Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

I Farkasok La trappola: I Farkasok
I Farkasok La trappola: I Farkasok
I Farkasok La trappola: I Farkasok
Ebook245 pages3 hours

I Farkasok La trappola: I Farkasok

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

L'unione con l'anima gemella è perfetta eppure ci sono nuvole all'orizzonte.

Amore e pianificazione. Basteranno?

LanguageItaliano
Release dateJul 17, 2021
ISBN9798201055141
I Farkasok La trappola: I Farkasok

Related to I Farkasok La trappola

Titles in the series (4)

View More

Related ebooks

Fantasy For You

View More

Related articles

Reviews for I Farkasok La trappola

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    I Farkasok La trappola - iperbole10 Rita

    Il Codice della Proprietà Intellettuale e artistica, ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo L. 122-5, autorizza solo copie o riproduzioni strettamente riservate all'uso privato del copista e non destinate all'uso pubblico e, dall'altro, solo ad analisi e brevi citazioni a scopo di esempio e illustrazione. Secondo l'articolo L. 122-4 del Codice della proprietà intellettuale,qualsiasi rappresentazione o riproduzione in tutto o in parte, fatta senza il consenso dell'autore o dei suoi successori o aventi causa, è illegale. Qualsiasi rappresentazione o riproduzione, con qualsiasi processo, costituirebbe quindi una violazione sanzionata dagli articoli L335-2 e seguenti del Codice della proprietà intellettuale.

    Questo romanzo comporta scene erotiche descritte con linguaggio per adulti. Si rivolge a un pubblico informato e quindi non è adatto ai minori. Di fatto, l'autrice declina ogni responsabilità nel caso in cui la storia venga letta da un pubblico troppo giovane.

    La storia è opera di fantasia. Nomi, personaggi e avvenimenti sono frutto dell'immaginazione dell'autrice e fittizi. Ogni riferimento a fatti o personaggi reali presenti o passati è puramente casuale.

    Indice

    Avviso ai lettori

    LESSICO

    Prologo

    1 – Sblocco

    2 - Ricordi

    3 - Intrappolato

    4 - Rabbia

    5 - Ritorno alla vita

    6 - Interrogatorio

    7 - Janice

    8 - Rachel

    9 - Introspezione

    10 - Idea

    11 - Ritorno alla Fortezza

    12 - Spiegazioni

    13 - Visita alle segrete

    14 - Alpha

    15 - Consapevolezza

    16 - Rivelazioni

    17 - Il processo

    18 - Assegnazione

    19 - Sorpresa!

    20 - Grande paura

    21 - Esecuzione capitale

    22- Metamorfosi

    23 - Miracolo?

    24 - Umano?

    32 - Reminiscenze

    26 - Pessime notizie

    27 - Riflessioni.

    28 - Decisione capitale

    29 - Visita alla valle di Serre

    30 - Nuove scoperte

    31 - Metamorfosi

    32 - Reminiscenze

    33 - A caccia con Gabriel

    33 - Serata tra donne

    35 - L'incontro

    36 - Una luna dopo

    37 - Paura

    38 - Brutte notizie

    39 - Recuperare Janice

    40 - Terrore

    41 - Il processo di Julien

    42 - Fuga

    43 - Libertà!

    Avviso ai lettori

    Questa opera è scritta per la maggior parte al presente indicativo.

    La maggior parte dei lettori non avvezzi a questo stile, lo confondono con un errore, ma non è assolutamente così.

    Vi auguro una buona lettura in compagnia dei miei lupi e, se il libro vi piace, sappiate che mi farebbe molto piacere un commento sulla mia pagina sui social network.

    Per contattarmi: elena@elena3g.com

    .

    Con affetto,

    Elena.

    LESSICO

    Alpha: dominante della muta e il più elevato nella scala sociale. Si prende cura dell'insieme del branco e lo guida.

    Beta: psicologicamente simile all'Alpha ma senza le stesse possibilità sociali. È vicino all'Alfa pronto a prendere il suo posto se la posizione lo permette. Deve sottomettersi all'Alpha. Forza viva della muta.

