Io in Te: Liberati dai giudizi e incontra la tua essenza divina
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About this ebook
del suo ruolo da protagonista nella creazione della realtà attraverso l’affrancamento da giudizi, pregiudizi e legami limitanti, ma nel rispetto delle Leggi che governano l’Universo.
“Io in Te” affronta il viaggio senza inizio e senza fine che l’essere umano di ogni epoca è chiamato ad affrontare per sperimentare la propria natura divina nel mondo terreno.
Esaminando condizionamenti, sofferenze e paure che imprigionano l’Essere e il divenire dell’uomo, l’autrice offre strumenti per una lettura differente degli accadimenti affinché ognuno possa riscoprirsi meravigliosa creatura.
Fluido nella forma. Intenso nel contenuto.
“Io in Te” vuole raggiungere l’Anima del lettore attraverso un linguaggio attento ma scorrevole, diretto ma non critico, sviscerando antichi temi tanto moderni in un’epoca in cui l’umanità, consapevole di una vita lacerata, si è scoperta infelice.
SILVANA TOZZI
Nata in Brianza divide ora il suo tempo tra Lombardia e Appennino Tosco-Emiliano.
“Io in Te” rappresenta il suo esordio editoriale perché come ama dire le ci sono voluti oltre cinquant’anni perché la vita le fornisse il “giusto” materiale per scrivere un libro. Ama vivere in stretto contatto con la natura per la corrispondenza simbolica tra gli elementi naturali e le verità spirituali.
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Book preview
Io in Te - Silvana Tozzi
24 giugno, 2018
Il libro
Le radici dell’umanità sono molto profonde. Si spingono nel nucleo della Terra e raggiungono l’infinito del cosmo.
L’umanità ha perso il contatto con la fonte; ha dimenticato di avere un’Essenza che trae nutrimento dallo stare in intimità con l’Universo, non semplice scenario ma organismo vitale e dinamico. Considerare il vostro Pianeta l’unico essenziale e la Terra una realtà frammentata di cui vivere la superficie, conduce a una vita lacerata.
Ristabilire unità col luogo che abitate è riportare unione con la vostra interezza. Cogliere quanto siete piccoli
in un Universo così vasto è raggiungere la consapevolezza di quanto siete grandi
. Sapere che di quanto fate nulla andrà perduto è raggiungere la certezza di Infinito. Scoprire che tornerete è sentire la morte irrilevante e stabilire cosa chiamare Eterno.
L’Universo è la prova che la perfezione esiste e che voi ne siete la sintesi più grande. È quel luogo in cui l’energia diventa materia e la materia torna energia.
Il fatto è che l’uomo si pensa superiore alla natura; capace di governarne le leggi attraverso l’uso del potere; di risolvere con la scienza anziché la coscienza; di vincere col denaro e sconfiggere con l’arroganza. E questo non funziona.
E nello scoprirvi infelici ancora vi chiedete il perché.
Se siete stanchi di sopravvivere e avete voglia di vivere o se già state vivendo ma lo volete fare con gioia, allora vi invito a proseguire nella lettura di questi pensieri che desidero con voi condividere.
Saranno pagine ricche, intense che percorreremo insieme perché Io sono uno di voi.
27 giugno, 2018
Congiunzione tra Cielo e Terra
Guarda agli alberi, guarda agli uccelli, guarda alle nuvole, guarda alle stelle…
e se hai occhi sarai in grado di vedere che l’intera esistenza è gioiosa. Tutto è
semplicemente felice. Gli alberi sono felici senza nessuna ragione; non sono
destinati a diventare primi ministri o presidenti e non diventeranno ricchi
e non avranno mai un conto in banca. Guarda ai fiori - senza motivo.
È semplicemente incredibile quanto siano felici i fiori."
(Osho)
Siete come le piante: congiunzione tra cielo e terra; perno tra forza dell’uno ed energia dell’altra, ma non ne avete consapevolezza.
Avete mai realmente osservato gli alberi? Siete mai scesi nella loro intimità? Guardato le loro radici o cercato nei tronchi l’età?
Con unicità di forme e colori non c’è stagione in cui non mostrano il loro fascino: da quando gemmano a quando l’autunno li pennella con nuovi colori o la neve si diverte a mascherarli. In qualunque luogo o tempo non si preoccupano né di come appaiono né di quante stagioni sono già trascorse. Sanno di avere un posto, un ruolo e null’altro conta.
