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Paesi Fantasma in Spagna
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Paesi Fantasma in Spagna

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About this ebook

Questo libro raccoglie i paesi spopolati più spettacolari e meglio conservati della geografia spagnola, dove potrai scoprire la loro storia e le cause per le quali vennero abbandonati, riconoscere strade, templi, case, cimiteri, piazze, fontane, ecc., e lasciarti meravigliare dalla bellezza dell’ambiente. Inoltre, il libro include oltre 350 fotografie, così come precise indicazioni e coordinate GPS per raggiungere il punto esatto dei diversi paesi.   

Questo non è solo un libro da leggere, ma ti invita anche a viaggiare, a uscire dalla solita routine e a intraprendere un’appassionante avventura nel cuore e nell’anima di quest’altra Spagna tanto dimenticata quanto misteriosa. Buon viaggio.

LanguageItaliano
PublisherBadPress
Release dateApr 28, 2021
ISBN9781071596265
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    Paesi Fantasma in Spagna - Jairo Prieto

    Paesi Fantasma in Spagna

    Jairo Prieto

    ––––––––

    Traduzione di Federica Presa 

    PAESI FANTASMA IN SPAGNA

    Un itinerario tra i 72 paesi abbandonati più belli e misteriosi della Spagna

    Paesi Fantasma in Spagna

    Autore Jairo Prieto

    Copyright © 2021 Jairo Prieto

    Tutti i diritti riservati

    Distribuito da Babelcube, Inc.

    www.babelcube.com

    Traduzione di Federica Presa

    Babelcube Books e Babelcube sono marchi registrati Babelcube Inc.

    1.  INDICE

    Prefazione

    I ANDALUSIA

    Marchalico-Viñicas/Almería

    Los Balcones/Granada

    Tablate/Granada

    El Torbiscal/Siviglia

    Ford Bravo/ Almería

    La Cueva de la Juana/Almería

    Midian/Almería

    Sancti Petri/Cadice

    II ARAGONA

    Belchite/

    Jánovas/Huesca

    Escó/

    Ruesta/

    Montañana/

    Lanuza/

    Mas del Labrador/

    III CASTILLA Y LEÓN

    Ochate/Burgos

    Salto de Castro/Zamora

    Otero de Sariegos/Zamora

    Chaguaceda/Zamora

    Palacios de Compludo/León

    Cortiguera/Burgos

    Villacreces/Valladolid

    Aniago/Valladolid

    Avellanosa La Vellosa/Burgos

    Villanueva de Zamajón/Soria

    La Muedra/Soria

    IV CASTILLA-LA MANCHA

    Caudilla/Toledo

    Las Minas/Albacete

    Moya/Cuenca

    Oreja/Cuenca

    Umbralejo/Guadalajara

    V CANTABRIA E ASTURIE

    Perlora/Asturie

    Os Teixos/Asturie

    Porcieda/Cantabria

    VI CATALOGNA

    Marmellar/

    Corbera de Ebré/

    Montgarri/

    La Mussara/Tarragona

    Árreu/Lleida

    Aramunt Vell/Lleida

    Sant Romá de Sau/

    La Peguera/

    Jafra/

    VII CANARIE

    La Florida/Fuerteventura

    Las Casillas/Tenerife

    Abades/Tenerife

    VIII PAESI BASCHI E NAVARRA

    Peña/

    Larrango/

    Ribera/Álava

    IX ESTREMADURA

    Granadilla/Cáceres

    Arco/Cáceres

    X GALIZIA

    Aldea de Barca/Orense

    Salgueiro/Orense

    Couso/Orense

    Vichocutín/Pontevedra

    Arufe/Pontevedra

    Hórreos/Lugo

    Los Muchachos/Orense

    Sálvora/La Coruña

    XI MADRID

    El Alamín/

    Fresno del Torote/

    Navalquejigo/

    Lamuza/

    XII MURCIA E VALENCIA

    Colonia Sta. Eulalia/Alicante

    Berfull/Valencia

    Les Albaredes/Castellón

    Bel/Castellón

    XIII LA RIOJA

    Turruncún/

    Ambas Aguas/

    Las ruedas de Enciso/

    COMMENTO FINALE

    BIOGRAFIA

    Prefazione

    ––––––––

    Da bambino amavo entrare nelle case vecchie, vedere documentari di avventura e leggere giornali di viaggio come il National Geographic che mi trasportavano in altre civiltà senza dovermi spostare dal divano di casa. Ma la mia vera passione per i paesi abbandonati cominciò in seguito ai viaggi fatti con un amico alla ricerca dei tesori. Con lui ho girato tra i boschi e tra le montagne della mia regione alla ricerca di fortezze, cappelle, monasteri e paesi abbandonati come se fossimo intrepidi avventurieri o esploratori in stile Indiana Jones o Robinson Crusoe.

