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Antonio
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Ebook70 pages36 minutes

Antonio

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Un semplice ma profondo racconto.

Un racconto fatto di ricordi, di

memorie che insieme delineano la vita di una persona qualunque. Antonio è

uno dei tanti. Vedrà la propria maturità scontrarsi con la ferocia

nazista che imperversa in Germania. E' uno delle centinaia di

prigionieri militari che sono catturati i giorni dopo l'armistizio.

Passerà del tempo in Germania, poi il rientro in Italia. Inizierà

un'altra guerra; la guerra per la sopravvivenza, la nuova vita. Grazie

ai ricordi fatti di parole, lettere e scritti ancora conservati

conosceremo la sua vita.

La forza e precisione nel raccontare il suo

passato, mi ha spinto a raccontare la sua esperienza, la sua storia. Ma

la storia di Antonio non è ancora chiusa; ha un sogno. Vuole tornare

nei campi di prigionia che da giovane ha calpestato. Nel 1997 entra

nuovamente a Oranienburg, Berlino, Germania. Accetta con coraggio di

rivedere i luoghi, il filo spinato e le baracche che hanno accolto la

sua innocente gioventù. In questo viaggio dimostra a se stesso, ma

soprattutto ai giovani del futuro, che il ricordo è essenza della vita. E

questi sono sostegno del grande significato che ha la storia.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateJun 29, 2021
ISBN9791220345095
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    Antonio - Massimiliano Zocchia

    L’inizio

    Antonio.

    Cosi si chiamava mio nonno.

    Per mia nonna, era semplicemente Toni.

    Nato in provincia di Padova a Cittadella, località ai Laghi, nel mese di ottobre, classe 1918. I genitori erano Zocchia Virginio e Teresa Dal Lago, persone di campagna, semplici e padre e madre di molti figli, dieci per l’esattezza: sette maschi e tre femmine.

    Virginio era nato a Venezia, senza papà era stato allevato da una zia. Ancora prima di conoscere Teresa, faceva di mestiere il falegname; in quegli anni il lavoro si presentava duro e difficile. Le commissioni non erano molte, ma presto ebbe l’occasione di prendere in carico degli allestimenti per il teatro La Fenice a Venezia e successivamente partecipò a vari lavori di restauro e nuove costruzioni. In quegli anni compartecipò a un importante lavoro di sostituzione di un ponte a Venezia: a lui e altri, tra falegnami e carpentieri, fu affidato il compito di sostituire un ponte risalente agli anni 1850-1860, voluto dagli austriaci. Tale opera era completamente costruita in ferro e successivamente fu dato ordine di sostituirlo con uno di pietra, dall’importante struttura, dato che risultava essere il secondo ponte in ordine di importanza a Venezia dopo quello di Rialto. La costruzione fungeva da collegamento tra San Marco e una porzione più estesa della città, verso la nuova stazione ferroviaria. In un periodo di tempo molto breve, nel quale lavorò anche Virginio, fu necessario allestire invece un ponte quasi completamente di legno di ben 48 metri di luce che attraversava il Canal Grande. Quel progetto provvisorio non fu più cambiato e a tutt’oggi quel ponte esiste ancora, conosciuto più comunemente come Ponte dell’Accademia.

    Teresa era nata in provincia di Padova, anche lei in località Laghi di Cittadella. Fin da giovane aveva lavorato per necessità molte ore a Venezia come domestica.

    La città lagunare fece da cornice al loro incontro e presto in quegli anni, dove il lavoro scarseggiava e il salario era comunque necessario, decisero di sposarsi. Nel 1917 si tenne la cerimonia e Teresa si trasferì da Cittadella all’incantevole Venezia. La loro abitazione era una casa a Cà Pesaro, a pochi metri dall’imbarcadero di San Stae.

    Ripercorrendo le numerose calli e ponti, oggi appare come un trafficato quartiere che ha visto sorgere un gran numero di hotel. Vicino Cà Pesaro oggi sorge la Galleria internazionale di Arte Moderna, zona molto frequentata e culturalmente famosa che si affaccia direttamente sul Canal Grande simmetricamente opposta al Casinò di Venezia.

    Circa cento anni fa queste calli, sprovviste di turisti e ospiti d’oltreoceano, venivano percorse dai novelli sposi Virginio e Teresa nel tratto dal lavoro fino alla loro piccola casa, dove ancora oggi vive un figlio, al 2072 di San Croce, adiacente la storica chiesa di San Stae e all’omonima fermata del vaporetto.

    Antonio nacque il 23 ottobre 1918 ai Laghi di Cittadella. È probabile, ma di questo purtroppo non posseggo fonti certe, che la mamma da Venezia fosse tornata al paese padovano per portare a termine

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