Riescono a crescere in terreni aridi o paludosi; vivere al freddo quanto al caldo; sui monti così come a riva e persino sopravvivere all’umana mano. Germogliano silenziosamente a bordo di una strada, nella savana o nel vaso di un terrazzo, incuranti di chi dedicherà loro uno sguardo o se qualcuno lo farà. Si adattano senza perdere freschezza e bellezza. Non conta dove e non si chiedono perché. Conoscono molto bene il motivo per cui l’Universo li accoglie e questo basta. Il compito supera ogni altra questione.
E voi? Avete individuato il vostro posto?
Scendendo nell’intimità, in quella parte che a pochi è concesso vedere finché l’albero è in vita, le piante hanno forti radici che le ancorano al terreno e radichette più delicate che corrono per chilometri e chilometri, apparentemente in modo casuale e senza precisa meta, in realtà, alla ricerca di filamenti di individui della stessa specie. Insieme danno vita a una vera e propria comunità sociale sotterranea e creano un ecosistema che il singolo non potrebbe. Unite si garantiscono un’esistenza più sicura; si aiutano in caso di malattie o di attacchi esterni. Hanno compreso che, come dite voi: l’unione fa la forza
.
Dunque, perché pronunciate detti per poi non dare loro riconoscimento? Perché voler conservare la ricchezza di un antico sapere, patrimonio di chi ha già sperimentato, senza farlo vostro?
Certo, nel bosco ci sono anche individui
che non gradiscono trattare con i loro simili perché, come in tutte le comunità, c’è chi crede che fare da solo è meglio. Un po’ come succede da voi.
Così, forti e maestose alcune, più timide e delicate altre, le piante tutte lavorano silenziosamente ogni giorno per offrire sopravvivenza, perché questo è il compito che è stato loro assegnato.
Belle sempre, nobili le più imponenti, riescono a farvi sentire piccoli e fragili quando state sotto quelle chiome che offuscano il cielo. Le secolari poi, lasciano senza fiato e destano un po’ di invidia perché a voi non è concesso né un tempo tanto lungo né mostrare i segni del vostro invecchiare.
E mentre quelle piante crescono orgogliose degli anni che i tronchi celano, voi correte ad aggiustare
le imperfezioni che raggiungono i vostri corpi e a nascondere i segni che ne decorano la pelle. Non accogliete il cambiamento esteriore per la bellezza interiore che vi raggiunge. Invecchiare è per voi perdere qualcosa piuttosto che arricchirvi di qualcos’altro.
Povere creature. Siete sempre più schiave di una società che vi osserva in superficie e vi vuole tutte uguali in modelli che annullano la vostra singolare bellezza.
Giovinezza e vecchiaia vanno ben oltre l’età anagrafica o l’esteriorità fisica. Si tratta di due condizioni legate più ad esperienze raggiunte dall’Anima che ad altro.
Vi è mai capitato di incontrare bambini che per abilità e comportamento appaiono molto più grandi dei loro anni, quasi come fossero dei piccoli uomini in corpi fanciulleschi
? O al contrario vedere condotte infantili in corpi segnati?
Ricordate che potete essere vecchi senza una ruga sul volto o invecchiare con la luce del fanciullo negli occhi quando comprendete il vostro compito autentico qui; quando riconoscete che siete qui per ricordare, sperimentare e lasciar andare per continuare ad essere.
Questi sono i tre passaggi fondamentali del vostro stare qui.
Ricordare chi siete, sperimentando e sperimentandovi attraverso esperienze terrene in cui imparate a lasciar andare ciò che non vi rappresenta più. Saper chiudere affinché nulla resti in sospeso è molto importante. Nessuna lezione potrà dirsi imparata, nessuna relazione compresa se rimasta incompleta. Lasciare a metà è come non compiere, dunque non esservi permessi di conoscere e conoscervi. Nessun cerchio può mai essere tale se spezzato in un qualsiasi punto della sua circonferenza.
Fate della vostra vita un cerchio e vi troverete liberi, leggeri anche in corpi che i vostri occhi vedranno invecchiati.
29 giugno, 2018
Una bellezza senza Tempo
Vi sono due cose durevoli che possiamo sperare di lasciare in eredità
ai nostri figli: le radici e le ali
(Proverbio cinese)
Come l’albero vive grazie all’invisibile, proteggendo e curando radici ben nascoste che lo ancorano alla profondità dei terreni, così vi dico nutrite e amate le vostre, perché senza radici non potete volare.
Come le piante lasciano che le stagioni si divertano con i loro rami, riempiendoli di gemme e poi di frutti, verniciandoli con i colori del fuoco o il candore della neve, così vi dico permettete alle stagioni di giocare con voi, perché ogni tempo ha qualcosa da portare.