    Il mio amico era un esperto conoscitore della zona e solo intravedendo da lontano una montagna o una collina lui sapeva già se in quel posto era esistita una fortezza, un paese antico o magari una torre di avvistamento romana. Sono rimasto sedotto dal numero di cose nascoste e meravigliose che mi circondavano. Questo fece spiccare il volo alla mia immaginazione e mi fece riflettere su come deve essere stata la vita di quelle persone, le case, i paesi, le tradizioni: qual era la loro routine? Che storie conservano le strade? C’era qualche monumento di interesse? Quali furono le cause della scomparsa? Tutte queste incognite mi fornivano l’energia necessaria per iniziare a indagare e rispondere a queste domande. Quindi, senza dilungarsi troppo, presi una penna e un bloc-notes e iniziai a girare tra i paesi vicini per chiedere alla gente anziana se conoscesse qualche paese scomparso o se ne avesse sentito parlare dai genitori; questo mi portò a conoscere molti più paesi abbandonati di quanto avessi mai immaginato. Paesi che non compaiono nelle mappe, ma che sono nei ricordi e nella memoria delle persone che ne hanno sentito parlare dai genitori mediante la memoria orale, impedendo che siano dimenticati e spariscano per sempre.

    Durante tutti questi anni di ricerca, ho girato tra i boschi e tra le montagne in cerca di indizi che mi aiutassero a comporre il puzzle dei paesi dimenticati; parlai con i più anziani (gli ultimi custodi dei segreti), cercai nei libri, negli archivi storici, anche in internet. A volte sono andato incontro all’ignoto in macchina, ma in altre occasioni non ho avuto altra scelta che andare a piedi, per strade, sterrati, sentieri o monti di traverso; ho anche percorso strade e sterrati in moto o in bicicletta; mi sono tuffato in fiumi, bacini, laghi e lagune; ho navigato in barca e in canoa, ho scalato montagne, sono entrato in grotte naturali o artificiali e, come se tutto questo non bastasse, ho anche viaggiato nei miei sogni. In tutti questi viaggi non ho solo conosciuto meglio la mia terra, i suoi paesi e gli abitanti, ma ho anche conosciuto meglio me stesso. 

    Il risultato di questa ricerca fu un libro in cui in totale ho fatto conoscere 68 paesi spopolati nella provincia di Zamora, molti dei quali già scomparsi. Il libro ha suscitato un tale interesse che la prima edizione è stata esaurita in meno di un mese e la seconda e la terza edizione poco dopo. Mi chiamarono da diversi media come la radio e la stampa per intervistarmi e mi contattarono dal programma Cuentos en La Bruma di Castilla y León televisión per fare un reportage su alcuni dei paesi spopolati che mandarono in onda (puoi guardarlo su Youtube). Credo che il successo del libro sia in parte dovuto al fatto che ho affrontato un tema latente, che tocca le nostre radici e la nostra cultura, perché a tutti piace che si parli della terra dove si è cresciuti, dei suoi paesi, delle tradizioni e ascoltare le storie che raccontavano i nonni.

    Questa esperienza svegliò ancora di più il mio spirito avventuriero. Mi allettava l’idea di scoprire altri paesi lontani dal mio ambiente, poterli visitare, fotografare e parlare con i loro ultimi abitanti, quindi all’inizio del 2019 mi sono messo a studiare i paesi abbandonati della Penisola iberica. Ma non è stato facile. Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica spagnolo (INE), in Spagna ci sono 3.225 borghi o centri abitati in cui non vive più nessuno. Ma non sono da cercare in province già poco popolate di per sé come Zamora, Teruel o Soria, ma in due Comunità autonome che, appunto, hanno una costa impressionante: la Galizia e le Asturie. Insieme comprendono più del 71% del totale dei paesi abbandonati della Spagna, ovvero 2.304 paesi spettrali. 

