Ho superato l’inferno: La testimonianza di un ex-drogato
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About this ebook
Konrad Fissneider
Konrad Fissneider, nato nel 1957, ha due figli e vive a Bressanone. Si occupa di prevenzione della droga dal 1987 e ha tenuto innumerevoli conferenze sull’argomento soprattutto nelle scuole.
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Book preview
Ho superato l’inferno - Konrad Fissneider
INDICE
Premessa
Su questo libro
Il mio ambiente di provenienza
I miei genitori
I miei fratelli
La famiglia
PRIMO CAPITOLO Infanzia e giovinezza
L’ETÀ PRESCOLARE
L’infanzia
A 21 mesi una frattura del cranio
Io, il bambino timoroso: le mie insicurezze e paure
Di nuovo su mio padre
Il commiato
Nei masi dei contadini
L’ETÀ SCOLARE
Le mie prime sigarette
Alle elementari
Le mie prime esperienze sessuali
Abuso sessuale
Abusato spesso da un giovane
A dodici anni la prima sbornia
La scuola media
Abusato sessualmente dall’insegnante
A quattordici anni il primo conflitto con la legge
Inizia il lavoro
DOPO LA SCUOLA
Violentato e abusato
Dipendente dall’alcol: nel giro diabolico dell’alcol
Il nuovo giro di amici
La predisposizione alla violenza
Il rapporto con gli uomini
I rischi per la salute
Dipendenza da medicinali
A diciassette anni la prima terapia disintossicante all’ospedale
Gravi problemi psichici
SECONDO CAPITOLO Caduto nelle droghe
La prima sigaretta di hashish
Il primo «spinello»
Dipendente dall’hashish
La nuova ragazza
Il servizio militare
Il viaggio dell’orrore con l’LSD
Al pomeriggio
Alla sera
La notte
Il giorno seguente
L’uscita dal mio corpo
Vittima dell’eroina
La prima sniffata
L’effetto
Il primo «buco»
Le conseguenze devastanti
Le crisi di astinenza
In ospedale
La decadenza del fisico
Sulla strada
In cinque in auto ad iniettarsi eroina
Crollato in mezzo alla pubblica via
Il procacciamento della droga
I soldi
A chiedere elemosina
Derubato dal mio stesso amico
Sfruttato da altri tossici
Il corpo venduto
Assumevo tutto quello che stordiva il mio corpo
I medicinali
Le anfetamine
La mia dose quotidiana
A casa
Vuoti di memoria
Problemi psichici
Tentativi di suicidio
Un tentato suicidio che non lo era affatto
Crisi di astinenza
Angosce mortali
Rimorsi di coscienza
In urto con la legge
Vicino alla morte
Mi ero già rassegnato
TERZO CAPITOLO Svolta e liberazione
1983: la svolta
La malattia delle gambe
La paura di ammalarmi
La paura della prigione
Ero sotto pressione
La mia famiglia ha passato periodi molto duri
A volte ho avuto anche periodi belli
Il duro cammino verso la terapia
La terapia
La fase di accoglienza
La comunità terapeutica
La fase del reinserimento
Dopo la terapia
Ho ritrovato Dio – Un incontro profondo con Gesù Cristo
Esperienze di Dio nell’infanzia
Esperienze con Dio nel tempo della dipendenza
Esperienze con Dio dopo la terapia
Una ricaduta
Reso invalido dalle droghe
QUARTO CAPITOLO Un uomo nuovo
La costituzione di una famiglia propria
Separazione e divorzio
Conseguenze della dipendenza sulla salute
Il virus dell’epatite C
Altre malattie
Un’alimentazione sana
Omeopatia e cure naturali
Le mie paure del futuro
Ancora bisogno di droghe?
La speranza e la vita
Il mio impegno personale nella prevenzione della dipendenza
Ringraziamenti
Postfazione
Premessa
Sono seduto in casa alla scrivania del mio studio e fisso lo schermo vuoto del computer, riflettendo su come cominciare il mio libro. Ho grosse riserve nell’offrire questo libro al pubblico, dato che non sono uno scrittore né ho esperienza al riguardo ed i miei limiti al riguardo mi sono ben noti.
