Un posto stregato: Un volume scomparso (I gialli della curiosa libreria—Libro 4)
By Sophie Love
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--Midwest Book Review (Ora e per sempre)
UN POSTO STREGATO: UN VOLUME SCOMPARSO è il quarto romanzo della nuova affascinante serie di gialli dell’autrice bestseller Sophie Love, scrittrice della serie La locanda di Sunset Harbor, un bestseller numero uno #1 con oltre 200 recensioni a cinque stelle.
Quando Alexis Blair, 29 anni, viene licenziata dal suo lavoro in una casa editrice e lo stesso giorno rompe con il suo ragazzo, si chiede se la vita non le stia suggerendo di ricominciare da capo. Decide che è giunta l’ora di seguire il suo sogno di una vita, aprendo una sua libreria, anche se questo significa lasciare Boston e accettare un lavoro in un curioso negozietto di libri in una piccola cittadina balneare a un’ora di strada da lì.
Quando un misterioso sconosciuto porta nel negozio uno dei libri occulti più rari della storia, Montgomery è entusiasta all'idea di acquistarlo, mentre Alexis si chiede se non sia troppo bello per essere vero.
Quando, poco dopo, una persona viene trovata morta e Alexis viene incriminata per l'omicidio, presto si rende conto che o il libro è maledetto, o qualcuno sta giocando sporco.
Il libro è davvero ciò che sembra? E perché mai qualcuno potrebbe ammazzare per questo volume?
Un giallo leggero, pieno di elementi sovrannaturali, mistero, segreti e amore, e centrato attorno a una piccola cittadina tanto bizzarra e tenera quanto il suo negozio: UN VOLUME SCOMPARSO ti farà innamorare e ridere a crepapelle, mentre volti le pagine fino a notte fonda.
“Il romanticismo è lì, ma non in maniera eccessiva. Onore all’autrice per questo stupefacente inizio di una serie che promette di rivelarsi molto interessante.”
--Books and Movies Reviews (Ora e per sempre)
Il libro #5 della serie — UN TOMO MALEDETTO — è ora disponibile!
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Un posto stregato - Sophie Love
UN POSTO STREGATO:
UN VOLUME SCOMPARSO
(I GIALLI DELLA CURIOSA LIBRERIA—LIBRO 4)
S O P H I E L O V E
Sophie Love
Sophie Love è l'autrice di bestseller come la serie romantica LA LOCANDA DI SUNSET HARBOR, composta da otto libri, e la commedia romantica LE CRONACHE DELL'AMORE, che comprende cinque libri. La sua nuova serie TERRE SPETTRALI, comprendente (al momento) tre libri, è un cozy mystery: un giallo soft, di piacevole lettura.
Non esitate a visitare il sito Web di Sophie www.sophieloveauthor.com e scriverle un'e-mail, o iscrivetevi alla mailing list per ricevere e-book omaggio, per ricevere aggiornati, e restare in contatto!
img1.pngCopyright © 2021 di Sophie Love. Tutti i diritti riservati. Salvo per quanto permesso dalla legge degli Stati Uniti U.S. Copyright Act del 1976, è vietato riprodurre, distribuire, diffondere e archiviare in qualsiasi database o sistema di reperimento dati questa pubblicazione in alcuna forma o con qualsiasi mezzo, senza il permesso dell’autore. Questo e-book è disponibile solo per fruizione personale. Questo e-book non può essere rivenduto né donato ad altri. Se vuole condividerlo con altre persone, è pregato di aggiungerne un’ulteriore copia per ogni beneficiario. Se sta leggendo questo e-book senza aver provveduto all’acquisto, o se l’acquisto non è stato effettuato per suo uso personale, è pregato di restituirlo e acquistare la sua copia. La ringraziamo del rispetto che dimostra nei confronti del duro lavoro dell’autore. Questa storia è opera di finzione. Nomi, personaggi, aziende, organizzazioni, luoghi, eventi e incidenti sono frutto dell’immaginazione dell’autore o sono utilizzati in modo romanzesco. Ogni riferimento a persone reali, in vita o meno, è una coincidenza. Immagine di copertina Copyright ByeByeSSTK, utilizzata con il permesso di Shutterstock.com.