    Gamma: contrasta col maschio Beta. Può diventare Beta o Alpha se necessario altrimenti resta ai margini della muta. Non protegge l'Alpha ed è indipendente. Psicologicamente dominante. Artista, filosofo o adolescente ribelle.

    Delta: non ambisce a migliorare la sua posizione, preferisce esistere e null'altro, è totalmente disinteressato al successo. Psicologicamente o socialmente inetto per elevarsi al livello superiore. Gli basta poter servire la comunità.

    Omega: manca di ambizione e fiducia. È famoso per essere incapace a operare sotto pressione. Tradizionalmente è il capro espiatorio della comunità.

    Dono: è donare il sangue licantropo a un essere umano, per salvarlo o per onorarlo, che crea una connessione a senso unico tra il licantropo e l'umano che ne guadagna una miglior salute e maggior longevità... oltre alla protezione del lupo mannaro.

    L'alleanza: scambio di sangue tra il lupo mannaro e l'umano, che crea un forte legame, quindi una coppia che vive insieme e nella quale l'umano beneficia della stessa longevità del lupo mannaro.

    L'alleanza suprema: avviene tra due anime gemelle, è la fusione di sangue sesso e anima. È il legame più forte che possa esistere tra due esseri. 

    Apostasia o mutazione finale: quando una delle due anime gemelle scompare, quella che rimane regredisce sino alla forma primordiale di lupus. La forma animale senza più alcuna scintilla di umanità.

    Rhannu: scissione di una parte del branco.

    Drageon: l'umano che ha ricevuto il dono dell'alleanza.

    Edgir: veglia sul territorio affinché nessuno si avventuri in quelle terre, è il capo della sicurezza, non a caso, lo si vede solo quando fa rapporto all'Alpha.

    Arvak: vice capo, praticamente il custode della muta. Si occupa del territorio insieme all'Alpha.

    Generi di lupi mannari:

    Umano: alla nascita tutti i licantropi lo sono. Subiscono la prima metamorfosi a dieci anni circa ma è con la seconda, che diventano mezzi lupi e mezzi umani e questo avviene solo intorno ai venticinque anni.

    (I piccoli concepiti durante un accoppiamento sotto forma di lupo, acquistano per sempre solo le fattezze animali senza un briciolo di umanità).

    Lycan o mezzo lupo: forma posseduta solo dai più potenti, si sviluppa su ossatura umana, è peloso a metà ma con il torso glabro e d'intelletto perfettamente umano.

    Lupo primario: ha coscienza umana ma con tratti più ferini.

    Primordiale: Lupo senza coscienza umana.

    Prologo

    Morgan: 9 dicembre tardo pomeriggio.

    Sto ascoltando Julien discutere aspramente con lei in cucina. Sto schiumando ma non oso uscire dalla camera per il timore che la sua insofferenza verso di me possa far degenerare la discussione ancor di più vedendomi. Percepisco il montare del furore di Julien quando lei gli ribatte di attendere lunedì per l'appuntamento con il suo avvocato per il divorzio. Dal canto mio cerco di avvertire il mio amore telepaticamente della sua ira crescente e pare che lei lo abbia recepito. Abbaio brevemente per confermale che la sua sensazione è giusta, qualora ne dubitasse.

    «Aspetta, torno tra un attimo!» le propone.

    Finge di dirigersi verso la sua stanza e invece di continuare nel corridoio lo sento trascinare una sedia e appoggiarla alla porta, la pressione sulla maniglia indica che mi ha bloccato dentro la camera.  Sento Manon precipitarsi per sbloccare la porta e poi il brusio di una bagarre dall'altra parte del muro e il suo grido infine percepisco il suo svenimento. Mi sento impazzire, i miei ululati disperati non servono certo ad aiutarla ma almeno spaventano lui.

    Brutto sociopatico di merda! Ecco perché non ho presagito nulla dalla sua mente. Lo sento trascinare Manon nella camera degli ospiti in fondo al corridoio mentre è ancora svenuta ma tutto sommato sta bene, il suo cuore batte in modo regolare. Un filo invisibile ci tiene uniti, anche se è incosciente, dal giorno dell'incidente quando l'ho salvata appena in tempo.