Lo stimolo a scrivere questo libro me l’hanno trasmesso in realtà gli ascoltatori che mi hanno seguito nelle mie conferenze in tutto l’Alto Adige. Negli anni passati durante tali conferenze mi è stato di continuo ripetuto che avrei dovuto scrivere un libro sulla mia vita, così da offrire un aiuto ai tossicodipendenti ed ai loro famigliari. Inoltre, un tale libro può fungere da elemento di prevenzione e dare aiuto a molte persone. Anche diverse persone competenti nella prevenzione delle dipendenze, medici ed operatori che lavorano con i giovani e con cui ho parlato di tale progetto, ritengono importante l’uscita di un libro di questo genere.
All’inizio ero molto scettico ed insicuro e mi sentivo davanti ad una grande sfida e decisione di cui avevo paura. Ho riflettuto molto al riguardo quando dopo le conferenze mi trovavo da solo e mi ritornavano in mente tutte quelle domande che le ascoltatrici e gli ascoltatori mi avevano posto.
Ho passato in rassegna mentalmente il mio passato, come fosse un film. I molti pensieri e ricordi ma anche i pesi psichici che all’inizio mi assillavano, erano pesanti. Come e cosa devo scrivere? Come devo impostare il contenuto del libro? Quali foto vanno mostrate? Come intitolare il libro? Chi mi aiuterà nel realizzarlo? Cosa penseranno di me le persone, quando avranno letto questo libro? Ma soprattutto: cosa penseranno i miei figli di questo lavoro, quando lo potranno intendere e comprendere? Per tale ragione ho parlato molto con loro del mio passato.
Tutti questi pensieri e domande mi hanno assalito e non mi davano più pace. Dopo lunghe considerazioni e abbondanti riflessioni mi sono comunque deciso a stendere in forma di libro la storia della mia vita.
KONRAD FISSNEIDER
Su questo libro
Questo libro intende essere una retrospettiva straordinaria ed avvincente sulla mia vita ed è pensato per lettori di tutte le età. Esso intende invitare alla riflessione e per tale motivo rinuncio espressamente ad espressioni tecniche e difficili da comprendere, affinché chiunque possa leggerlo ed intenderlo facilmente.
Si tratta di storie vere e commoventi tratte dalla mia vita, a partire dall’infanzia e fino ad oggi. Se oggi metto per iscritto i miei pensieri e sentimenti che in me destano tanti ricordi tristi e negativi, è solo affinché soprattutto i giovani vengano risparmiati dal conoscere un simile destino. A partire dalla mia esperienza di quindici anni con alcol, medicine e droghe vorrei trasmettere speranza a tutti coloro che vivono esperienze simili e vorrei incoraggiare tutti a non vedere nelle droghe una soluzione dei problemi, bensì a cercare e chiedere aiuto appena possibile.
Non potrò di certo cambiare il mondo con questo libro e nemmeno risolvere il problema della droga. Vorrei tuttavia sensibilizzare i lettori per tutti quei pericoli e difficoltà che nascono dalla tossicodipendenza e mostrare ciò che succederebbe loro, qualora entrassero in tale circolo vizioso. Vorrei, inoltre, dare loro la speranza che esistono possibilità di uscire da una vita di dipendenza durata anche anni, per ritrovare la strada verso una normale vita civile.
Senza l’aiuto e il sostegno dei miei genitori e fratelli, dei miei compagni di scuola di un tempo, degli insegnanti delle elementari e medie, di datori di lavoro e collaboratori, di tutori dell’ordine e medici, non avrei mai potuto scrivere questo libro.
Per tale ragione ho voluto fare visita a tutte queste persone, alcune delle quali non vedevo da anni o da decenni. Sono stati loro che nel corso di lunghi colloqui mi hanno restituito molti ricordi ed anche mi hanno messo a disposizione documenti ed effetti di quell’epoca, dei quali non riuscivo a ricordarmi con esattezza.
Sono anche tornato sui luoghi ed i contesti del mio passato, dove ha avuto inizio la mia dipendenza. Mi sono in tal modo sentito proiettato indietro a quel tempo, come se fosse stato ieri. Ho spesso trascorso notti insonni, scrivendo esperienze e pensieri relativi al passato. Questo libro rappresenta per me in certi passaggi una rielaborazione ancor più intensa del mio passato, di quella che ho vissuto nella comunità terapeutica ed ho perciò impiegato energie notevoli per questo libro.