I LIBRI DI SOPHIE LOVE
I GIALLI DELLA CURIOSA LIBRERIA
UN POSTO STREGATO: UNA PAGINA FATALE (Libro #1)
UN POSTRO STREGATO: UN MANOSCRITTO DA OMICIDIO (Libro #2)
UN POSTO STREGATO: UNA PAGINA PERICOLOSA (Libro #3)
UN POSTO STREGATO: UN VOLUME SCOMPARSO (Libro #4)
UN CASPER A QUATTRO ZAMPE
TERRE SPETTRALI: OMICIDIO E COLAZIONE (Libro #1)
TERRE SPETTRALI: MORTE E BRUNCH (Libro #2)
TERRE SPETTRALI: RANCORE E PRANZO (Libro #3)
TERRE SPETTRALI: VENDETTA E CENA (Libro #4)
TERRE SPETTRALI: SCANDALO E DOPOCENA (Libro #5)
TERRE SPETTRALI: DISASTRO E DESSERT (Libro #6)
LA LOCANDA DI SUNSET HARBOR
ORA E PER SEMPRE (Libro #1)
SEMPRE E PER SEMPRE (Libro #2)
SEMPRE CON TE (Libro #3)
SE SOLO PER SEMPRE (Libro #4)
PER SEMPRE E OLTRE (Libro #5)
PER SEMPRE, PIÙ UNO (Libro #6)
PER TE, PER SEMPRE (Libro #7)
NATALE PER SEMPRE (Libro #8)
LE CRONACHE DELL’AMORE
UN AMORE COME IL NOSTRO (Libro #1)
UN AMORE COME QUELLO (Libro #2)
UNA AMORE COME IL LORO (Libro #3)
UNA AMORE COSI’ GRANDE (Libro #4)
UN AMORE COME IL VOSTRO (Libro #5)
INDICE
CAPITOLO UNO
CAPITOLO DUE
CAPITOLO TRE
CAPITOLO QUATTRO
CAPITOLO CINQUE
CAPITOLO SEI
CAPITOLO SETTE
CAPITOLO OTTO
CAPITOLO NOVE
CAPITOLO DIECI
CAPITOLO UNDICI
CAPITOLO DODICI
CAPITOLO TREDICI
CAPITOLO QUATTORDICI
CAPITOLO QUINDICI
CAPITOLO SEDICI
CAPITOLO DICIASSETTE
CAPITOLO DICIOTTO
CAPITOLO DICIANNOVE
CAPITOLO VENTI
CAPITOLO VENTUNO
CAPITOLO VENTIDUE
CAPITOLO VENTITRÉ
CAPITOLO VENTIQUATTRO
CAPITOLO VENTICINQUE
CAPITOLO VENTISEI
CAPITOLO VENTISETTE
CAPITOLO VENTOTTO
CAPITOLO VENTINOVE
CAPITOLO TRENTA
CAPITOLO TRENTUNO
CAPITOLO UNO
Lex fissò Montgomery David, il suo datore di lavoro che però stava cominciando a considerare anche suo amico. La rivelazione che le aveva appena fatto era troppo grande da poterla mandare giù come se nulla fosse: aveva conosciuto suo padre scomparso, Xander Blair, e non le aveva mai detto niente.
Penso che sia giunto il momento,
disse, la voce che echeggiò appena attraverso gli scaffali in legno della libreria, disposti intorno a loro. Merita di sapere.
Si riferisce a cosa gli sia successo?
chiese Lex, il cuore che le era salito in gola.
No,
disse Montgomery. Beh, quello certo, certo. Intendevo però che è arrivato il momento di mostrarle la stanza sul retro, di portarla con me dietro quella porta blindata. Se si sente pronta, andiamo.
