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Ebook48 pages37 minutes

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About this ebook

Racconti brevi e brevissimi, frutto di ispirazioni notturne, delusioni, tradimenti, sogni ad occhi aperti, ricordi di vite precedenti. Il tutto in un nonsense che si snoda in circa due anni di vita dell'autrice, allora studentessa universitaria con la testa fra le nuvole e dedita alla ricerca spasmodica dei perché. Da questo tentativo nascono i racconti, scritti con la velocità della notte passata sul tetto di casa a fumare, corretti nell'arco di un anno intero, in pieno giorno, nel terrazzo della facoltà di Sociologia e pubblicati dopo oltre 10 anni, una laurea e una figlia.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateAug 5, 2021
ISBN9791220345293
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    B_order_line - Flavia Munafò

    BLUNOTTE

    Era una giornata come tante. Nemmeno un’ombra di sole. Pesanti nuvole rendevano pesante anche il gesto più semplice.

    I libri chiedevano attenzione ma lei non era in grado di accontentarli.

    La pressione atmosferica e nervosa si stava riversando in un’antipatica emicrania.

    ‘ Come on push it, let me do it…’

    L’incenso stava riempiendo quel piccolo ambiente di profumi legati a posti molto lontani dove sarebbe voluta fuggire per allontanarsi dal tedio che la stava accompagnando.

    Avrebbe desiderato essere importante per qualcuno, eppure temeva di non essere in grado di prendersi cura di un’ altra persona, quando, già non sapeva farlo con se stessa…

    Altruismo?

    In alcuni lacunosi momenti si sentiva bollente e sapeva che stava per raggiungere il limite; voleva scivolare nel dolce corpo di qualche sconosciuto che fosse simile a lei… le stesse mancanze, le stesse difficoltà nel proferire parola, le stesse insicurezze e gli stessi metodi di difesa.

    Il respiro le divenne temporaneo, pensando a incredibili situazioni irrealizzabili…

    Un bicchiere gelido la riportò nei pressi di una situazione terribilmente più materiale.

    Voleva una carezza lungo la schiena.

    Voleva delle dita che sapessero evitare di farle male.

    Voleva dei complimenti e voleva essere felice.

    Decise di scrivere sul suo diario…parole senza logica.

    Voleva impazzire e aspettare un lampo davanti alla finestra.

    Si sentì improvvisamente cosciente e padrona del valore metaforico che stava rivelando quel pomeriggio.

    Bisogno di un ordine ideale.

    Tutto aveva un prezzo, questo lo sapeva.

    Poteva permettersi di essere superiore.

    Non le importava del lato sentimentale che avrebbe perso.

    La sua metà continuava a rammentarle che la sua scelta di non scegliere si ripresentava quotidianamente… Stai zitta!, si disse mentre cercava un nastro in fondo al suo autotemuto cassetto.

    Doveva imporsi dogmaticamente che si stava incamminando nella giusta direzione…aveva dentro di sé la consapevolezza di essere non solo diversa, ma anche migliore. Unica.

    Trovava conferma in ogni cosa.

    Era giunto il momento di ampliare questa identità psichica e di renderla pubblica e valida sotto tutti gli aspetti.

    Indipendente.

    Si avviava verso una prova fredda e costante, ma si sentiva pronta in quel momento.

    Il suo cinismo le stava dando degli ordini, comandato dalla ragione.

    Avrebbe potuto conquistare il mondo…una frase senza senso e priva di utilità individuale…avrebbe dovuto conquistare se stessa.

    Rilesse vecchie pagine scritte con una grafia infantile.

    Languida.

    Le venne voglia di intingere un dito all’interno della cera, ma distolse lo sguardo e l’attenzione venne proiettata su un qualsiasi bottone dei pantaloni.

    Alle prime avvisaglie di ricerca si rese conto di essere ancora, per molti aspetti, una bambina.

    Decise di crescere in un istante…

    Il trillo del telefono le fece toccare terra.

    La dimensione del sogno soggiaceva senza meta.

    Il suo umore cambiava rapidamente di secondo in secondo.

    Ascoltava il suono delle parole, soffermandosi sul timbro vocale che poi avrebbe dovuto ricordare nei momenti di assenza.

    Il diversivo creato da quella nuvola di pensieri si trasformò nel gesto indicativo dei significati.

    Continuava ad essere percorsa da brividi che le ricordavano la distanza.

    Desideri non più inconsci e difficili da celare.

    Sentiva il bisogno di una luce su di sé.

    Sentiva il

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