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Come costruire relazioni vincenti
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Come costruire relazioni vincenti

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Quando si parla di "relazioni", pensiamo subito al coniuge, al compagno, all'amico, ai figli... ma ci sono altre persone esterne alla cerchia più intima. Siamo in relazione anche con loro, sì, anche con gli estranei, anzi, ti dirò di più: SIAMO TUTTI CONNESSI.

Andare d'accordo con le persone che popolano la nostra quotidianità è indubbiamente tra le cose più importanti della nostra vita.

Purtroppo, come ben sai, le relazioni sono spesso fonte di stress, di problemi, delusioni e dispiaceri. Perché? Cosa ci sfugge? Cosa facciamo che non va? Dove sbagliamo? Si può cambiare rotta? Possiamo imparare a stare bene con l'altro?

Forse, caro lettore, per svelare l'arcano, dobbiamo porci domande di altra natura: cosa significa "amare"? Che differenza c'è tra amore, possesso e attaccamento? Perché gli altri entrano nella nostra vita? È per caso o tutto risponde a un preciso disegno della nostra anima? Cosa dobbiamo fare e cosa dobbiamo capire affinché il rapporto con l'altro si trasformi in una vantaggiosa esperienza di crescita reciproca? Qual è il vero segreto per trarre il meglio da sé e dal rapporto con gli altri?

Questo libro risponde a queste domande e ti permette soprattutto di capire che se vuoi avere delle relazioni di successo, devi investire su di te e sulla tua crescita personale.

Perché tante relazioni falliscono e sono causa di problemi? Perché gli altri ci deludono? Perché le nostre aspettative sono spesso disattese? Perché ci capita spesso di perderci dietro agli altri o di perdere noi stessi? Manchiamo di CONSAPEVOLEZZA!

Essere consapevoli significa capire che siamo connessi al TUTTO e agli altri e che ciò che facciamo ci ritorna sempre, in bene e in male; capire che dobbiamo smetterla di puntare il dito e assumerci la responsabilità di quanto accade nella nostra vita; capire che nessuno può liberarci dai nostri demoni interiori se non noi stessi; capire che la perfezione non è in noi e non possiamo pretenderla nemmeno dagli altri; capire che dobbiamo lasciar andare il bisogno di aver sempre ragione; capire che relazioni efficaci non significa relazioni perfette: gli esseri umani sono imperfetti e in tutte le relazioni si annida sempre una certa conflittualità.

Il successo di una relazione dipende dalla capacità di risolvere insieme i conflitti in un'ottica di vittoria comune, traendo da essi occasione di crescita e maturazione reciproca.

"Se sei abbastanza coraggioso da lasciarti dietro tutto ciò che è familiare e confortevole e che può essere qualunque cosa, dalla tua casa ai vecchi rancori e partire per un viaggio alla ricerca della verità, sia esteriore che interiore; se sei veramente intenzionato a considerare tutto quello che ti capita durante questo viaggio come un indizio; se accetti come insegnanti tutti quelli che incontri strada facendo; e se sei preparato soprattutto ad accettare alcune realtà veramente scomode di te stesso, allora la verità non ti sarà preclusa" – Elizabeth Gilbert

Sei pronto per questa straordinaria sfida? Sì? Allora questo libro fa per te, ti fornirà strategie vincenti per ottenere il meglio dalle relazioni, ti permetterà di trovare il tuo unico e personale cammino di vita e di portarlo a termine con successo. Ti offrirà spunti di riflessioni e consigli non solo per rendere le relazioni sane, vere, efficaci e appaganti, ma anche per stare bene con te stesso e con il Divino che è in te.

È un libro che trasformerà la tua vita se solo sarai disposto a guardarti dentro e accettare con umiltà alcune verità scomode di te. Immergiti nella lettura e rammenta sempre che le relazioni, se saprai sfruttarle a tuo vantaggio, ti offriranno sorprendenti opportunità per guardarti dentro e autoguarirti.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateAug 6, 2021
ISBN9791220346627
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    Come costruire relazioni vincenti - Bianca Rifici

    1. L’importanza di lavorare su di sé

    Aggiustare il mondo

    Un bambino e il suo papà sono seduti sul treno. Il viaggio dovrebbe durare un’ora circa. Il padre si siede comodamente e si mette a leggere una rivista per distrarsi.

    A un certo punto il bambino lo interrompe e domanda: Cos’è quello, papà? L’uomo si volta per vedere quello che gli ha indicato il bambino e risponde: È una fattoria.

    Incomincia di nuovo a leggere, quando il bambino gli domanda un’altra volta: Quando arriveremo, papà? Il padre gli risponde che manca ancora molto.

    Ha di nuovo cominciato a leggere la sua rivista quando un’altra domanda del bambino lo interrompe, e così per tantissime altre volte. Il padre, disperato, cerca la maniera di distrarlo.

    Vede sulla rivista che stava leggendo la figura del mappamondo, la rompe in molti pezzetti e li dà al figlio invitandolo a ricostruire la figura.

    Così si siede felice sul suo sedile, convinto che il bambino sarà occupato per tutto il resto del viaggio. Ha appena cominciato a leggere di nuovo la sua rivista quando il bambino esclama: HO TERMINATO!

    Impossibile! Non posso crederci! Come hai potuto ricostruire il mondo in così poco tempo?

    Però il mappamondo è stato ricostruito perfettamente. Allora il padre gli domanda di nuovo: Come hai potuto ricostruire il mondo così rapidamente?

    Il bambino risponde: Non mi sono fissato sul mondo… dietro al foglio c’era la figura di un uomo: HO RICOSTRUITO L’UOMO E IL MONDO SI È AGGIUSTATO DA SOLO!