Mentre pronunciava quelle parole, Montgomery si accinse ad estrarre una chiave che teneva appesa intorno al collo. Lex non aveva alcun motivo di esitare. Aveva desiderato scoprire cosa ci fosse dietro quella porta blindata, al piano di sopra, dal momento in cui aveva iniziato a lavorare alla Libreria Curiosa. Per tutto quel tempo Montgomery le aveva negato l’accesso, dicendole che non era affar suo.
Ma a quel punto aveva l’impressione che fosse affar suo più di quanto Montgomery le avesse ammesso.
Sono pronta,
disse, il cuore che le martellava nel petto a mille all’ora.
Mentre Montgomery le faceva strada lungo le scale, tutto ciò che era intorno a lei sembrava cristallizzarsi in una chiarezza assoluta. Rivolse uno sguardo all’indietro, verso il cuore della libreria, la sua seconda casa da quando si era trasferita da Boston per lanciarsi nel mondo della vendita di libri usati. Hecate, la gatta di Montgomery, li osservava dal bancone. La sua coda oscillava pigramente da lato a lato, gli occhi dorati luminosi, ridotti a fessure, che risaltavano in mezzo al suo folto pelo nero.
Lex mantenne lo sguardo fisso davanti a sé mentre Montgomery si accingeva a raggiungere il primo piano. Come sempre, indossava dei vestiti sgargianti, quasi comici: un gilet rosso acceso, color papavero, sopra una camicia decorata con delle piccole banane. Poco prima Lex aveva già notato come avesse abbinato il tutto a un papillon rosa e rosso, decorato con dei piccoli cuori, un accessorio che probabilmente era stato pensato solo per il giorno di San Valentino. Mentre allungava il braccio verso la fine del corrimano, Lex realizzò che le tremavano le mani e che, invece di fare un passo per salire sul pavimento del primo piano, stava issando il suo corpo.
Montgomery fece una pausa, osservandola con un’espressione cupa; i suoi occhi scintillavano, tenebrosi, sotto le folte sopracciglia bianche e dietro gli occhiali dalla montatura dorata. Brandì la chiave che portava intorno al collo, quale una sorta di talismano, e si avvicinò alla porta.
La porta. Quella porta che l’aveva perseguitata nei suoi sogni dal giorno in cui era arrivata in negozio. All’inizio aveva pensato che si trattasse soltanto della circoscrizione di un uomo anziano che non si fidava così tanto della nuova dipendente da rivelarle i segreti della sua attività. Da allora, però, erano successe molte cose. Cose che non riusciva a spiegare. Per esempio, l’uomo che era riuscito a introdursi nella stanza protetta da quella pesante porta e che, in qualche modo, era riuscito a mettere fuori uso il suo fidanzato, Noah, mentre cercavano di bloccare la sua fuga. Cosa ancor più strana, a quell’uomo era stata sufficiente una parola e un gesto per farlo.
Poi c’erano dei libri strani, sempre richiesti dai clienti più eccentrici. Cose che passavano di mano in mano per delle ingenti somme di denaro. Libri che contenevano presunti incantesimi portafortuna, insieme ad altre cose più oscure e misteriose.
Quel giorno, in quel preciso momento, Lex si stava finalmente accingendo a scoprire la verità che si celava dietro quella porta.
Montgomery girò la chiave nella serratura con un movimento quasi reverenziale, esperto, lento e studiato. Una volta scattata la chiave, la lasciò attentamente lì dov’era, nella serratura. Poi allungò una mano verso il pomello, ruotandolo lentamente per poi aprire la porta. A quel punto Montgomery si fermò, intrecciando le mani davanti a sé.
Dopo di lei, signorina Blair, dopo di lei.
Per un attimo, Lex avvertì un’improvvisa ondata di paura dentro di sé, un nodo in gola che le bloccava la lingua e non le permetteva di proferire parola. Voleva davvero sapere cosa ci fosse dietro quella porta? Sembrava che ad aspettarla ci fossero quel genere di cose che poi non sarebbe più stato possibile dimenticare.
Ma ormai era arrivata lì. Aveva atteso così a lungo. E se quanto detto da Montgomery era vero, forse, oltre quella porta, si trovava anche il segreto che le avrebbe permesso di ritrovare suo padre.
