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Lo Scriba
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La nostra conoscenza dell’antico Egitto si fonda su monumenti, resti archeologici, fonti iconografiche e innumerevoli testi scritti su pietra, papiro o altri supporti che sono sopravvissuti nel tempo. Per quasi quindici secoli, tuttavia, questi testi sono restati in silenzio, alimentando un vero e proprio mito dell’Egitto. L’ultima iscrizione geroglifica fu incisa da un certo Esmet-Akhom, “scriba della casa degli scritti di Iside” a File, nel 394 a.C. Bisogna attendere fino a Champollion, nel 1822, per arrivare finalmente a una prima comprensione dei testi. Da quel momento in poi, la nostra conoscenza della civiltà. egizia diventa sempre più precisa. Tuttavia, cui limitato agli individui di livello medio o alto della società, e che hanno lasciato tracce della loro esistenza attraverso una tomba, una stele, oggetti inscritti. Questi nobili conoscevano, a vari livelli, la scrittura, oppure avevano i mezzi per far eseguire un monumento a loro nome. La scrittura, che nelle loro convinzioni doveva garantirne l’eternità, ha permesso che le loro esistenze giungessero fino a noi.
LanguageItaliano
Release dateJul 28, 2021
ISBN9788831427623
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    Lo Scriba - Pietro Testa

    LO SCRIBA E LA SCRITTURA NELL’ANTICO EGITTO

    La scuola

    La nostra conoscenza dell’antico Egitto si fonda su monumenti, resti archeologici, fonti iconografiche e innumerevoli testi scritti su pietra, papiro o altri supporti che sono sopravvissuti nel tempo. Per quasi quindici secoli, tuttavia, questi testi sono restati in silenzio, alimentando un vero e proprio mito dell’Egitto. L’ultima iscrizione geroglifica fu incisa da un certo Esmet-Akhom, scriba della casa degli scritti di Iside a File, nel 394 p.C. Bisognerà attendere fino a Champollion, nel 1822, per arrivare finalmente a una prima comprensione dei testi.

    Da quel momento in poi, la nostra conoscenza della civiltà egizia diventa sempre più precisa. Tuttavia, cuòè limitato agli individui di livello medio o alto della società, e che hanno lasciato tracce della loro esistenza attraverso una tomba, una stele, oggetti inscritti. Questi nobili conoscevano, a vari livelli, la scrittura, oppure avevano i mezzi per far eseguireun monumento aloro nome. La scrittura, che nelle loro convinzioni doveva garantirne l’eternità, ha permesso che le loro esistenze giungessero fino a noi.

    Pare che la prima scolarizzazione avvenisse intorno ai sei anni edurava dai quattro ai cinque anni.

    Anche se non conosciamo esattamente quale fosse l’ambito, sappiamo dall’inizio del millennio a.C. di scuole in cui i bambini erano raggruppati sotto l’autorità di uno o più maestri che insegnavano loro a leggere e scrivere. Le fonti della seconda metà delIImillennio a.C., molto più abbondanti grazie alle scoperte nel villaggio degli artigianidi Deir al-Medîna, dei templi e delle tombe limitrofe, consentono una maggiore precisione.

    Pur non essendo stato trovato un ambiente che assomigliasse a un’aula, in un luogo come Deir al-Medîna, tutto suggerisce, tuttavia, che una scuola doveva esistere. Del resto i testi menzionano una ‘stanza dell’insegnamento’ ( at

    sebayt).

    Dalla Saggezza di Any apprendiamo che i bimbi erano avviati in tenera età alla ‘’ (at sebayt) come recita una massima di questo saggio:

    "Raddoppia il pane che ti ha dato tua madre! Portala come lei ti portò! Spesso lei si è caricata di te e non ti ha messo a terra quando tu nascesti dopo i tuoi mesi. Si è presa cura di te, le sue mammelle alla tua bocca durante tre anni con perseveranza. Il suo disgusto per i tuoi escrementi non è stato mai una repulsione del suo cuore dicendo: - Cosa farò? -

    Lei ti ha messo alla stanza dell’insegnamento affinché tu fossi istruito agli scritti. Lei aspettava quando eri lontano, giornalmente, con il pane e la birra della sua casa" ( 1)

    Possiamo ben immaginare il lavoro del maestro per inculcare nella testa degli allievi i sani principi della scrittura e della conoscenza: il verbo insegnare; istruire

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