Il mio ambiente
di provenienza
I miei genitori
I miei genitori sono persone laboriose e diligenti. Si sono sempre presi cura di noi figli in maniera ottimale: non abbiamo mai patito la fame ed abbiamo ricevuto da loro tutto quanto occorre per vivere. Insieme e con grande sforzo hanno costruito una piccola casa, affinché a noi figli fosse garantito un futuro.
Mio padre, classe 1926, era una persona severa ma giusta. Non era facile per noi rapportarci con lui; ci ha istruiti in maniera autoritaria. Il suo stile pedagogico deciso mi ha fatto spesso paura. Oggi tuttavia lo posso capire, perché nella sua infanzia e gioventù non ha conosciuto tempi facili. Era un padre premuroso, ma non è riuscito a trasmettere il suo amore per noi figli come riusciva invece di fare a nostra madre. Egli ha sempre provveduto alla famiglia e non ci ha fatto mancare nulla ed avevo molte cose belle in comune con lui, che mi resteranno in memoria per tutta la vita.
Al contrario di mio padre, mia madre, nata nel 1930, non è mai stata severa ma piuttosto votata al sacrificio e soprattutto una mamma cara e cordiale, molto capace nel rapportarsi con i figli. A noi figli ha donato molta attenzione e calore ed ancora oggi è una donna da ammirare. Ho una grande fiducia in lei, che al tempo della mia dipendenza ho anche spudoratamente sfruttato. Lei però mi ha fatto da sostegno e non si è mai rassegnata.
I miei fratelli
Verso i miei fratelli, nati tra il 1958 e il 1971, ho avuto sin da piccolo un rapporto sempre positivo. Durante la fase della mia dipendenza non mi hanno mai abbandonato e mi hanno sostenuto nel mio impegno a liberarmi dalla tossicodipendenza. In quel terribile periodo sono stati loro a donare ai genitori forza e speranza. Nessuno di loro ha mai fatto uso di droghe. Tutti conducono una vita rispettabile e normale ed hanno appreso una professione. Ciascuno di loro ha costituito una famiglia e tutti sono diventati dei genitori felici.
La casa dei genitori: qui ho trascorso la mia infanzia e giovinezza.
La famiglia
Devo esprimere ai miei genitori il più alto riconoscimento per essere stati in grado di tenere insieme una famiglia così numerosa, che ancora oggi va molto d’accordo. Un fatto eccezionale nel nostro tempo, in cui molte famiglie vanno in frantumi.
L’intera famiglia ha molto sofferto a causa della mia dipendenza e ha dovuto sostenere per lunghi anni una dura battaglia. A causa del mio stile di vita si è trovata spesso in situazioni molto difficili ed ha sfiorato la disperazione. Tutti hanno dovuto sopportare molta sofferenza e in virtù di questa esperienza sono maturati e si sono consolidati fino a formare una comunità più solida. Adesso nulla ci può più separare. Se uno di noi ha dei problemi, siamo tutti presenti e ci aiutiamo a vicenda.
Con la mia famiglia vivo oggigiorno un rapporto stretto e profondo ed essa significa davvero molto per me. Non passa giorno senza che veda i miei genitori o qualcuno dei miei fratelli oppure che ci scambiamo una telefonata. Quando sono a casa dei miei genitori oppure dei miei fratelli, avverto un senso di protezione e di benessere. Sono molto grato alla mia famiglia, perché durante la mia dipendenza mi è sempre stata vicina e non mi ha mai abbandonato in questo tempo difficile. Se non avessi avuto alle spalle la mia famiglia, forse oggi non sarei più in vita.
PRIMO CAPITOLO
Infanzia e giovinezza
L’infanzia
Domenica 8 settembre 1957 ho visto la luce del mondo come primo di sette figli. I miei genitori non hanno sempre avuto vita facile con me. Sin dall’inizio ero un bambino vivace ma insicuro. Fino al mio quarto anno di vita i genitori mi hanno dovuto portare spesso in ospedale, perché mi ero fatto male giocando. Ben tre volte nel corso di tre anni mi hanno dovuto dare dei punti al mento, sempre nello stesso