Lex trasse un respiro profondo e portò i capelli tagliati a caschetto dietro le orecchie. Soffocando le sue paure, fece un passo avanti.
Ai due lati della porta c’era uno stretto corridoio delimitato da scaffali con libri avvolti in copertine di velluto, pelle o pelliccia. Ognuno di essi aveva il proprio spazio sul ripiano, isolato dagli altri, senza alcun contatto. Come se fossero stati dei tesori preziosi, venerati e rispettati, e Lex non dubitava che fosse realmente così. Anche se non ci fosse stato niente oltre quella porta al d i là di quei volumi, Montgomery era il genere di uomo da prendersene la massima cura.
Lex inspirò profondamente, notando l’odore dei libri. C’era un certo odore di muffa, oltre a quell’aroma unico che le pagine antiche sembravano custodire, e che era diverso da ogni altro. Percepì anche un non so che di speziato nell’aria, di chiodi di garofano e cannella, che però non riuscì a decifrare del tutto. In ogni caso, non sembrava essere l’odore tipico di una sala piena di libri.
Mentre avanzava, però, notò che in quell’ambiente non c’erano solo libri. Alla fine del corridoio cinto da scaffali se ne trovavano altri che creavano una sorta di labirinto con corridoi serrati che attraversavano la stanza al piano di sopra. Osservando da lato a lato, e scorgendo la cima degli scaffali, Lex stimò che ce ne dovevano essere almeno altri tre a sinistra e quattro a destra.
E in quel luogo erano conservati anche degli oggetti che non avevano niente a che vedere con i libri. Sulla sinistra, Lex era certa di aver scorto delle bottiglie di… qualcosa. Camminò in quella direzione lentamente, in qualche modo avvertendo istintivamente che era meglio guardare con gli occhi che con le mani; non c’era modo di capire quanto quegli oggetti fossero costosi o fragili.
C’era un intero scaffale di sole bottiglie, ognuna delle quali conteneva liquidi dai colori diversi. Alcuni erano verdi, altri rossi, altri ancora erano color nero inchiostro che sembrava scintillare più in profondità. Le bottiglie avevano un aspetto senza dubbio antico; alcune, pur essendo semplicemente di vetro, erano così spesse da far scorgere a malapena, attraverso la loro tinta verdastra, il liquido custodito al loro interno. Altre bottiglie recavano decorazioni in argento o rame, dei motivi elaborati che roteavano intorno alla bocca e al fondo della fiala.
Se Lex avesse visto questi oggetti in un negozio di decorazioni per Halloween, li avrebbe probabilmente definiti delle pozioni. In quel momento, pur trovandosi nella stanza sul retro di Montgomery, non riusciva comunque a pensare a un’altra definizione.
E non si trattava solo di quelle pozioni. Lo scaffale seguente esibiva ogni tipo di chincaglieria, per la maggior parte dei gioielli incastonati con pietre oscure scintillanti. C’erano dei piattini poco profondi, delle ciotole più grandi realizzate in legno o avorio, persino dei mortai con dei pestelli. Delle scatole che recavano degli elaborati trafori in argento o in avorio intagliato, che contenevano chissà cosa. Avvicinandosi a uno di quegli esemplari, Lex sentì un brivido attraversarle la schiena. Sperava davvero che fosse avorio, perché, a giudicare dal suo aspetto, poteva trattarsi di un contenitore realizzato con delle ossa.
Continuando a procedere, vide che i libri sullo scaffale successivo erano aperti in modi particolari. Poggiati su piattaforme di legno, ognuno spiccava sul proprio supporto individuale, che in alcuni casi era scolpito con artigli o zampe di animali singolari. Alcuni erano aperti su certe pagine con righe di testo che Lex non riusciva a leggere o capire. Altri erano chiusi con fermezza, le massicce copertine di pelle inscritte con parole in inchiostro dorato.
Il titolo di uno di quei volumi era composto di una sola parola: Grimorio.