    La Galizia è la Comunità autonoma con il maggior numero di paesi abbandonati - 1.614 in totale - dei quali quasi il 13% è già disabitato o sta per sparire. Solo nella provincia di Ourense ci sono oltre 8.000 paesi per poco più di 300.000 abitanti. Facendo un calcolo rapido e dividendo i paesi della provincia di Ourense per il numero di abitanti, si arriva alla conclusione che ogni paese dovrebbe avere in media 41 residenti. Ma la realtà è ben lontana da questa cifra, dato che la maggior parte della popolazione si concentra nella capitale e nelle principali cittadine della provincia. Infatti, solo nella provincia di Ourense sono oltre 250 i paesi abbandonati.

    La Comunità andalusa registra 163 paesi abbandonati dentro i suoi confini secondo l’ultimo studio dell’Istituto Nazionale di Statistica. La maggior parte dei paesi abbandonati dell’Andalusia si trovano a Granada, la quale occupa il primo posto con 37 cittadine in stato di abbandono. Miniere antiche come quelle di Alquife o piccoli borghi situati nei dintorni di Baza come Bastidas o Las Balsillas sono i più conosciuti.

    Per quanto riguarda la Comunità autonoma che perde più popolazione nei paesi a ogni anno che passa, Castilla y León batte tutti. L’età media della popolazione di Castilla y Leon è di 47,2 anni. I giovani crescono con la consapevolezza di dover emigrare. Collegano il successo con la città e il fallimento con la periferia. Infatti, un detto popolare dice: In Castilla y León nasci, cresci ed emigri. E tra tutte le province di Castilla y León, Zamora è la provincia in testa alla triste lista nera delle province con meno abitanti di tutta la Spagna, e anche quella che li perde più velocemente, e ciò è allarmante. Giusto per dare un dato: solo nel 2019, Zamora perse 11.000 persone.

    Tuttavia, in base alla percentuale delle località abbandonate sul totale, il primo posto spetta, sorprendentemente, alla Comunità di Madrid. Lì, si trova ben il 22% dei centri disabitati, ovvero più di 1 ogni 5 sono paesi fantasma, che in numeri assoluti si traduce in 186 delle 815 località. Dopo Madrid, che è anche la provincia con la percentuale più alta, si trova Salamanca, che sfiora il 20% con 180 paesi abbandonati dei suoi 929.

    La metà dei borghi abbandonati si trova in Galizia, che ha già 1.614 centri vuoti  

    E perché i paesi sono stati abbandonati? Vi starete chiedendo in molti. Bene, le principali cause dello spopolamento si riconducono a sei motivi:

    1. All’esodo rurale verso le città alla ricerca di un futuro migliore.

    2. All’industrializzazione e alla meccanizzazione dell’agricoltura.

    3. Alle inondazioni causate dalla costruzione dei bacini.

    4. Alle epidemie come la Peste Nera e altre ancora.

    5. All’isolamento e alla lontananza da altri centri abitati.

    6. Ai conflitti bellici durante la Guerra Civile.

    Molti paesi sono rimasti spopolati a causa della costruzione dei bacini. E in Spagna ci sono molti bacini. Infatti, la Spagna, con 1.225 bacini, è il paese dell’Unione Europea che ne ha di più e questi hanno danneggiato molti comuni e paesi. Per fare un esempio: la costruzione dell’Embalse del Ebro (bacino dell’Ebro) in Cantabria negli anni ’50 fu responsabile dell’inondazione dei due terzi della sua grandezza, inondando i paesi di San Romá de Sau, Medianedo, La Magdalena, Quintanilla y Quintanilla de Bustamante. Il Salto del Esla (salto dell’Esla) a Zamora inondò altri 4 paesi e i terreni di 18 comuni, e così una lista interminabile di paesi in tutta la Spagna. Di alcuni di loro non resta nessun vestigio dato che furono totalmente inghiottiti dall’acqua. In altri rimane visibile solamente la torre campanaria come a San Romá de Sau in cui, in periodi di siccità, torna a essere visibile parte della struttura delle abitazioni. In altri casi i paesi non arrivarono a scomparire sotto l’acqua, ma con l’inondazione delle superfici agricole e non potendo continuare la produzione furono abbandonati, come nel caso dei paesi danneggiati dal bacino di Jánovas, che furono anche fatti saltare in aria.

    Sebbene la costruzione dei bacini determinò un progresso per lo sviluppo industriale della nazione, molte località vennero danneggiate dalle loro stesse acque. E parlare di bacini significa parlare di paesi scomparsi.

