Il docente del XXI secolo: un profilo in evoluzione
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Il docente del XXI secolo - Antonia Tordella
I nuovi orizzonti della Scuola
Con la pubblicazione del documento La Buona Scuola nel 2015 (L.107) si è dato vita ad un periodo di riflessione partecipata sulla scuola e l’insieme delle problematiche che da essa e ad essa si originano e riconducono estesa a tutti i gradi d’istruzione.
Il documento intendeva riposizionare la Scuola al centro della vita culturale della società e ripristinare il suo ruolo originario di ente primario di formazione di ogni cittadino futuro, le idee di fondo su cui ragionare sono tuttora valide e ci portano a ricontestualizzare la scuola verso il prossimo futuro. La logica sottesa era quella di rileggere e rielaborare ciò che esisteva alla luce delle nuove prospettive e dei nuovi traguardi formativi richiesti. Collocando il sistema scolastico italiano all’interno della cornice europea dell’istruzione, consolidandone la propria identità.
Prendere coscienza del sistema valoriale che ogni intervento educativo e formativo comporta e proiettarlo verso l’acquisizione di competenze nuove, più aderenti alla realtà socio-culturale è la sfida che la Scuola come istituzione democratica deve affrontare per assolvere il proprio ruolo di competenza.
Si possono aprire così nuovi orizzonti di interpretazione su discipline e/o insegnamenti già presenti, che considerati da angolazioni e prospettive nuove, offrono l’opportunità di valorizzarne il ruolo e le funzioni che sembravano o erano offuscate e svalorizzate.
Si pensi all’interno della stessa legge 107 al nuovo ruolo dell’insegnamento della musica, della storia dell’arte che sembrano riacquistare una nuova vita. Una rivalutazione davvero di buon auspicio perché si possa risvegliare il senso valoriale del nostro passato artistico culturale e nel contempo consentire la riconquista di uno slancio vitale verso il futuro costantemente mutevole.
Non mancano in essa nuovi insegnamenti e contenuti applicativi che trovano origine nel progresso e nello sviluppo tecnologico contemporaneo, riferendoci alle tecnologie e alle esigenze di comunicazione in un contesto mondiale globalizzato. Inoltre è considerato importante anche l’ambito economico con l’inserimento nei piani di studio di contenuti di economia per tutte le scuole secondarie di secondo grado. La nuova alfabetizzazione coinvolge proprio le tecnologie digitali, l’economia e le lingue straniere, argomenti molto attuali che tendono al rilancio della nostra scuola italiana parametrandola al contesto europeo.
Tradizione e innovazione non sono agli antipodi, ma vanno a braccetto, l’una fornisce la molla per lo slancio verso il progresso e l’altra, l’innovazione, necessaria per riallineare la scuola a rispondere alle richieste odierne della società liquida
sotto l’effetto della globalizzazione socio-economico-culturale.
Il tutto nell’ottica della trasparenza e dell’informazione chiara, basata sui canoni di una valutazione continua e responsabile sempre tesa alle azioni di miglioramento qualitativo del sistema scolastico.
L’obiettivo finale è potenziare la trasversalità del sapere e promuovere la Cittadinanza attiva di ognuno. Il quadro di riferimento finale ripropone un’architettura scolastica innovativa che recupera valorizza ciò che già è presente e si integra con metodologie, insegnamenti nuovi proiettando il sistema dell’istruzione in una dimensione moderna.
Focalizzando l’attenzione sugli aspetti più strettamente scolastici lasciando a margine ogni altro tipo di tematica, seppure essenziale, considereremo analiticamente le voci che offrono l’opportunità di aprire nuovi orizzonti scolastici e quindi formativi. Voci come la musica, la storia dell’arte, linguaggi e lingue comunitarie, la tecnologia digitale, il coding, il problem solving, competenze, valutazione… ossia tematiche che acquistano nuova rilevanza e che integrate con nuovi temi introducono le nuove frontiere dell’apprendimento.
Musica.
Trovare la proposta di inserire l’insegnamento della musica tra le discipline obbligatorie nell’ultimo biennio della scuola primaria, è come rispolverare la storia culturale del nostro Paese (detto del bel canto
) nonché ritrovare la nostra identità. L’insegnamento pratico della musicava riportato nelle scuole primarie attraverso docenti qualificati, e rafforzato nelle scuole secondarie di primo grado attraverso la formazione dei docenti di musica già in servizio
. Questo è quanto recita il documento La Buona Scuola. Tale insegnamento ha l’obiettivo di incentivare la creatività e la libera espressione comunicativa che contraddistingue la nostra italianità.
Storia dell’arte.
L’introduzione e l’incremento delle ore d’insegnamento della storia dell’arte nel sistema scolastico italiano sono finalizzate anch’esse al riappropriarci delle nostre tradizioni storiche, culturali, creative. Nonché a dare la giusta collocazione e valorizzazione alle preziose risorse artistiche che il nostro Paese possiede, perché possano offrire opportunità ed aperture a strade imprenditoriali. Si legge nel testo preso in esame Lacapacità di leggere e di produrre bellezza è un elemento costitutivo del nostro essere Italiani: dobbiamo valorizzarla, farne un vantaggio comparato che, come Italia, ci aiuti anche in prospettiva a mantenere un giusto posizionamento internazionale
.
Educazione fisica.
Il concetto di inclusione è molto in voga nella scuola in questi ultimi tempi. A tale proposito si fa riferimento al tutto il sistema dei bisogni educativi speciali
che sono contrassegnati dalle sigle DSA, BES, diversamente abili, che la recente normativa ha introdotto e trattato. In questo contesto allargato si fa riferimento anche al bisogno di introdurre l’educazione motoria e lo sport a scuola, in particolare nella primaria. Farlo significa aumentare l’inclusione sociale, contrastare il bullismo e la violenza, promuovere la crescita sana ed equilibrata dei bambini e dei ragazzi. Ed è anche una fondamentale politica per la salute
. Riflettendo si può far riferimento al famoso detto: Mens sana in corpore sano
di lontana memoria ancora valido essendo promotore potente di inclusione sociale.
Lingue straniere.
Questa è l’era della nuova alfabetizzazione. Si tratta dell’apprendimento delle