Lex sentì il cuore batterle ancora più forte nel petto, il respiro che diventava rapido e irregolare. No. Era sciocco. Montgomery acquistava degli oggetti rari e li rivendeva ai collezionisti, ecco tutto. Era completamente normale vedere degli esemplari antichi che datavano all’epoca in cui le persone credevano davvero a quelle superstizioni, poi superate. Soprattutto lì, così vicino a Boston. E poi Incanton aveva la sua reputazione di città stramba con un lunga storia.
Sì, riflettendo in quel modo, tutto assumeva un senso logico. I collezionisti amavano gli oggetti unici e particolari. I libri scritti da persone che pretendevano di essere delle streghe, densi di finti incantesimi, dovevano sicuramente apparire intriganti. Ecco tutto. Senza che nessuno credesse veramente a quelle storie.
Giusto?
Lex si girò e vide che Montgomery la stava osservando con un’espressione curiosa sul volto, come se fosse col fiato sospeso, in attesa che lei dicesse o facesse qualcosa. Un movimento ai suoi piedi la spinse ad abbassare lo sguardo; Hecate li aveva raggiunti nella stanza. Persino i suoi occhi luminosi erano fissi su Lex, come se tutti attendessero la sua iniziativa.
Si schiarì la gola, arida, cercando di trovare qualcosa da dire.
Beh,
disse, alla fine, non tanto perché avesse trovato le parole giuste, ma più per rompere il silenzio. Suppongo che i collezionisti siano disposti a pagare delle cifre enormi per questo genere di cose.
Montgomery la osservò attentamente per un lungo istante, poi il suo volto si illuminò con un sorriso gentile. Lex, che ormai lo conosceva abbastanza bene da riuscire a intuire subito il suo umore, non riuscì a fare a meno di pensare che fosse un sorriso finto. Infatti, infatti,
disse. Molte delle cose che vede qui valgono più di… beh, più dell’edificio stesso. E questo è uno dei motivi per cui dobbiamo prestare loro grande attenzione.
Uno dei motivi, pensò Lex. Solo uno.
Non voleva chiedere. Aveva paura della risposta che avrebbe potuto ricevere. In qualche modo, però, le parole le scivolarono fuori dalla bocca senza che lei potesse fermarle in tempo.
Quali sono gli altri motivi?
chiese. Si girò di lato, attratta da una collana d’argento da cui sembrava non riuscire a distogliere lo sguardo. Si trattava di una rappresentazione in argento di una rosa sullo stelo; il tutto era delicatamente aggrovigliato in spinosi tralci argentei che la trattenevano all’interno del ciondolo.
Non posso ancora parlargliene,
disse Montgomery, con un tono dolce e pacato.
A quel punto Lex riportò lo sguardo sul suo capo. Mi aveva detto che era arrivato il momento,
protestò. Aveva detto che mi avrebbe mostrato tutto!
Ho detto che le avrei permesso di oltrepassare quella porta,
puntualizzò Montgomery. Nel suo tono c’era una nota di tristezza, come se lei lo avesse deluso. Come se non avesse passato una sorta di esame a cui non sapeva neanche di essere sottoposta.
Cosa sono tutte queste cose?
chiese Lex, il panico che cominciava a invaderle il corpo. Era arrivata fin lì. Pensava di aver fatto finalmente breccia in tutti quei misteri. E ora Montgomery la stava estromettendo di nuovo?
Non è ancora pronta a sentire la risposta,
disse Montgomery. Non la prenderebbe sul serio.
Sospirò con forza, poi si girò per tornare lentamente verso la porta.
Per un attimo, Lex prese in considerazione l’idea di rimanere lì per approfondire il contenuto degli scaffali. Se però Montgomery la lasciava lì da sola, con tutte quelle cose di valore, avrebbe potuto fare danni seri. Se non era disposto a dirle ciò che desiderava sapere, avrebbe potuto cominciare a gettare a terra le bottiglie poste sugli scaffali o alcuni di quei cristalli dai colori luminosi che aveva scorto sul lato opposto della stanza. Se non intendeva fidarsi di lei…
Ma no, non poteva farlo. Ne era cosciente. Non solo era sbagliato, ma era anche un’idea terrificante. C’era qualcosa, in quegli oggetti, che le aveva istintivamente fatto venire la pelle d’oca. Aveva l’inevitabile sensazione che, se avesse deciso di distruggere deliberatamente alcuni di quegli oggetti, le conseguenze negative sarebbero ricadute su di lei, e non su Montgomery.