    Una delle cause di spopolamento che più mi sorprese all’inizio della ricerca fu la scoperta che molte località erano rimaste vuote a causa di epidemie come la peste nera, conosciuta anche come la ‘morte nera’. La peste nera fu la pandemia più devastante nella storia dell’umanità che interessò mezzo mondo nel XIV secolo e che raggiunse il punto massimo tra il 1347 e il 1353. È difficile conoscere il numero di morti, ma si crede siano stati circa 50 milioni di persone solo in Europa. La peste nera arrivò in Spagna dalla Francia, seguendo le rotte commerciali, e subito si presentò come un nemico contro il nulla che la precaria medicina del tempo potesse fare. Morirono milioni di persone. I più colpiti vomitavano sangue, altri avevano macchie rosse e scure sul corpo e di questi nessuno scampava. Quando un paese si infettava, si metteva una croce all’entrata dello stesso e questi diventavano ‘paesi maledetti’ a cui la gente evitava di avvicinarsi o anche di parlare loro. Se ho intitolato il libro Paesi Fantasma in Spagna, non è per pura mania, ma perché molti paesi abbandonati racchiudono un passato tenebroso che li fecero diventare paesi spettrali.

    C’è un’autentica epidemia con i luoghi abbandonati. Attraggono. Forse è il mistero, la nostalgia o i ricordi che rimasero lì impressi nelle loro pareti ciò che attrae tanti viaggiatori.

    Nel momento in cui ho scritto questo libro, il mio obiettivo non era quello di scrivere un trattato accademico per farti sedere sul divano di casa e morire di noia leggendolo, ma fare una guida amena e semplice per visitare ogni differente paese e per fare in modo che tu stesso possa scoprire i segreti di quest’altra Spagna vuota, lontana e dimenticata. Se con questo libro riesco a far mantenere vivi alcuni di questi paesi abbandonati e dimenticati nella memoria, a farli visitare, o anche a farli recuperare come borghi eco o centri di turismo rurale, dando loro una seconda opportunità per non farli scomparire in poco tempo, allora tutto questo sforzo sarà valso la pena.

    I paesi abbandonati stimolano la nostra immaginazione perché, visibili o invisibili, rimangono nel grembo della storia in attesa di uno sguardo, un’intuizione, un pensiero o, come nel mio caso, di un obiettivo che ci ricordi la nostra condizione di eterni apprendisti. Lo stimolo di ogni avventuriero nasce dalla curiosità e la curiosità nasce dal dubbio; dubitare è la base della ricerca: dubito quindi cerco per trovare la verità. Il dubbio è sempre stato il motore degli anticonformisti, degli esploratori e degli scopritori. Il dubbio implica sempre un’opportunità per conoscere meglio il nostro ambiente e conoscere meglio noi stessi. Come disse il grande Antonio Machado: «viaggiatore non c’è sentiero, il sentiero si fa mentre cammini». Vi invito a indossare gli stivali del viaggiatore e a intraprendere con me quest’avventura appassionante nel cuore e nell’anima di questa Spagna tanto dimenticata quanto misteriosa. Buon viaggio. 

    Jairo Prieto

    Macetas, Azul, La Pared, Patrón, Flor

    ANDALUSIA

    EL MARCHALICO-VIÑICAS (Almería)

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    Entrada a Marchalico Viñicas

    Il ricordo di un paese minerario

    La prima destinazione che andiamo a conoscere da vicino è El Marchalico-Viñicas, uno dei paesi abbandonati più conosciuti dell’Andalusia.

    Questo paese fantasma si trova molto vicino a Sorbas, nell’Almería orientale; mimetizzato tra massi di un ambiente quasi marziano, si nasconde un antico centro abitato spopolato già da alcuni decenni. Stiamo parlando di El Marchalico-Viñicas, nella valle di Lónguida; in sostanza parliamo di una ventina di abitazioni separate in due quartieri nei quali non si sentono altri rumori oltre a quelli delle cicale con il loro perpetuo e monotono stridere. Di sicuro un tempo lì si ascoltava la risata allegra dei bambini e i balli animati a suon di chitarra, bandurria o liuto, e si poteva vedere bestiame nelle stalle e nelle strade e vita nelle case, ma oggi regna il silenzio, regna la rovina, e non c’è altra persona oltre alle pietre che invadono tutto.

    Molte abitazioni si trovano senza tetto e senza niente che copra gli effetti personali, sono esposte alle intemperie, come se avessero cercato di fondersi con l’ambiente.

    Il paese si trova in un ambiente con una grande presenza di gessi che furono depositati durante il periodo messiniano, quando il mar Mediterraneo occupava queste terre sette milioni di anni fa. Allora

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