    Storiella zen

    Come lascia intendere questa storiella zen, non possiamo pretendere che l’esterno cambi se non cambiamo l’interno: Tutti pensano di cambiare il mondo, ma nessuno pensa di cambiare se stesso (Lev Tolstoj).

    La realtà esterna non cambierà, se prima non avremo cambiato noi stessi, le nostre convinzioni e i nostri comportamenti. L’esterno non è ciò su cui bisogna intervenire, va solo osservato, analizzato al fine di raccogliere indizi che possano ritornarci utili nell’individuare ciò che in noi va corretto.

    Se nella nostra vita c’è qualcosa che ci disturba, che ci procura malessere, non serve a nulla lamentarsi, colpevolizzare gli altri, prendersela con la situazione avversa. Ciò che va fatto, invece, è capire che dobbiamo uscire dalla nostra zona di comfort e operare cambiamenti che siano in linea con tutti quegli indizi che la realtà esterna ci offre. Il cambiamento non è un optional, ma una necessità, un dovere cristiano.

    A meno che uno non nasca di nuovo, non può vedere il regno di Dio – Giovanni 3:3

    Veramente vi dico: A meno che non vi convertiate e non diveniate come bambini, non entrerete affatto nel regno dei cieli – Matteo 18:3

    Rivestitevi della nuova personalità, che per mezzo dell’accurata conoscenza si rinnova secondo l’immagine di Colui che la creò – Colossesi 3:10

    L’essere cristiani ci sprona al cambiamento, perché solo il cambiamento può guidarci verso la nostra destinazione finale: essere creature a immagine e somiglianza di Dio. Dio è il grande vasaio e noi siamo l’argilla che lui modella attraverso le prove, le difficoltà della vita e l’incontro con l’altro. Non resistiamogli e lasciamoci plasmare dalle sue mani.

    Accettiamo ciò che la vita ci riserva, guardiamolo come ciò che ci occorre per la nostra crescita interiore, come ciò che è stato voluto e creato dal nostro sé superiore per aiutarci a evolvere. Sforziamoci di trarre da tutto ciò che ci capita preziose lezioni di vita.

    Voglio che ogni mattino sia per me un capodanno. Ogni giorno voglio fare i conti con me stesso e rinnovarmi ogni giorno – Antonio Gramsci

    Accogliamo dunque di buon grado prove e difficoltà con la certezza che opereranno in noi il necessario cambiamento, rendendoci vasi per un uso onorevole.

    E se diventi farfalla, nessuno pensa più a ciò che è stato quando strisciavi per terra e non volevi le ali – Alda Merini

    2. L’Essere e l’Ego

    Meno un uomo conosce se stesso, più sarà in balia degli impulsi del proprio ego, e tenderà inconsciamente a usare gli altri per sostenere l'immagine che ha di sé – Erich Fromm

    Per accrescere il tuo potere ed essere capace di modificare il tuo mondo interiore, devi fortificare il tuo Essere e tenere sotto controllo l’Ego, ma che cos’è l’ego?

    L’ego deriva da una programmazione esterna, è un’entità figlia del mondo esterno (la società con le sue leggi, credenze, convinzioni, sistema educativo…). Nasce dall’esigenza di affermare la sua unicità e individualità, ed è conseguenza della discesa verso la materia e della separazione dal nostro Creatore.

    L’Essere, invece, è la nostra Essenza, il nostro vero centro, la nostra parte divina che è stata prevaricata dall’ego, il quale ha invaso così tanto il nostro mondo interiore da relegare in un angolo il nostro vero sé e renderci dimentichi della nostra natura divina, del nostro potere, della nostra magia, delle nostre straordinarie capacità e potenzialità.

    Molti termini sono stati utilizzati per identificarlo: io psicologico, falso sé, falso io, sfidante, difetti psicologici, parassita... tutti nomi con prevalente connotazione negativa, perché l’ego è a ragione ritenuto la causa di tutti i nostri mali.

    Qualcuno lo definisce l’antitesi dello spirito perché opera in opposizione allo spirito, spadroneggia, detta leggi ed è in tutto il suo operato sostenuto dalla mente che lo alimenta e lo aizza con i suoi pensieri negativi e con i suoi malsani ragionamenti.

    È stato anche bollato come il parassita dell’uomo perché agisce contro gli interessi e le aspirazioni proprie dell’Essere. È lui, infatti, che ci incita a essere i primi, a dominare e primeggiare sugli altri, a esercitare il possesso di cose e persone, perché da questo trae un falso senso di sicurezza.

    Nega sempre l'evidenza dei fatti ed è restio ad ammettere le sue responsabilità. Anziché dare, preferisce ricevere; antepone il proprio bene e la propria soddisfazione a quella altrui, è ambizioso e vanaglorioso.

    Ama l’apparenza più che la sostanza ed è costantemente orientato verso l’esterno, e all’esterno persegue la sua affermazione, crea il suo mondo, cerca lodi e riconoscimenti.        

    Nelle relazioni è possessivo, pieno di pretese, sempre e comunque insoddisfatto. Ha difficoltà a dare amore disinteressato e incondizionato: ama perché vuole essere amato.

    Non ha un volto unico, è un’entità dai mille volti, e ogni volto è espressione di tutti quei difetti psicologici che contraddistinguono la nostra natura imperfetta: superbia, orgoglio, invidia, gelosia, contesa, lussuria, senso di possesso, giudizio…

    Pirandello dice che noi non siamo uno, ma centomila, perché la legione di ego che rechiamo al nostro interno ci

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