    Come lupo non posso fare nulla e nemmeno trasformarmi perché non ci sono i presupposti necessari. Il novilunio è passato da due giorni e io non sono in contatto fisico con lei, per non parlare del fatto che la muta è troppo lontana per darmi energia. Mi sento disperato al pensiero che nulla posso fare per aiutarla.

    Il silenzio rende i secondi di una lunghezza estenuante. Quanto tempo ancora resterà svenuta? Temo possa essere gravemente ferita. Il cuore sta per esplodermi. Essere allontanato da lei mi terrorizza al massimo. Gratto sulla porta e ululo. Julien esce di casa e rientra subito dopo dirigendosi verso la camera in fondo, lo sento trafficare in Dio sa cosa e la mia immaginazione parte al galoppo alzando il livello di stress a un punto incredibile.

    Faccio il giro della stanza riflettendo su cosa posso fare in questa forma per uscire da qui. La finestra è chiusa, passo in bagno ma è troppo alta e con delle sbarre. Se lui uscisse potrei fare un buco e cercare di forzare la serratura dall'esterno ma questa è una soluzione disperata. E se invece rompessi il vetro? No, allora faccio prima a bucare la porta.

    Ululo mentre mi sento sopraffare dall'ansia, è passato troppo tempo da quando è svenuta. Cosa si è inventato quel demente? L'angoscia mi fa torcere le budella, lei è in pericolo, ne sono sicuro, lo sento. Perché diavolo non ha voluto che uno di noi restasse nei paraggi per controllare che tutto andasse bene? I minuti passano lenti... poi finalmente rinviene.

    1 – Sblocco

    Manon/Marion: 9 dicembre tardo pomeriggio.

    Gli ululati di Morg mi fanno riprendere ma quando realizzo che lo ha rinchiuso in camera, ho un tuffo al cuore, pare così disperato io invece faccio fatica a riprendermi, lo schiaffo e lo shock partecipano a confondermi ancor più le idee, inoltre ho un gran mal di testa. Quando cerco di alzarmi, mi rendo conto che sono legata sul letto della stanza degli ospiti. Lui è girato di spalle e sta facendo un buco al soffitto, lo guardo senza comprendere. Mi ha anche imbavagliato e questo mi fa gemere malgrado non voglia. A questo suono, si gira.

    «Fortunatamente l'isolamento è buono e i vicini non sono ancora tornati, la belva sta facendo un casino del diavolo. Non avresti potuto scegliere casa migliore, è come essere in mezzo al bosco. Ho valutato la distanza dalle altre case del quartiere, sapevo che avrei dovuto agire, prima o poi».

    Scende dalla sedia e rimette a posto con recisione maniacale il trapano nella scatola.

    «Lo sapevo che nulla sarebbe andato per il verso giusto. Sei rimasta sempre la solita testarda, anche adesso che sei senza memoria. Non dai mai nulla per nulla, eh?»

    Pone le domande, ma non vuole risposte. In ogni caso non potrei dargliene visto che mi ha imbavagliato talmente stretta che quasi non respiro. Mi rassegno ad ascoltare il suo monologo.

    «Per la miseria! Quando Guss mi ha telefonato quel giorno per dirmi che avremmo potuto progettare qualcosa su quella strada...».Il volto è contorto dalla rabbia.

    «Non potevi morire, sarebbe stato troppo facile. Se tu fossi crepata nell'incidente io avrei fatto bingo con l'assicurazione sulla vita. Ormai non è più possibile, ma c'è mancato così poco. Eppure Guss ha sentito l'esplosione prima di tagliare la corda. Quando mi ha chiamato per dirmi che era fatta, ero così felice che sono andato a giocare a poker e anche se quella notte ho perso dei soldi non mi importava. Tu eri morta e nostra figlia avrebbe, no io, avrei preso l'eredità dei tuoi, dato che lei è minorenne».

    Si avvicina per spostarmi una ciocca di capelli dagli occhi, un gesto che mi urta profondamente. Mi contorco nel letto, non voglio che mi tocchi.

