazioni con diverse realtà editoriali come digital contenent creator (in partiolare nel settore food) e come correttrice di bozze.

Scrive a quattro mani con la collega Sephira Riva e, sempre con lei, co-gestisce il blog Moedisia.eu dove si occupano di letteratura fantastica, narrativa inclusiva e critica letteraria. E per non tradire la propria vena gastronomica ha ideato la rubrica “Ricette letterarie”: ricette tratte dai suoi libri fantasy preferiti – e non solo.

Classe 1990, Sephira Riva è laureata in Chimica e ha conseguito il dottorato di ricerca in Ingegneria dei Materiali. Ha vissuto per anni all’estero (Galles, Germania, Norvegia), lavorando per l’Agenzia Spaziale Europea e per l’Istituto Italiano di Tecnologia. Ha quindi avuto svariate occasioni per incontrare alien* e analizzarne i manufatti!

Pur avendo intrapreso una carriera prettamente scientifica, ha mantenuto un profondo interesse per la letteratura, partecipando a corsi e workshops di scrittura e storytelling. Scrive in coppia da molti anni e co-gestisce il blog Moedisia.eu, in cui si occupa di critica letteraria, narrativa inclusiva e fantasy, con post e approfondimenti tematici.

LanguageItaliano
PublisherDelos Digital
Release dateOct 12, 2021
ISBN9788825417760
Oltre la frontiera. Il tono dei sottogeneri del fantasy

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    Oltre la frontiera. Il tono dei sottogeneri del fantasy - Gloria Bernareggi

    2.1 Introduzione

    Nella tappa precedente, inizio di questo viaggio attraverso i burrascosi oceani del fantastico, abbiamo tentato di fornire una definizione operativa del fantasy, attraverso il suo rapporto con l'immaginazione, il Mondo Primario e il Mondo Secondario.

    La natura inevitabilmente estensiva del nostro approccio al fantastico ci ricorda che, a fronte di alcune similitudini nei temi e negli intenti, le differenze tra storie fantasy sono spesso sostanziali. Una definizione ampia di fantastico può essere utile ai fini di una critica consapevole, ma la netta predominanza di alcuni tipi di storie rischia di mostrarci l’esperienza fantastica come monolitica.

    Non è così, anzi, il fantasy rappresenta un unicum nel panorama letterario proprio per la sua stravaganza, la sua fame di contenuti, la sua capacità di appropriarsi di temi e tratti appartenenti ad altri generi, epoche, vissuti.

    Per affrontare questa varietà, al genere fantasy sono associati decine di sottogeneri, il cui numero cresce quasi giornalmente. Questa crescita si deve alla facilità di ibridazione delle storie fantastiche, che non disdegnano, anzi, amano crescere in modo selvatico, e si fanno beffe dei confini disegnati da editori e librai. Il risultato è che un testo può appartenere a svariati sottogeneri contemporaneamente: solo di rado questi sono mutualmente esclusivi.

    Possiamo seguire a ritroso l’origine di queste rare contrapposizioni tra sottogeneri (per esempio, un Fantasy Comico difficilmente può essere anche Dark), fino al momento in cui si sono generate. La scissione primaria, per così dire. La sola reale divisione esistente nel genere fantasy risale a una critica mossa da Ursula K. Le Guin ad alcuni testi suoi contemporanei:

    Il fantasy mercificato non rischia: non inventa nulla, ma imita e banalizza. Procede privando le vecchie storie della propria complessità intellettuale ed etica, modificando la loro azione in violenza, i loro agenti in bambole, e la loro veridicità in stereotipo sentimentale. Gli eroi brandiscono le loro spade, laser, bacchette, meccanicamente come mietitrebbie, incamerando profitto. Scelte morali profondamente disturbanti sono ammorbidite, rese graziose, rese innocue. Le idee appassionate dei grandi narratori sono copiate, stereotipate, ridotte a giocattoli, sagomate in plastica di colori vivaci, pubblicizzate, vendute, rotte, rottamate. Rimpiazzabili, intercambiabili. 1

    Con la perifrasi fantasy mercificato (commodified fantasy nel testo originale), Le Guin di fatto sancisce un discrimine tra opere che aderiscono a una struttura formulare, riproponendo stilemi esistenti, e opere che scelgono di sperimentare con nuovi espedienti letterari, concetti, personagg*, significati o strutture.

    Il fantasy mercificato si differenzia così dal fantasy speculativo (speculative fantasy), figlio di quella speculative fiction (narrativa speculativa) che ospita con uguale passione fantasy e fantascienza.

    Ogni rivoluzione letteraria è uno spettacolo pirotecnico. Un fragore, un’esplosione che scuote le fondamenta. (…) Eppure, presto o tardi, ogni onda si ritira. A riva non resta che un mucchio di conchiglie madreperlacee e ciottoli colorati, un paio di meduse, un vecchio stivale malconcio: qualche nuovo nome, qualche nuovo tema e qualche nuova tecnica narrativa.

    Valeva la pena darsi tanto da fare, si chiederanno perplessi gli scettici? (…) Certo che sì. Il valore di un’onda non si riconosce da quel che lascia a riva, ma dal modo in cui essa ha trasformato il paesaggio, dalle possibilità e dagli strumenti innovativi che ha introdotto a scrittori e lettori: i contorni della costa sono mutati, nuove baie sono apparse e le vecchie sono sparite, le pratiche underground e marginali sono divenute mainstream, i tabù ormai superati sono stati normalizzati. Gli orizzonti si sono ampliati, quel che solo ieri era vietato oggi non è che una variante della norma collettivamente accettata. 2

    Parafrasando ciò che scrive Vladimirskij in merito all'Onda Colorata della fantascienza russa contemporanea, potremmo chiederci cosa sia rimasto della battaglia intrapresa da Le Guin contro il fantasy mercificato. Molto poco, in realtà.

    A oggi, quella tra fantasy mercificato e fantasy speculativo rimane una differenza di intenti, prima che di contenuti: ma di certo non aiuta chi si trova di

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