Del resto, primavera, estate, autunno e inverno cos’altro sono se non i quattro atti dello spettacolo della Vita di cui siete i protagonisti? Ma, spesso ve lo ricordate troppo tardi, quando ahimè giungete all’ultimo atto, momento di rimpianti per non aver onorato la vita con i vostri sogni.
La questione è che trascorrete così tanti anni affaccendati in cose non vostre, in una vita talmente infedele al vostro sentire che vi perdete l’estate e a volte anche la primavera.
E poi?
Giunge il momento in cui l’energia muta e nulla più può essere compiuto in questa esperienza, se non sperare che qualcuno abbia capito le vostre scelte e perdonato i vostri errori, commessi certamente in nome di ciò che chiamate amore o paura.
Nel mentre, la pianta svetta in tutta la sua bellezza e possanza perché lei, a differenza vostra, resterà. Vedrà altro tempo passare e nuove generazioni arrivare.
Gli alberi sanno sbarazzarsi della loro chioma quando giunge il momento. Sanno individuare cosa può offrire loro supporto. Sanno che la cooperazione senza centri di comando funziona di più rispetto a forme gerarchiche o centralizzate. Sanno che la sopravvivenza riesce meglio nella collettività che affidandosi alle capacità del singolo. Dunque, le piante hanno molto da insegnare.
Ora il punto è: Chi di voi lo ha capito?
.
Ecco perché vi dico: "Curate la vostra bellezza fisica ma poi scendete in profondità. Non accontentatevi di quanto esternamente mostrate poiché non solo di quello siete fatti. Recuperate l’Essenza, ascoltatene la voce e poi lasciatevi fluire perché incontrerete Dio".
L’ascolto è essenziale. Potete permettervi di non ascoltare il vicino, l’amico, la mamma o i figli ma non voi stessi. Potete ignorare i consigli o le esperienze attraverso cui loro sono passati, in quanto seppur importanti potrebbero non esserlo per voi, ma non potete schivare le richieste che portate dentro. Il rischio è che consumiate le vostre esistenze cercando risposte a domande non vostre. Imparate dunque prima a riconoscere ciò che è realmente vostro da ciò che vi è stato cucito addosso o se, quanto vi sta rubando il sonno e levando l’appetito sancirà la vostra felicità suprema. Potreste scoprire che non ne vale la pena.
Serve che vi riconnettiate alla Luce che dimora nei vostri cuori.
In quale modo?
Tutto è molto più naturale di quanto spesso venga insegnato. È così semplice che proprio per la facilità che ha non lo vedete. Pensate che semplicità sia banalità, che le soluzioni stiano in concetti difficili e azioni complicate, che le esperienze più importanti siano partorite dalle grandi imprese mentre è nella semplicità che dimorano autenticità e purezza.
Semplicità è permettere il movimento naturale delle cose. È restare nel flusso.
Allora, specie nei momenti più difficili, non cercate fuori, lontano. Le risposte sono ben più vicine a voi di quanto crediate. Inutile volgere gli sguardi all’orizzonte quando voi siete già alba e tramonto.
Imparate ad ascoltarvi e vi accorgerete che tutto è già in voi. La risposta siete voi quando vi arrendete, quando vi aprite al nuovo che non sapete controllare, quando prendete le distanze dal corteggiamento dell’ego, quando vi abbandonate tra le braccia di chi voi siete, quando smettete di fare della vostra vita un lavoro. Qui sta la risposta alle vostre emozioni di disperazione, paura e solitudine. Quando cesserete di voler manipolare e controllare così tanto la vita per affidarvi al cuore vi ritroverete in un flusso di leggerezza e di connessione e sarete finalmente pieni di gioia. Intanto vi dico: Lasciate che le vostre radici scavino fino al nucleo della Terra, che ne navighino le acque e raggiungano l’Universo perché da lì potrete volare
.
12 luglio, 2018
Anime addormentate
L’odore della tua pelle è musica da toccare.
(vinkweb, Twitter)
Dove andate nei vostri sonni profondi Anime addormentate che avete smesso di credere nell’Amore di cui siete fatte? Che avete smesso di illuminare con la Luce che risiede in voi? Anime che date amore solo a condizione che?
Il punto è che avete perso il contatto più profondo con voi stesse. Avete barattato la vostra Essenza con la materialità.
Con gli occhi rivolti alle questioni del mondo esteriore nel timore di perdere quella materia che segna il vostro esistere e di cui siete creatori e vittime, impiegate le giornate rincorrendo mete scambiate per traguardi, con gli sguardi attenti agli