    «Dopo la morte dei tuoi pensavo che finalmente avrei fatto la bella vita. Invece no, hai deciso di farmi incazzare ancora. Sempre a sganciare la grana col contagocce. Per la macchina e per la moto, che peraltro è servita a Guss per accendere la miccia del C4, mentre io ero in volo per il Congo. Un intero fottuto mese a pazientare in quel paese di selvaggi, ma mai, mai avrei immaginato che ti fossi salvata. Avevo posizionato benissimo l'esplosivo, non volevo rischiare di mancarti, dopotutto è la mia specialità. Non capisco! È in fondo al precipizio, dove è la tua macchina trascinata dall'albero e sotto tonnellate di fango che il tuo cadavere avrebbe dovuto essere adesso. Spiaccicata, mia cara e dolce mogliettina».

    Si gratta la testa. A quanto pare o si è preso le pulci di Morg o i suoi neuroni si stanno scontrando. Sghignazzo, è il mio modo di reagire allo stress elevato, rido per non crollare.

    «Come hai fatto a salvarti? Non lo scoprirò mai, visto che hai perso la memoria e stai per crepare senza averla recuperata! MERDA! Duecentocinquanta mila euro. Se me li avessi dati senza fare storie, ti avrei lasciata vivere col tuo nuovo fidanzato. Certo! Avresti potuto solo lagnarti quando ti saresti ricordata che siamo già divorziati da ben sei mesi».

    In un attimo comprendo: sono libera! Lui si mette cinicamente a ridere con lo sguardo velato dalla follia.

    Come ho fatto a non capire che è completamente pazzo?

    «Eh sì! Divorziata!» riprende. «È per questo che la visita dal tuo avvocato per la settimana prossima non era un'opzione praticabile. Te lo avrebbe detto, soprattutto avresti saputo che nell'ultima sentenza avevi ottenuto l'affidamento della piccola, quindi io non avrei più avuto alcun mezzo di ricatto su di te. Già, pochi giorni prima dell'incidente, quando la cancelliera mi ha contattato per dirmi che presto avresti ricevuto la notifica, ho rischiato d'impazzire. Per fortuna, l'ho intercettata. Sì, ci sono andato a letto! Ti fa incazzare?» mi chiede guardandomi negli occhi.

    Peccato che non sappia quanto poco me ne freghi di lui!

    Non reagisco ma lui ricomincia.

    «Nel frattempo Guss mi ha chiamato per avvertirmi che si sarebbe potuto creare un incidente pulito, sulla via del crinale, visto l'email che aveva ricevuto sulla pericolosità di quel posto».

    Risale sulla sedia e avvita un gancio al soffitto, poi scende e va a prendere scopa e paletta in cucina. Quando torna, riprende il monologo.

    «Avevo programmato tutto benissimo con l'appuntamento sulle Alpi dove pensavi di riprenderti Janice e accordarci per i giorni di affidamento. Non hai sospettato nulla, dal momento che non sapevi il risultato dell'ultima udienza, hai supposto che fossi pronto a dartela in cambio di un cospicuo assegno, ho pensato anche a crearmi un alibi telefonandoti dal Congo, nel caso in cui ci fosse stata un'inchiesta. Un ex marito premuroso».

    Si mette a scimmiottare la telefonata registrata sulla segreteria.

    «Non dimenticare gli abiti caldi, fa freddo sulle Alpi».

    Pur continuando a parlare, Julien prende l'asciugamano che aveva posato sul comò, lo infila nel gancio poi lo afferra con entrambe le mani e si mette a dondolare. Fatto questo, scende e pulisce diligentemente tutti i pezzi d'intonaco caduti a terra, io spalanco gli occhi allarmata.

    «Nessuno avrebbe mai potuto collegare gli eventi. Tu ogni tanto partivi per i tuoi reportage da freelance, i piedipiatti non avrebbero certo pensato che non era per lavoro ma per un incontro con me che tu ti trovassi là. Quel giorno ho perso la mia occasione. Adesso non posso far altro che mascherare la tua morte come un suicidio».