Si affrettò dietro al suo capo, seguendolo verso l’uscita della stanza, quella massiccia porta blindata che fino a quel giorno aveva bramato di varcare.
Montgomery,
disse, la voce che le risalì in gola. Sembrava che non avrebbe mai ottenuto le risposte che stava cercando. Per favore. Mi stava per dire qualcosa… su mio padre. Non mi tagli fuori adesso.
Posso parlarle di suo padre,
disse con un sospiro, scuotendo la testa. Però… signorina Blair, non è così semplice. Ho bisogno che lei creda.
Che io creda in che cosa?
chiese Lex, gli occhi che si spalancarono mentre realizzava ciò che si accingeva a dire. In… tutto questo?
Montgomery schiuse le labbra per risponderle, ma un tintinnio proveniente dal piano inferiore lo interruppe. Per quanto sembrasse impossibile, il campanello posto sopra la porta di ingresso risuonò fin lassù con un’intensità tale da sembrare appeso accanto alle loro teste.
Devo andare,
disse Montgomery. Abbiamo un cliente.
Lex si affrettò dietro di lui, determinata a non mollare la presa e a non lasciarlo scappare da quelle domande che erano rimaste senza risposta.
CAPITOLO DUE
Lex inciampò sulle scale mentre Montgomery già si accingeva a dare il benvenuto al cliente, riuscendo a malapena a raggiungerlo nonostante la sua età avanzata. Stavano già parlando; non poteva certo interrompere Montgomery e cominciare a urlare. Non solo sarebbe stato poco professionale da parte sua, ma poi, in ogni caso, aveva il resto della giornata a disposizione.
O anche il resto della sua vita, se fosse stato necessario. Non avrebbe mollato la presa.
In realtà, oggi non sono venuto per comprare qualcosa,
disse il nuovo cliente, rispondendo alla domanda di Montgomery. Sono venuto per proporvi un acquisto.
Lex avanzò lentamente per affiancarsi a Montgomery, dietro il bancone. Osservò con curiosità lo sconosciuto, che si era fermato sul tappeto logoro che copriva la maggior parte delle consunte assi del pavimento della sala principale. Aveva un tipo di volto che rendeva difficile discernere la sua età; l’uomo poteva essere sulla quarantina o sulla cinquantina. I suoi occhi sembravano trasudare una vasta esperienza passata, ma la sua pelle era relativamente priva di rughe. I capelli scuri erano portati in maniera anonima, nella media. Sembrava… beh, normale.
Nessun capo d’abbigliamento elaborato, nessuna traccia di modi di fare o parlare eccentrici o vecchio stampo. Non assomigliava affatto alla maggior parte dei clienti che frequentavano la Libreria Curiosa. Era forse un commerciante di libri rari? Si chiese Lex.
Diamo un’occhiata, allora,
suggerì Montgomery, con una sorta di eccitazione infantile. Batté le mani mentre lo sconosciuto apriva la tracolla che aveva con sé, da cui estrasse un oggetto avente la forma di un libro, avvolto da uno strato di semplice cotone nero.
Penso che abbia un certo valore,
avvertì lo sconosciuto. Ho fatto attenzione a non esporlo alla luce solare quando possibile, e credo che non vada toccato.
Ovviamente, ovviamente,
replicò Montgomery, premendo uno degli interruttori nascosti sul lato del bancone. Lex continuava a sorprendersi del loro numero. Accanto a lui si aprì un piccolo compartimento, da cui estrasse un pacchetto di guanti d’archivio puliti e ancora sigillati.
Lo sconosciuto poggiò il libro sul bancone con una