    Morg non guaisce più, gratta come un pazzo sulla porta bloccata dalla sedia. Ogni tanto si ferma ascolta il monologo e ulula ma per quanto possa dimenarsi, finché permane in quella forma, non può fare nulla.

    La disperazione mi sta sommergendo. Da quello che ho letto oggi pomeriggio le nostre vite sono legate, se io muoio non credo che lui mi sopravviva. Almeno questo è quanto accade tra i lupi. Alla scomparsa del compagno si lasciano morire.

    «Bastardo di un cane, avrei dovuto impiccarlo o avvelenarlo, solo che sarebbe sembrato troppo strano. Mi impedisce di pensare e ho dimenticato quello che volevo dirti. Sì, ecco! Non molto di più, solo che tra un paio d'ore non dovrai più fottertene di nulla».

    Julien inizia a ridere. Quale orrore. Cerco di liberarmi delle lenzuola che ha usato per legarmi come una mummia ma non ci riesco. In preda all'angoscia, cerco di ferirmi per lasciare delle tracce ai poliziotti affinché si facciano delle domande quando scopriranno il mio cadavere. Deve pagare il suo abominio.

    Ringhio, sento l'energia dell'astro che fluttua intorno a me. Potrei trasformarmi? Non credo. Da quanto ho appreso, occorre che la luna sia piena e non calante già da due giorni. È troppo tardi! Se solo sapessi cosa fare. In ogni caso Morgan ha parlato di cambiamento psichico, non fisico.

    Morg si mette ad abbaiare a pieni polmoni io sto rabbrividendo ma vedo i muscoli del collo di Julien contrarsi per resistere alla paura del casino prodotto dal mio amore.

    «Perfetto! Tutti questi mesi trascorsi ad allontanare tutti quelli che ti erano vicini, stanno dando i loro frutti, nemmeno il tuo caro medico avrà nulla da ridire. Sei così depressa che non hai osato confessare al tuo illustre medico che siamo divorziati, inoltre non è affar suo, lui non è psichiatra. In fondo sarebbe la sua versione contro la mia. La povera piccola mocciosa ricca che non ha accettato i colpi del destino, la perdita dei suoi, del marito e di sua figlia, cadendo poco a poco in una nevrastenia profonda e che,quando i ricordi sono tornati, ha preferito uccidersi piuttosto che affrontare la realtà».

    Ha fatto tutta questa tirata per giustificare se stesso e si sente dalle parole che ha scelto. Mi dimeno di nuovo, cercando di girarmi per cadere dal letto. Cavolo! Perché ho rifiutato l'aiuto che Julia voleva inviarmi? Con l'udito super sviluppato sarebbe stato in grado di soccorrerci sentendo il richiamo di Morg. Perché ha proposto che un membro della muta ci sorvegliasse? Per Morg? Per me? Oppure perché c'erano già dei dubbi sul mio incidente? Mi tornano in mente frammenti della conversazione fra Hugo e Morgan ma non avrò mai le risposte per... evidente mancanza di tempo.

    Julien esce e va in garage, riconosco il rumore della porta che cigola poi lo sento riavvicinarsi. Non ci ha messo molto. Torna verso di me mostrandomi la corda che ha preso. Pare nuova. Mi lancia un sorriso smagliante mentre forma il nodo scorsoio poi si avvicina e mi accarezza la guancia. Fremo di disgusto e sento la rabbia di Morg avvolgermi. Un brivido gelido mi scorre lungo la schiena.

    «Questa sera ceno da un amico che raggiungerò dopo che ti ritroverai in equilibrio con il cappio intorno al tuo tenero collo. Oh! Non morirai velocemente ma avverrà in un momento! Basterà che la fatica ti prenda e le ginocchia si pieghino. Un'ora forse due. Stare in punta di piedi è davvero estenuante. L'ho testato una volta quando uno dei ragazzi cui dovevo dei soldi si è divertito a spaventarmi in questo modo affinché non dimenticassi di rimborsarlo».

    È sempre più esaltato e delirante. Ascolto le farneticazioni che mi paiono tanto assurde da risultare irreali.

    «Solo che

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1